Ritorno al Titanic Cap 1
NELLE SPIRALI DEL TEMPO
RITORNO AL TITANIC
Capitolo 1^
15 marzo 2108 – Tempo
'normale'
Seduto in una delle comodissime poltrone della sala
d' aspetto dell' ufficio del 'capo', Alan Russel, anziano giornalista del
Morning Star di Londra, attendeva da quasi un'ora. Prossimo alla pensione, era
ormai convinto che l' ultimo periodo di lavoro si sarebbe svolto
tranquillamente, come nella tradizione, all' interno degli uffici, ma questa
convocazione sembrava invece presagire un nuovo incarico. Nei suoi lunghi anni
di attivita' Alan aveva viaggiato per conto del suo giornale in lungo e in
largo, praticamente per tutto il mondo. Il suo fisico asciutto e muscoloso, il
suo aspetto distinto, la sua pronta intelligenza ed una discreta dose di
coraggio lo avevano reso adatto per incarichi di qualsiasi genere, spesso
pericolosi, in luoghi dove fare buoni servizi, comportava frequentemente un notevole rischio. Quando poi dieci anni
prima, nel 2098, il progresso scientifico rese possibili i viaggi nel tempo, accettò
immediatamente e con grande entusiasmo di entrare a far parte di quel ristretto
gruppo i cui componenti venivano inviati
in varie epoche del passato, per ricerche
su eventi in merito ai quali erano
emersi alcuni interrogativi o che
risultavano insufficientemente documentati. Finalmente la segretaria del capo,
la favolosa signorina Milly, gli comunicò che si poteva accomodare. Entrò
deciso nel salone che fungeva da ufficio. Non aveva alcuna soggezione di
Charles Backer, il suo direttore. Per prima cosa, nella sua vita aveva affrontato
eventi che lo avevano reso piuttosto coriaceo alle emozioni e poi aveva visto
il suo direttore letteralmente crescere, in tanti anni che era al giornale. Lo
mise invece in ansia la figura di un uomo molto anziano, magro, con folti e
lunghi capelli bianchi che gli scendevano fino alle spalle. Dall' abito, aveva
subito riconosciuto l' uomo come un Archivista del Tempo. Questi uomini erano
delle figure create per preservare il tempo, dopo la possibilità di viaggi nel
passato, da possibili inquinamenti, da iniziative incoscienti o volutamente
scellerate che avrebbero potuto creare pericolosi paradossi in grado di
innescare chissà quali mutamenti nel presente. Allo scopo di avere un controllo
sulla situazione, erano stati scelti degli uomini con particolari caratteristiche
di equità, saggezza e onestà ai quali era stato affidato il controllo di tutte
le iniziative collegate con i viaggi in questione e gli erano stati attribuiti
particolari ed importanti poteri. Ora, solo in pochi erano autorizzati ad
effettuare i viaggi. Studiosi, scienziati, studenti, giornalisti opportunamente
accreditati, storici. E tutti sotto la discreta guida di un archivista del
tempo che attentamente verificava che nulla interferisse con la normale
successione degli eventi. Questi era in piedi al lato del 'capo', il quale era
seduto alla sua magnifica ed enorme scrivania in noce chiaro, che era lì dai
tempi di suo nonno, il fondatore del giornale. Sul piano lucidissimo, oggetti
da scrittoio di finissima fattura, un vaso di cristallo con una gradevole e
artistica composizione floreale, un modernissimo apparecchio di comunicazione
in grado di collegarsi con ogni parte del mondo, al quale faceva riscontro, sul
lato sinistro della scrivania un magnifico orologio antico, che sotto una
campana di vetro, segnava precisamente il tempo da almeno due secoli. Appena vide il giornalista, il 'capo' gli
fece cordialmente segno di entrare e di sedersi. Questi tranquillamente, eseguì
dopo aver educatamente salutato. Seguì il solito scambio di battute, chiacchiere,
osservazioni, al quale l'anziano restò estraneo. Dopo una decina di minuti,
visto che il suo capo non veniva al punto, Russel decise di prendere il toro
per le corna. “Signor Backer, ormai la conosco da un bel po'. Piu' tira in
lungo i convenevoli e più ingrato e' l' incarico che mi vuole affidare. Lei si
ricorda che ormai sono prossimo alla pensione e quindi praticamente in
disarmo?” Il tono bonario del capo sparì all' istante sostituito da un
atteggiamento che Alan non riuscì a
classificare, cosa che lo preoccupò non poco.”Hai ragione Alan. Ma qui si
tratta di una cosa della massima importanza. Due giorni fa sono stato
contattato dall' organizzazione di
questo signore che vedi a fianco a me e che, a proposito, ti presento, - e
indicandolo con la mano – si tratta dell' Archivista Marcus – l' uomo si limitò
ad un minimo cenno con il capo, subito imitato dal giornalista. Gli archivisti
parlavano di rado ed altrettanto di rado uscivano dalla loro sede di lavoro. -
“La loro richiesta riguarda l' invio di un nostro giornalista sul luogo di un
famoso evento per registrare e verificare
specifici fatti. Anzi avrebbero richiesto proprio te, in particolare,
perchè sanno che hai già svolto compiti simili e conoscono ed apprezzano te ed
il tuo modo di lavorare. Alan, un ultimo lavoro, che ti consenta di concludere
davvero in bellezza e con un compenso che tenterebbe chiunque.”. Non che la
cosa non lo stimolasse, visto che non aveva fra l' altro fatto alcun progetto
per il suo futuro, ma lo trattenevano dall' accettare due fatti in particolare.
