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Autore: rekichan    17/01/2012    6 recensioni
Settimana dedicata alle flash fic e al SasuNaru, su prompts forniti dai lettori.
#1 - Baci: La mattina c’erano i baci dolci, quelli dati quando erano entrambi ancora troppo rintontiti dal sonno perché uno dei due si ricordasse che erano due uomini fatti e finiti, troppo virili per perdersi in smancerie da femminucce.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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#2 Alba&Tramonto

Sasuke aveva l’abitudine di svegliarsi all’alba. Non l’avrebbe mai ammesso, ma gli piaceva osservare il sole mentre sorgeva e illuminava il mondo. Lo riempiva di una gioia e di una speranza che difficilmente riusciva a ritrovare negli altri momenti della giornata, come se presenziasse ad una rinascita. Era attirato dalle sfumature del cielo che passavano dal cupo blu della notte all’azzurro acceso del cielo primaverile. Il mondo si illuminava e, per quei pochi secondi, pensava che nulla sarebbe potuto andare storto.

Naruto preferiva il tramonto, quando il cielo assumeva tinte fosche e diventava arancione, rosa, rosso fino ad assumere i contorni del blu notturno. In quel momento poteva pensare che un’altra giornata era trascorsa e che poteva finalmente gettarsi le ansie e le preoccupazioni alle spalle, sprofondando nel sonno. Era attirato dalle sfumature del cielo che andavano verso l’imbrunire, fino ad immergersi totalmente in quel blu quasi nero che riluceva di stelle. Il mondo scivolava nelle ombre e, per quei pochi secondi, pensava che nulla sarebbe potuto andare storto.

Quando era ad Oto con Orochimaru, Sasuke aspettava con ansia e timore l’alba. Fremeva di paura e aspettativa, sapendo che avrebbe dovuto sottoporsi ad allenamenti duri e sfiancanti, ma che era un giorno in più che lo avvicinava allo scontro con Itachi. Allora osservava il cielo schiarirsi e tingersi d’azzurro, stringeva i denti e in quel colore trovava la forza di andare avanti.

Quando era in viaggio con Jiraya, Naruto aspettava con ansia e timore il tramonto. Era il segno del suo insuccesso, perché anche quel giorno non era riuscito a trovare Sasuke, ma allo stesso tempo lo confortava, perché sapeva che la notte gli avrebbe permesso di riordinare i pensieri ed escogitare un modo – l’ennesimo – per riportare l’amico a Konoha. Allora osservava il cielo adombrarsi e tingersi di nero, stringeva i denti e in quel colore trovava la forza di andare avanti.

Dopo essere tornato a Konoha, Sasuke aveva iniziato ad apprezzare i tramonti. Prima li schivava perché l’avvento della notte gli pareva una piccola morte; un giorno finito, perso e irrecuperabile. Il rosso era il colore del sangue e il nero dell’oscurità di cui era sempre stato avvolto. Adesso, invece, il tramonto rappresentava il momento in cui si coricava al fianco di Naruto, si lasciava alle spalle le preoccupazioni della giornata e, nel suo abbraccio, poteva lasciarsi il passato alle spalle.

Dopo aver riportato Sasuke a Konoha, Naruto aveva iniziato ad apprezzare le albe. Prima le schivava, perché il sole che sorgeva gli ricordava i suoi insuccessi; un giorno nuovo, solitario e terribile senza Sasuke. Il rosa del cielo era l’amica a cui aveva fatto una promessa che non riusciva a mantenere e l’azzurro quello dei suoi occhi sempre diretti altrove. Adesso, invece, l’alba rappresentava il momento in cui si svegliava al fianco di Sasuke, gli incubi della notte sparivano e, nel suo abbraccio, poteva guardare al loro futuro insieme.

 

   
 
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