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Autore: xhesfearless    06/01/2012    1 recensioni
Io bevo dalla bottiglia che mi passa una ragazza, con uno di quei sorrisi innocenti che non ti comunicano malizia, solo voglia di divertirsi. Mi sorride. Si avvicina. Le sue gambe si incrociano alle mie e balliamo, faccio un sorriso ampio e silenzioso portando il volto al cielo sperando che questa notte si concluda addormentato tra le braccia di qualche estraneo che, il giorno dopo inevitabilmente diventerà un amico, piuttosto che finire in uno sbocco.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 © xhesfearless
Sometimes Love is Not Enough
Secondo capitolo.



Una persona in questa vita può persino scegliere il mondo in cui può morire ; allora per quale strano scherzo della natura, quella stessa persona, deve passare la sua esistenza temendo il giorno in cui il suo flebile cuore smetterà di battere per spegnersi come una piccola candelina rossa nella notte di Natale? La risposta è che ogni uno di noi e' in attesa di qualcosa, qualcosa di non ben identificabile ma comunque aspetta qualcosa, ed è questo che lo tiene in vita. Credo. Aspetti il giorno ''X'' per tornare a casa e telefonare a tutte le tue amiche per poter finalmente dire ''Oggi è stata una favola'' e cominciare il riassunto di quell'enorme poema che è molto probabile essere un avvenimento di poche ore, o forse minuti. Una cosa che ho imparato è che le cose avvengono quando meno te lo aspetti. Mi alzo dal mio letto caldo a fatica per dirigermi in bagno, che , sarà per i colori freddi e le piastrelle lucide, ma pare sempre più freddo di qualsiasi altra stanza della casa. Inorridisco ogni mattina guardando la mia immagine riflessa nello specchio. Le occhiaie arrivano fino ai lati della bocca poco carnosa e mi fanno maledire di essere andato a letto tardi la sera prima. Le labbra secche chiamano e mi incitano quasi a spalmarci sopra un velo di burro cacao. Mi tiro su le maniche e spostandomi i capelli dalla fronte riesco a sentire l'odore di alcool della sera prima imprignatosi nei miei abiti. Mamma era via un week end con una sua amica, papà dormiva, nessuno si era accorto che ero rientrato all'alba. Non mi preoccupava il fatto che mi beccasse mio padre, avrei sentito i suoi scleri e le sue urla senza ascoltare, ormai ci avevo fatto l'abitudine. Le sue parole entravano e uscivano dalle cavità delle mie orecchie come i rumori fastidiosi della campagna: cornacchie,zitelle e trattori. Mia madre, lei si che mi preoccupava, non volevo deluderla, non avrei mai voluto deluderla. Ogni suo sguardo triste rendeva triste anche me, ogni sua lacrima suscitava tristezza anche nei miei occhi. Mi lavo il viso schizzando acqua dappertutto, la cosa positiva di avere un bagno proprio è che nessuno ti rompe le scatole se lo lasci in disordine no? Sono completamente vestito e non passa neanche minimamente per l'anticamera del mio cervello di cambiarmi i vestiti: sono puliti del resto, se la gente non si avvicina e letteralmente mi annusa , non se ne accorge nessuno. Le scarpe sono ancora allacciate e i miei piedi navigano nella sabbia ma non ho nessuna intenzione di svuotarle e liberare i miei piedi da questo fastidio: nessun masochismo ma semplicemente nessuna voglia.

-Se continui a comportarti in questo modo non arriverai da nessuna parte. Le persone che hanno successo son quelle che si danno da fare, mostrano la voglia di agire, compiere azioni, cambiare il mondo! Non hai nemmeno voglia di allacciarti quelle scarpe orribili. Dove pensi di finire?-

