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Autore: Lady Lunete    11/01/2012    1 recensioni
Questa storia è ambientata un anno dopo la fine di Breaking Dawn. Il punto di vista appartiene a un personaggio di mia invenzione: Diana Uley,sorella di Sam,che divenne un licantropo quando i Cullen ritornarono a Forks. Diana lo scoprì e aiutò il fratello a mantenere il segreto finchè non fu costretta a seguire il padre,che aveva ottenuto il suo affidamento,in California. A 17 anni però Diana scappa dalla casa paterna e ritorna a La Push. Ciò le cambierà la vita irrimediabilmente.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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La famiglia è un collegamento con il nostro passato

e un ponte verso il nostro futuro - A.Haley 


 

Mi svegliai a metà mattina. Aprì la finestra della mia stanza: il leggero vento primaverile mi baciò il viso. Andai in cucina e vi trovai mio fratello con Paul e Jared. Parlavano a voce bassa ma il tono era chiaramente ansioso. “Che c’è?” chiesi.

I tre omoni si girarono verso di me di scatto e mio fratello mi rispose: “Niente di che…a quanto pare i Cullen hanno visite.” Paul e Jared fecero una smorfia di disgusto.

“Sì,la mia. Non ti ricordi? Oggi è sabato Sam. Alice deve mettermi a posto l’abito da damigella o non potrò accompagnare Emily all’altare.” Sam assottigliò lo sguardo: “Non mi riferivo a te,Diana.”

“Si riferiva ai fetidi succhiasangue italiani: i Volturi.” Disse Jared.

“Oh. Beh,non mi importa,ho bisogno che mi sistemi l’abito e domani non posso portarglielo.” Dissi io con una scrollata di spalle. Sam sbottò: “Mi dispiace rovinare i tuoi piani ma tu oggi non ci vai dai Cullen. I Volturi non sono tipi con cui scherzare Diana.”

“Infatti non ho alcun interesse a scherzare con loro. Devo solo consegnare l’abito a Alice,poi posso anche ritornare qui alla riserva per starmene in panciolle,se proprio vuoi.”

“No. Voglio che tu stia qui in casa. Se mi dai l’abito posso portarlo io alla veggente perché te lo sistemi.” “Andrete dai Cullen?” “Certo,siamo il comitato di benvenuto di La Push,piccola.” Disse Paul. Risi: “Combinerete un disastro. Forse è meglio che lasciate il benvenuto ai Cullen. Ma magari per l’arrivederci potreste fare loro uno squillo,no?” Paul e Jared scoppiarono a ridere. Sam sorrise solamente.

Era entrato in modalità fratello iper-protettivo. Perfetto. Niente di cui stupirsi,lui era sempre in modalità fratello iper-protettivo. Qualsiasi cosa avessi detto,qualsiasi battuta avessi fatto,non lo avrei smosso dalla sua decisione: io non sarei andata dai Cullen. Che palle. Se voleva il gioco duro…“Comunque devo andare dai Cullen, oggi.” Ed ecco che riparto all’assalto! “Devo dire a Alice cosa sistemare. Inoltre non è solo il mio che ho da portare. Emily mi ha dato il suo abito bianco perché apportassimo qualche modifica. E lo sposo non può vedere l’abito fino al matrimonio o porta iella. E non ho alcuna intenzione di starti a spiegare cosa non va nel mio abito da damigella visto che una volta arrivati a casa Cullen non te lo ricorderai nemmeno e farai la figura del sempliciotto.”

Paul e Jared si aprirono in due ghigni pressocchè identici. I lupi si assomigliavano troppo: caratteristica peculiare per far parte dei licantropi di La Push? La spacconeria. Ma ormai ci ero abituata. E come non farlo,quando ci ero messa fino al collo? Sam aprì la bocca per parlare,meglio,per dare il suo dissenso alla mia visita a casa Cullen.

