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Autore: Girasolefelicissimo    25/01/2012    4 recensioni
Salve a tutti, ho riscritto questa storia sperando che possa piacervi!
Alice, fin da piccola ha avuto un potere incredibile, che si tramanda da generazioni in generazioni dalla sua famiglia. Molte persone hanno tentato di scoprire chi sia ma senza molti risultati positivi. E Mephisto, un po' troppo curioso tenta di scoprire il suo segreto,  ma non sa cosa gli attende..
[Mephisto X Alice] 
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amaimon, Mephisto Pheles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un uomo con una lunga tunica coperta di sangue era difronte a lei, il viso era coperto da una maschera.. Accanto a lui c'erano il fratello e la madre, avevano la pelle bruciata ed erano ricoperti di sangue e profonde ferite..
-N-Non voglio più uccidere!-
-Devi farlo, e questa la regola-
-No! Non me ne frega della regola!- L'uomo sorrise a quelle parole disperate.. Si avvicinò a lei, poggiò la mano sulla sua testa e con un coltello si stava avvicinando al suo viso...
 
 
 
-Kyaaaaa!!!- Alice urlò per lo spavento, e si alzò di scatto dal letto. Si portò le mani alle orecchie e chiuse gli occhi per lo spavento. La porta si spalancò ed entro Mephisto preoccupato.
-Alice! Che succede!?- Vide che era in piedi difronte al letto spaventata. 
-Alice, che succede?- Si avvicinò. Posizionò la mano sopra la sua spalla, ma appena poggiò la mano sulla spalla di Alice lei gli diede uno schiaffo sulla guancia e indietreggio terrorizzata.
-STAMMI LONTANO DEMONE!- Gli urlò contro. Con le lacrime che gli rigavano il viso pallido e le guance arrossate, aveva gli occhi pieni di terrore. Mephisto poggiò la mano sulla sua guancia dolorante e la guardò preoccupato, ma anche un po' furente, non gli piaceva essere chiamato Demone. Lui non si considerava un Demone, ma un essere umano, per lui i Demoni sono esseri rozzi, violenti e disgustosi. Cosa che lui non era. Si avvicinò pian piano ad Alice, ma appena tentava di avvicinarsi lei si allontanava, ed era ancora più impaurita di prima. Quindi si avvicinò velocemente e la strinse a sè.
-Lasciami andare!- Iniziò a dimenarsi, nel tentativo di liberarsi ma non ci riuscì. Teneva una mano attorno al suo fianco e con l'altra gli manteneva la testa poggiandola al suo petto.
-Dai su, calmati- Le accarezzò la testa nel tentativo di calmarla. Pian piano inizio a calmarsi e si aggrappò a Mephisto. Mephisto appena vide che si era calmata stava per lasciarla, ma lei si aggrappò ancora di più. Allora rimase li fermo ad abbracciarla finchè non si sarebbe decisa a lasciarlo. Dopo un po' lo lasciò e si asciugò le lacrime.
-Va tutto bene?- Gli chiese chinandosi leggermente verso di lei.
-S-si..- Gli disse singhiozzando. -Mephisto..-
-Si?-
-Mi dispiace per lo schiaffo..-
-Fa niente.. Senti posso sapere del perche hai urlato?- Alice sentì un brivido lungo la schiena e gli occhi si riempirono di nuovo di terrore.
-P-preferisco.. N-non parlarne..-
-D'accordo.. Adesso torna a dormire che è tardi. Poi ne riparliamo domani mattina-
-Ok..- Mephisto se ne ritornò nella sua camera e Alice tornò a dormire.
 
