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Autore: lovedinde    17/01/2012    2 recensioni
Il libro dalla copertina rossa giaceva al centro della stanza, e sembrava ridere di lei. Ridere di tutta la sua stupida passione per la magia, perchè era colpa sua se Grace era sparita.
Morta, si diceva in giro. Lo prese con se, decisa a nasconderlo per fare in modo che nessuno commettesse il suo stesso errore. Salutò per l’ultima volta la sua migliore amica, e uscì, mentre un’ombra scendeva su di lei.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

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Homework


 

Breakdown, Stato di Washington, 27 settembre 2012
 
Era mattina e come al solito Faye aspettava, spaparanzata su una panchina, Lucinda, la sua compagna di avventure nonché sua migliore amica.
La mattina presto si alzava sempre una leggera brezza fredda , che scompigliava ogni volta i lunghi capelli mossi e biondi di Faye.
Socchiuse gli occhi per godere di quella tranquillità, ammirando le foglie marroni ed arancioni sparse per terra. Sospirò e la sua attenzione venne attirata da due figure in lontananza, che tentò di mettere a fuoco.
Lucinda e Sullivan, chiamato scherzosamente dalle due ragazza Suly, che camminavano lentamente verso di lei. Faye scattò in piedi e iniziò a sbracciarsi; -Sully, Luce!- urlò cercando di attirare la loro attenzione, ma ottenne scarsi risultati. I due erano impegnati ad osservare  la pioggia di volantini che ricopriva interamente la piazzola di fronte alla scuola. Faye, incuriosita, ne raccolse uno per poi buttarlo subito nel cestino accanto a lei.
Il ballo d’Autunno.
La solita festa per innamoratini, così la definiva Lucinda, e per metà aveva ragione; alla festa ci andavano sempre le coppiette smielate.
Un tempo Faye aveva adorato la festa d’Autunno… ma molto, molto tempo prima.
Intanto Luce e Suly avevano ripreso a camminare e si erano fermati ad un metro di distanza dalla bionda. -Ehi, avvicinatevi, mica mordo!- sbottò Faye allargando le braccia.
-Sai, se volevo morire bruciata, tanto valeva che nascessi nel Medioevo. Condoglianze alle foglie- ironizzò Lucinda, sistemando una ciocca ramata dietro all’orecchio.
Faye non rise alla sua frecciatina e si guardò i piedi; tutte le foglie accanto a lei si erano carbonizzate, altre stavano ancora bruciando. Sospirò; Lucinda aveva ragione, se non voleva farla diventare un barbecue doveva darsi una calmata.
A volte saper controllare i propri poteri non era esattamente come bere un bicchiere d’acqua: forse per Luce era tutto più semplice, infondo quando lei si arrabbiava il vento iniziava a turbinare più velocemente e i rami ondeggiavano… quando era Faye a non essere tranquilla, le cose andavano a fuoco.
Lucinda tossì per attirare la sua attenzione e disse: -E allora con chi ci vai el ballo?- fece un passo indietro sorridendo maliziosamente e sperando che la collera di Faye non derivasse proprio dalla festa imminente.