Uno dei tanti discorsi demotivanti di mio padre. Passava il tempo in cui era in mia presenza ( fortunatamente davvero poco ) per farmi notare quanti errori avessi fatto nella mia vita nonostante la ''tenera età'', se vogliamo usare le sue parole. Questa sua paternale forse era rimasta impressa nella mia testolina per via del giudizio negativo sulle mie scarpe. Dio, adoravo particolarmente quelle scarpe! Scarpe in stile all stars color panna con cuciture rosse e motivi a graffito sulla punta, per la ridicola cifra di 15 euro! Data la nostra situazione economica non potevo permettermi di andare in giro con scarpe costose e di marca e, onestamente non mi interessava. Avevo, e ho tutt'ora, un paio di scarpe per stagione e quando le compro le scelgo sempre con molta cura prestando particolare attenzione, in modo quasi maniacale, alle cuciture: il tipo di disegno, il colore, il numero di fili. Detestavo che criticasse le mie amate scarpe: Lo detesto tutt'ora, ma ripeto, ho smesso di ascoltarlo, è più semplice. Mi asciugo il viso, scordo di lavarmi i denti e scendo in salotto che è collegato con la cucina da una porta scorrevole inesistente. Quando la casa era in costruzione avevano letteralmente dimenticato di metterla e mio padre aveva deciso che gli piaceva cosi. Secondo lui circola più luce, per me è un buco senza porta che non fa altro che eliminare la mia privacy mentre guardo programmi alla tv che, visti da solo, sono perfettamente innocui, ma davanti a genitori diventano veramente e inevitabilmente imbarazzanti. Mia madre anche in questo caso è l'eccezione, con lei parlo di tutto, o quasi. Lei è l'unica ad avere libero accesso ai testi e agli spartiti delle mie canzoni che accuratamente nascondo dentro al pianoforte che non viene suonato da nessuno al di fuori di me. Lei sa per quali canzoni ho riso, per quali ho pianto. Spesso ogni parola, ogni nota, sembra inutile perchè non arriverà mai al diretto interessato, ma alla fine che importa? Sono ricordi che si accumulano, emozioni stampate, pagine di vita, piccoli tasselli che un giorno ti riconduceranno a quello che sei , a quello che sarai diventato: Un fallito pizzaiolo che non si allaccia le scarpe, un avvocato o imprenditore, oppure un eterno sognatore lasciato in balia delle sue melodie, dei suoi testi e dei suoi ricordi, appunto.

03.07.2011 ''Se tu provassi a capire come si sente colui che non riesce a capire,

allora smetteresti di inondare con parole senza significato chi gia sta affogando.''

-E' stupenda Stephen, per chi la hai scritta, di chi parla?-

Mia madre sembrava davvero interessata a saperlo, non le diedi una risposta, non volevo mentirle, ma non volevo nemmeno dire ''Mamma, parla di tuo marito''. Mia madre sa tutto, ha sempre saputo tutto. E' una donna furba e intelligente e anche se ad occhio nudo potrebbe sembrare che non ascolti mai nessuno a parte se stessa, ha la capacità di catturare e tatuarsi nella mente ogni parola che sente rendendola sua: Per questo ho sempre paura di usare parole sbagliate con lei, non voglio ferirla.
Mio padre e' in cucina e giustamente, dato l'orario, già mangia. Nel suo piatto vi è una fiorentina al sangue completamente ricoperta di pancetta cotta nel burro. Si riserva di mangiare schifezze e porcherie solo di Domenica, tutto il resto della settimana mangia carne bianca , pasta, e verdure. E' molto attento al fisico, non è palestrato ma ci tiene comunque a mantenere una forma fisica dignitosa e questa cosa di lui la apprezzo. Sono dell'idea che il nostro corpo rispecchi in qualche modo la nostra personalità. Credo che la personalità e l'emotività di una persona incidano molto sul suo aspetto fisico, e viceversa ovviamente.
-Cosa c'è da mangiare?- Dico.
-Quello che vuoi cucinarti per conto tuo, la prossima volta ti svegli prima.-
Sono tentato di dirgli che a dormire non ci ero andato praticamente, forse per evitare di sognare la sua faccia da schiaffi: non perché fosse vero, ma semplicemente per stuzzicarlo come lui fa con me. Ho realizzato nello stesso istante che ho fatto bene a starmene zitto: meglio evitare discussioni inutili. Mi faccio un panino con salsa tonnata, salame e acciughe con la consapevolezza che il sapore potrebbe essere, e sicuramente sarà, una delle cose piu disgustose che la mia bocca potrebbe mai provare, ma ficco all'interno di quelle due fette di pane qualsiasi cosa mi capiti all'occhio. Mi dirigo in salotto, infilo il giubbotto ed esco di casa senza neanche salutare mio padre, come fa lui quando torno da scuola del resto. Ci ignoriamo e viviamo tutti meglio. Mordo e mastico il panino meccanicamente, senza sentirne davvero il sapore. Ingoio. Uscendo dal cancelletto noto che la casella della posta e' piena, la apro e al suo interno vi è una lettera a nome mio. Impiego un po' di tempo a realizzare che il mittente è....Proprio lei!


 

  
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