Ma io lo precedetti: “Andiamo,non porterà via tanto tempo! Quindici minuti al massimo! Non vedrò neanche l’ombra degli italiani!” Sam scosse la testa, facendo un verso. Il  verso. Quello che mi faceva capire che dovevo tirare la corda solo un altro po’ perché mi lasciasse carta bianca. Quindi mi avvicinai a lui, facendo la voce da bambina: “Andiamo,fratellone. Volevate venire anche voi,no? Se venite non ci sono problemi per me. Se becchiamo gli italiani non mi faranno niente perché sono con voi. E se non ci sono,tanto meglio,no? Io avrò assolto i miei doveri e me ne sarò andata via prima che voi assolviate i vostri. Magari i succhiasangue arrivano questo pomeriggio all’ora del tè! Se andiamo prima di mezzogiorno non rischio di incrociarli.” Sam fece un sospiro lungo guardando in basso. Era fatta! Gli gettai le braccia al collo: “Grazie fratellone,sei il migliore!” e corsi in camera a cambiarmi.

 

Sam,Paul e Jared uscirono per unirsi al resto del branco. Io presi le scatole con i vestiti mio e di Emily e mi diressi dai Cullen con la Mazda Miata che avevo fregato a papà.

Casa Cullen era enorme. Così tanto da poter ospitare tutti gli studenti dell’ultimo anno del liceo ed avere ancora spazio per contenere tre enormi Quileute. Ad essere onesta preferivo la casetta nella quale vivevano Renesmee,Edward e Bella. Era più semplice, più simile alla mia,di casa. Mi venne ad aprire Jasper. “Ehi Jazz! Dov’è Alice?” “Sono in soggiorno!” sentii che Jasper cercava di controllare le mie emozioni:ero tranquilla ma anche circospetta.

Cercai di ribellarmi al potere del vampiro biondo che mi accompagnava in soggiorno,inutilmente. Sbuffai spazientita: che senso aveva essere tranquilli se poi dovevo stare attenta a ciò che mi accadeva intorno? Jasper sorrise percependo il mio scetticismo e di nuovo il suo potere spazzò via le mie emozioni facendomi sentire quel che voleva lui.

Nei due mesi da quando ero ritornata alla Push avevo legato molto con Renesmee e mi ero affezionata particolarmente sia a Alice che a Jasper. Entrambi erano molto protettivi con me,come lo erano anche Sam e Embry. Giunti in soggiorno vidi che il branco non era ancora arrivato,non c'era nemmeno Jacob che viveva appiccicato al fianco di Renesmee. Di solito. Quando non c'erano pericoli in vista e non doveva conferire con Sam.

I Cullen erano tutti in piedi,tranne Nessie,seduta sul divano bianco immacolato: “Ciao,Nes!” lei mi salutò con la mano e con un sorriso,in silenzio. Era tesa:Bella e Edward in piedi davanti a lei la coprivano in parte dalla vista degli altri
vampiri che stavano in piedi dall'altra parte del soggiorno. I Volturi.

Sam e Embry mi avrebbero ammazzato. Il campanello suonò di nuovo e quando Carlisle andò ad aprire sentii il profumo dei licantropi:il profumo del bosco. Si presentarono in soggiorno in meno di mezzo secondo e Sam mi guardò con uno sguardo truce. Oh,sì. Stavolta l'amore fraterno non lo avrebbe fermato dal compiere un omicidio. Se non ci avessero pensato prima i Volturi,lo avrebbe fatto lui stesso una volta giunti a casa. Ma non era colpa mia se mi trovavo lì. Dopotutto era stato lui a dire che potevo andare. E
di certo non ero io a vedere il futuro. Alice non riusciva a vedermi quasi mai:per un certo verso la cosa mi faceva sentire potente,ero una dei pochi che riuscivano a sorprenderla.

Adesso,però,trovandomi nella stessa stanza dei Volturi,desideravo ardentemente che mi avesse vista arrivare. Eccome. “E così siete ancora in contatto con questa
feccia.” disse uno dei Volturi:era uno dei tre capi,quello biondo. Caius,secondo ciò che mi avevano raccontato.

