Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Note: La
storia è ambientata durante il sesto anno, e ci sono riferimenti al sesto libro.
Più precisamente, alcuni avvenimenti accaduti rientrano anche nella mia fanfiction, anche se un pochino sconvolti.
In
conclusione ci possono essere degli spoiler.
Note
personali: Prima di tutto questa storia si basa
principalmente sui sentimenti di Draco Malfoy, sulla sua vita, le sue decisioni, i suoi problemi;
questa
storia è nata con l’intento di essere una one shot,
ma alla fine è diventata una fanfiction a più
capitoli.
L’ho
scritta quasi tutta di getto, l’ho ricorretta poco non perché non ce n’era
bisogno, ma perché avevo paura che rileggendola più volte l’avrei odiata. Anche
adesso non la amo alla follia, ma ne sono affezionata,
perché sto vivendo un particolare momento della mia vita in cui la penso
esattamente come Draco Malfoy.
Spero
che voi l’apprezziate ma se così non fosse, non me ne rammaricherò di certo.
I
commenti sono sempre accettati e graditi.
Dediche
Dedico
questa fanfiction alle mie sisters,
che non sento da una vita.
Vi
voglio bene!
LadyDepp
MI CHIAMO DRACO MALFOY
Diciassettesimo
capitolo
Quella
notte non riuscii a dormire. A cena infatti, avevo
ricevuto la lettera da mio padre. Molto prima del previsto…Lucius Malfoy non perdeva tempo.
Sarebbe
venuto a prendermi domani stesso. Mi aveva ordinato di non dire niente a
nessuno, neppure ai miei stessi compagni di casa.
Io
dovevo soltanto scappare dal castello senza farmi vedere e lui mi avrebbe portato via con una passaporta.
Ero a
dir poco sconvolto. Così non riuscendo ad
addormentarmi, decisi di uscire dalla sala comune a fare una passeggiata.
Ma
prima che potessi farlo, un foglietto apparve sul mio comodino.
Aggrottai
la fronte, perplesso. Poteva essere di nuovo mio padre….anche
se speravo con tutto il cuore di no…
Presi il
foglio con una mano leggermente tremante, e lo spiegai.
Draco,
lo so che sei sveglio…anzi, spero che tu lo
sia.
Voglio
incontrarti, ora.
Ho
bisogno di vederti.. ti prometto che sarà l’ultima
volta e poi ti lascerò in pace.
Ti
aspetto nella stanza delle necessità..
Ti
amo
H.
Fissai il
biglietto.
Harry
voleva vedermi…ma io non potevo avvicinarmi a lui
ancora una volta. Altrimenti non sarei riuscito a
mentirgli…
Ma
dovevo salutarlo. Volevo salutarlo. E dirgli addio.
Guardai
il “ti amo” in fondo alla lettera. Sentii le lacrime che si facevano strada nei
miei occhi, ma mi costrinsi a ricacciarle indietro.
Presi
velocemente il mio mantello e uscii dal dormitorio.
Nella
sala comune il camino non era acceso (come sempre) e faceva un freddo
terribile. Mentre stavo per uscire, notai Pansy
che stava dormendo su uno dei divani. Mi avvicinai a
lei, e intenerito dal suo sguardo rilassato, le rimboccai le due coperte
di lana. Poi accesi il caminetto con un colpo di bacchetta. Pansy
si mosse un po’ tra le coltri, ma continuò a dormire.
Io la
guardai per un po’, ma quando decisi che era ora di andare, la baciai
dolcemente su una guancia.
Mi
voltai un’ultima volta prima di uscire dalla sala comune.
Quando
fui arrivato davanti alla stanza delle necessità, mi fermai un
attimo prima di entrare. Poi facendomi coraggio, aprii la porta.
Vidi
subito Harry, accucciato vicino ad un camino accesso, senza niente
addosso. Mi dava le spalle, difatti non mi aveva visto entrare.
Mi
avvicinai a lui senza far rumore, e posai sulle sue spalle il mio mantello.