 
6 Giorno. Ore: 11:00
 
Alice si svegliò tutta accaldata a causa della nottataccia che aveva passato. Cercò di sedersi ma sentiva un forte dolore nella schiena. Guardò il soffitto a lungo quando vide con la coda dell'occhio una persona. Si voltò con la testa verso la figura che aveva visto e vide che era Mephisto. Se ne stava seduto su una poltrona a sorseggiare del tè.
-Oh, buongiorno bella addormentata!- Alice si guardò attorno confusa.
-Che ci fai qui?- le chiese ancora distesa nel letto.
-Inizialmente, sono venuto alle sette per svegliarti. Ma poi ho visto che eri tutta agitata e ti muovevi nel letto ripetutamente... E allora ti ho lasciata dormire- All'ultima parola sorseggiò ancora un po' di tè.
-Vuoi del tè, mia cara?-
-Non chiamarmi mia cara. Non abbiamo tutte queste confidenze- Gli disse appoggiandosi alla spalliera del letto. -E perche sei qui?- Gli chiese.
-Ero preoccupato per te . Perciò ho deciso di rimanere qui tutta la mattinata a controllarti-
-Ok..-
-Vuoi qualcosa da mangiare?- A quella domanda si paralizzò e lo guardò disgustata.
-Tsk.. è inutile che fai quella faccia- Fece lievitare verso di lei un muffin e una tazza di tè. Lei li afferrò e guardò attentamente il muffin.
"Sarà buono?" pensò preoccupata. Poi lo addentò.
-L'hai fatto tu?- Gli chiese meravigliata.
-No l'ha fatto un mio "amico"-
-Bhe.. Fagli i complimenti da parte mia. Perche è squisito!- Se lo mangiò in due secondi. Dopodichè si bevve il tè che c'era nella tazzina di porcellana. Si alzò carica di energia dal letto e si mise i calzettoni. 
-Ti senti meglio a quanto pare..-
-Già!- Disse felice Alice. si sentii uno squillo e proveniva dalla valigia di Alice. Si avvicinò rapidamente alla sua valigia, aprì una cerniera e cacciò fuori il suo cellulare.
-Alice..- 
-Si?- Rispose Alice mentre stava scrivendo un messaggino.
-Vuoi giocare con me?- Smise un attimo di scrivere e guardò Mephisto.
-Intendi giocare... come il combattimento tra me e Amaimon?-
-No, no! Assolutamente-
-E allora in che senso?-
-Ad un videogioco-
-Perche vuoi giocare con me?-
-Ho comprato un nuovo videogioco.. Però si deve giocare per forza a due e non so dove sia finito Amaimon. Quindi ho scelto te-
-Ma io non so giocare ai videogiochi..-
-Fa niente, imparerai adesso!- Si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta.
-Seguimi- Disse aprendo la porta. Alice si affrettò nel seguirlo e giunsero nella "Mitica e leggendaria Stanza in Rosa". Si sedettero su delle poltroncine e Mephisto diede un Geostick ad Alice. Inserì il videogioco                                                 e il gioco iniziò.
-Allora Alice, ti insegno un paio di mosse che devi fare; Per fare lo Slash devi premere insieme triangolo e cerchio. Invece per la sakattapara Devi premere R2, R1 e quadrato. Per la Agragobolin x e cerchio. Per la Slashtappara (che è una combinazione tra lo Slash e Sakattapara) devi premere triangolo, R2 e quadrato. Per l'Akkattapara tre volte x e cinque volte triangolo-
Mephisto continuava a dire i nomi delle mosse, alcuni risultavano strani, ma il bello e che non vedeva la faccia di Alice mentre diceva tutte quelle cose.
-Capito?- Le chiese infine. Alice lo guardò sconvolta.
-Hai capito ciò che ti ho detto.. Vero?- Alice mosse la testa a destra e a sinistra come per dire no. Mephisto sospirò.
-Premi tanti bottoni tutti assieme-
-Ok- Due secondi. Il combattimento tra i due personaggi durò due secondi.
-Ho vintooooo!-
-In realtà hai perso-
-Che?-
-Tu sei quella che è volata via-
-Ah..- Mephisto fece una faccia soddisfatta.
-Senti Mephisto io stasera me ne vado-
-Che?!-
-Vado a casa di una mia amica, e tornerò domani mattina-
-Non se ne parla-
-E perche?-
-Ti ricordo che tuo padre e tua zia ti hanno affidata a me. Quindi sono il tuo tutore. E come Tutore non te lo permetto-
-Ma ormai è troppo tardi-
-In che senso?-
-Gli ho già risposto di si-
-Chiamala e digli di no-
-No!-
-Come no?-
-Io stasera ci vado e tu non puoi impedirmelo!-
-Si invece!-
-E come dai sentiamo-
-Chiamerò tua zia e tuo padre. Li avviserò di ciò che vuoi fare e loro te lo proibiranno-
-Anche se me lo proibiscono, non possono venire qui per impedirmelo-
-E allora non ti farò uscire da qui per nessun motivo al mondo- Alice sbuffò.
-Se mi dai un buon motivo del perchè non posso uscire allora resterò qui.. Altrimenti ci vado- 
-Sono il tuo tutore!-
-Non è un buon motivo-
-Sono il tuo tutore punto. Quindi tu non uscirai da questa casa-
-Prova a impedirmelo- Lo guardò con aria di sfida. Si alzò dalla poltrona e si diresse verso la sua stanza. Prese il cellulare e chiamò la sua amica.
 