Il branco ringhiò ma Sam li richiamò all'ordine. Poi gli occhi rossi di Caius si posarono su di me: “Avete stretto amicizia con un'altra umana,a quanto vedo.” “L'importante è che lei non sappia niente,giusto?” disse Edward,calmo.

Caius lo fulminò con lo sguardo: “Ed è così? Non sa niente sul serio?” “So tutto” risposi io tranquilla. “So chi sono i Cullen e so chi siete voi,signor Caius.” il viso del vampiro si tese in un ghigno maligno prima di rivolgersi di nuovo a Edward: “A quanto pare non imparate dai vostri stessi errori.”

“Non ho detto che sono i stati i Cullen a rivelarmi la loro come la vostra natura.” Caius rivolse la sua attenzione verso di me,cercando di bruciarmi con lo sguardo. Non me ne preoccupai,lui non aveva
quel talento. Spostai lo sguardo verso la ragazzina trasformata a circa tredici anni,poi guardai di nuovo Caius.

“Sono un'indiana Quileute. Conosco le leggende della mia gente. I freddi ne fanno parte.” Caius sorrise perfido: “Se sei così...
esperta,saprai anche che non possiamo permettere che un'umana sappia della nostra esistenza.” un vampiro enorme,più grande di Emmett si mosse tra le loro file e mi guardò compiaciuto.

Arricciai le labbra,disgustata:se pensava di farmi il suo pranzetto,cascava male. Risposi a Caius: “Tutti nella riserva sanno della leggenda dei freddi. Ma non tutti ci credono: è abbastanza difficile pensare che certi membri discendano direttamente dai lupi e che abbiano combattuto con alcuni visi pallidi... moooolto pallidi,per salvare la tribù.” Caius aggrottò le sopracciglia.

“Non mi potete toccare perchè non è il vostro,di segreto,che difendo.” guardai i licantropi che mi avevano attorniata per farmi da scudo e indicando Sam: “Sono la custode del
loro segreto. Per non parlare del fatto che sono sorella di due di loro.” guardai il gigante di prima,Felix,mi ricordai e con un sorriso innocente gli dissi: “Perciò se provate anche solo a sfiorarmi non esiteranno un istante e vi faranno a pezzi. O,e dopo bruceranno i resti,si fa così,no?” Paul rise e Jared sghignazzò.

Sam li gelò con uno sguardo. Era davvero incacchiato. Ottimo. Percepii il potere di Jasper che cercava di calmare gli animi:incrociai il suo sguardo e ci sorridemmo. Poi fui richiamata da un altro dei capi dei Volturi. Aro. “Mi scuso per la mancanza di cortesia del mio fratello” e scoccò uno sguardo di rimprovero a Caius che assottigliò il suo sguardo “e di Felix.” il vampirone si fece piccolo piccolo sotto lo sguardo del suo signore. “Non si preoccupi,signor Aro.”

“Cara,a quanto pare la tua famiglia” e indugiò con gli occhi sul branco “ti ha detto tutto di noi. Saresti così gentile da dirmi il tuo nome?” “Diana Uley,signore.” “Ti dispiace se verifico quello che hai detto prima? Sulle leggende della vostra tribù?” e così dicendo mi porse la mano. “No,affatto.” ma appena mi mossi per raggiungerlo sentì i miei due fratelli digrignare i denti e trattenermi.

“Sei impazzita?” sibilò Embry. Guardai torva lui e Sam: “Smettetela voi due. Per fare la parte dei fratelli iper-protettivi metterete a rischio la vita di molti innocenti. Se non permettete ad Aro di vedere i miei pensieri lui dirà a Felix di attaccarmi. Caius ne sarà contento. E voi inizierete una stupida guerra per niente.” addolcì un po' il tono della mia voce: “Se Aro volesse farmi del male Edward lo sentirebbe. Lui non ha detto niente perciò è tutto a posto. Lasciatemi andare: gli stringo la mano e torno subito indietro. Non mi accadrà niente. A proposito: Alice,puoi prendere queste due scatole? Ci sono dentro i vestiti.”

