Draco rimase
un attimo attonito ed alquanto scioccato dalle parole erano appena uscite dalla
bocca della sua eterna rivale.
Si domandò
se non soffrisse di qualche problema all’udito, se fosse stato un frutto della
sua immaginazione o se avesse solamente bisogno di un buon psichiatra.
- scusa?-
domandò con finta indifferenza per non far trasparire il suo strano stupore.
La Granger
sapeva benissimo di aver appena detto qualcosa che lui non si sarebbe mai aspettato
di udire da lei, ma non ci fece caso.
Non per
niente era andata li con la disperata intenzione di convincere Draco ad andare
con lei.
Hermione stessa
non era a conoscenza dello strano motivo che l’aveva spinta a fare una tale
proposta.
Era stato
un impulso improvviso dettato dalla necessità di scappare, di sentirsi libera
come lo era stata prima di finire risucchiata in un romanzo epico in cui faceva
la parte dell’eroina.
E chi era l’unica
persona che avrebbe potuto capire cosa significa sentirsi oppressi se non
Draco, vittima di un signore troppo potente ed un padre comandante?
Sentiva che
quella domanda andava fatta, percepiva
che era la cosa giusta da fare, nel bene o nel male, non avrebbe avuto rimorsi.
- voglio
che tu venga con me, lontano per un po’ di tempo da questa realtà, da questi
posti che per quanto possano sembrare sereni e allegri come una volta, non
saranno mai come prima.
La gente
riprenderà a lavorare, le mamme cureranno i loro figli e le faccende domestiche
come hanno sempre fatto, i mariti o fidanzati rientreranno a casa salutando le
loro dolci metà benedicendo il fatto che possono ancora godere dell’amore. Ma noi? I miei genitori, che tanto hai
disprezzato sono babbani, non hanno mai saputo tanto
del mondo magico perché non volevo spaventarli rivelandogli che rischiavo di
morire un giorno si e l’altro anche. Non hanno mai saputo che ho vissuto in una
tenda, mangiando funghi, ricercando maledettissimi oggetti.
In questo
ultimo anno non sapevano nemmeno di avere una figlia. Io non potrò tornare da
loro e sperare di ricominciare a vivere come se niente fosse.
Per quanto
io li possa amare non capiranno mai come mi sento. Non saranno mai in grado di
consolarmi quando ripenserò alla risata di Fred, ai tremendi capelli di Tonks,
al cioccolato di Lupin o allo strano sguardo di Malocchio. –
Le immagini
le si presentavano alla memoria come stilettate nei polmoni.
Hermione s’interruppe,
e Draco che la stava ascoltando senza però guardarla, notata la pausa alzò il
capo per osservarla e ciò che vide lo spaventò.
La ragazza
aveva le guancie bagnate da lacrime silenziose, le mani che erano stette al
grembo tremavano convulsamente e i suoi occhi solitamente profondi e vivi, erano
diventati vacui, persi e desolati.
“forse hai
avuto sempre torto Draco” si disse mentalmente il ragazzo.
“ La
ragazzina che hai qua davanti a te, la stessa ragazzina che per anni hai odiato
e schernito, è migliore di quello che pensavo e forse anche più sola.
Non siete poi
tanto diversi tu e lei.
Hermione ha
vissuto con una famiglia che per quanto bene le volesse, non era in grado di
comprenderla, ne di aiutarla.
Un po’ come
te.
E se fosse
lei la mano di salvezza in grado di sollevarti dal fondo in cui sei per aiutarti
a risalire?
E se lei
fosse esattamente sul fondo come te e non sul piedistallo insieme a Potter e
Lenticchia?”
Osservandola
il ragazzo pensò proprio che lei si trovasse esattamente dove stava anche lui.
Draco si
alzò e decise di fare una cosa che per tutta la sua vita non gli era mai stata
concessa dai suoi genitori: un abbraccio.
Voleva
abbracciarla.
