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Autore: MeiyoMakoto    11/01/2012    1 recensioni
‘ Portarlo qui è stata una scelta avventata, Principe: è pur sempre un Grifondoro. Garantisci per lui?’
Severus ridacchiò.
‘Io? Per lui? Non ci penso neanche. Voleva venire e io l’ho portato, ecco tutto; mi aveva seguito fino all’ingresso segreto la scorsa volta che sono venuto alla riunione, ha capito chi siamo e ha mostrato interesse.’
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Peter era ancora sveglio quando gli altri ragazzi rientrarono nel dormitorio, all’alba.
Si trasformò in topo e si nascose sotto il proprio letto, veloce come un fulmine, prima che la porta si schiudesse completamente.
Remus ridacchiò amaramente.
‘È inutile, Pete.’ –disse- ‘So che sei qui; ti sento. Ho ancora l’olfatto da lupo mannaro, ricordi?’
Il ragazzo uscì allo scoperto con un sospiro e Sirius  gli balzò addosso come una furia.
‘Inizia a parlare, palla di lardo!’ –gli urlò in faccia- ‘E fallo in fretta, perché ho una mezza idea di scuoiarti a unghiate, al momento!’
‘Sirius, per favore…’, intervenne James posandogli una mano sulla spalla, ma senza troppa convinzione.
Sirius si divincolò.
‘Per favore un corno!’ –continuò- ‘Questa sottospecie di sorcio ci ha abbandonati! Ha abbandonato Remus mentre io e te eravamo lì, come sempre, a fare il nostro dovere. È il nostro dovere, vermiciattolo, è il minimo che possiamo fare per Remus!’
‘Sì, ma se ti metti a urlare così a quest’ora non cambia niente, anzi, va a finire che ci cacciano in presidenza.’ –ribattè James- ‘E tu, Pete, comincia a parlare sul serio: solo perché io e Lunastorta non stiamo sbraitando come degli ossessi non significa che siamo del tutto sfavorevoli alla proposta di scorticarti vivo.’
‘Parla per te!’, intervenne Remus debolmente.
‘Oh, taci, razza di pappamolle!’, lo zittì Sirius con un’occhiata grondante di affetto.
Poi tutti e tre si voltarono verso Peter.
‘Mrs. Purr. ‘, borbottò questi.
‘Che?’
‘Mrs. Purr.’ -ripeté più forte, mostrando una fasciatura al braccio destro- ‘Mi ha preso in bocca per la zampa e mi stava portando da Gazza; quando mi sono ritrasformato mi stava ancora attaccata, non mi ha voluto mollare fin quando non le ho lanciato una fattura.’
Calò il silenzio.
Poi James scoppiò a ridere.
‘E che faccia a fatto Madama Chips quando le hai detto che il gatto ti si era avvinghiato sul braccio?’, domandò.
‘Si è limitata a chiedermi che ci facessi in giro di notte e a spedirmi a letto.’, rispose Peter con un sorriso.
‘Adesso è meglio andare un po’ a nanna per un’altra oretta.’, suggerì Remus, felice che fosse tornata la pace.
Sirius non disse niente, ma si cacciò sotto le coperte con aria così minacciosa che Peter intuì che non sarebbe stato così facile dargli a bere la storia della gatta così facilmente.
Restò a guardare il sole nascente mentre gli altri si addormentavano uno a uno come sassi, sfiniti dalla lunga nottata. Si sentiva felice come non lo era da tempo: non solo aveva trovato il modo per coprire allo stesso tempo la sua assenza della sera prima e il Marchio, ma aveva anche imparato delle cose che Sirius e James neanche si immaginavano; non si riusciva a capacitare di quante possibilità avesse la magia, di quanti incantesimi avrebbe imparato dai Mangiamorte con tutto il tempo che aveva a disposizione… Ma perché diavolo a scuola non si imparavano le Arti Oscure? Era un ramo immenso della magia che gli era stato nascosto fino a quel momento…
 
 
 ‘Come fai ad essere così stupido, Minus?!’, sospirò Severus correggendogli per l’ennesima volta la posizione della bacchetta.
Peter lo maledisse ancora una volta dentro di sé, e ritentò. Inutilmente.
‘È inutile che tu perda tempo con lui, Severus.’- rise Bellatrix- ‘Certe cose sono da Serpeverde, punto e basta; e oltretutto non è che sia neanche particolarmente sveglio, perfino per un Grifondoro.’
Severus annuì gravemente.
‘Ho detto cento volte a Regulus che non è buono neanche a far levitare una piuma, ma lui è così testardo… In questo è tale e quale a suo fratello, bisogna dirlo.’
‘Neanche per sogno.’ –sibilò la ragazza- ‘Però è vero che mio cugino è troppo buono con questi novizietti… I tempi sono cambiati, da quando c’era Malfoy…’  
‘Grazie al cielo.’, ribattè l’altro asciutto.
‘Ah, già, dimenticavo: guai a chi ti rocca il tuo amichetto Regulus! Se vuoi il mio parere, è stato uno sbaglio eleggere lui capo…’
‘Ma non te l’ho chiesto, il tuo parere.’
‘Ehi, tu, che credi di fare? Continua a esercitarti, imbecille!’ –gracchiò la ragazza rivolta a Peter, troppo furba per non riconoscere il momento di cambiare discorso- ‘Di questo passo non imparerai mai!’
 Il ragazzo obbedì, sperando in cuor suo di avere la giovane Black come bersaglio quando fosse arrivato il momento di apprendere la maledizione Cruciatus.
‘Non ci riesco…’, mormorò dopo un paio di tentativi falliti.
 Bellatrix si avvicinò lentamente.
‘Ma c’è qualcosa che sai fare, Minus?’, sibilò.
Peter poteva sentire il fiato di lei sfiorargli le orecchie, e la sensazione non gli piaceva per niente.
Poi il lampo di genio.
‘Una cosa c’è.’, rispose, prima di rimpicciolirsi sempre di più.
La ragazza lanciò un grido.
‘Come cavolo hai fatto?!’, fece guardando il topolino bianco che saettava da una parte all’altra.
‘Ordinaria amministrazione.’, rispose lui con un ghigno, riprendendo la sua forma abituale.
Bellatrix e Severus si guardarono.
‘Bisogna avvertire Regulus.’, disse semplicemente il Serpeverde, allontanandosi.
 
 
 
 
 
‘E quindi mi dici che tu sei… Un Animagus?’, fece Regulus ammirato.
‘Sì.’, rispose Peter gettando un’ennesima occhiata alla porta, pur sapendo che la Stanza delle Necessità era praticamente invisibile, in sintonia coi suoi bisogni; tuttavia era assolutamente terrorizzato all’idea che qualcuno potesse entrare e sorprenderlo in compagnia di due Serpeverde.
‘E che né Potter né Black… Né Lupin sanno fare quello che sai fare tu?’, aggiunse Severus con uno sguardo tagliente.
‘No,’ –mentì Peter- ‘Sono nato così, loro non c’entrano niente.’
Era il suo momento di gloria, che diamine! Che c’entravano ora gli altri?
‘Perbacco, Peter!’ –sorrise Regulus dandogli una pacca sulla spalla- ‘Abbiamo fatto un buon affare ammettendoti fra noi! E ci hai anche procurato un ottimo posto per le nostre riunioni, questa stanza è perfetta!’
Severus grugnì, e il sorriso di Peter si allargò fino alle orecchie: alla faccia sua e di Bellatrix!
 
  
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