Eccomi
ritornata con il secondo, e ultimo, capitolo di questa fan fiction! Che
ne pensate, cari lettori?
A presto e buona lettura,
Nicoletta1993
Mi
trovavo seduta sul divanetto del mio salottino privato
e mi trovavo di fronte due contadini abitanti del mio regno.
Avevo intenzionr di sapere che cosa avessero in mente i miei sudditi
nei confronti di mio marito.
- Vostra Altezza lei
è l'unica in
grado di fermare quest'ingiustizia. Il re sperpera i soldi mantenendo
le sue amanti e soddisfando i suoi vizi, piuttosto che aiutare il
popolo che vive in condizioni precarie. Voi dovete fare qualcosa!- mi
disse uno dei due uomini.
- Signori comprendo a
pieno il vostro
risentimento verso mio marito e mi duole annunciarvi che non posso
fare nulla per migliorare questa situazione, la legge me lo
impedisce, anche se lo vorrei con tutto il cuore.- risposi.
-
Vostra Altezza dovremo comunicarvi che tutto il popolo è in
tumulto
e sta organizzando una rivolta. Non vogliamo farle del male
nè
a lei nè vostri figli. Vi consigliamo di recarvi in un posto
sicuro.
Siamo a conoscenza del fatto che tra un mese partorirà:
dopodichè
dovrà prendere i suoi due figli e tutte le sue cose e
fuggire
lontano da qui. - mi spiegò l'altro contadino.
Fui molto felice
della notizia che il mio popolo mi fosse così affezionato,
tanto da
non farmi del male. Passai l'ultimo mese di gravidanza vedendo le mie
cose, poco alla volta, sparirsi in piccoli bauli. I miei gioielli
erano stati portati via tutti. Finalmente, con mia grande gioia, il
giorno del parto arrivò; ero contenta poichè tre
giorni dopo me ne
sarei andata via per sempre. Il mio piccolo pesava 3
chilogrammi ed era un sano maschietto: decisi di chiamarlo Hiroshi;
Danzo non si preoccupò nemmeno di far visita a mio figlio,
ma non me
la presi più do tanto.
Il giorno dopo
cominciai a preparare i
vestitini dei miei due bimbi in un bauletto: sistemai al suo interno
vestitini, scarpe e tutti i loro piccoli giocattoli. In
questi
giorni vedevo poco Sasuke poichè era impegnato a
preparare
tutto il necessario per il viaggio. Il giorno seguente saremmo partiti;
sistemai nel lettino i miei figli e mi misi nel letto.
Alle 5 di mattina fui
svegliata dalla mia cameriera di fiducia:
- Mia signora
è ora di svegliarsi; è ora di andare via. I suoi
figli sono già sostemati e pronti per partire. Le sue ultime
cose sono già state sistemate sulla carrozza-
Mi alzai dal letto in
tutta fretta e mi preparai. Misi nel mio piccolo bauletto da viaggio i
miei oggetti preferiti che mi sarei portata via per ricordare le mie
avventure vissute qui a Konoha. Presi la mia spazzola di ceramica color
rosa e il mio specchietto, dello stesso materiale della spazzola, di
colore azzurro con dei diamantini incastonati. Mi vestii e uscii dal
cortile sul retro dove, nella carrozza, mi aspettavano Sasuke e i miei
due figli. Salutai a malincuore i miei collaboratori più
fidati e salii.
Partimmo e dopo appena
dieci minuti di tragitto uscimmo dai confini della città di
Konoha: calde lacrime mi rigarono il volto e immediatamente Sasuke
prese la mia mano e la ripose tra le sue.
- Amore non ti
preoccupare. Al mio paese sarai felice e verrai trattata con riguardo,
come una vera regina. Cresceremo i bambini con tutto l'amore che gli
sapremo dare.- mi disse.
Non volevo essere
trattata come una regina, ma volevo trovare esclusivamente
felicità, quella felicità che non avevo avuto in
tutti questi anni. Il viaggio durò 3 giorni, comprensivo
delle piccole pause che effettuavamo. Improvvisamente la carrozza si
arrestò e Sasuke aprì la portiera della carrozza.
Scesi dalla scaletta e
ciò che vidi mi entusiasmò: c'erano delle piccole
capannette di legno affiancate a delle casette di cemento. L'aria che
si respirava era indubbiamente sana e aleggiava un'aria di allegria in
quel piccolo paese.
- Benvenute a
Kumogakure, Vostra Altezza.- mi disse Sasuke rivolgendomi un grosso
sorriso.
Vidi davanti a me una
giovane donna dal lunghi capelli neri, gli occhi del medesimo colore e
un sorriso che scaldava il cuore a chiunque. La donna era affiancata da
un uomo alto, dai capelli corti e dagli occhi entrambi di colore nero.
- Vostra Altezza vi
presento i miei genitori, Mikoto e Fugaku Uchiha.- mi spiegò
il mio amato.
I due si inchinarono e
io contraccambiai con un grosso sorriso.
- Vi prego di non
inchinarvi e di non chiamarmi Vostra Altezza. Da oggi in poi
sarò una cittadina come tutti altri, da oggi sarò
Sakura Haruno e solamente lei.- dichiarai
Essi mi scortarono in
casa e riposi i miei due figli nelle culle che erano state create
appositamente per loro.
Nei giorni
successivi venni a sapere che il mio popolo si era ribellato contro il
mio ex marito e che al suo posto era stato nominato re un suddito
eletto dal popolo. Ero contenta che i miei ex sudditi avessero trovato
la felicità e ora, finalmente, l'avevo trovata anche io.