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Autore: Leannel    30/08/2006    2 recensioni
Un caso particolare per la squadra. Quando ogni risposta sembra sbagliata.
Genere: Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER XI_ I-95

CHAPTER IX_ I-95


A Sara non piacevano i viaggi in macchina. Per quanto non fosse stato lungo, non le era piaciuto neanche questo. La polizia del posto sembrava essere arrivata sul posto già da alcune ore. Cosa che, come aveva detto Warrick, avrebbero fatto pesare.
“Dici che ci porteranno lì tutto quello di cui abbiamo bisogno? Le prove del caso… i documenti…”
“Io spero di si. Ma non mi fido di questa gente.”
“Ecco, lo sapevo. Sei sempre stato così”
“Così come?”
“Ti senti superiore a loro perché sei uno scienziato, no?”
“E tu Sara? Tu no?” Sara, che era di gran lunga la tizia più snob, per quanto riguardava il suo lavoro, che Warrick avesse mai incontrato, gli portava un rimprovero simile. “Stai iniziando a diventare noiosa, sai?”
“Io? Io noiosa? E tu? Tu eri un altro al tempo. Eri uno che usciva con tutte e se la spassava e s’incazzava al lavoro. Adesso solo un poliziottone sposato”
“No no no, tesoro. Sei tu quella noiosa. Ti ricordi quella volta che ti fissasti su quel vecchio caso, quello della donna stuprata, e non ci dormivi la notte, e Gil sen’è accorto e ti ha detto che avresti dovuto essere più distaccata? Te lo ricordi? Quella sera che ti trovai al pub dietro la centrale e poi ti portai con me a giocare al BlackJack e ci giocammo tutta la notte? Quella eri tu.”
“Warrick, andiamo… sono passati cinque anni…”
“Appunto” il moro sorrise e Sara capì che il tono della conversazione non era mai stato serio.

La scena del crimine non era più la scena del crimine da ormai quattordici anni. In realtà non lo era mai stata.
“Lei mi sta dicendo che la moglie non ha mai riconosciuto il corpo?” chiese Warrick, alterato, all’agente Lambert
“Io non le sto dicendo niente! Non ero nemmeno a Carson quando è avvenuto il fatto! Si tratta di più di dieci anni fa, no?”
“Signore, possono essere dici, venti o cinquanta anni fa. Ma se nessuno ha riconosciuto per via ufficiale il cadavere, come avete fatto a schedare il caso?” Sara decise di darsi un tono. Per dimostrare a Warrick che non era il coniglietto isterico che lui credeva.
“Voglio parlare con l’uomo che ha avuto il caso. Voglio parlarci adesso.”
“Eccomi. Sono arrivato!” l’agente Paxton, di anni 57 era ormai sulla via della pensione. Lavorala alla stradale e non era il tipo da fare carriera. Ma non aveva mai avuto richiami ed era sempre stato disponibile per ogni tipo di lavoro. Aveva una mogliettina e due bambine bionde. Insomma, nulla faceva pensare che potesse essere uno che avesse qualche interesse nell’occultare un caso del genere.
“Vi sarò d’aiuto in ogni modo possibile, dico sul serio. Al tempo non sembrava un caso rilevante e così…”
“Scusi. Se la moglie non ha visto il cadavere, allora come l’avete riconosciuto?”
“Dall’anello. Vede il cadavere e la macchina erano in delle condizioni davvero disastrose. In realtà le dirò che del cadavere restava nient’altro che un carboncino e la macchina era solo un ammasso di lamiere” Mentre Sara si occupava dell’agente Paxton, Warrick, che già non lo sopportava, decise di andarsi a fare un giro. La luce intensa del deserto del Nevada illuminava quella curva che i frequentatori più assidui chiamavano ‘la curva del diavolo’ ovvero una perfetta ‘L’.
Warrick aprì con un taglierino lo scotch marrone che teneva insieme la scatola del caso. Le prove prese erano davvero poche. Si sentiva già irritato.
Warrick aprì una bottiglietta d’acqua e si sedette a terra, riflettendo sul contenuto della scatola.
Il primo documento, quello del medico legale.