Harry si
voltò di scatto, e mi guardò profondamente “ speravo che venissi”
Mi
sedetti sul tappeto accanto a lui. “ anche io volevo
vederti” risposi, scostando dalla sua fronte un ciuffo di capelli.
A quel
gesto molto dolce, Harry si strinse nel mantello “ Io non so
più cosa fare” mormorò.
“ Cosa vuoi dire?” gli chiesi a voce bassa.
“ Non ce
la faccio Draco” sussurrò, distogliendo lo sguardo
dal mio viso.
Mi
avvicinai più a lui, e lo strinsi tra le mie braccia.
“
Calmati” dissi cercando di tranquillizzarlo.
Harry
appoggiò la testa sul mio petto “ Non ce la faccio a stare senza di te”
A quella
frase sentii il mio cuore battere più forte.
“ Quando
non stavamo insieme…era doloroso…il fatto che tu mi odiassi…” mormorò lui amaramente “ ma ora…è ancora più difficile…e non riesco a
sopportarlo”
Gli
accarezzai i capelli, mentre il mio stomaco si contraeva in una morsa ferrea.
“ anche per me è difficile” gli dissi tristemente “ se tu non
fossi Harry Potter, e io Draco Malfoy,
sarebbe stato tutto più facile. Ma non è così…e non
possiamo farci niente…”
Harry
annuì disperatamente tra le mie braccia.
Poi alzò lo sguardo…i suoi occhi velati dal dolore incontrarono
i miei.
“ Non
lasciarmi”
“ lo
vorrei tanto” gli sussurrai sfiorandogli una guancia.
Harry si inginocchiò di fronte a me. Il
mantello gli cadde dalle spalle con un fruscio.
“ amami”
bisbigliò deciso.
Lo
fissai profondamente. Non riuscii a dirgli di no.
Sapevo
che quando lo avrei lasciato per sempre, avrebbe sofferto
il doppio. Ma anche io lo volevo. Volevo dimostrargli
che lo amavo
Feci
stendere Harry sul letto, appena apparso.
La
stanza improvvisamente diventò più buia, illuminata solo da alcune candele
galleggianti sul soffitto. Iniziai a baciare Harry,
lentamente e dolcemente, cercando di trasmettergli tutto quello che provavo.
Lui mi passò le mani dietro la nuca, spingendomi verso di sé, e facendomi
aderire al suo corpo. Io gemetti quando smise di
baciarmi e incominciò a leccarmi sensualmente il collo.
All’improvviso
lo fermai, ed iniziai a spogliarlo, mentre lui faceva lo stesso con me.
Quando
i nostri corpi nudi furono a contatto, provai una sensazione immensa e nuova.
Mi venne
quasi da piangere nel pensare che era la prima e
l’ultima volta che facevo l’amore con lui.
Iniziai
a prepararlo dolcemente con due dita.
Harry mi
guardò negli occhi, profondamente.
Poi io
entrai in lui, fermandomi un attimo per farlo abituare.
“ Mi
dispiace” sussurrai, prima di spingere.
“ anche a me” mormorò lui, sapendo che non stavo parlando
dell’atto sessuale.
Continuai
ad amarlo per tutto il tempo che ci fu necessario.
Volevo che fosse bello e che durasse più a
lungo possibile.
E quando
tutti e due raggiungemmo l’apice del piacere, sentii
che il mio cuore sapeva che stavo commettendo uno sbaglio a lasciarlo.
Ma
il mio cervello scacciò quei pensieri.
Rimasi
dentro di lui per qualche istante, con una sensazione di completezza che non
avevo mai provato prima. Quando uscii dal suo corpo,
non lo lasciai andare. Presi la bacchetta con la mano libera e pronunciai un
incantesimo di pulizia. L’altra mano invece, non aveva smesso di accarezzare
lentamente la schiena di Harry.
Lui si
accucciò più vicino ed io sorrisi “Come va?” gli sussurrai dolcemente.
Il
moretto dischiuse gli occhi e mi guardò “ Sto bene”
mormorò con un sorrisetto.