-Abbiamo miss Tatto tra noi! Non farti strane idee, non andrò con nessuno… e voi due?- questa volta fu Faye a sorridere maligna.
-Io non vado al ballo d’Autunno!- fu la risposta che diedero in coro dia Luce che Sullivan. Faye alzò gli occhi al cielo.
-Non potreste andarci insieme?- continuò la bionda spalancando gli occhioni verdi, con finta innocenza.
-Tu non eri quella contraria ad ogni sorta di coppia? Se hai cambiato idea, ho saputo che Crow cerca una compagna!- rispose prontamente Sullivan, toccando il tasto dolente di Faye, che si bloccò per un secondo, regalandogli un’occhiata omicida.
Parlare di Alec Crow non entrava di certo nei suoi interessi, soprattutto se si cercava di farla calmare. Anzi, Faye gli avrebbe dato fuoco un giorno o l’altro, se non fosse che il signorino era sempre accompagnato da Drew Widsome. Anche loro due, come Faye e Luce, comandavano due elementi; la terra e l’acqua. E dare fuoco ad un ragazzo accompagnato dall’elemento che può spegnerti sarebbe inutile. -Ha parlato la signora Widsome!- Faye fece una risata sonora mentre Lucinda arrossiva fino alla punta dei capelli.
-Dai, non litigate- disse Suly.
Quando quelle due si arrabbiavano, si ci poteva aspettare di tutto; da un incendio che avrebbe fatto invidia a Nerone, ad un tornado.
-Se la signorina Pomì Crow ha finito di ridere, possiamo avviarci verso l’entrata della scuola- Lucinda aveva usato i due nomignoli che Faye odiava più in assoluto.
-Oh.Oh… colpo basso da parte di Luce- commentò ironico Sullivan cercando di alleviare la tensione.
Faye e Lucinda si guardarono per un attimo negli occhi, marrone cioccolato contro verde smeraldo, poi… entrambe scoppiarono a ridersi in faccia a vicenda, senza alcun ritegno.
La campanella suonò e tutti gli studenti cominciarono ad entrare. Naturalmente i primi a varcare l’ingresso furono i ragazzi popolari circondati da cheerleader.
Babbuini circondati da oche. Credo di essere finita in uno zoo” pensò amaramente Faye, alzando gli occhi in contemporanea con Lucinda. Ogni giorno iniziava con quell’entrata scenografica stile film di serie B.
Al centro del gruppo, manco a farlo apposta, c’erano Alec e Drew. Uno con capelli e occhi neri (secondo Faye il cognome Crow per lui era più che azzeccato), l’altro bruno con gli occhi profondi e… Lucinda distolse lo sguardo nonappena incrociò quello di Drew.
Impegnate a fissare i loro “rivali”, Faye e Luce urtarono qualcosa, o meglio qualcuno. Era Max, uno dei giocatori di football (soprannominati da tutti “armadi”, per la loro stazza).
Le due sapeva già a cosa sarebbero andate incontro se non si fossero dileguate in tempo; era risaputa la cotta che Max aveva per Faye. Per carità, il ragazzo non era neanche malaccio (anzi…), ma la bionda preferiva rimanere da sola così com’era.
-Faye! Hai saputo del ballo d’Autunno? Bene, ecco, ti andrebbe di venirci con me?- probabilmente Max scambiò il silenzio imbarazzato di Faye per un si, così continuo: -Ti vengo a prendere  a casa tua alle nove in punto… so già dove abiti- in quel momento Faye maledì mentalmente sua madre e la sua fissa di dare feste enormi a casa, a cui partecipava mezzo paese.
