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Autore: Sheistender    23/01/2012    10 recensioni
I ragazzi che mi avevano indicato non erano male, si vedeva che erano legati l’uno dall’altro,in totale erano cinque;Il primo che parlò poi fu il riccio:"Ciao,io sono Harry."
"Ciao,io mi chiamo Sophia." riposi,poi guardai gli altri ragazzi i quali si presentarono a loro volta ed allora capì che quello era il mio nuovo inizio,l’inizio di una vita migliore.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 10.30 di sera, ed il locale pian piano iniziava a riempirsi;io ero in camerino,ancora dovevo truccarmi, ma entrare in quel fottutissimo e ridicolo abito si era rivelato più difficile del previsto;non era neppure bello!Si riuscivano a vedere benissimo le bruciature di sigaretta ed il filo che iniziava a scucirsi nonostante gli avessi messo un rinforzo. Dopo vari tentativi riuscì ad infilarlo ma purtroppo strappai le calze a rete.

<< Pazienza! >> dissi esasperata;ero stufa di quel lavoro,dello stipendio che non mi davano e di quella vita! 

-Forse un barbone conduce una vita migliore della mia.- pensai,e mentre annegavo nei miei pensieri lasciando correre le lancette dell’orologio bussarono alla mia porta, ma non era il solito toc-toc,questo era fastidioso,tanto da poterlo definire violento;era Felix.

Si, era arrabbiato perchè ci stavo mettendo troppo a prepararmi; 

non potendo più sopportalo urlai :

<< Si,sono pronta.Ancora 5 minuti! >>

 Mi truccai alla svelta,poi mi guardai allo specchio e provai compassione e pena per me, il mio aspetto non mi rispecchiava più da un bel pò, i capelli tinti di rosso,quel costume teatrale ridicolo e il trucco troppo pesante sulla mia pelle chiara;ebbi pena,e pensai che sembravo una prostituta piuttosto che me stessa..e pensare che non avrei mai immaginato di fare questa fine; invece eccomi qui, in un camerino, che non poteva essere definito come tale, truccata e vestita come un pagliaccio da circo! Ma purtroppo me l’ero scelta io questa vita quando decisi di scappare via con Felix due anni fa.

Basta, ero stanca di tutto! Non era la vita che meritavo e che avrei voluto mai avere, avevo scelto Felix,non questa vita, ma nemmeno l’attuale Felix, ma il vecchio,il ragazzino sorridente e pieno di vita che avevo incontrato al liceo.

Felix riprese a bussare alla porta, e ormai stanca di sentire quei battiti che iniziavano ad innervosirmi e a macinarmi il cervello aprì la porta con uno scatto pieno di rabbia e mi ritrovai davanti a lui; lui era bello come sempre, io non ero più quella di prima.

<< Ma come ti sei truccata?! L’ombretto e troppo leggero! >> queste furono le uniche parole che gli uscirono dalla bocca.Sempre più innervosita uscì dal camerino e mi condussi verso il centro del locale,lui mi afferrò per un braccio e lo strinse forte, mi scappo un gemito; 

<< Ti ho detto che hai un trucco troppo leggero. >> ripetè a denti stretti.

<< Per sta sera va bene così. Ed ora fammi andare di là, la serata è già iniziata e io devo lavorare. >> risposi e scappai alla sua presa non appena mollò il mio braccio.

Mi condussi al centro della pista da ballo e salì su quello che si può definire un mini-palco e iniziai a muovermi a ritmo di musica.

Si, questo era diventato il mio lavoro da ormai due lunghi e tristi mesi,una cubista, ma io mi sentivo una puttana piuttosto. Non avevamo trovato di meglio per fare soldi e mantenerci,Felix si era fatto conoscere come il mio manager ed io ero stata “ingaggiata”. Bè,bel lavoro per la ragazza che lo aveva seguito e amato! Si,ero furiosa con lui perchè mi aveva resa una prostituta, la Sua puttana, con la quale si divertiva la notte,non facendo più l’amore ma solo sesso.

Volevo scappare, questo era il pensiero che ormai mi perseguitava da giorni, ed ora ne ero più che convinta; avevo preparato due borsoni l‘altra notte e li avevo nascosti nella nostra roulotte.

I miei pensieri furono nuovamente interrotti da Felix, che attirò la mia attenzione con dei gesti,mi diceva di muovermi di più attorno a quel palo schifoso, evidentemente era entrato in discoteca qualcuno che gli interessava. Scrutai le entrate e cercai di seguire e capire dove si indirizzava il suo sguardo, era puntato su un gruppetto di ragazzi,avevano un viso conosciuto ma non riuscivo a capire dove li avevo già visti; incrociai di nuovo lo sguardo di Felix il quale fece un cenno con la testa per dirmi che avrei dovuto puntare su uno di loro stanotte; solitamente io dovevo flirtare con un ragazzo,portarlo in una sala e poi “drogarlo”,il giorno seguente al suo risveglio lo dovevo fare trovare in condizioni tali che avrebbe pensato che avessimo fatto sesso,così che guadagnassimo più soldi. Che vita patetica la mia.