Sentiva che quel gesto andava fatto, percepiva che era la cosa giusta da fare, nel bene o nel male, non avrebbe avuto rimorsi.
Lei si era
esposta andando in suo aiuto, adesso avrebbe dovuto farlo anche lui.
A passi
indecisi e tentennanti, abbandonata la spavalderia che lo contraddistingueva,
si avvicinò a lei, tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e abbassandosi per
trovarsela di fronte le asciugò le guancie rosse.
Hermione sussultò
alla vicinanza del ragazzo, ma non si allontanò. In realtà non riusciva a
capire la strana sensazione che stava provando, imbarazzo per certo, ma
qualcosa degli occhi di Draco le fecero capire che lei non era sola. Si sentì al
caldo. Osservò il suo viso e ne rimase incantata.
Era veramente
un bel ragazzo, con quei regali zigomi appuntiti e quegli occhi freddi color
dell’argento fuso.
Senza aspettare
ne uno sguardo, ne una parola, ne un gesto, sciolse le braccia di Hermione ancora
avvinghiate allo stomaco, se le portò ai fianchi e la strinse forte, con una
mano le accarezzava i capelli e con l’altra la teneva attaccata al suo corpo
che l’avvolgeva come una coperta.
Compreso che
il contatto non dava poi così grande fastidio ad Hermione che in un primo
momento si era irrigidita poi si era lasciata trasportare, Draco sorrise e
lentamente avvicinò la sua bocca all’orecchio della ragazza e le sussurrò:
- Goditelo questo momento cara la mia Granger,
non succederà spesso quando saremo in viaggio, avremo altro a cui pensare,
altro da vedere e visitare. –
Lei si
staccò dal suo corpo quanto bastava per guardarlo negli occhi e accennando un
breve sorrisetto acquoso disse:
- allora
è un si ?-
- per fortuna
che sei la strega più intelligente del tuo secolo eh Granger? –
Lei afferrata
la sua risposta, sfoderò un sorriso smagliante e si alzò sulle punte per
abbracciarlo ancora.
- grazie grazie grazie furetto. Non so come mai tu abbia accettato, ma ne sono
veramente contenta. –
Draco si
staccò da lei, camminò verso la riva voltandole le spalle e rimanendo girato
disse:
- non lo
faccio solo per te, lo faccio principalmente per me, perché ho capito che devo
essere diverso da quello che sono sempre stato. Come hai detto te.
Ho inseguito
il male, ho agito contro i buoni di cuore e i coraggiosi, perché era lo stile
di vita con cui sono stato cresciuto, ma ora che ho visto dove ha condotto chi lo
adorava fanaticamente, comincio a comprendere di essere sempre stato dalla
parte sbagliata del fiume. –
Si girò e divertito
disse:
- non
fraintendermi, non avrei potuto sopportare di far parte del circolo di San.
Potter e re Lenticchia, ma avere un padre che di nome non faccia Lucius sarebbe
stato meglio. –
E osservata
la faccia contrariata di Hermione alla presa in giro dei suoi migliori amici,
scoppiò a ridere di gusto. Si avvicinò, le diede un buffetto sulla guancia e le
disse:
- dai, sto
solo cercando di sdrammatizzare la situazione, che già di per se è abbastanza
drammatica. Mai infatti si è sentito che Draco Malfoy fraternizza con Hermione Granger, non pensi?-
Hermione ripensò
ad una discussione avuta anni prima con Ron.
<< è di Durmstrang!>>
esplose Ron.
<< Gareggia contro Harry! Contro Hogwarts! Tu… tu stai…>> Ron
evidentemente stava cercando parole abbastanza forti da definire il crimine di
Hermione,
<< Fraternizzando con il nemico, ecco cosa stai
facendo!>>
Sorrise al
solo pensiero di quello che avrebbe detto Ron se avesse saputo del suo
imminente viaggio con Draco Malfoy.
“ si, il
mondo sta proprio cambiando”