Gli diedi
un piccolo bacio, mentre diventavo triste “ Sai che non potremo mai più stare
insieme..”
Harry
annuì solo, gli occhi velati dal dolore.
“ sei molto importante per me” continuai guardandolo
profondamente.
“ ti
credo” mi sussurrò,
prima di chiudere gli occhi.
Quando fu l’alba, scesi dal letto cercando di non svegliare Harry. Ritornai nella sala comune, e
vidi che Pansy era ancora addormentata sul divano.
Sorrisi
dolcemente, anche se internamente piangevo.
Salii
nella mia stanza, e indossai degli indumenti nuovi. Poi iniziai a pettinarmi
lentamente, fissandomi attraverso lo specchio.
Non ero
più il Draco Malfoy di un
tempo. Ero cambiato.
Ma
non abbastanza da mandare a fanculo Voldemort o mio padre.
Quando
finii di prepararmi, aprii il secondo cassetto del mio comodino.
Lì
dentro, giacevano due pacchettini, contenenti gli anelli che avevo
comprato tempo prima.
Ero
incerto su cosa fare. Ma all’improvviso, strappai la
carta che avvolgeva uno dei pacchi, e aprii la scatola. L’anello d’argento
luccicava nella penombra della camera.
Sospirai
per un attimo. Poi indossai uno degli anelli, con inciso sopra il nome “Harry”
Poteva essere rischioso, lo sapevo.
Fissai
ancora l’anello...
Allora
con decisione, presi l’altro pacchetto e lo infilai in tasca.
E
uscii dalla stanza.
Quando
fui ritornato nella stanza delle necessità, vidi che Harry dormiva ancora.
Senza
far rumore, presi il pacchetto dalla tasca e lo poggiai su un tavolo accanto al
letto. Poi mi chinai sul volto di Harry e gli posai un bacio sulle labbra. Lui
si mosse nel sonno, e io lo guardai per un po’ di tempo, intenerito e triste
allo stesso momento.
Alla fine decisi di uscire dalla stanza, cercando di non voltarmi più
indietro.
Quando
ritornai per la seconda volta nella sala comune, Pansy
era sveglia.
“Draco…da dove vieni?” mi chiese a bassa voce. Dal suo
sguardo dedussi che era amareggiata.
“ ero
con Harry” risposi solo, sedendomi sulla mia poltrona.
Pansy
si morse le labbra, ad un passo dal pianto. “ Non farlo”
“cosa?”
“ho
letto la lettera” sussurrò lei addolorata “non andare…non sei
pronto”
“no, non lo sono” ammisi
sospirando.
Pansy
si alzò di scatto dal divano “ e allora perché vuoi andare ad
ucciderti?” esclamò cambiando improvvisamente tono. “sei un egoista!”
Scossi furiosamente la testa. Stava
sbagliando tutto.
“ Si, lo sei! Se mi volessi almeno un filo di bene non faresti quello che stai per fare!” continuò lei
arrabbiata.
“ tu non
capisci…se non vado mia madre morirà” sussurrai solo in
risposta.
Pansy
si bloccò ma scoppiò a piangere.
“s-scusa..”
cercò di dire tra i singhiozzi “ s-sei tu quello… dis..perato…e io…ti comp..ti complico s-solo le cose..”
“ non
dire così” le dissi accoratamente, prendendola per le
spalle “ tu hai fatto la scelta giusta, sono io che ho sbagliato fin dal principio”
Pansy
cercò di asciugarsi le lacrime con la manica del pigiama “
non sopporto l’idea…di p-perderti”
Le sorrisi tristemente “ non mi
perderai”
“ la
perderai invec,e se non fai
subito qualcosa” affermò all’improvviso una voce.
Blaise
Zabini era appena entrato nella sala comune, ed il
suo sguardo non prometteva niente di buono.
“ che vuoi?” feci sgarbatamente.
“ Draco, so che mi odi, ma ti prego di ascoltarmi” disse lui
avvicinandosi a me e a Pansy.
