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Autore: Twinkle Dead Star    13/01/2012    12 recensioni
Jared lanciò un gridolino.
«HAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! CHI SEI TU? CHE CI FAI A CASA MIA? » prese il suo Blackberry e glielo puntò contro. « HO UN BLACKBERRY E NON HO PAURA DI USARLO.»
«Jared, sono Tim. Tim Kelleher…suono con voi da anni..e ogni volta è la solita storia. Capisco che ormai hai 40 anni, però.. »
«..Però non li dimostro affato, lo so! Grazie! Ah, comunque piacere mio, Tom!»
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salimmo a bordo dell'aereo e come la volta scorsa ognuno prese i propri posti. 

 Jared sprizzava gioia da ogni poro, sicuro che questa volta saremmo andati a Parigi.

Ma io sapevo che non era così.

Del resto non mi aveva lasciato parlare, e io preferivo di gran lunga finire nei ghiacciai, piuttosto 

che passare il Capodanno a Parigi.

Ma chissà che fine avremmo fatto stavolta.

Jared come al solito cantava canzoni senza senso, oscillando nella poltroncina dell'aereo. 

Tomo cercava ancora di riprendersi dai pinguini, Vicki lo aiutava dandogli piccole pacche e accarezzandogli i morbidi capelli.

Shannon aveva cambiato posizione trecento volte.
 

Trecentouno.
 

In quel momento si trovava seduto al contrario, con le gambe in aria.
 

«Bro..anche se cerchi di fare yoga, è inutile. Non arrivi al metro e settanta.» E continuò a cantare. 

Shannon lo ignorò sbuffando rumorosamente.

Finalmente, dopo qualche ora di noia, l'aereo atterò, un po' piu delicatamente della scorsa volta.

Tutùn.

Sentimmo l'hostess negli autoparlanti.
 

«Grazie per ri-aver viaggiato con trollaerei. Benvenuti a..Goa, India.»

 

 Jared impallidì, se Jared Leto poteva davvero impallidire.

 

 Sorrisi senza farmi vedere. India. Bene.

 

Jared si alzò, scese dall'aereo e noi lo seguimmo. Si guardò intorno spaventato girando velocemente la testa to the right, to the leeeeft! (Cit.)

«No dai, non puo essere.

So io come è andata stavolta.Mi è semplicemente successa la stessa cosa di Cristoforo Colombo.

Lui credeva di essere in India ed era in America, io credo di essere in India ma in realta sono a Parigi.

 My sweeeeeeet Paris!» Disse lentamente piagnucolando.

 

 «Dai, Goa non è male.» Vicki cerco di consolarlo, mentre scrutava il panorama che avevamo di fronte.

Una spiaggia con un mare mozzafiato.

«Spiaggia..Bikini. Ragazze.» Dissero in coro Antoine e Shannon con un filo di bavetta alla bocca.

Dopo aver preso le valigie e le indicazioni per l'hotel piu vicino, ci incamminammo.

 

***

L'hotel non era veramente niente male.

Quel posto non era niente male, sopratutto in confronto ai ghiacciai.

Posammo i bagagli nelle nostre stanze, e decisimo di riposarci un po'.

Era il 26 dicembre.

Ma a quanto pare, qualcuno se lo era scordato.

Jared si era scordato dei propri 40 anni. E nessuno glielo ricordò. Gli avremmo fatto una sorpresa...

Il cellulare di Jared squillò.

«Pronto..oh, ciao mamma!»

Bene, era Constance. Sgattaiolai dalla camera e raggiunsi gli altri nella hall, mentre progettavano una sorpresa per Jared. 

 

***

 

*pepepepe!*

«Pronto..mamma?!» Jared cercava da minuti ormai di parlare al telefono con Constance, ma sentiva solo urla e musica.

«Mamma! Mààà! Ma stai dando un festino??» Finalmente sentì la voce della madre.

«Ma no Jared, cosa dici?!» *pepepejarednoncepepepe* 

«Ah. Fammi capire bene. Manchiamo per due fottuti anni, ritorno, parto di nuovo per qualche giorno e festeggiate?! Vi amo! Ah,  buon Natale!»