L' atteggiamento indefinibile del suo capo, (imbarazzo ? senso di colpa?
mancanza di sincerità?) e la presenza dell' Archivista già in una fase meno che
preliminare, che denotava la particolare serietà della missione. “Qualcosa mi
dice che il lavoro e' particolarmente pericoloso ed io non posso decidere senza
sapere qualcosa di piu' e un po' di tempo per pensarci. Posso intanto sapere
quale sarebbe il luogo dove dovrei recarmi?” Dopo aver scambiato un rapido
sguardo con l' anziano a fianco a lui, Backer, con voce quasi soffocata disse
“A bordo del Titanic!”. “Il Titanic? - Pensava Alan, - ma non ci sono piu'
misteri. Tutto e' stato ormai scoperto, risaputo, sviscerato! Che ci andrei
a fare a bordo di quello sfortunato piroscafo?”
Espresse anche a voce alta i suoi dubbi. E qui, finalmente, intervenne
l'Archivista che dopo un malcelato sguardo di rimprovero verso Backer, disse
con voce particolarmente calda e gentile: “Signor Russel, a bordo di quel
piroscafo e' accaduto qualcosa che e' sfuggito a tutti, qualcosa che rischia di
influire pesantemente sul nostro destino e che solo un occhio esercitato di un
abile giornalista, quale voi siete, può cogliere al volo documentandolo e
operando in modo da consentirci di intervenire efficacemente. Ecco perchè noi
contiamo che lei sia disposto ad accettare l' incarico.” “Ma non posso saperne
di più?” - azzardò il giornalista. “Spiacenti ma la delicatezza dell' incarico
e' tale che i dettagli potranno essere comunicati a colui che accetterà e solo
all' ultimo momento, nella nostra sede, durante la fase di preparazione, prima
della partenza.” Il colloquio era evidentemente terminato. Alan si alzò e
comunicò che avrebbe dato la sua risposta il giorno seguente. Appena uscito, Backer si rivolse all' anziano.
“Accetterà, che dite, sarà disposto a fare il lavoro?” . "Sei uno stupido
Charles,” - ribattè questi con voce tagliente -” Per poco con il tuo
atteggiamento non mandi tutto all'aria. Accetterà, stai tranquillo, lo sai che
non ha scelta”. “E' che ho un senso di colpa che non riesco a cancellare.”.
“Bene, cancellalo, invece! Il lavoro va fatto e ci serve proprio lui, lo sai.
Quanto ai rischi, stanne certo, non ce ne sono, andrà tutto come previsto!”
Russel non dormì affatto quella notte. Poteva essere
la sua ultima occasione per essere di nuovo sul campo. Assaporare quel senso
del rischio che era l' unica cosa di cui avrebbe sentito la mancanza negli anni
che lo aspettavano. Chiudere in bellezza, e a bordo di una nave celebre, il
Titanic, conoscere persone importanti, vivere in quell'ambiente lussuoso
toccando con mano gli oggetti di quella mitica e favolosa nave, forse perfino
assistere alla tragica conclusione del viaggio. Non c' entrava il compenso,
avrebbe accettato anche gratis. Ma era l' atteggiamento di Backer che non capiva
e che lo metteva in allarme. Alla fine decise. Avrebbe accettato ma solo a
condizione di sapere punto per punto in cosa sarebbe consistita la sua
missione. Avrebbe chiesto la garanzia dell' Archivista. Sapeva
che queste figure per dovere e tradizione non potevano mentire. Essi erano
legati ad un severissimo codice di comportamento che gli imponeva, ad esempio,
di rispettare la sequenza degli eventi interferendo il meno possibile con essi.
