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Autore: bethfuckoff    24/01/2012    9 recensioni
Hello babe! Siamo @bethfuckoff & @itsloveforpayne.
Abbiamo deciso di scrivere una FF a quattro mani, speriamo vi piaccia.
Ci alteneremo con i capitoli, per non farvi confondere scriveremo -beth & -roxy con i nomi dei nostri personaggi.
Saluti (:
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il fatto è che tu mi hai travolta all'improvviso, senza che io potessi fermarti. Ti sei infilato nella mia testa come se ci fosse la porta aperta, come se qualcuno ti avesse detto di entrare. Il fatto è che però nessuno ti aveva invitato, ma tu lo sapevi che dovevi arrivare. E in fondo lo sapevo anch'io. —P.s. I Love you.

Da quanti giorni stavo fissando il soffitto? Troppi, forse infiniti. L'unica cosa che riuscivo a fare era premere il tasto rosso per rifiutare le chiamate di Stacey e Liam e premere il tasto verde per rispondere ai ragazzi e soprattutto Harry. Sentire la sua voce mi scuoteva ogni singola particella del mio corpo, riuscivo a vedere il suo sorrisetto mentre pronunciava il mio nome, le sue lacrime quando diceva che gli mancavo. Oggi era arrivato il gran giorno, dopo due settimane l'avrei rivisto, pensavo che alla fine attraversare il paese fosse una cosa facile, peccato che il mio portafogli non la pensava proprio così. Avevo a fare i doppi turni da Starbucks per permettermi il viaggio, ma ne valeva la pena. Aspettare tutti quei giorni per poi riabbracciarlo ne valeva la pena, contare le settimane, i giorni, le ore, i minuti ed infine i secondi era parte essenziale del 'ne vale la pena.' La cosa più angosciante era l'attesa, non riuscivo ad impiegare il mio tempo in qualcosa di socialmente utile. Per fortuna quando andavo a scuola e andavo al lavoro il tempo sembrava scivolarmi dalle mani, ma per fortuna la scuola era finita. Cosa avrei fatto dopo? Il mio futuro sembrava troppo vicina e più si avvicinava sembrava un buco nero, un'enorme buco nero. Avevo paura di affrontarlo da sola, perché mi sembrava una galleria immersa nel buio senza un filtro di luce. Harry mi diceva di non preoccuparmi, che sarebbe andato tutto bene e tra un paio di mesi lui sarebbe ritornato. E dopo? Se qualcun altro l'avrebbe ingaggiato? Troppe domande assillavano il mio povero cervello che ormai quasi quasi chiedeva pietà. Il mio stomaco faceva le capriole quando ricevevo un suo messaggio, dove mi diceva che sarebbe andato tutto bene, dove mi diceva che le fan era sempre gentile e lui parlava sempre di me. Mi faceva emozione il semplice fatto che lui parlasse di me a qualcuno estraneo, mi faceva sentire importante. Mi alzai e cominciai a raccattare alcuni vestiti e alcune cose che volevo che Harry tenesse una volta che io sarei tornata a casa, la valigia ormai era quasi pronta mancavano le ultime e cose e poi il taxi sarebbe arrivato e tra poche ore l'avrei rivisto. Al solo pensiero mi si torceva lo stomaco, sentivo strane fitte al cuore e la mia mente esplodeva. Nel frattempo le farfalle se la giocavano a burraco nel mio stomaco, respirai a fondo e infilai le ultime cose. Mi strinsi nel mio enorme maglione di lana bianco panna e scesi al piano di sotto, era tutto così schematico: le pareti bianche trasparivano quella strana nostalgia e tutto quell'ordine era il segno che i ragazzi non mettevano piede in questa casa da un bel po'. Il suono del citofono mi fece risvegliare e con un grande sorriso stampato sul volto uscì fuori di casa e cominciai a correre, non riuscivo a crederci. Quasi quasi inciampavo nei lacci delle converse fatti un po' alla cazzo, entrai nel taxi indicandogli la destinazione, infilai le cuffie e sentivo il cuore pompare in una maniera assurda. Socchiusi