Intervista
II – Il film
In una piccola ed illuminata saletta del prestigioso Hotel Savoy
di Londra, seduta su un comodissimo divanetto foderato di tessuto rosso sangue,
attendo impaziente i miei ospiti. Il regista e i due attori protagonisti
dell’horror “Sinfonia di sangue” che uscirà nelle sale cinematografiche di
tutto il mondo fra poco meno di un anno. Il mio cameraman è in piedi, accanto
al divanetto, impegnato a sistemare gli ultimi dettagli prima delle riprese. Da
parte mia vestita con uno scomodo tailleur color salmone, attendo con in mano
il microfono e nell’altro un bicchiere di succo d’arancia.
Il primo a varcare la soglia ed entrare è il regista Colin Perck,
professionista di notevole fama e bravura; dopo di lui vedo entrare
l’affascinante e sempre bellissimo attore Gerard Butler ed infine la signorina
Sophie St. Louis, che chiude la porta. Saluto tutti con una calda stretta di
mano ed un sorriso cordiale che viene ricambiato da tutti.
Con dispiacere noto che, a parte me e la signorina St. Louis che
indossa un delizioso abito nero senza spalline e decolleté dal tacco
vertiginoso, i due uomini indossano jeans e t-shirt.
Scambiamo qualche parola prima della vera e propria
intervista, soprattutto perché noto che la signorina St. Louis in Butler sembra
molto nervosa, nonostante le rassicurazioni del marito. Ebbene si, la signorina
St-Louis è, da poco, la bella moglie dell’attore Gerard Butler nonché madre di
due splendidi bambini.
Mi avvicino a lei sorridendo e con qualche battuta riesco a
farla rilassare un poco. Lei mi ringrazia con uno splendido sorriso luminoso.
Parliamo un poco tutti assieme, prima improntando la scaletta delle domande,
poi parlando e scherzando un poco.
L’intervista è stata una vera miniera di scoperte, allegria e
tanti sorrisi. Abbiamo cercato di accontentare le moltissime fan del
bell’attore che volevano dare una sbirciata nella vita privata del bel scozzese
e della sua dolcissima moglie ma anche a tutti quelli interessati a questo
splendido progetto cinematografico. Spero, quindi, che la seguente intervista
diverta e faccia sorridere anche voi come ha fatto con me.
I: Grazie a tutti per
essere qui e per aver accettato di farvi intervistare. I nostri lettori di
VanityStar ne saranno deliziati.
C: Grazie a voi.
I: Iniziamo subito.
Colin, come è nata l’idea di fare questo film?
C: Sinfonia di sangue è un progetto che sto seguendo
personalmente da quasi due anni, ormai. E devo dire che, ora che progetto e
realizzazione sono terminati, ne sono veramente orgoglioso. Non mi sono limitato,
però, a rimanere dietro la macchina da presa ma ho partecipato anche alla
stesura della scenografia, continuando a fare continue modifiche ai copioni
degli attori. Li ho fatti impazzire!
(Sorride allegramente girandosi a guardare i suoi attori
protagonisti)
I: Ahahahah! Davvero?
Beh, è un progetto che ha richiesto un arco di tempo piuttosto lungo. Parlaci
della trama del film, ti prego. Cos’è Sinfonia di sangue?
C: Il film di per se è un thriller che ho riadattato
notevolmente. E’ la storia di Jason Newlin, un talentuoso ma sfortunato
compositore musicale. Potremmo descrivere Jason come un uomo incapace di
interagire normalmente a livello sociale con il suo prossimo ma con un
intelletto sopraffino, geniale oserei dire. Purtroppo la sventura sembra volerlo
perseguire; i suoi genitori muoiono entrambi di morte violenta. Lui distrutto
dal dolore vuole scoprire la verità ma anche ritrovare serenità. Trova sollievo
in un piccolo cottage di sua proprietà con la sola compagnia del suo
pianoforte. Ed è proprio qui che incontra
lei, Laila. Un personaggio che sarà per lui inferno e paradiso. E poi … beh,
non vi resta che andare a vederlo al cinema!