Ricordo' anzi, a proposito proprio del Titanic, che un suo collega, che aveva
assunto il nome Morgan Robertson, spedito nel passato per un particolare
incarico, esattamente nel 1898, quattordici anni prima della tragedia, cerco'
di “barare” scrivendo un romanzo dal titolo “Futility, or the Wreck of the
Titanor”. In questo romanzo l' autore scrisse la storia di un transatlantico,
il Titan, considerato inaffondabile, che finisce in rotta di collisione con un
iceberg nel Nord Atlantico ed affonda in poche ore, nottetempo, nel mese di
aprile. Il suo intento era quello di avvertire in qualche modo del pericolo a
cui andavano incontro i costruttori del celebre transatlantico. Purtroppo, la
sua iniziativa non servì a nulla.
Il mattino seguente, appena si presento' alla
signorina Milly, questa, senza farlo minimamente attendere, lo introdusse nell'
ufficio di Backer. Con somma sorpresa alla scrivania trovo' seduto Marcus, ma
dopotutto era proprio con lui che voleva parlare. Dopo i consueti convenevoli,
l' uomo anziano, quasi avesse letto nella mente dell' altro, inizio' : “Signor
Russel, nel corso del viaggio del Titanic, accaddero vari eventi importanti. Il
calibro dei personaggi imbarcati fece sì che particolari accordi, contatti e
iniziative, portassero a delle conseguenze che ancora oggi influiscono sul
periodo attuale. Le ricordo che molti sopravvissero al disastro e in modo
particolare proprio coloro che per la loro importanza e il loro peso politico e
finanziario, furono in grado di condizionare gli eventi successivi. Ora noi
vogliamo che lei, nel caso accettasse, segua la vita di bordo di tutti i
giorni, ascolti discretamente e documenti con particolari dispositivi che noi
le forniremo, tutto ciò che reputerà interessante, degno di nota, raccogliendo
più materiale possibile. Durante il
viaggio, in un momento imprecisato, accadra' qualcosa in grado di mutare
profondamente il destino dell' umanita' e lei dovra' essere lì per
documentarlo. Purtroppo non posso essere più preciso, poichè rischierei di
condizionare le sue azioni e le sue scelte. E' evidente che per un incarico del
genere ci serve qualcuno che conosce il mestiere , che si sappia muovere in
ambienti eleganti e che alla bisogna non si faccia intimidire dall'importanza
delle persone che si troverà davanti. Ci serve soprattutto la sua particolare
abilità, dimostrata in più occasioni, di essere nel posto giusto nel momento
giusto”. Russel dopo aver attentamente ascoltato si decise a fare la domanda
che veramente gli interessava e che avrebbe naturalmente condizionato la sua
risposta. “Archivista Marcus, so che dite sempre la verita', per cui le chiedo:
questa missione comporterà dei pericoli per me, correrò il rischio di morire
anche io?”. La risposta fu immediata e pronunciata con voce decisa e serena:
“Signor Russel, quello che la rende particolarmente adatto per questa missione
e' non solo la sua notevole abilità professionale, ma anche la sua indubbia
prestanza fisica, la sua volontà e la sua comprovata resistenza. Molto
importante risulterà la sua conoscenza delle lingue in quanto sul Titanic,
specie nelle classi inferiori lei troverà persone, fra cui moltissimi emigranti
di diverse nazionalità con i quali si troverà a scambiare qualche parola.
Contiamo molto anche sulla sua capacità di giudizio, sulla sua maturità e
umanità, doti queste che si sviluppano nell' arco di una vita intera e intensa
come la sua. Ciò su cui lei dovrà lavorare e' un qualcosa che maturerà nel
corso del viaggio ma che troverà la sua conclusione negli ultimi istanti di
vita della nave. E già, “ - disse notando l'espressione del giornalista - “
questo significa che lei dovrà restare a bordo fino alla fine. E' questo che
impensieriva tanto il signor Backer. ma io personalmente le garantisco che se
lei seguirà alla lettera le nostre istruzioni, tornerà a casa sano, salvo e
notevolmente più ricco. Inoltre porterà con sè il ricordo di persone eccezionali,
persone che in buona parte hanno fatto la storia di quel periodo. Per tutto
quello che le ho detto, serve controllo, freddezza d' animo e tanto, tanto
mestiere”. “La sua assicurazione mi basta. Accetto. Ora ditemi
cosa devo fare.”