gli occhi e in una mezz'ora mi ritrovai nell'aeroporto, era immenso, non ricordavo dove andare ma per fortuna riuscì a fare tutti gli step e mi ritrovai ad aspettare quel dannato volo. «Il volo 6V05 per Liverpool partirà tra 10 minuti.» Mai come all'ora ero felice di sentire quella voce metallica, l'ultima volta non fu così gradevole. Rimossi quell'immagine orrenda di me attaccata al vetro e la mano che scivolava lentamente assieme al fiume di lacrime. Sospirai e presi il mio bagaglio a mano, in meno di un'ora mi sarei ritrovata tra le sue braccia. Salì lentamente le scale dell'aereo e presi posto, non riuscivo quasi a respirare dall'emozione. Ero arrivata, dannazione. Non riuscivo a scendere le scale senza mancare un gradino e ritrovarmi quasi a terra, mi fiondai a prendere la mia valigia e mi diressi fuori e cominciai a guardarmi intorno, quando due mani mi coprirono il volto. Il cuore cominciò a perdere battiti, quando finalmente riebbi la visuale mi ritrovai quegli occhi verdi a guardarmi. Sbatté le palpebre ripetutamente ed era come se tutto fosse sfocato: riuscivo solo a vedere lui e quei suoi capelli scompigliati, la sua mano che si avvicinava lentamente al mio volto per accarezzarmi e i suoi occhi quasi lucidi. Socchiusi per un attimo gli occhi e mi ritrovai le sue labbra premere leggermente sulle mie, gli afferrai la mano libera e la strinsi più che potevo, con l'altra mano gli accarezzavo i capelli morbidi che avevano sempre lo stesso odore. «Grazie per aver aspettato.» Appoggiò delicatamente la sua fronte sulla mia, e fu in quel momento che una piccola lacrima, di gioia, mi solcò il volto. «Grazie per amarmi.» Accennai un lieve sorriso e mi sentì sollevata, gli sfiorai la mano e la strinsi avevo quella strana paura di perderlo. Tra la folla una folta chioma bionda saltellava qua e là agitando le mani, guardai Harry con uno sguardo tra il confuso e il divertito. «Hanno insistito tanto per venire anche loro.» Scrollò le spalle divertito, quando vidi Zayn il mio mondo svanì lentamente, i miei migliori amici erano lì per me. Lasciai la mano di Harry e saltai praticamente addosso a Zayn, Louis e Niall. «Oddio, siete vivi, oddio.» Zayn mi abbracciò così forte che mi sentì mancare il respiro. Louis aveva gli occhi lucidi e non riusciva ad avvicinarsi. «Lou? Stai bene?» Mi staccai da Zayn e mi avvicinai a lui in molto da capire cosa avesse, era preoccupante non vederlo sparare cazzate a raffica. «Cristo santo Beth, quanto mi sei mancata.» Mi tirò a sé affondando il suo volto nei miei capelli, lo coccolai per un po' quando non sentì qualcuno tossire. «E a me non dici manco ciao?» La testa di Niall fece capolino da dietro Zayn e scoppiai a ridere, scompigliai i capelli a Louis e mi avvicinai anche a lui. «Certo che ti saluto lepricauro che non sei altro!» Gli sorrisi e lo abbracciai teneramente, dopo tutti gli abbracci e i baci Harry mi tirò a sé stringendomi forte. «Porto Beth in albergo, poi vi raggiungiamo allo stadio.» Mi faceva strano non dormire più nella mia camera con lui, ma era sempre meglio di dormire da sola. I ragazzi annuirono e si diressero verso l'uscita, eravamo rimasti di nuovo soli. «Dai a me le valige, andiamo voglio mostrarti l'albergo è magnifico!» Era così entusiasta che sembrava un bambino con un nuovo giocattolo, io mi sentivo come appagata. I brutti incubi erano finiti, avevo ritrovato quella pace interiore, era vero ovunque io sia ero sua. «Ti avverto la mia camera è un macello, come si vede che manchi tu.» Si bloccò per un momento e mi strinse a sé, era una strana sensazione non sentivo le farfalle da così tanto anche per un semplice gesto. «A casa mia c'è troppo ordine, si vede che non vivete più da me.» Quando esclamai