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Autore: SeleneLightwood    18/01/2012    3 recensioni
Per il compleanno di Wynne_Sabia! Eh si, ragazzi, una Sirius/Dorcas! Tanti auguri, tesoro...
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dorcas Meadowes, Sirius Black | Coppie: Dorcas/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Marauders'
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Alla mia adorabile Wynne,

sempre affamata di Sirius/Dorcas.

Buon compleanno <3

 

Il sole sorge lo stesso

 

 

Le luci sono spente da un pezzo e la casa è immersa nel silenzio, rotto solo periodicamente dal tubare di un gufo in lontananza o da persiane chiuse lentamente mentre la vita di Rosaline street, Londra, si spegne lentamente.

Sul comodino di fianco al letto ci sono vecchi ritagli di giornale, un biscotto mezzo morso, un paio di tazzine di caffè e una relazione sull’omicidio di una famiglia di Babbani da parte dei Mangiamorte. La lampada è relegata all’angolo estremo del piccolo mobile e la bacchetta in legno scuro è in bilico sul bordo.

Sirius dorme placidamente da chissà quanto, con la bocca semiaperta in una buffa espressione rilassata e un paio di ciuffi che ricadono morbidamente davanti al viso.

Stringe la coperta ed è raggomitolato di lato, verso sinistra.

Si muove appena al primo rumore di soffici passi che fanno il giro del letto con cautela, ma non si sveglia.

Dorcas butta il cappotto su una sedia lì di fianco senza tante cerimonie, appoggia la borsa a terra e si toglie le scarpe, i jeans e la maglietta, rimanendo in canottiera. Posa una mano sulle coperte e le scosta di lato per infilarsi a letto, sperando di non farsi sentire.

Quando appoggia il viso sul cuscino e si gira il più lentamente possibile incontra gli occhi grigi di Sirius, spalancati al buio.

Dorcas abbassa gli occhi.

«Scusa» mormora a voce bassissima. «Non volevo svegliarti»

Sirius la scruta per un’altra manciata di secondi, poi chiude gli occhi e la tira a sé senza delicatezza, stringendola in un abbraccio stritolatore.

Dorcas sa che non è il suo solito modo di fare. Cos’altro potrebbe succedere, d’altro canto?

La guerra li sta cambiando. Come dovrebbe comportarsi qualcuno che non sa se vedrà il sole sorgere ancora?

«Ehi» le sussurra Sirius con la voce arrochita dal sonno.

Dorcas preme il viso contro la sua spalla.

«Torna a dormire, Sir»

Sirius tace per un momento. Al buio, Dorcas riesce quasi a percepire il suo sorriso stanco.

«Ricordi il tuo diciassettesimo compleanno? Eravamo ancora...yahwn, scusa! Ad Hogwarts» dice con un tono divertito di voce, mentre spalanca la bocca in uno sbadiglio leonesco.

Dorcas sta crollando dal sonno, ma il ricordo le si aggrappa alla mente e fa fatica a scacciarlo.

«Come potrei dimenticarlo? Il tuo obiettivo principale era rovinare la mia vita» mormora, scuotendo appena la testa, per quanto il cuscino e la spalla di Sirius glie lo permettano.

«Quello di James era rovinare la vita di Lily» commentò sottovoce Sirius. «La settimana prossima si sposano. Come la mettiamo?»

Dorcas rise piano.

Perché sembrava così lontano il periodo in cui la guerra era solo qualcosa di estraneo, fumoso, che non li riguardava?

 

 

 

«Dorcas! Ehi, Dorcas!»

Ignoralo, si impone la ragazza, continuando a camminare come se nulla fosse lungo il corridoio illuminato dalla luce del sole tiepido di gennaio.

«Meadowes! Andiamo, non puoi ignorarmi per sempre»

Certo che potrebbe, Dorcas, ma sa anche che ignorare Sirius Black è estremamente controproducente, vista la carica energetica del ragazzo e la sua particolare abilità nell’essere…beh, insopportabilmente insistente.

La ragazza si ferma, finalmente, e si volta ad affrontare quell’immensa rottura di boccini che è il suo compagno di casa.