I: Molto interessante
ed avvincente direi. Mi hai incuriosita, devo ammetterlo! Personalmente, andrò
a vederlo sicuramente. Le riprese sono state fatte tutte negli studios di Los
Angeles?
C: Assolutamente no. Anzi, sono pochissime le scene a Los
Angeles, la maggior parte sono esterne girate a Vancouver in Canada. E questo
non solo per esigenze di copione ma anche per mia scelta personale. Abbiamo
interpellato tutti gli attori e siamo partiti per un lungo soggiorno canadese.
I: Le riprese sono
durate cinque mesi, vero?
C: Ebbene si. Un soggiorno lungo, divertente e avventuroso.
S: Assolutamente imperdibile, per quanto mi riguarda.
(Sophie si allunga per prendergli una mano, gliela stringe e gli sorride)
I: Beh, ora passiamo
agli attori protagonisti. Cosa ci dici di loro?
C: Una sola parola. Insostituibili. Entrambi, assolutamente
perfetti per il ruolo. Avevo detto fin dall’inizio ai produttori che volevo,
anzi esigevo, che la parte di Jason andasse a Gerard. Un attore con uno
straordinario talento, con il quale avevo già lavorato e che ritenevo perfetto
per la parte.
G: Quanti complimenti… grazie!
(Sorride e si passa una mano tra
i capelli come se non si aspettasse quelle parole)
C: Beh, non ne sono rimasto deluso. E’ stato magistrale.
I: E per la parte di
Laila? Come e perché avete scelto Sophie?
(Colin scoppia a ridere e Gerard con lui)
C: Beh, se la parte di Jason era assicurata a Gerard per la
parte di Laila abbiamo avuto delle difficoltà. Eravamo ormai quasi senza
speranze! Dopo migliaia e migliaia di provini, il doppio o il triplo di quelli
che si fanno solitamente, non eravamo riusciti a trovare l’attrice adatta al
ruolo. Un ruolo, ad essere sincero, parecchio impegnativo. Comunque, mancavano
un paio di giorni all’inizio delle riprese, in ritardassimo sulla tabella di
marcia, e ancora non avevamo Laila. Un vero disastro!
(Sospira sconsolato al solo ricordo mentre con la coda dell’occhio vedo i coniugi Butler sorridersi complici)
I: E poi?
C: E poi la visione!
(Sophie scoppia a ridere allegra)
S: Oh, mamma che esagerazione!
(Colin le prende la mano e scuote la testa negativamente)
C: Ho avuto una visione. L’ho vista passeggiare e non ho
avuto altri dubbi. Era lei e sarebbe stata perfetta. Passeggiava con i suoi
figli quindi ho deciso di seguirla.
S: Mi ha spaventato a morte
(ribatte lei sempre sorridendo)
C: E’ vero! Lo ricordo ancora, avevi una faccia! (Sorride
teneramente) Indossavi un lungo vestito bianco, senza spalline, i lunghi
capelli sciolti sulle spalle e un’espressione serena sul viso. L’ho seguita per
una decina di minuti prima che lei si accorgesse di me e poi le ho fatto la
proposta.
I: La proposta? Le hai
chiesto di sposarti?
G: Hey, hey… Lei è mia. E’ già sposata con il sottoscritto!
(Sophie e Colin scoppiano a ridere assieme)
C: Purtroppo no, anche se ci stavo pensando. No, scherzo! No,
in realtà mi sono presentato perché ancora non ero a conoscenza del fatto che
fosse la moglie di Gerard e le ho chiesto se poteva venire a fare un provino.
I: Oh, mamma mia. Un
colpo di fortuna per entrambi. Colin tu avevi trovato la tua Laila e Sophie
aveva rimediato un lavoro come attrice. E poi cosa è successo?