quella frase un velo di tristezza si dipinse sul mio volto, Harry immediatamente lo alzò verso di lui e mi sorrise. «Ancora per poco Beth, ancora per poco e sarò di nuovo da te.» Mi accarezzò lentamente la guancia e mi baciò. Ma non uno di quei baci che ti stravolgono l'intero corpo, quelli che ti fanno cedere le gambe, che fa perdere alcuni battiti al tuo cuore e infine ti fa sentire lo stomaco sottosopra, ogni bacio di Harry provocava una reazione assurda ad ogni atomo del mio corpo, e non ero mai sazia, ero sempre in cerca di un suo bacio. L'Hotel era qualcosa di enorme, alcune fan erano appostate davanti e ci sorridevano. Alcune piangevano, altre tremavano forse dal freddo. Sorrisi a Harry e ci avvicinammo a loro, quando si accorsero di noi cominciarono a cacciar fuori le macchine fotografiche. «Oddio ma tu sei Beth!» Mi girai una ragazza poco più bassa di me mi guardava con occhi sognati, sapevo che Harry avrebbe fatto impazzire le ragazzine. «Sì, sono proprio io! E tu sei?» Le sorrisi e mi avvicinai un po' di più e sembrò quasi non crederci, ma dannazione io non ero famosa! «I-io sono Nicole, posso chiederti due cose?» Mi chiese con aria timida, quasi quasi mi faceva tenerezza, annuì lentamente. «1. Posso fare una foto con te?» Porse la macchina all'amica e ci scattò una foto, il flash quasi non mi accecò. Harry si avvicinò alla sua fila e mi sorrise. «E l'altra domanda qual'è?» Le chiesi dolcemente, mi guardò negli occhi e mi sentì quasi in colpa non so perché. «Tu.. tu lo ami?» Io e Harry la guardammo e nello stesso tempo annuimmo. «Più di me stessa Nicole, ho attraversato il paese per stare un po' con lui.» Mi sentì in soggezione tanti piccoli occhi che mi fissavano con aria innamorata, io amavo Harry. Ma non come si ama una persona normale no, io lo amavo con ogni singola fibra del mio corpo, quando non l'avevo intorno sentivo come un vuoto totale, il gelo. Il braccio di Harry che mi strattonava mi svegliò da quel cumulo di pensieri, salutai tutte e ci dirigemmo nella sua camera. Dio mio era davvero un macello, vestiti distribuiti a destra e manca, sulla sedia, sulla scrivania. «Oh santa madre, domani mettiamo tutto in ordine.» Non mi diede neanche il tempo di posare la borsa che chiuse la porta a chiave e mi prese di peso e mi trascinò verso il letto, almeno quello era in ordine. Mi sorrise e cominciò a baciarmi, mi baciò prima sulle labbra per poi scendere all'incavo del collo, sentì un brivido percorrermi il corpo. Come una scossa improvvisa, una carica di adrenalina allo stato puro, si soffermò lì e rise lievemente. Sentì le sue labbra incurvarsi in un sorriso, non potevo vederlo ma riuscivo a sentirlo. «Mi erano mancato anche guardare tutti i tuoi nei, sentire il tuo profumo che si impregna su i miei vestiti.» Mi sfiorò leggermente il ventre e sentì un altro brivido: non di freddo, ma di piacere. Mi alzò leggermente la maglietta e mi baciò delicatamente, mi sfilò la maglietta ed io feci lo stesso. Rimasi a fissare i suoi lineamenti per non so quanto tempo, quando sentì le sue mani gelide cercare le mie, le afferrai e sprofondai nelle sue labbra. Le sue mani erano sempre fredde, mentre le mie erano uno scaldino personale: assieme erano complementari. «E a me era mancato sentire le tue mani gelide sfiorarmi i fianchi.» Portai le mie mani dietro al suo collo e sentì le sue mani indugiare sul mio reggiseno, mai come allora sembrava insicuro, insicuro di sbagliare, di commettere un errore ma mai come ora era tutto perfetto. Mi sfilò i jeans e rimase a contemplarmi per alcuni secondi, lui lo sapeva quant'ero complessata in quei momenti. «Prima che tu dica qualcosa, sei perfetta, come due settimane fa, come sei mesi fa, come quando ti ho conosciuta.» Mi