Capitolo 3.

Federica POV

Una volta che ci fummo separati da Alessia e da Itachi, andammo verso casa di Shishui. Il tragitto fu uno dei migliori, parlammo parecchio, e piano piano cominciavamo ad andare sempre più d’accordo. Ogni tanto mi chiedevo come un ragazzo solare, vivace e sempre sorridente come Shishui potesse essere non solo il cugino di Itachi, ma anche il suo migliore amico. Chiacchierando giungemmo finalmente a casa, la tipica villa in stile Uchiha. Entrando mi aspettavo di trovare delle foto di famiglia o cose così insomma, invece la casa era parecchio spoglia, come se ci vivesse solo lui.

“Senti Shishui, ma i tuoi genitori? Sono in casa? O forse torneranno tardi?”
“Non affari tuoi.” Disse freddo.
Non mi aspettavo una simile reazione da parte sua, che fine aveva fatto il meraviglioso sorriso che solo pochi istanti prima incorniciava il suo viso?
“S-Scusa, hai ragione non sono affari miei.”
Per un attimo il suo sguardò si addolcì.
“Ti mostro la tua stanza.”

La stanza dove avrei dormito, era accanto alla sua. Era molto bella e luminosa, dalla finestra si poteva vedere il grande giardino che circondava la villa. Ma adesso quello che mi premeva di più era capire la reazione di Shishui, quindi mi ripromisi che a fine serata sarei riuscita a capire qualcosa di più.
“Senti, io vado a preparare la cena. Quando è pronto ti chiamo.”

Ringraziai, e mi misi seduta sul letto. Ripensavo a quel pomeriggio a casa mia, quando si aprì quello strano varco blu che ci ha condotto qui. Perché in casa mia? Perché noi? E soprattutto, cosa dovremmo fare adesso che siamo qui? L’unica ipotesi che ci era venuta in mente era quella di salvare il clan dallo sterminio, ma sarebbe stato possibile? Come faremo a far cambiare idea ad un intero clan? Fino a quando si tratta di  Itachi e Shishui, penso che potremmo anche riuscire a convincerli, ma se si tratta di tutto il clan, l’impresa sarà davvero ardua. Con questi pensieri per la testa, non mi accorsi dei 5 richiami da parte di Shishui, che adesso mi guardava abbastanza arrabbiato per averlo, non volutamente, ignorato.
“Ti ho chiamato ben 5 volte, sei diventata sorda tutto a un tratto?!”
“Scusa, davvero. Avevo troppi pensieri per la testa quindi non ti ho sentito.”
“Va bene. Comunque la cena è pronta.”

Durante la cena, nell’aria si percepiva imbarazzo e forse frustrazione. Io mangiavo il mio piatto, lanciando occhiatine a Shishui cercando di non farmi notare, mentre lui sembrava essersi estraniato dal mondo, aveva anche lasciato il piatto a metà. Avrei voluto davvero tanto riuscire a capire cosa gli passasse per la testa in quel momento, il suo sguardo era quello di un ragazzo che sta per prendere una decisione cruciale. Ad un tratto sembrò rinsavire, e guardandomi negli occhi prese fiato.
“Mi dispiace.”
“C-Cosa? Perché mi chiedi scusa?”
“Per come ti ho trattato prima, avevi solo fatto una domanda, e mi dispiace averti ferita parlandoti in quel modo.”
“Shishui… guarda che non c’è bisogno che ti scusi, anzi dovrei essere io a farlo.”
Lui mi guardò, senza capire cosa stavo dicendo.
“Quello che voglio dire è che la colpa è mia che mi sono impicciata degli affari tuoi.”
“La verità Fè… è che i miei sono morti.”

Ecco la verità, una dolorosa e crudele verità. Era per questo che aveva risposto così male, ed io come una stupida gli avevo fatto dire tutto, solo per la mia stupida curiosità. Le lacrimi scesero senza ritegno, bagnandomi il viso e facendo preoccupare il ragazzo davanti a me.
“F-Fè… perché piangi?”
“I-Io… mi dispiace… non volevo…”
Non riuscivo ad andare avanti, e lui capendo finalmente il motivo delle mie lacrime mi abbracciò teneramente, cullandomi fino a quando non mi fui calmata del tutto.
“ Ti senti meglio adesso?”
“Si… grazie.”
“Voglio raccontarti cosa è successo…”
“No, non devi farlo per forza…”
“Non lo faccio per forza, è giusto che tu sappia.”
“Va bene.”
“I miei genitori sono morti durante una missione, anche loro facevano parte della squadra anbu e quindi le loro missioni era molto pericolose. Dopo la loro morte mi stanziai a casa di Itachi, fino a quando non decisi di andare a vivere da solo, e adesso eccomi qua a parlare con te.”
Anche se il suo sguardo era triste, non fece mancare uno dei suoi meravigliosi sorrisi, di quelli che ti scaldano il cuore.
“Shishui… grazie per esserti fidato di me, e per avermi raccontato parte del tuo passato.”
“Non ho mai raccontato a nessuno questa storia, ma tu sei diversa e sei anche più importante rispetto agli altri.”
“Ti ringrazio…” risposi rossa in volto.
“Che ne dici se adesso andiamo a dormire? Domani sarà una giornata impegnativa no!? Quindi è meglio essere carichi!”
“Va bene.”
Andando a dormire, mi domandai come se la passava Alessia e se anche lei adesso pensava che che forse quella permanenza a villa Uchiha non sarebbe stata poi così male.
***
Mi scuso per l'enorme ritardo nel postare il capitolo. Vorrei ringraziare  Selene Potter93.   per avermi aiutata con il capitolo.