Sirius la raggiunge con due potenti falcate e Dorcas maledice il giorno in cui a Black è stata data la capacità di muoversi su due gambe. Lei gliele avrebbe volentieri tagliate entrambe, in ogni caso.

«Era ora che ti fermassi» sbuffa Black, piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato. «Ti ho rincorso per tutto il castello»

Lo so, vorrebbe dire Dorcas, ma tace, limitandosi ad alzare un sopracciglio. Si domanda cosa potrà mai volere il famoso Padfoot, come lo chiamano i suoi idioti amici, da lei, visto che le corre dietro almeno dal sesto piano. E ora sono di fronte al bagno del secondo.

«Hai fiato» commenta Black, continuando a perdere tempo. Dorcas inizia a spazientirsi. Non ha affatto voglia di perdere tempo con un idiota che sa solo far finta di essere sexy davanti alle ragazze, quindi Black puo' anche andarsene dove Godric

«Volevo augurarti buon compleanno» dice noncurante Sirius Black, appoggiandosi al muro con fare scherzoso e tutt'altro che rassicurante e lanciandogli un’occhiata di sottecchi, da perfetto seduttore alle prime armi. Se Dorcas non lo conoscesse abbastanza bene, probabilmente ci sarebbe anche cascata.

«Grazie» dice allora, mantenendo una certa distanza. Non può fare a meno di domandarsi perché diavolo debba sprecare il suo poco tempo libero così. Black, invece, sembra divertirsi da matti.

«Non sei stata ad Hogwarts, questo Natale» dice. Non è una domanda.

«No, sono tornata a casa dai miei. Sai, pranzi con i parenti e…» Dorcas lascia cadere le parole, accompagnando il tutto con un gesto distratto della mano. Sirius Black si sta avvicinando, muovendosi lentamente e sporgendosi in avanti come un predatore.

Ottima tattica, pensa Dorcas.

«Si è sentita la tua mancanza. Ho conservato una cosa per te» dice allora Sirius, sempre con quella parvenza di noncuranza. Dorcas, troppo concentrata a tenere d’occhio i suoi movimenti, non capisce davvero perché il ragazzo abbia improvvisamente iniziato a guardare sopra la sua testa con un sorriso estremamente soddisfatto

L’istinto di Dorcas gli consiglia di non staccare gli occhi dal viso del Black – dove puo' tenerlo sotto controllo – ma la curiosità prevale sullo spirito di sopravvivenza – se ancora ne ha.

Stacca gli occhi dal mento di Sirius per posarli su un rametto di vischio, estremamente rinsecchito, proprio sopra la sua testa.

Sirius si avvicina, ghignando, mentre Dorcas continua a fissare il vischio, interdetta.

Quando si rende conto di cos’è e cosa significa  fa un balzo indietro.

Sirius ride gettando indietro la testa.

«Ora non potrai rifiutarmi un bacio!» esclama, estremamente ilare.

Dorcas alza un sopracciglio. Quel Black sa giocare sporco, vero, ma non ha idea – nessuna idea – di con chi ha a che fare.

Si avvicina facendo ondeggiare appena i capelli e Sirius pare stupito di quella reazione. Di certo non se lo aspettava.

Lei gli posa una mano sul petto e avvicina il viso a quello del ragazzo, il quale la fissa con guardo sorpreso e ghignante. Dorcas si avvicina ancora un po’, lentamente. E' a pochi centimetri dalle sue labbra…

Uno scoppio poderoso fa tremare il corridoio mentre Sirius Black viene sbalzato diversi metri indietro, cadendo a terra privo di sensi.

Dorcas rinfodera la bacchetta con aria estremamente soddisfatta, non prima di aver incenerito il vischio secco sopra la sua testa.

Certo che sono utili, quegli incantesimi non verbali! Specialmente quando la più grande debolezza del nemico è che si lascia trasportare dagli eventi e non guarda a dove tieni le mani.

Dorcas scuote la testa, soddisfatta. Schiantare Sirius Black sotto al vischio. Oh, stavolta subirà il pubblico linciaggio!

Si allontana con calma quando vede la testa di Potter spuntare da dietro l’angolo, attirato dal rumore. Ma quei due combinavano sempre danni in coppia?

