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Autore: Lady Lunete    19/01/2012    1 recensioni
Questa storia è ambientata un anno dopo la fine di Breaking Dawn. Il punto di vista appartiene a un personaggio di mia invenzione: Diana Uley,sorella di Sam,che divenne un licantropo quando i Cullen ritornarono a Forks. Diana lo scoprì e aiutò il fratello a mantenere il segreto finchè non fu costretta a seguire il padre,che aveva ottenuto il suo affidamento,in California. A 17 anni però Diana scappa dalla casa paterna e ritorna a La Push. Ciò le cambierà la vita irrimediabilmente.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Dopotutto non vi sono figli illegittimi

ma solo padri illegittimi - Anthony Burgess

Ehi mamma! Cos'è quella faccia truce?” mamma era in cucina a preparare il pranzo.

“Ciao,Diana. Sam? Non è ancora tornato?”

“Mmm...no,doveva parlare con Jared e Paul,credo.” le risposi facendo spallucce. Poi,sedendomi al tavolo della cucina,la richiamai: “Mamma.” “Sì,tesoro?” era nervosa sbatteva l'uovo per la frittata molto violentemente.

“Cos'ha fatto l'uovo per farti innervosire?” Mamma si fermò e iniziò a ridere,prima piano e poi sempre più forte. Iniziai pure io a ridere,finchè non mi fece male la pancia. “Perchè stiamo ridendo?” mamma mi guardò con gli occhi neri che brillavano,probabilmente dalle lacrime che l'attacco di risa le aveva causato.

Poi però il suo sguardo si rabbuiò di colpo. “Tuo padre ha chiamato. Si trova a Forks.” le parole mi rimbombarono nelle orecchie. “Cosa?” sussurrai. “Vuole vederti. Ti aspetta al ristorante,ha detto.” rispose lei con voce strascicata. “Non dirlo a Sam. Ci vediamo dopo.” e mi voltai. Prima di uscire la guardai un'altra volta,sorridendole: “Ti voglio bene,mamma.”

*

Eccolo lì. Nell'angolo. Il più lontano possibile dalla luce. Tipico. “Ehi,papà.” mi sedetti di fronte a lui aspettando che parlasse. Aveva gli stessi capelli brizzolati di quando l'avevo lasciato. Forse con qualche capello bianco in più.

“Diana,figlia mia.” corrugai la fronte. Non mi piaceva che mi chiamasse così,anche se il mio fastidio era
niente,paragonato alla rabbia di Sam.

La cameriera ci servì:papà aveva chiesto anche per me una cotoletta e patatine fritte per contorno. Iniziai a mangiare in silenzio,senza guardarlo,dandogli il tempo che gli serviva per parlare. Per sputare fuori dalle labbra il motivo per il quale era venuto.

“Mi manchi,figlia mia.” finii di ingoiare il pezzo di carne prima di alzare lo sguardo e fissarlo su di lui. Eh,no. La parte del triste padre solitario
proprio non la doveva fare. Lo guardai dritto negli occhi finchè non si sentì a disagio e fu costretto ad abbassare lo sguardo verso il suo piatto,ancora pieno.

“Sei sopravvissuto per quattordici anni. Credo che puoi fare benissimo uno sforzo.” mi fulminò con lo sguardo,battagliero: “Se tua madre non avesse lagnato tanto sul fatto che tu e Sam eravate piccoli vi avrei portato via subito.”

“Portar via i figli dalla loro madre. Complimenti,papà. Molto maturo.”

“Non osare usare il sarcasmo con me,Diana. Si può sapere che ti è preso? Stava andando tutto bene. Poi tu ti sei impuntata nel voler tornare. Tua madre ti ha detto qualcosa?”

“Smetti di dare la colpa dei tuoi sbagli a mamma. Non sei più un bambino.”

“E tu,signorina,non osare rispondermi in questo modo. Non osare dirmi come mi devo comportare e cosa devo dire. Non sei ancora un'adulta.”

“Perchè,tu sì? Vuoi sapere che è successo? Mi hai portato via da casa. Mi hai portato a vivere con te e quella...donnaccia.”

“Theodora non è una donnaccia,Diana. Lei ti vuole molto bene. Come...”

“...come a una figlia. Lo so. Me l'hai già detto un milione di volte perchè la trovassi simpatica. Ma indovina,papà? Io non sono sua figlia e lei non è mia mamma! E io ho bisogno di mia madre,non della sostituta tutta rifatta.”

Stavo esagerando,lo sapevo. Theodora non era rifatta...non del tutto,almeno. Era passata da una terza a una quarta,si era fatta gonfiare i glutei -per un fondoschiena più sodo- e si era pure rifatta le labbra che nella prima settimana dalla chirurgia assomigliavano molto a due canotti di salvataggio.

Era troppo...diversa da mamma,dai suoi capelli neri e lisci come la seta,dalla sua pelle morbida e sempre calda,dai suoi occhi scuri che mi guardavano (e guardavano anche Sam) come se fossi il tesoro più prezioso di questa terra.