-Chi è?-
-Sono io Alice!-
-Che succede? Non puoi venire?-
-No, no verrò. Ti volevo chiedere a che ora devo venire da te?-
-Alle cinque del pomeriggio-
-Ok, Ciao!-
-Ciao!- Chiuse la telefonata.
 
-Oh, quindi non ci arrendiamo eh? Signorina- Disse Mephisto.
-Tu non puoi dirmi quello che devo fare. Se voglio uscire esco. Senò no- Mephisto si avvicinò velocemente a lei. Si chinò verso di lei e fissò i suoi occhi. I suoi occhi verdi incutevano paura e terrore. Ma Alice non ne aveva paura in quel momento era cosi arrabbiata che non avrebbe avuto paura di niente.
-Non mi fai paura Demone. Io non ho paura di te- In quel momento gli occhi Azzurri della ragazza facevano paura. Forse erano persino più terrorizzanti di quelli di Mephisto.
-Senti perche non parliamo di ciò che è successo stanotte?- Gli disse sorridendogli.
-Non sono affari tuoi di ciò che è successo-
-Invece si- Le disse avvicinandosi sempre di più.
-No che non lo sono!- Mephisto la guardò e sorrise.
-Adesso che mi ricordo.. Tu ti devi ancora scusare con me!-
-Perchè dovrei? Ti ho già chiesto scusa per averti tirato lo schiaffo-
-Si.. Ma mi hai anche chiamato Demone. A me non piace affatto che qualcuno mi chiami Demone-
-Ma lo sei.. purtroppo- Gli disse sorridendogli. Mephisto fece una faccia irritata e si rimise dritto con la schiena.
-Bene.. Allora finchè non mi chiederai scusa non uscirai da questa stanza-
-Sai che problema- Mephisto fece un sorriso da depravato. Si sedette sul letto, prese il cappello che aveva in testa, ci frugò dentro ed estrasse un libro. Incominciò a leggerlo nell'attesa che la ragazza gli avesse chiesto scusa. Alice si guardò attorno e vedendo che non aveva niente da fare si stese sul lettone, si mise sotto le coperte e cercò di dormire. Mephisto stava seduto infondo al  letto, aspettando.
 