Sorride tra sé.

«Buon compleanno, me stessa»

 

 

 

 

Sirius ridacchiò al ricordo e posò le labbra sulla fronte della ragazza, spostandole i capelli con la punta del naso.

«Mi hai davvero schiantato» commentò, stringendola e piegando il viso per averlo all’altezza del collo della ragazza. «Sirius Black, eletto ‘studente più sexy’ per cinque volte di fila, cerca di baciarti, e tu lo schianti

«Autoeletto» precisò Dorcas ridendo. «Ti sei autoeletto ‘studente più sexy’. O forse ti hanno eletto i Malandrini per acclamazione, e questo potrebbe preoccuparmi di più»

«Gelosa?» la stuzzicò Sirius, mordendole piano il collo.

Dorcas sospirò, lanciando un’occhiata distratta al comodino.

«Magari avessi il tempo di essere gelosa…» sussurrò, forse più a se stessa. «Il mondo sta andando a rotoli e decisamente non ci sta aspettando. O sei a bordo, o non lo sei»

«Eddai, Cas. Cerca di non pensare sempre a quello» mormorò Sirius, strofinando delicatamente le labbra sulla sua guancia.

«Forse non l’hai notato, ma Voldemort ci sta dando la caccia» disse aspra Dorcas. Se ne pentì un istante dopo. Non voleva litigare con Sirius.

Il ragazzo, tuttavia, non sembrava affatto arrabbiato. Pensieroso, piuttosto.

«Se comprassimo un cane ti sentiresti meglio?» domandò grattandosi il mento.

Dorcas alzò gli occhi al cielo.

«Il cane ce l’ho già, Fido» disse, esasperata.

«E se ti sposassi?» propose allora Sirius.

Dorcas non lo prese sul serio nemmeno per un istante. Non erano mica Lily e James, loro!

«Proprio non riesci a rimanere serio, eh?»

Sirius esibì un sorriso angelico che brillò nel buio.

«Se rimanessi tutto il tempo serio sarebbe una palla mortale, Cas»

Dorcas sorrise stancamente. Non sarebbe mai cambiato.

Sirius non le lasciò il tempo di controbattere. Posò le labbra sulle sue Dorcas si voltò verso di lui, stretta nel suo abbraccio.

«Lo so che succedono cose orribili» disse Sirius a voce bassa, ad un soffio dalle sue labbra. «ma il sole sorge lo stesso, prima o poi»

Dorcas gli sorrise, cercando di apparire rassicurante.

Con quale coraggio gli avrebbe confessato di aver ricevuto minacce dai Mangiamorte, quel pomeriggio?

Non poteva.

Non lo fece.

Si limitò a carezzargli una guancia e baciarlo di nuovo con veemenza, e Sirius rise piano.

«E comunque» commentò il moro, tanto per dare sfogo alla sua voglia di chiacchiere. «Quella volta volevo davvero baciarti. Eri così dannatamente sexy…»

Dorcas rise sulle sue labbra. La tensione scivolava via lentamente insieme al sorriso di Sirius e alle sue mani sul viso.

«E hai usato un rametto di vischio secco come scusa?» lo prese in giro, tanto per segnalargli che la Dorcas allegra, quella che non era un fantasma che viveva tra i resoconti spaventosi delle stragi di Babbani o i ritagli di giornale dei Mangiamorte a piede libero, era tornata, almeno per un po'.

Sirius si impadronì di nuovo delle sue labbra.

«Zitta un po’» disse, sfregando il naso contro il suo.

«Ah, a proposito» aggiunse poi, dopo un tempo indefinito in cui Dorcas si era completamente lasciata andare alle sue carezze. «Buon compleanno, Cas»

 

 

 

 

Note dell'Autore

 

Schifezzuola scritta per il compleanno di Wynne_Sabia ;)

Tesoro, so che fa letteralmente pena, ma il mio regalo segreto nascosto dietro a tutto ciò è solo una porcata partorita dalla mia malata mente   frivolissima Sirius/Dorcas in più su EFP. 

Presto cresceranno e conquisteranno il mondo!

 

 

Buon compleanno, cara <3

 

Selene 

 

   
 
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