Il volto di Max si rilassò quando la ragazza gli sorrise.
Oh, Faye è un’ottima attrice. Scommetto che in questo momento vorrebbe solo darsela a gambe” pensò Lucinda. Si tratteneva dallo scoppiare a ridere solo perchè era in mezzo ad un corridoio pieno di ragazzi e Drew stava fissando da lontano la scena con un certo interesse.
-Ehi, Max, c’è un accompagnatore anche per Luce?- chiese Faye, ed in quel momento Lucinda giurò di volerla strozzare.
-Ovvio, Carl è disponibile… Carl! Vieni!- Max s girò verso il compagno di squadra.
 -M…mi spiace, ma io vado con Sullivan!- se ne uscì Luce improvvisamente. Faye alzò un sopracciglio e, notando lo sguardo smarrito del ragazzino, capì cos’aveva in mente l’amica.
-Cosa? Ma non avevi detto che…- la frase di Suly venne spezzata da un rantolo; Lucinda gli aveva appena dato una gomitata nello stomaco.
-Ah, si, certo!- borbottò lui sorridendo forzatamente. Lucinda doveva iscriversi ad un corso di karatè, sarebbe stata piuttosto brava… -Vabbè, Carl si arrangerà. Faye, ci vediamo a mensa!-
Max le scoccò un bacio sulla guancia mentre la ragazza in questione diventava rossa come un peperone.
-Faye, vedi il lato positivo- cercò di tirarle su il morale Suly.
-C’è un lato positivo?!- Faye quasi urlò.
-Ora ho la certezza che non morirai zitella!- così Sullivan ricevette un’altra gomitata omicida nel giro di due minuti.
-Meglio che ci sbrighiamo, eh? Altrimenti miss Purple ci fa incarcerare- sospirò Lucinda trattenendo le risate. Suly se l’era cercata!
Faye sospirò. Miss Purple era la prof di biologia, non proprio simpaticissima. Infatti, al contrario del suo cognome, Purple, che farebbe venire in mente una dolce vecchietta, miss Purple era una donna acida e oltremodo odiosa.
Aveva i lunghi capelli grigi e bianchi che le scendevano fin sotto le spalle, era di corporatura minuta (somigliava molto ad un topo, o ad un folletto), ed aveva la vita sottile avvolta sempre da camicie di flanella quasi trasparenti. Era temuta da tutti per la sua mania di dare compiti di punizione e mandare gli alunni nell’aula punizioni. Fortunatamente per i tre ragazzi, quel giorno miss Purple era in ritardo, comportamento strano da parte sua.
Faye e Lucinda si accomodarono ai soliti posti e un bigliettino arrivò davanti a loro sul banco.
Lucinda lo aprì mentre Faye traduceva la scrittura incomprensibile. Era di Sylvia, una ragazzina dai capelli rossi che stava dall’altra parte della classe.
“Dove siete state?” chiedeva il bigliettino. Luce non fece in tempo a scrivere la risposta che miss Purple entrò in aula con una pila di fogli sottobraccio. Tutti nella stanza rimasero con il fiato sospeso. Quei fogli potevano essere di tutto: verifiche, compiti di punizione (per non i sa cosa), verifiche… quando la donna iniziò a consegnare le fotocopie la classe ammutolì: compito a sorpresa.