 
Ore; 16:30
 
Alice si svegliò e ritrovò accanto a sè Mephisto. Sotto le coperte insieme a lei, che stava seduto a leggere un libro.
-Mephisto?!- Urlò ancora assonata.
-Si?-
-Che ci fai qui?!-
-Ti ricordo che sei ancora in punizione-
-Questo lo so ma perche sei nel letto insieme a me?-
-Perche volevo stare accanto a te! -
Si alzò dal letto, si strofinò gli occhi e guardò l'orario. Si diresse verso la porta per aprirla ma appena abbassò la maniglia si accorse che era chiusa a chiave.
-Dove pensi di andare?-
-A casa della mia amica-
-No, no. Prima ti scusi con me, e forse potrai andare dalla tua amica- Gli disse continuando a leggere. Si diresse verso la finestra e tentò di aprirla. Ma ovviamente era chiusa anche quella.  Mephisto sorrise mentre leggeva. Alice Cercò una via di fuga ma appena vide che non c'è ne erano altre si arrese. Sbuffò, e si avvicinò a Mephisto.
-Ok, Mi dispiace averti chiamato Demone.. (Anche se non capisco il motivo per cui ti da cosi tanto fastidio) Ma ti chiedo scusa.. Va bene?- Mephisto la guardò e gli sorrise.
-Allora? Mi perdoni?- Le chiese con le braccia incrociate.
-Si.. Ti perdono- Alice esultò e preparò la valigia.
-Che stai facendo?-
-Preparo la valigia per andare dalla mia amica-
-Tu non ci vai li sia chiaro-
-Che cosa?! Ma avevi detto che se ti avessi chiesto scusa allora ci sarei potuta andare!-
-Ho detto: FORSE potrai andare dalla tua amica. FORSE, Non ho detto di si-
-Maledetto...- Guardò l'orologio. Erano le 16:40.
"Cacchio.." Pensò. Guardò Mephisto.. E guardò la porta. Si avvicinò alla porta, prese una forcina e tentò di serrare la serratura. la porta si aprì.
-Si!- Uscì in fretta dalla porta e si diresse a gran velocità verso la porta d'uscita. Mephisto chiuse il libro e si alzò.
-Aaah.. Cosi dovrò ricorrere al piano B..-
 
Nel frattempo Alice era arrivata a casa della sua amica. Le due ragazze si guardavano tutti i tipi di film, mangiavano a sbaffo si raccontavano i segreti.. (E altre cose che fanno le ragazze) Arrivò in fretta la sera.
 
Ore; 22:00
 
-Dobbiamo andare a dormire!- Momo prestò un pigiama ad Alice dato che le se ne era dimenticata (Visto che è letteralmente fuggita da quella casa) Le due si stesero sul letto e parlarono finchè non si sentii il campanello che suonava. Entrambe andarono ad aprire la porta e quando la aprirono... Si ritrovarono un cagnetto bianco difronte a loro. Alice sbiancò in viso e diventò più pallida di uno zombie.
-Oh, Mio, Dio..- Disse sottovoce.
-Oh, ma che carino guarda Alice!!- Momo prese in braccio quel cagnetto e incominciò a strapazzarlo di coccole.
-Momo.. Lascialo..-
-E perche? ma non vedi come è carino?- Il cane iniziava a leccare le guance di Momo e lei si irritò. Prese il cane in braccio.. Ma manteneva sempre una certa distanza.
-Questo cane potrebbe avere le pulci! .. Meglio portarlo dal veterinario-
-Oh, ma andiamo! E cosi carino! E poi non vedi? Indossa un foulard. Ed è pulitissimo-
-Forse l'ha perso qualcuno.. Vado a restituirlo!- Si precipitò verso la porta ma Momo la fermò.
-No! Noi ce lo teniamo!-
-Momo.. Non è il caso di..-
-Questa è casa mia. Quindi decido io!- Poggiò il cane per terra. Il cane andò vicino a Momo e guardò con aria soddisfatta Alice.
-Maledetto..- Disse sottovoce.
-Ma come mai c'e l'hai tanto con questo cane?- Le chiese curiosa Momo. Alice lo guardò con aria minacciosa.
-Niente..- Le due ragazze si diressero verso la loro camera da letto con l'intento di dormire ma Momo si mise a giocare per ore con il cagnolino. Finchè, non ebbe sonno e decise di addormentarsi,  mise il cagnolino vicino a sè.
-Buonanotte Alice-
-Buonanotte Momo..- Alice aspettò che Momo si addormentasse. Quando si addormentò prese il cane e lo portò nel salone. Posò il cane sul divano e lo fissò furente.
-Allora?! Perche sei venuto qui, si può sapere?- Le chiese sottovoce con tono arrabbiato. Il cane fece finta di non capirla e si voltò da un altra parte. Si avvicinò e lo tirò per un orecchio. Emise un piccolo lamento e con un Pouf ritorno il solito rompiballe di sempre.
-Allora? Mephisto?- Le chiese arrabbiata.
-Non c'è bisogno di ricorrere alla violenza, non credi?- Gli disse massaggiandosi l'orecchio.
-Perche mi hai seguita!? Non sapevi manco dove abitasse Momo!-
-Ho delle fonti..- 
-E perche mi hai seguita?-
-Perche sono il tuo tutore, e non potevo permetterlo.. Ma era troppo tardi. Quindi sono ricorso al piano B- Si sentì un rumore  improvvisamente la porta si apri. Era Momo. Mephisto si ritrasformò in fretta nella sua versione canina, saltò in braccio ad Alice e pianse.
-Alice che stai facendo al cagnolino?!- Gli chiese spaventata mentre prendeva in braccio il cane.
-Cosa? Io?! Niente!- Mephisto si accoccolò nelle sue braccia e piangeva.
-Gli hai fatto del male vero?-
-Certo che no!!-
-Oh, piccolino della mamma, quella cattivona di Alice ti ha fatto del male non è vero?- Chiese Momo al cagnolino mentre lo coccolava.
-Vergogna Alice! Non si trattano cosi gli animali!-
-Ma io non ho...- Momo se ne andò con Mephisto in braccio.
-Ma guarda quello *****- Alice raggiunse Momo nella stanza e guardò il cane affianco a Momo. Momo gli accarezzava la pancia e Mephisto con la lingua da fuori che gradiva le coccole. Alice a vedere  quella scena si arrabbiò e guardò male Momo.
-Alice, sia chiaro. Non devi più toccare il cuccioletto-
-Ok..- 
 