Alice si avvicinò aggraziata e mi tolse di mano le due scatole che avevo in mano. Si allontanò quasi fluttuando. Rivolsi di nuovo la mia attenzione ai miei due fratelli: “Su,lasciatemi. Non c'è pericolo.” sorrisi incoraggiante. Guardai Sam negli occhi finchè non abbassò lo sguardo. Embry sbuffò e mi lasciarono andare. Mi avvicinai ad Aro con la mano destra tesa. Quando me la prese tra le sue mi ritrassi un po'.

Era freddissimo.

Più freddo dei Cullen ai quali mi ero abituata. Nelle mie congetture non mi ero resa conto che anche Aro si era ritratto: la guardia si era avvicinata,ansiosa e mormorava domande confuse,a bassa voce. Aro gli zittì con un gesto. Quando mi abituai alla sua temperatura ci avvicinammo di nuovo: il vampiro mi guardava ammirato e stupito mentre si concentrava sui miei ricordi.

“La tua fuga è stata davvero notevole,complimenti.” Sam di solito riusciva a controllare la rabbia e il fastidio ma da bravo fratello maggiore aveva deciso che la mia incolumità era più importante della buona educazione verso gli ospiti vampiri,infatti,lo sentii digrignare i denti mentre Embry,anche lui tutto preso dal suo nuovo ruolo di fratellone,ringhiava a bassa voce.

Decisi che avevo messo a dura prova il loro autocontrollo per sufficiente tempo perciò dopo un leggero inchino ad Aro,Caius che continuava a guardarmi truce e Marcus che se ne stava per i fatti suoi,mi voltai e raggiunsi di nuovo il branco. Sam e Embry sibilarono all'unisono: “Non devi mai dare le spalle ad un vampiro!” strinsi le labbra: “Anche i Cullen sono vampiri.” i miei fratelli inspirarono profondamente probabilmente per non rischiare di urlarmi contro.

Alzai gli occhi al tetto: “D'accordo,d'accordo. Ricevuto. Non è divertente. Non darò mai più la schiena ai Volturi. Contenti?” dissi loro con il sorriso più fasullo che possedevo. Aro rise: “Vostra sorella ha una personalità davvero singolare...come il suo talento...è molto...
affascinante.” “Aro...” sibilò Edward:aveva stretto i pugni. Jacob si avvicinò a lui e Bella,coprendo interamente Renesmee dalla vista dei Volturi (e viceversa),Embry mi portò dietro di sé e Sam,Paul,Jared e Quil avanzarono di un passo,pronti all'attacco. Così cercò di fare anche Emmet,con un ghigno euforico dipinto sul volto di marmo,ma fu trattenuto da Rosalie. Alice e Jasper schiusero le labbra mostrando i denti.

Esme e Carlisle restarono calmi e quest'ultimo disse all'Anziano: “Aro,potresti dirci cosa ti porta qui,a Forks?” tuttavia tutti quanti,persino la guardia degli italiani,rimase all'erta. “Ragazzi...” ammonì Esme. I Cullen si rilassarono,Emmet un po' dispiaciuto e così fece anche il branco.

Solo una vera madre avrebbe potuto tranquillizzare i figli senza il bisogno del potere di Jasper. Da quando mi avevano conosciuta,per Jazz e Alice ero diventata una sorta di figlia e siccome Jake stava con Nessie...eravamo diventati una sorta di famiglia. Cullen e Quileute. Vampiri e mutaforma,pardon,licantropi. Una famiglia un po' bizzarra...ma,andiamo,quale famiglia non lo è?

Lunete's Corner: Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto...anche se devo ammettere che l'ho fatto molto alla cane...il nome Diana si legge -Daian-,suona meglio XD successivamente spiegherò perchè Diana è fuggita dal padre e di come hanno scoperto che Embry è il loro fratellastro. Devo pensare ancora all'età che Renesmee dimostra,però...se qualcuno ha qualche idea,la dica,è ben accetta! Ciaooooooo :)

  
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