Al suono della campanella Faye e Lucinda gioirono; le lezioni di biologia erano paragonabili all’inferno di Dante.
Per loro fortuna, le prossime tre ore erano della professoressa Dana; una hippie stravagante, ma decisamente divertente, che insegnava recitazione. Lucinda la trovava molto simpatica, principalmente per il modo in cui vedeva Shakespeare. Faye non la pensava allo stesso modo; recitare non era esattamente la sua vocazione, e arrossiva ogni volta che doveva dire qualcosa di strappalacrime. Questa sua debolezza era una scusa per permettere a Lucinda di chiamarla con quel ridicolo nomignolo che lei odiava tanto: Pomì.
Quel giorno avrebbero interpretato alcune scene di Amleto, e questo voleva dire che ci sarebbe stato da ridere.
-Faye, gioisci! Oggi c’è Amleto!- Lucinda cercò di contagiare l’amica con il suo buonumore, ma la missione fallì.
-Faye, senti, lo so che oggi non è esattamente il giorno più bello della tua vita! Sta per arrivare la festa d’Autunno ma quella dell’anno scorso è tutta acqua passata, ok?- le prese le mani facendo in modo che la bionda potesse essere esattamente di fronte a lei. Faye distorse la bocca in una pessima imitazione di un sorriso estasiato, che fece scoppiare a ridere entrambe.
Le ore seguenti furono uno spasso per tutte e due; Faye diventò viola per quanto rideva, guardando Lucinda che lottava contro Suly con una spada di legno, nel personaggio di Amleto.
Il pranzo passò in fretta e Lucinda e Faye non riuscirono a staccare gli occhi da un preciso tavolo: quello di Alec e Drew, una volta loro fidati amici, ora seduti a parlare con le cheerleader in un altro tavolo. A volte anche i due ragazzi si voltavano sperando di incrociare il loro sguardo, ma la bionda e la mora giravano di scatto la testa e facevano finta di nulla. Lo stomaco di Lucinda sussultò quando senti la campanella che segnalava la fine del pranzo. Sullivan salutò le due e se ne andò verso la sua aula, mentre Faye e Lucinda prendevano il loro posto pronte per una lezione di storia.
Lucinda odiava il posto che il professor Fault aveva assegnato a lei ad alla sua amica, e ne aveva tutto il diritto: erano sedute dietro ad Alec e Drew, cosicché, ogni volta che c’era un compito di gruppo da fare, i due potessero girarsi e stare con loro per tutta l’ora.
I due ragazzi arrivarono per ultimi, e si posizionarono nei loro posti guardando divertiti le ragazze dietro di loro. Fault arrivò poco dopo con il carrello degli audiovisivi.
-Oggi guarderemo un filmato educativo su Breakdown, risalente a qualche anno fa- annunciò il professore. Era un uomo abbastanza simpatico, che tendeva scherzare su tutto, perfino sulle materie che lui stesso insegnava. Purtroppo il televisore era così vecchio e trasandato che non volle accendersi neanche sotto tortura, così furono costretti a continuare il programma di storia.
-Beh, allora procediamo con storia. Chi vuole illuminarci con la sua relazione sugli antichi egizi? Crow, prego, vieni- fece Fault, mentre sul volto di Faye si dipingeva un sorrisetto.
Lucinda ne approfittò per scrivere un bigliettino;
 “Dall’odio nasce amore, lo sai?”
“Non vedo perchè a lei dovrebbe interessare, signora Widsome” Faye sorrise sotto i baffi, ma quando Luce stava per rispondere una mano le tolse l foglietto da davanti. Alzò lo sguardo insieme all’amica, e rabbrividì con lei; il professore aveva in mano il bigliettino e lo stava leggendo a tutti.
Così, mentre Drew si chiedeva perchè Faye chiamasse Lucinda con il suo cognome e la bionda diventava rossa dalla vergogna e dalla rabbia, alle due venne assegnato un compito di punizione. Ad un certo punto, Faye vide la finestra spalancarsi ed una grossa ondata di vento gelido dirigersi verso la cattedra del professore. Guardò interrogativa l’amica, che le indicò delle piccole nuvolette di fumo che si alzavano dal registro di classe.
-Stavi per dare fuoco alla cattedra, Faye- spiegò. La bionda abbassò lo sguardo; lei perdeva il controllo, mentre Luce si limitava a raffreddare con un po’ d’aria tutto ciò che lei surriscaldava. Come l’anno prima al ballo.
Trenta minuti di tortura più tardi, Faye e Lucinda si stavano preparando per uscire dalla scuola, quando il professore le richiamò.
-Signorine Dove e Snide, voi rimarrete in classe ancora per un po’- intimò.
Cosa vuole ancora?” si domandò Lucinda, che già temeva cattive ripercussioni sulla sua media dei voti. Faye invece era arrabbiata e stanca: pensava solo a come arrivare a casa il più in fretta possibile. -Siete indietro con il voto di storia, a causa della vostra assenza all’ultimo compito; per questo, vorrei che faceste una ricerca per recuperare- annunciò Fault.
-Certo, quanto tempo abbiamo?- chiese Lucinda calmandosi. Lei nelle ricerche era una maga.
-Una settimana, e vorrei che vi concentraste sulla storia di questo paese- continuò il prof. -Una settimana?!- sbottò invece Faye. Per lei era decisamente troppo poco!
-Tranquilla, signorina Snide, non sarete da sole…- le due ragazze, alla frase dell’uomo si girarono, vedendo entrare in classe, con un enorme sorriso, Alec Crow e Drew Widsome.


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Salve a tutti!!
Non capisco perchè Valby si lamenti tanto della
descrizione di miss Purple (che rispecchia la mia prof di lettere
per altro xD ) -.-
Vabbè. Questo capitolo a me sembra fantastico, ma voi cosa dite??

 

  
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