G: E’ successo che mi sono ritrovato mia moglie e i miei
figli sul set all’improvviso. Lei confusa e i bambini curiosissimi. Beh, mi
sono subito preoccupato; credevo fosse successo qualcosa di grave a lei o a
Josh ed Ely (i loro figli, ndr).
C: Ho chiarito subito la situazione e ho tentato di far
capitolare Sophie. Lei, infatti, non ne voleva sapere! L’unica ragazza che rifiuta
una parte in un film!
(Scuote la testa basito)
S: Sarah, cerca di
capire. Ero in giro a passeggiare con i miei figli, tranquillissima e serena,
quando Josh mi dice:” Mamma un signore ci segue”. Mi volto e vedo un uomo che
non mi toglie gli occhi di dosso e che poi mi dice sono un regista e vorrei
farti un provino.
I: Tentativo
d’abbordaggio!
S: Esattamente! Quindi capirai la mia ritrosia, non ne volevo
sapere e francamente ero anche un poco spaventata. Non avevo cellulare né borsa
dietro, solo le chiavi. Ely e Josh cominciavano a spazientirsi e poi finalmente
ho visto Gerard.
I: Oh, cavoli … un
inizio davvero insolito!
C: Ma quale inizio? Ci ho impiegato una settimana a
convincerla!
I: Una settimana?
Davvero? Ma Sophie, come è possibile? Non ti allettava andare in televisione?
Essere attrice? Guadagnare un sacco di soldi?
S: Assolutamente no! Ti sembrerà strano, finto o quel che
vuoi ma diventare famosa, fare l’attrice o guadagnare un sacco di soldi non fa
per me. Ne basta già uno in famiglia, anzi basta e avanza!
(Scoppiano tutti a ridere mentre lei annuisce)
Si, ecco il mondo dello spettacolo non mi ha mai attirato,
sono una persona riservata e per come sono fatta sarebbe impossibile. Non so
come si dica qua (Chiede conferma al marito) ma credo di potermi definire un tipo riservato e timido.
Perciò capirai bene che la proposta di Colin mi ha lasciato del tutto
indifferente.
I: Pazzesco davvero. Ma
posso capirti. E quindi come hai fatto a convincerla, Colin? E’ intervenuto
Gerard?
(Scuote la testa sconsolato)
C: Assolutamente no, magari!
G: No, no. Ho deciso di non immischiarmi tra di loro per
evidenti conflitti, non solo economici-lavorativi ma anche personali. Ho
lasciato gestire la cosa alla mia capacissima moglie.
C: E’ un vero osso duro, negli affari. Ho sudato sette
camicie! Ma dopo aver trovato il nostro accordo tutto è andato liscio come
l’olio. Si è, non solo, dimostrata all’altezza della situazione ma ha anche
stupito i produttori. Un vero talento in erba!
I: Come ti è sembrata
questa prima esperienza come attrice? Ripeterai l’esperienza?
S: Ringrazio Colin per questa fantastica opportunità, perché
anche se inizialmente ero molto scettica oggi ne sono entusiasta. Però sono
sicurissima che questa sia stata la prima ed ultima volta. Sono sempre stata un
poco curiosa del lavoro di Gerard e questa è la prima volta che io e i bambini
lo seguiamo. Quindi, capirai bene, è stato davvero una sorpresa scoprire cosa
c’è dietro ogni singola ripresa, quanto lavoro in post-produzione si debba fare
anche per una sola inquadratura; l’ambientazione e la scenografia, i dettagli e
il lavoro che c’è dietro ogni più piccolo particolare. E’ un mondo fatto di
perfezione e duro lavoro. Di sicuro ora non guarderò un film nello stesso modo
in cui lo facevo prima!
(Sorride e guarda sia Colin sia Gerard)
Il lavoro del regista e quello degli attori è assolutamente
pazzesco! Il primo deve curare ogni più piccolo dettaglio, deve aver già in
mente il progetto e saper dargli forma e colore. Corregge postura, voce, battute,
tono … un vulcano insomma! E l’attore deve entrare nella parte! E non è solo un
modo di dire. Ora che l’ho sperimentato riesco a capire la difficoltà di questo
mestiere e sicuramente lo rispetto e lo tengo in maggior considerazione.