“ non
voglio sentire niente uscire da quella tua lurida boccaccia”
Feci per
andare nei dormitori, quando la voce di Pansy mi
fermò “ascoltalo Draco”
Non era
una richiesta. Era quasi una supplica. Ritornai sui miei passi, e a braccia
conserte invitai Zabini a continuare.
“ Io…”
iniziò lui quasi titubante “ ho appena spiato Severus
Piton”
Socchiusi
gli occhi “hai sentito qualcosa?”
“
lui…ecco…parlava con tuo padre…tramite il camino”
Pansy
aggrottò la fronte mentre io mi facevo più attento “
cosa dicevano?” chiesi subito.
Blaise
tentennò.
“allora?”
feci irritato.
“ Draco…mi dispiace”
“ per
cosa Blaise?” domandai avvicinandomi pericolosamente.
Lui
sospirò affranto “tua madre…”
Il mio
cuore prese a battere più velocemente“ Mia madre?”
“ tua
madre è morta”
Percorsi
il corridoio più in fretta possibile, con Pansy e Zabini al seguito.
Dovevo
andare nella sala dei professori. Subito.
Mia
madre…era morta. Ma dovevo accertarmene.
Girando
l’angolo però, mi scontrai nientedimeno con Harry Potter.
“ Draco!”
“ Harry, lasciami passare” dissi
velocemente.
“ cosa è successo?” fece lui preoccupato.
Lo
guardai, poi preso da un improvvisa collera urlai “Mia
madre è morta!!”
Harry
arretrò spaventato, mentre Pansy cercava di calmarmi.
Tutta la
mia tristezza, la mia disperazione, si erano
trasformati in odio, per Harry, per me stesso e per la nostra storia.
“ E’
tutta colpa tua!” continuai a gridare, fuori di me. “ dovevi per
forza amare me? Dimmelo!!”
Harry
impallidì “ Draco..io..”
“Draco
finiscila! Sai benissimo che non è colpa di Potter!” sbottò
Blaise all’improvviso.
Senza
ascoltarlo, presi Harry per il polso e lo trascinai nella prima aula vuota.
Sigillai la porta con un incantesimo e poi mi voltai verso di lui.
“
Capisci che tutto quello che è successo è opera tua??”
esclamai cercando di calmarmi. Ma fallii miseramente.
Harry
era a dir poco sconvolto. “Io..”
“ Perché non mi hai lasciato in pace?
PERCHE?” riprendendo ad urlare, e pieno di rabbia sferrai ad
Harry un pugno in faccia.
Lui
cadde per terra, il labbro spaccato.
Io invece mi ero finalmente sfogato. Improvvisamente però, compresi
che avevo fatto.
Abbassai
lo sguardo e vidi che Harry era piegato su se stesso e tremava dai singulti.
No…
Mi
accovacciai disperato accanto a lui e lo presi tra le mie braccia. Lui si
ribellò subito, ma io ero troppo forte.
“ Harry!!
Perdonami!!” mormorai disperato, cercando di calmare
il suo pianto.
Lui iniziò a prendere a pugni il mio petto “ ti odio!” singhiozzò
forte.
Solo
allora notai che portava il mio anello.
Sicuramente
quando era uscito dalla stanza delle necessità, voleva cercarmi per
ringraziarmi, o per chiedermi spiegazioni....mentre
io…l’avevo ferito così.
Guardando
ancora l’anello provai un calore improvviso, e il mio cuore batteva
freneticamente.
Così, presi dolcemente il viso di Harry tra le mani, sentendo che era
umido di lacrime.
Ma il moretto smise di piangere non appena lo guardai
negli occhi. Lui ricambiò.
“Harry…sei
la cosa più importante per me” gli sussurrai “ ma
cerca di capire…non posso lasciare mio padre...mia madre è morta”
Lui scosse piano la testa “ mi hai dato l’anello…” mormorò.
“ lo so”
risposi accarezzandogli lentamente i capelli.