Causa del decesso: soffocamento da fumo. Ustioni di terzo grado sul 98% del corpo.



Grazie mille, signor medico legale. Non ci sarei mai arrivato da solo. Vaffanculo.

L’uomo,35 anni, riconosciuto tre giorni dopo l’incidente come Mattew Price, al momento del decesso è alto un metro e ottantasette e pesa settantacinque chili.



“Oh Mio Dio” alla sua migliore espressione stupita, Warrick ne sostituì una di sdegno per il pessimo lavoro altrui, poi una per l’ovvietà della sua scoperta, e infine una di orgoglio molesto.
“Sara? Sara, sai quanto era alto il cadavere?” Sara, cento metri a destra di Warrick lo guardò e fece cenno di no col capo, poi si avvicinò. Appena fu vicina a sufficienza perché Warrick potesse parlarle senza rendere noto a tutti l’argomento della loro conversazione.
“Sai quanto era alto?”
“Era più basso? Era più alto del nostro? Andiamo, Warrick”
“Il primo cadavere era un metro e ottantasette”
“E ottantasette? Ma se… mioddio. Mattew Price non arrivava al metro e ottanta.”
“Price era per la precisione uno e settantasei”
Sarà sbattè la mano sulla fronte, sorrise e si sedette accanto a Warrick.
“C’era da aspettarselo” disse “Sai come lo hanno identificato? Dall’anello. Ti rendi conto?”
“Che altro si deve fare se non ridere?”
“Già. Quindi da qui l’ipotesi è fin troppo facile. Mattew Price vince una somma altissima al casinò Mirage, a Las Vegas. Tornando a casa incontra un povero malcapitato e lo uccide. Lo carica sulla sua jeep, e lo fa andare a diritto sulla curva più spettacolare del Nevada”
Sara, con la sua espressione soddisfatta si alzò e si tolse gli occhiali da sole
“Senti, io sto morendo di fame. Chiedo qualcosa all’agente?” disse
“D’accordo.”
Per quanto la teoria di Sara fosse più che efficace, Warrick non ne era convinto.
1- Aveva letto quello che Sara e Catherine avevano trovato nella camera di Price. Price non sembrava uno da ammazzare qualcuno per poter scappare.
2- Price stava tornando a casa. Perché fare una cosa del genere a cinquanta silometri da casa, quando avrebbe potuto farla ovunque?

Sara tornò un’oretta dopo (trovare due panini e due coke era stato molto impegnativo) e trovò il collega, sempre seduto, con un’aria serissima, e un portatile tra le cosce.
“Tieni” Warrick prese il suo panino, ma lo posò a terra. Bevve un sorso della sua coka, però.
“Sai” disse “sai che cos’è che non mi piace di voi donne? Siete estremamente pessimiste. Per qualunque osa, pensate sempre al peggio, per paura di rimanere deluse”
“Ma di che parli?”
“Ho fatto una simulazione. Le nuove diavolerie tecnologiche. E adesso guarda. Se la macchina fosse stata lasciata andare in linea retta da qualsiasi punto della strada, non sarebbe uscita in quel modo. Ergo…”
“Anche il latino adesso, Warrick?”
“Ti secca? Oh piccola Sara…Touchdown!”
Sara scosse il capo. Warrick era dotato di troppa fantasia. Spesso creava prove quando non ce n’erano.
“Solo sulla base di questo tu riusciresti a provare in tribunale che Mattew Price era nella macchina, quando ha deragliato? E che non ha messo intenzionalmente l’anello addosso al povero morto?”
“Quale tribunale?”
“Quello del morto in auto”
“Ma anche l’imputato è morto!”
“E l’accusa cade. Che stupida”

  
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