G: Mi coccola ancora di più ora!
(Sorride raggiante guardando la moglie)
I: Si, sono
assolutamente d’accordo. Ma tu come te la sei cavata?
S: E’ stato difficile, molto difficile!
Il personaggio di Laila è complicato e sfaccettato. E’ una
donna corrosa dalla vendetta, disgustata da se stessa, dal suo comportamento.
Odia ed ama Jason in egual misura: vuole ucciderlo ma anche salvarlo. E’ triste
e depressa, felice e appagata. Mille personalità differenti racchiuse in un
unico corpo. Ed è stato davvero molto complicato entrare nella sua mente e
farla mia. Non volevo essere superficiale perciò mi sono applicata parecchio.
Ridevo davvero quando lei rideva, piangevo realmente quando dovevo e odiavo con
la stessa rabbia. Non c’era niente di finto, niente di falso. Beh, fare la parte
di un fantasma assetato di sangue non è un gioco da ragazzi!
C: Si, è stata spettacolare! Quando gridava lo faceva in
maniera così convincente che sorprendeva tutti, attori compresi. La sua rabbia
e la sua risata erano genuine. Con lei non abbiamo dovuto ripetere le scene
nemmeno una volta, ci credi? E’ la prima volta che mi capita. Davvero un ottimo
lavoro. Certo subito dopo ogni scena aveva bisogno di una decina di minuti per
riprendersi ma è normale.
S: Sei stato molto paziente, invece. Lui mi diceva cosa
dovevo essere ed io mi concentravo su quella particolare emozione ed ero lei.
Una fatica! (Sospira ma sembra raggiante)
I: Notevole. Quindi
nessun problema?
G: Da questo punto di vista no di certo. Come ha detto prima
Colin è stata davvero fenomenale. Ne sono rimasto sbalordito! Non mi aspettavo
niente del genere. Ero orgoglioso e preoccupato insieme. La vedevo provare
tutta quella rabbia o piangere così disperatamente che, beh, mi veniva
istintivo andarle vicino. In effetti un paio di scene le abbiamo rifatte solo a
causa mia! Davvero poco professionale. Poi c’è stato il problema dei bambini.
C: Già, non mi sopportano!
I: Ahahahahhah. Come
mai? Dai raccontate! Cavoli questa intervista mi piace sempre di più!
G: Vedevano la loro mamma piangere o gridare subito dopo aver
parlato con Colin e davano a lui la colpa.
C: Josh mi ha anche tirato un paio di calci negli stinchi. Un
male terribile!
(Ridiamo tutti assieme)
S: Beh, non è facile vedere la propria mamma e il proprio
papà che si urlano addosso. E poi i costumi e il trucco di scena li hanno
spaventati parecchio. Fortuna che la costumista ha iniziato a portare torte
fatte in casa e cartoni animati, altrimenti saremmo ancora lì.
I: Eppure, nonostante
tutto hai detto che è stata un’esperienza imperdibile.
S: Si, è vero. La rifarei assolutamente ma prima riempirei il
camerino di torte, biscotti e cartoni animati!
I: Ma ditemi un po’
cosa facevate dopo le riprese?
C: Io e un altro paio di attori eravamo sempre a casa Butler!
Sophie cucina divinamente! Peccato sia già sposata altrimenti la sposerei
seduta stante!
(Scoppiamo tutti a ridere)
I: Un paio di domande
sulla vostra vita privata, per i nostri fan più accaniti. Sophie, com’è Gerard
Butler in famiglia? Senza sconti perché vogliamo la nuda e cruda verità!
S: Beh, Gerard è un uomo per nulla ordinario. Adora ridere e
divertirsi, adora far ridere gli altri. E’ testardo e parecchio prepotente!
Deve decidere lui e vuole avere sempre l’ultima parola. E’ un uomo
intelligente, responsabile e molto goloso. Ama i dolci, da matti!
