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Autore: MrBadCath    15/01/2012    2 recensioni
«Quindi? Dove è?»
«Sono andati a comprare il pane»
«A comprare il pane?»
*-*-*-*-*-*-*-*-*
«Sai qual'è il paradosso?»
«No»
«Che le prime due volte che ti ho vista eri quasi nuda e adesso stiamo facendo l'amore col cappotto.»
*-*-*-*-*-*-*-*-*
Storia di 4 amanti e tutto quello che ne consegue (quindi un gran casino).
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Crazy Little Thing Called «Another Girl».

Capitolo II - I can’t live with you.


I capelli color ruggine scintillarono raggiunti da un raggio di sole.
Cleo era rannicchiata contro la spalla di Freddie e dormiva, mentre lui le guardava il viso di lei preoccupato: in che modo glielo avrebbe detto? Era stato così bene con la rossina, quella notte, aveva goduto come non mai, ma non potevano stare insieme, il cuore del cantante apparteneva a un'altra donna; troppo tempo, per lasciarla così.
«Buongiorno» sussurrò lei, con la voce impastata dal sonno.
Si mise seduta sul letto e il lenzuolo che copriva i seni nudi calò, permettendo che Freddie, anche lui seduto, potesse vedere il ben di Dio di cui la ragazza era dotata.
«Se il buongiorno si vede al mattino...»
«Cretino» rise lei, passandosi le mani fra i capelli corti e lisci come spaghetti.
Freddie si ributtò all'indietro, troppo stanco e svogliato per staccarsi dal letto.
«Senti...» mise una mano dietro alla nuca, fece correre l'altra contro la schiena di Cleo «io preferirei che il racconto di questa notte, per quanto meriti di passare alla storia per tutto il sesso che abbiamo fatto, non uscisse da questa camera.»
La rossetta si girò, con la fronte corrugata:
«E perché mai, se posso permettermi?»
«Ho qualcuno che mi aspetta, a casa.»
«Un cane?»
«No, una ragazza...»
«Ah, scusami, allora una cagna.»
Per un attimo lui la guardò con le fiamme in petto, poi accennò in sorriso, nonostante avesse provato a non farlo con tutte le sue forze, intanto Cleo rideva scompostamente, mentre si dirigeva verso il bagno adiacente alla camera da letto.
«Non sarò la tua troia da una botta e via, sappilo...»
«E cosa pretendi, dunque?»
«Non lo so, ma farò in modo di essere la persona di cui sarai più innamorato. Ora, se mi vuoi scusare per qualche minuto...»
Ne uscì dopo una manciata di minuti, vestita, fresca e pronta.
«Vai, il bagno è tutto tuo» annunciò, sicura che sarebbe stata un'attesa lunga ore.


Ω



«Cassie! Cassie svegliati! Stamani non hai storia della Cina?» strillò Cleo bussando energicamente alla porta. L'altra, che era già in piedi e che stava camminando di fronte alla porta dalla notte prima, quando era risalita e si era richiusa nel suo dolore, le aprì all'istante. «Ah-ah. Mi hai fatto paura!» La rossa indietreggiò.
«Bene.» asserì l'altra in tutta risposta, dirigendosi verso il bagno -te lo meriti-
«No, no, no, ferma! C'è Freddie in bagno!» esclamò, non sicura che l'uomo avesse chiuso la porta a chiave (stravagante come era).
«Bene.» ripeté la bionda, andando verso il bancone per prendere del caffè.
«Non mi chiedi chi è Freddie? … Ehi, a questa domanda non puoi rispondere 'bene'!»
«Non ti stai comportando molto... bene.» enfatizzò
«E tu che ne sai?»
«Mi hai piantata da sola al bar dopo avermici trascinato a forza e poi ti porti a casa questo Freddie che ha la dentatura di un cavallo e la fisicità di un babbuino e che peraltro...»
«Allora siamo pronti?» domandò Freddie, uscendo allegramente dal bagno. Cassie lo fulminò, ergendo i suoi occhi da dietro la tazza cilindrica.
«Senti, noi andiamo a prendere il pane, ti serve nulla?» chiese Cleo
«Portami qualcosa per fare colazione, mi pare il minimo» replicò scocciata la bionda.
«D'accordo, allora, ci vediamo ok?»
«Ciao!»
Fu così che i due uscirono.
Cassie andò in bagno e iniziò a lavarsi: si guardò allo specchio. Aveva uno sguardo terribile, e sul fatto che avesse bisogno di trucco proprio non si potevano fare obiezioni. Il fatto era che lei odiava dare ragione a Cleo. Si lavò il viso e guardò gli occhietti stanchi. Era già passata una settimana da quando aveva scoperto il tradimento del suo ormai ex-fidanzato eppure le sembrava di aver sofferto un'eternità. Perché il dolore dovuto dalla perdita di qualcuno che ami si fa così forte se quel qualcuno ha anche ferito la tua fiducia?
Suonò il campanello.
«Che palle» blaterò ad alta voce «Portatele le chiavi!» strillò, come se la coinquilina potesse sentirla. Premette il pulsante che apriva il portone al piano terra e poi spalancò la porta di casa ripetendo la formula sopracitata. Si spostò in camera, dove indossò rapidamente i pantaloni, fino a che non sentì chiudere la porta.
«Che mi hai comprato di buono?» domandò, affacciandosi alla porta in reggiseno.
«Ah, ma allora è un vizio!» esclamò Brian, il chitarrista, fermo sull'uscio. Cassie esclamò qualcosa di incomprensibile e chiuse la porta della stanza di scatto.
«Si può sapere che ci fai qui?» gridò, infilando la prima maglietta che trovò appoggiata alla sedia della scrivania.
«Sto cercando Freddie, ovviamente» rispose il ragazzo.
«Bene» inspirò lei, uscendo dalla stanza.
«Quindi? Dove è?» insistette
«Sono andati a comprare il pane...»
«A comprare il pane?!»
   
 
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