portò una mano sulle labbra e mi fece segno di stare zitta. Mi limitai semplicemente a sfilargli il jeans, non era il momento di discutere e sinceramente neanche mi andava. «Sono stata tante volte al planetario, ma non era lo stesso senza di te.» La mia voce era calata di qualche tono, con lui mi piaceva parlare sotto voce, in modo che solo lui potesse sentirmi. «Io ho guardato le stelle, ma mancava la più bella.» Mi disse tra un sorriso e un bacio, era sempre così romantico, era quel bambino che avevo conosciuto da piccolo che poi era cambiato, ma che ora era tornato in sé. Mi tolse anche gli slip e tremai un po', feci il suo stesso movimento e sentì quella strana sensazione allo stomaco, molti potrebbero chiamare eccitazione, io lo chiamavo amore. Sì, Harold & Elizabeth che parlano di amore, nessuno mai in un'altra vita c'avrebbe creduto, eravamo sempre così chiusi, non eravamo abituati alle relazioni serie, non c'era mai capitato ma poi così per gioco era cominciato tutto. Ed io non volevo che finisse mai, era la colonna portante della mia intera vita, quel barlume di luce che era dentro quel tunnel che era la mia vita, la luce che finalmente mi aveva salvata. Arrivata all'improvviso e decisa a non andarsene più ed io ero felice così. Sentì quella fastidiosa morsa al ventre quando entrò dentro di me, ma mi bastò chiudere gli occhi e cercai di pensare a quegli occhi verdi che tanto mi erano mancati, a quelle mani che mi cercavano sempre durante la notte, a quel sorriso che mi tirava sempre su di morale. Ed infine a quei capelli con cui amavo giocare in continuazione come fossero il mio antistress. Le spinte aumentarono di gradi in gradi, ma mai come allora provavo così tante sensazioni. Piacere, quel pizzico di dolore, ansia, felicità, voglia di urlare al mondo intero quanto cazzo l'amassi. Aprì gli occhi e mi ritrovai incatenata ai suoi, verdi come due smeraldi. Non riuscivo a smettere di guardarlo era più forte di me, sembrava che in quel momento il mondo si fosse fermato per un momento. L'intero mondo avesse smesso di girare, la vita si fosse fermata, bastava un solo sguardo per far smettere il MIO mondo di girare. Un'ultima spinta e quel dolore terminò, mi diede un bacio a fior di labbra e si distese accanto a me. Tirò su le lenzuola e mi avvolse accanto a sé, aveva sempre quel buon profumo, non era troppo pesante era uno di quelli dolci e leggeri che ti rimanevano sempre impressi sui maglioni di lana che tanto amavo rubargli, mi andavano un po' larghi ma bastava che ci fosse il suo profumo su, eravamo abituati a fregarci i profumi quando eravamo lontani per più di qualche giorno o qualche ora. Ero abituata a sentirlo sempre mio: passò un braccio intorno al mio collo e mi strinse. «Dimmi sempre.»> Lo guardai negli occhi. «Sarà per sempre.»

Oh salve, sono Beth. (ma dai?) Vi sto scrivendo tipo con le lacrime agli occhi, perché io AMO questa FF, e non temete ci sarà il seguito. Non so come ringraziarvi, per tutte quelle visite, le rencensioni ecc. Ci tenevo particolarmente a questo capitolo, perché all'inizio non doveva finire così.. era decisamente tragico, ma scrivendo ho cambiato idea. G R A Z I E, a tutte. Ma soprattutto a te Rò, che mi hai sopportato per mesi e mesi, questo capitolo è anche un po' per te e per farti capire che io ti amo proprio tanto. E non so dove sei finita e mi manchi tantissimo. -- Mi fa strano mettere la 'spunta' completa, ma non vedo l'ora di scrivere la II parte, sarà interessante anche quella, non temete. Se non vi chiedo molto.. almeno qui potreste lasciare una recensione? CI TENGO TANTISSIMO. Grazie, con tutto il mio cuoricino spezzato e ratoppato Beth.

   
 
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