E’ anche protettivo e dolce: con me e i bambini lo è
moltissimo. In casa è molto confusionario e disordinato. A volte, infatti,
abbiamo dei battibecchi perché oltre ai bambini devo correr dietro anche alle
sue di cose. Le poche volte all’anno che sono lontana da casa, per mostre o
aste legate al mio lavoro, diventa molto ansioso. Mi chiama cento volte al giorno,
anche per delle sciocchezze: il pranzo, i vestiti e i giochi dei bimbi; Josh ha
la tosse e il raffreddore cosa faccio, Ely respira in maniera strana che
faccio, fanno i capricci perché e tante altre cose. E’ passionale ma anche
geloco.
Io e i bambini lo amiamo e non potremmo farne a meno. Per
nessuna ragione. E’ la colla che ci tiene uniti, il legante che ci rende una
famiglia.
I: Un buon padre,
insomma.
S: Si, assolutamente. Bravissimo anche se disordinato. Pensa
che a volte si addormenta in camera loro o li porta nel nostro lettone per
essere più tranquillo. Lo adoro!
I: E con te? Come si
comporta? Che rapporti hanno lui e la tua famiglia?
S: Mia madre stravede per lui, coccola più lui che la
sottoscritta. I bambini, come tutte le nonne, li vizia a morte. Il contrario
avviene con John, mio fratello; si azzuffano di continuo! Sembrano cane e gatto
poi un momento dopo si abbracciano come fratelli. Ho rinunciato a capire,
ormai.
(Sorride e accarezza la guancia del marito)
Con me è dolcissimo. All’inizio non ci potevamo vedere, penso
mi detestasse mentre ora è il contrario. Lo amo moltissimo. E’ tenero e molto
passionale, un aspetto di lui che amo moltissimo. Non importa dove siamo, con
chi o perché. Mi bacia, mi accarezza, mi coccola e mi ama sempre con una
passione che mi fa scoppiare il cuore d’amore. Mi desidera sempre con una tale
intensità da farmi tremare da capo a piedi.
E’ la mia metà mancante. Senza di lui sarei incompleta!
Tra i due la romanticona sono io ma lui non è da meno. Ha un
istinto di protezione molto forte ed è un aspetto che mi impazzire.
Sono pazza di lui. Lo amo con tutta me stessa e anche di più.
I: Bene, molto bene!
So, che avete già due figli ma entrambi ne vorreste un altro.
G: Si, esatto. Josh ha quasi otto anni mentre Ely ne ha
compiuti quattro, qualche mesi fa. Ora ci piacerebbe poterne avere un altro,
maschio o femmina non importa.
I: Se non sbaglio l’anno
scorso avete adottato due bambini a distanza.
S: Si, è vero. Matias in Brasile e Gosh in Pakistan. Due
bellissimi bambini di due nazionalità diverse, che purtroppo riusciamo ad
andare a trovare solo quattro o cinque volte all’anno.
I: Ed ora vorreste
avere un altro figlio?
G: Si, lo desideriamo davvero molto.
(Stringe la mano di Sophie mentre lo dice)
I: Non mi resta che
fare a tutti i miei migliori auguri, sia per la riuscita del film sia per i
futuri progetti personali.
G e S: Grazie mille.
C: Grazie Sarah.
Sarah Marcy di VanityStars
Angolino:
Eccoci alla
fine, questa volta sul serio, della serie di dolce e delicata come il miele.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia, a chi ha inserito Gerard e
Sophie tra le seguite o tra le ricordate. Un GRAZIE importante va a Kayla che
mi ha sempre seguito e inserito la storia tra le preferite, inserendomi anche
(quanto coraggio) tra gli autori preferiti.
Un caloroso
abbraccio e una montagna di GRAZIE SPECIALI vanno a Niniel per tutte le sue
recensioni, per tutte le chiacchierate e i consigli. Grazie di tutto, sei stata
oltremodo importante e preziosa. Baci baci Iry