Papà aprì la bocca per controbattere ma lo interruppi prima che dicesse l'ennesima cazzata: “Sono scappata perchè mi hai vietato di venire al matrimonio di mio fratello. E di venire a La Push in estate. E perchè volevo conoscere l'altro mio fratello.” papà rimase di sasso. Non sapeva che l'avevo scoperto. Povero illuso.

Per umiliarlo più di quanto non avessi già fatto fino ad allora iniziai a raccontare: “Ti sei sposato con mamma quando eravate molto giovani e avete avuto Sam.” l'unica delle scelte di mia madre che non condividessi (proprio per niente),era quella di aver permesso a papà (che allora era solo il suo ragazzo) di metterla incinta a soli vent'anni.

Eppure lei era contenta. Il suo unico sogno era di poter rimanere con papà per il resto della vita. E come biasimarla? Chi non ha mai desiderato essere la madre dei figli del ragazzo più fico della scuola? Già. Papà era davvero un figone da paura. Mamma pure era bella. Lo è ancora,per carità,ma sembra come...sfiorita. Da giovane era come un giglio bianco. Stupenda. Bellezza e innocenza insieme. Un mix che aggiunto al -bello e dannato- (ossia papà) non poteva portare che guai. Mamma ne era davvero innamorata.

Di papà non ne sono e non ne sarò mai sicura. All'inizio,forse. “Poi ti sei stancato della vita famigliare. Tu e mamma avete iniziato a litigare e ti sei allontanato sempre di più da lei. Così hai sedotto un'altra donna,di un'altra tribu e tadààààà! Ecco spuntato fuori Embry. Poi chissà come tu e mamma vi siete riavvicinati e voilà! Sono nata io. Poi,però la signora Call ha iniziato a pretendere che ti prendessi cura anche di vostro figlio e tu,da bravo padre,hai pensato bene di mollare tutti e tre i tuoi figli e di svignartela in California.”

“Come...come l'hai scoperto?”

“Il giorno che sono scappata. Sono entrata nel tuo ufficio mentre eri in riunione per cercare le chiavi della Miata. Per l'agitazione non pensai minimamente che le chiavi potessero trovarsi nella tasca della giacca perciò rovistai nella tua scrivania. Nell'ultimo cassetto,sotto una pila vecchia di fascicoli,c'erano tre foto. Una di Sam da bambino. Una di me da bambina. E un'altra con un altro bambino. Dietro ogni foto avevi scritto un nome,la terza diceva -Embry-. Ti lasciai un messaggio sulla scrivania con scritto della mia fuga. Presi la Miata e mi diressi qui. Una volta giunta qui conobbi Embry. Non sapevo se era il bambino della foto perciò un giorno glielo chiesi a sua madre che mi raccontò tutta la vostra tresca.”

papà era rimasto paralizzato. Mentre finivo di mangiare gli dissi: “L'ho detto a mamma. Lei e la signora Call adesso sono molto amiche,ti detestano cordialmente.” “Cordialmente?” mormorò.

“Parlano di te come uno dei più grandi idioti della storia. Non hanno tutti i torti.” finalmente finii anche l'ultima patatina.

Quel pranzo mi aveva stancato: “C'è una cosa che però non capisco,papà.” dissi mentre mi alzavo. “Hai tradito mamma perchè continuavi a litigarci. Non andavate più d'accordo. Hai messo incinta un'altra donna. Hai avuto un figlio da lei. Era un'ottima scusa per divorziare da mamma e iniziare una vita nuova. Da solo,come volevi. Certo,avresti dovuto occuparti di noi tre,di tanto in tanto,ma non eccessivamente. Allora perchè non l'hai lasciata? Perchè avete avuto anche me?”

“Davvero non riesci a immaginartelo?” Gli angoli della mia bocca si piegarono in una smorfia scontenta:

“Tornerò solo dopo il matrimonio di Sam e Emily. Perciò non farmi pressioni e vattene,prima che Sam ti veda.” “
è arrabbiato con me?” mi rispose papà con un sorriso triste.

“Hai vietato a sua sorella il permesso a partecipare al suo matrimonio perchè,per
ovvi motivi,non ti aveva invitato. Tu che dici?” e così dicendo uscì dal ristorante,presi la Miata e guidai verso il posto di La Push che preferivo in assoluto.

La spiaggia.

Lunete's Corner: questo capitolo mi piace di più. ^^ credo di aver complicato più del previsto la storia ma vabbè,mi piace lo stesso. XD volevo ringraziare Maria_Black e Sabaku no Hinata per aver messo la storia tra le preferite. Thank you!!! ^^ Ho cambiato il rating alla storia (da verde a giallo) perchè...il linguaggio di Diana è un pò cambiato...XD spero non vi crei tanto disturbo. Al prossimo capitolo!

  
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