I ragazzi che mi aveva indicato Fel non erano male, si vedeva che erano legati l’uno dall’altro;in totale erano cinque,quelli che mi colpirono di più erano il biondo che faceva confusione con dei drinks,il riccio e il ragazzo con i capelli scuri e la sigaretta in mano ancora accesa, ma incrociai lo sguardo del quarto ragazzo,quello con la camicia blu scuro.

Poi mi venne in mente un’idea folle e mi brillarono gli occhi,il ragazzo probabilmente se ne accorse poichè aggrottò la fronte,quel suo gesto catturò a sua volta l’attenzione del riccio,che inizio a schernirlo;ma quell’idea si faceva sempre più grande nella mia testa,così, avventata,scesi dal palco e andai verso Felix,lo sguardo di quel ragazzo ancora mi seguiva; la musica era alta e dovetti gridare per farmi sentire da Fel << Ne ho puntato uno! Vado a rifarmi il trucco e torno. >> urlai, lui fece un cenno con la testa che indicava consenso.

Corsi in camerino e presi i trucchi e raccattai le mie cose. Con noncuranza uscì dall’uscita posteriore e mi indirizzai verso la roulotte, presi le mie ultime cose e le misi in borsa,poi tirai fuori i borsoni. Volevo scappare,quel pensiero ancora mi martellava dentro.

Un rumore mi fece spaventare,lo sportello della roulotte si aprì di fretta e non ebbi neanche il tempo di capire cosa stava accadendo,mi tirarono per un gomito e fui trascinata fuori; di fronte a me ancora una volta Felix; lo studiai bene,guardai quei suoi ricci color oro,le sue labbra contratte per la rabbia,il suo profilo perfetto,i muscoli del suo corpo tesi e ben delineati,tanto che sembravano non potersi scalfir proprio come la roccia ed infine quello che amavo di più da sempre,i suoi occhi,colorati di un verde smeraldo che una volta mi trasmettevano felicità,gioia di vivere,amore e speranza, mentre ora solo rabbia.

<< Che cazzo avevi intenzione di fare?! >> urlò.

Apri la bocca ma non ne uscì niente, balbettai in cerca di una qualsiasi scusa o spiegazione che mi avrebbe potuta salvare da ciò che stava accadendo,ma niente.

Lui gettò uno sguardo nella roulotte,vide i borsoni e i suoi occhi divennero impenetrabili e pieni di rabbia tanto che sembravano aver preso fuoco. Iniziò ad urlare sempre più forte ma le sue parole neanche le sentivo,non sembravano sfiorarmi e la mia reazione lo rese ancora più furioso;l’unica cosa che sentì fu un cigolio,la porta posteriore del locale si aprì e ne uscirono i cinque ragazzi di prima;ciò che mi portò di nuovo al litigio con Felix fu uno schiaffo,tanto forte che mi fece fare un passo indietro, la mia attenzione si posò di nuovo su di lui,il quale iniziò a stringermi forte il braccio tanto da farmi urlare.

<< Hei amico,ci sono problemi? >> disse il ragazzo della sigaretta,ma Felix non gli diede ascolto ma, anzi, strinse ancora di più la presa.

<< Heii mi senti?! Sto parlando con te! >>urlò di nuovo quel ragazzo.

Fel si girò verso lui con rabbia e disse con voce roca:

 << Non sono affari tuoi. >>

dopo di che,in meno di un secondo, mi tirò un altro schiaffo tanto forte che caddi a terra,ma la caduta fu meno dolorosa perchè una mano attuì il colpo alla testa,evitando il peggio;poi vidi solo Felix lanciarsi su gli altri ragazzi:facevano a botte. Vidi non solo pugni ma anche sangue e sentì urla,poi calò il buio.

Quando mi svegliai non ero più sul terreno duro e freddo di ieri sera, ma su un letto,caldo e soffice, pensai che fosse stato tutto un incubo; non conoscevo quella stanza ne tanto meno quel letto,probabilmente io e Fel ieri avevamo guadagnato più del solito ed eravamo andati a festeggiare in qualche motel, ma non ricordavo niente della sera precedente a parte qualche immagine, le stesse immagini che avevo designato come “incubo”.

Mi alzai dal letto,andai verso una porta della stanza e la aprì, un bagno, mi sciacquai la faccia,poi sentì delle voci,uscì dal bagno e seguì le voci; provenivano da qualche stanza al di là del corridoio fuori della camera, quando raggiunsi la stanza trovai i stessi cinque ragazzi dell’incubo di ieri sera seduti su un divano bianco di pelle; non appena mi videro si zittirono. Il primo che parlò poi fu il riccio: 

<< Ciao, sono Harry. >> 

<< Ciao,io mi chiamo Sophia. >> riposi,poi guardai gli altri ragazzi i quali si presentarono a loro volta e poi ancora,tutto d’un tratto ricordai la sera precedente, la lite,la discoteca, il mio trucco troppo pesante,lo sguardo di Felix e quei cinque ragazzi,allora capì che quello era il mio nuovo inizio,l’inizio di una vita migliore.

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice *

Ciao belli! Questa è la mia prima fanfiction quindi vi chiedo di avere pietà!

Inizialmente mi sono iscritta per leggere un pò, ma poi mi avete ispirata così ho deciso di dedicarmi alla scrittura anche io! 

Bè, spero sia di vostro gradimento e che recensiate presto!

Buona lettura.

-Melissa xxx

 

   
 
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