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Autore: LiLy Pt    09/01/2012    9 recensioni
Quattro potenti ragazze vengono strappate dalle loro case e dalla loro vita per essere trapiantate in un nuovo universo. Il loro compito è quello di combattere e recuperare i frammenti di uno specchio magico. Ma cosa succederà se credute ladre, arriveranno quattro affascinanti e geniali promesse dell'investigazione?? E se per caso se li ritrovassero anche a scuola??
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Diciannove anni dopo

 

Ino entrò in classe sospirando. Quella mattina era in ritardo, la sveglia non aveva voluto saperne di suonare e la compagna di stanza non aveva neanche tentato di farla alzare dal letto; come se non bastasse era sfuggita per un pelo al custode dei Dormitori Ovest, che era sempre in cerca di alunni e alunne da far finire in punizione, finendo nella serra numero cinque, fuori dal castello che ospitava la Saint James High School, una delle più prestigiose scuole della città.

In quella serra però, aveva scoperto di aver dimenticato di fare una cosa molto importante. La classe dell’ultimo anno, ovvero la sua, utilizzava solo la serra numero cinque e per curarla, la loro professoressa di Biologia affidava ad un alunno, per una settimana la chiave della porta e le sue adorate piantine. Quando Ino aveva aperto la porta,  trovandosi davanti decine e decine di piantine semi morte, si era ricordata che quella settimana toccava proprio a lei.

 

“Oh no..Oh no no.. Oh no no no!! Che disastro!!” sussurrò Ino sgranando gli occhi. Lo spettacolo che aveva di fronte non era dei migliori, decine e decine di piantine se ne stavano afflosciate su se stesse e sembravano quasi accusarla del loro male.

La bionda sbuffò e tirò una gomitata al piccolo innaffiatoio accanto a lei, facendolo cadere a terra. “Non potevi pensarci tu??” esclamò lanciando un’occhiataccia all’oggetto di plastica per terra e uscendo furtivamente dalla serra.

 

 

Dopo le lezioni, durante la pausa pranzo, Ino scortò la sua migliore amica Sakura lungo i corridoi che portavano al giardino delle serre. Non le aveva raccontato il piccolo guaio in cui si era cacciata, ma perché dirglielo quando poteva benissimo farglielo vedere??

“Ino, hai sentito l’ultima? Pare che la nostra Principessa sia in infermeria!”

La voce di Sakura la fece tornare alla realtà, abbandonando definitivamente i pensieri in cui lei l’abbandonava a risolvere i suoi guai da sola, e i professori la cacciavano fuori dalla scuola a calci.

“Intendi Hinata Huyga?? Figlia di quel multimilionario industriale, che in pratica possiede mezza città?”

“Già! Sembra che mentre era in biblioteca, il libro che cercava le sia caduto in testa!”

“Allora dev’essere stato bello forte il colpo, visti gli enormi volumi che è solita leggere!” rise Ino, aprendo la porta della serra numero cinque.

“Si, è una notizia che…Oh mio Dio...verrà oscurata dal disastro che hai combinato! Cos’è successo a questi fiori??”

“Beh..credo di aver scordato di annaffiarli, o più semplicemente avevo completamente dimenticato la loro esistenza!” sussurrò con tono colpevole la bionda, sperando che la sua migliore amica l’aiutasse, tirandola fuori dai guai.

“Credi?? Ino, è una cosa gravissima!! Oggi pomeriggio abbiamo lezione di Biologia!! Dobbiamo dirlo alla professoressa!” Sakura si avvicinò lentamente ai quattro tavoli pieni di vasi, punzecchiando con il dito la piantina davanti a sé, con il risultato di ingobbirla ancora di più.

“Cosa?? No, non se ne parla neanche! Sakura, sono qui alla Saint James grazie ad una borsa di studio sportiva! Se prendo una insufficienza sarò nei guai!”