«Ma non e come pensi Jared, è soltanto una tranquilla festicciola in famiglia per Natale. Auguri anche a te tesoro!» Per fortuna

Shannon aveva avvisato Constance di non fare subito gli auguri di buon compleanno.

«Senti ma......per caso sai dove e l'Argus Apocraphex? Non lo trovo più!"»

«Controlla bene in valigia, Jay!»

«Non c'è!»

«Se vengo lì e lo trovo però ti meno!»

«Eeeh no mi dispiace Mà, sto in India, non puoi più usare certe minaccie.»

«Ah-ah aspetta, INDIA?!?! Non dovevate andare a Parigi?» Constance scoppiò in una risata isterica.

«Semplice cambio di programma!» A Jared costava molto ammettere i propri errori.

«Meglio..divertitevi! E Jay, amore, mangia tanti kebab!» E riattaccò.

Jared si guardò attorno, nella stanza. Era solo, ne avrebbe approfittato per una maschera di bellezza.

Prese la sua crema preferita, e se la spalmò allegramente in faccia mentre canticchiava. Era di uno strano colore

rossiccio/pomegranate, ma era talmente preso dalle canzoni che non se accorse subito.

Gli servì qualche minuto, e realizzo che quello che aveva in faccia era ketchup.

«Shaaaaaaannooooooon! Kameee hame aaaaa!» Quasi quasi si trasformò al terzo livello.

Uscì di fretta in corridoio dandosi prima una leggera sciaquata. Ma il ketchup rimaneva. Arrivò nell'hall, dove ci trovò seduti

attorno ad un tavolo intenti a coalizzare. Senza lui e probabilmente su di lui. Ma non ci fece troppo caso.

«Shaaaaaaan! Shaaaannooooooon!»

«Jay, calma. Smetti di fare la fangirl e dimmi tutto.» Shannon aveva notato le macchie di ketchup e sghignazzava senza farsi

vedere.

«Dimmi tutto?! Ti credi spiritoso?! Ma mi hai scambiato per delle patatine fritte?!» Jared prese il fratello per il colletto della

maglia e lo spintonò come nel video di The Kill.

«Eih bro, stai calmo! Non mi uccidere ora, sono un uomo d'affari.»

«Da quando?»

«Da quando quell'indiano» e indicò una figura seduta in una poltrona lì vicino «mi ha proposto di fare da testimonial per la

 pubblicita di un profumo»

«Ma non mi dire, e quale?»

«Hugo Sweat: just muddafuggaz. Simpatico, non trovi?» E lanciò un occhiolino all'indiano.

Jared prese velocemente un bicchiere d'acqua dal bar dell'hotel, lo bevve e sputò l'acqua in faccia a Shannon.

«Cosa?!?! Hugo? Sweat?» Scoppiò a ridere.

«Sfotti, sfotti..» Disse Shan mentre si asciugava. «Intanto non sono io quello che oggi compie 40 anni!» Shannon non resistette

e sputò il rospo, nonostante la sua battuta non avesse senso, dato che lui era un simpatico e sudoso 41 enne.

Jared lo guardò malissimo, corse di nuovo al bar, prese un altro bicchiere d'acqua, bevve e lo sputò in faccia al

fratello.

«E' vero! Oggi sono 30+10..»

Gli augurammo buon compleanno in coro, mentre Antoine corse un'attimo fuori dall'hotel, e ritornò a braccetto con un indiano.

Quest'uomo indossava solo un pannolino e una maschera di from yesterday che gli copriva il volto.

«Uccellino -e tu no pensare male per favore- avere detto me che oggi tu compiere 40 anni.» Jared ripete la scena del bicchiere,

stavolta sputò tutto al povero indiano.

«Andare a fanculo tu, brutta divah che non essere altro!»

«Scusa, e che ancora non me ne rendo ancora conto..»

«Io capire te..anzi no, io essere ancora ccciovane!» Jared lo fulminò con un occhiataccia. «Va beh comunque, piacere, Babu! E ricordati: il senso della vita va applicato al senso della vita

   
 
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