 
 
E mattina. E le due ragazze non trovarono più il "Cane".
-Alice che cosa hai fatto al cucciolo!- Momo subito gli diede la colpa.
-Che cosa?- Chiese ancora assonnata. Si alzò dal letto. "Bene.. Sarà tornato a casa.." Pensò.
-Allora? Che cosa gli hai fatto?-
-Niente! Te lo giuro!- Momo si grattò la testa.
-Comunque è meglio se torni a casa-
-Gius...- Si bloccò e pensò a Mephisto che probabilmente la stava aspettando a casa.
-Senti.. Posso rimanere qui.. per altri... Che so, 3 giorni?- 
-No- Alice sospirò. Ma poi si decise a cambiarsi. Uscì dalla casa e chiamò un taxi. 
Arrivò difronte alla "Casa" E in piedi difronte alla porta c'era Mephisto che la stava aspettando. *Musica Horror* Aprì il cancello e si diresse verso Mephisto. 
-Oh, Sei tornata- Alice si allontanò lentamente e si tenne ad una distanza di 5 metri.
-Come mai ti allontani?- Chiese sorridendo.
-..Cosi- Rispose in modo pauroso.
-Oh, ma dai mica ti mangio?- Mephisto aprì la porta -Vieni dentro- Alice entrò dentro e segui Mephisto che la portò nella sua stanza.
-Entra..- Alice lo guardò preoccupata ed entrò lentamente nella stanza, però tenendo sempre sott'occhio Mephisto. Appena entrò, Mephisto la guardò, sorrise e la chiuse a chiave li dentro.
Alice si diresse verso la porta e gli battè contro un pugno.
-Hey! Perche mi hai chiuso qui dentro!?-
-Sei in punizione- Disse attraverso la porta.
-Cosa?! e perche?!-
-Perche sei andata dalla tua amica. Cosa che io ti avevo proibito-
-E quanto tempo dovrò rimanere qui dentro?-
-Un giorno-
-Un giorno?!-
-Esattamente- Mephisto se ne andò.
-Apri la porta subito!- Mephisto si fermò e guardò la porta.
-Mephisto!!- Mephisto sorrise con aria diverita e se ne andò.
"Bene, cosi potrò indagare su di lei in santa pace.." Pensò Mephisto, dirigendosi verso il suo ufficio.
 
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...Che noia.. Puuf, andate su youtube e mettete questo Link:
 
http://www.youtube.com/watch?v=JdfLulgQBTY&feature=related           Chi vi sembra che la canti?
 
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo abbastanza noioso <.<  Vi prometto che il prossimo sarà più interessante
 
Aloha!
   
 
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