La ragazza dai capelli rosa scosse la testa, pensando a qualcosa per togliere la sua migliore amica dai guai, appoggiandosi ad un tavolo e dando le spalle alle povere piantine.

“Cosa vorresti mai fare? Ino, non siamo delle streghe! Non possiamo chiudere gli occhi e ordinare alle piante di crescere!”

Entrambe sospirarono, non trovando una buona soluzione, quando la voce della professoressa di Biologia le colse impreparate, facendole sussultare.

“Per tutte le piante sconosciute dell’Arizzona! Cos’è successo alle mie piantine??”

“Professoressa posso spiegare!” Ino avanzò verso l’insegnante,  tenendo le mani davanti a sé, come se la professoressa volesse colpirla, dopo aver visto il disastro che aveva combinato.

“Certo che me lo spiegherai, signorina Yamanaka.. come diavolo hai fatto a curare così bene le mie adorate piantine?”

La professoressa avanzò nel suo metro e quaranta, superando Ino e Sakura, “Non sembrano scoppiare di salute?” esclamò, accarezzando con estrema dolcezza la stessa piantina punzecchiata in precedenza dalla rosa.

Le due studentesse non risposero, lasciando vagare lo sguardo per tutta la serra. In un modo che loro ancora non avevano compreso, le piantine sembravano essere tornate in vita quasi per magia.

“Non ci cr..” Sakura fu zittita da una pronta gomitata della sua migliore amica, che spingendola verso l’uscita chiese il permesso di tornare in classe.

“Accordato” permise l’insegnate abbracciando una piccola palma “Ah, Yamanaka! Per questo compito riceverai il voto più alto della classe!”

 

 

 

Hinata aprì lentamente gli occhi, era colpa della botta o il bianco dell’infermeria era più accecante del solito?

Sul comodino accanto al letto dove si trovava c’era il libro incriminato. Chissà per quale coincidenza le era caduto in testa proprio quello che stava cercando!

Le tende che circondavano il letto vennero tirate via con un solo gesto, mentre l’entrata dell’infermiera la distoglieva dai suoi pensieri.

“Come stai cara?”

“Bene, Signora Smith”

La donna sorrise benevola, appoggiando sul comodino un bicchiere colmo d’acqua e una pillola. Era una donna di mezza età, i capelli ormai grigi e gli occhi castani, prossima alla pensione,  nella sua carriera nella scuola aveva rimesso in sesto quasi tutti; Hinata non era mai entrata nell’infermeria, non ne aveva mai avuto bisogno. “Prevenire è meglio che curare” ripeteva sempre suo padre.

“C’è una visita per te” l’infermiera la riportò ancora una volta alla realtà, portando via il bicchiere vuoto. Una ragazza della sua età, ma della sezione B se non ricordava male, entrò chiudendo dietro di sé la tenda bianca, sedendosi sull’unica sediolina.

Adesso che la guardava meglio, quegl’occhi e due chignon inconfondibili: TenTen Lee, fortunata figlia del direttore di una fortunata azienda di computer.

“Mi ha mandata mio padre, dice che sarebbe sconveniente non venire a vedere come stai”

Molto probabilmente sarebbe nata una bella amicizia tra loro.

Hinata sorrise, suo padre le avrebbe chiesto di fare  lo stesso.

 

 

 

Angolino dell’autrice!

Allora, volevo pubblicare anche prima, ma impegni mi hanno tenuta fuori casa, tanto che mia madre un giorno mi ha chiesto se per caso ero diventata  una coinquilina, poiché tornavo solo per mangiare e dormire!

Pubblico oggi, spero di avervi addolcito il ritorno nelle aule!

Chiarisco che la scuola è una specie di collegio immerso nel verde ed è la scuola più prestigiosa della città. E anche la più lussuosa, il papà di Hinata non avrebbe chiesto di meno! XD

XD

Tempo, impegni e salute permettendo, ci vediamo al prossimo capitolo!

Grazie a tutti, siete meravigliosi!! =)

Lisa

 

  
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