“ e allora…cosa…”
Io mi staccai dall’abbraccio e mi alzai “ non possiamo stare insieme” dissi più
freddamente.
Il mio
cuore urlava il contrario.
“ non ti
lascerò andare” Harry sospirò forte. Notai che i suoi occhi brillavano di una
luce nuova.
“ Non
puoi fermarmi” risposi solo girandomi per andarmene.
“ Tu non
mi lascerai” affermò deciso lui, alzandosi. “ non ti farò diventare mangiamorte!”
Io scossi la testa “Harry…lo sono già..”
Lui mi
abbracciò da dietro. Il suo profumo invase le mie narici. “ non devi avere paura…ti proteggerò da Voldemort!”
“Non c’è niente da fare..ora lasciami” sussurrai piano.
“ No!”
“Harry ti prego non rendere le cose più
difficili! Lasciami andare!”
Lo facevo per lui…la nostra storia non poteva continuare.
“ No!”
Allora
mi scansai da solo “ Harry mi dispiace così tanto…ma
il mio destino è già segnato capisci? Devi fartene una ragione”
Lui non ascoltò e mi baciò.
Sapevo
che era il nostro ultimo bacio, quindi ricambiai, stringendolo tra le mie
braccia, quasi con disperazione.
Quando
ci staccammo, sapevo che era ora di andare.
“ Addio
tesoro” sussurrai accarezzandogli leggermente la guancia.
Vidi che
Harry piangeva.
Sapevo
che non mi avrebbe mai dimenticato…ma io volevo che lo
facesse. Così avrebbe sofferto di meno.
Mi
avvicinai alla porta. “ Ascoltami…dimenticami e basta. Fa finta che tra noi non
ci sia stato niente…è l’unico modo”
“ non
potrei mai farlo” mormorò lui quasi singhiozzando.
Sentii
le lacrime che si facevano strada nei miei occhi.
“
Harry…io non ti ho mai amato…” dissi cercando di non guardarlo negli occhi.
Forse
mentendogli mi avrebbe dimenticato presto…
Lui non
rispose ed io continuai “Ti ho voluto bene, vero…ma non fino a quel punto…”
Il mio
cuore mi diceva di smettere di mentire.
Le
lacrime uscirono dai miei occhi.
“ Sono
stato anche a letto con Blaise mentre stavamo
insieme…” sussurrai.
Harry mi
guardò.
“ Menti”
mormorò disperato.
“ E’ la
verità. E mi è piaciuto farlo mentre tu pensavi che
amassi te..”
Harry si
accovacciò a terra, distrutto.
“ Mi
dispiace...” mi voltai per sbloccare la porta.
Piangevo.
Appoggiai
la mano tremante sulla maniglia ed aprii la porta.
E
quando fui fuori, mi accovacciai a terra, disperato.
Guardai
l’anello che portavo al dito, e mi sentii morire. Poi me lo tolsi, e toccai il
nome di Harry inciso all’interno.
“Ti
amo”
Non
l’avevo mai detto ad alta voce.
Mi
chiamo Draco Malfoy.
Ora sapete
tutto di me, avete vissuto anche voi parte della mia storia.
Sono
sicuro che avrete imparato che l’amore non conta
niente se non lo meriti.
Io
non lo meritavo.
Non
sono stato capace di amare e di essere amato. Ho
preferito intraprendere la strada più facile, ma anche la più vicina
all’inferno.
Ma non mi odio. Sapevo dal principio che non ce l’avrei fatta.
Non
mi compatisco perché è solo la pura verità.
Amare
è difficile, complicato. Non è la semplice storia d’amore scritta su una favoletta per bambini, dove i protagonisti vivono per
sempre felici e contenti.
È la
realtà.
I
sogni non portano da nessuna parte, anche se sono molto gradevoli.
La
speranza non esiste.
Il
cuore non comanda sulla ragione.
Ricordatevi
di tutto questo, e se un giorno vi troverete nella mia stessa situazione
saprete cosa fare.
Ora
mi odierete o mi amerete. Ma non m’importa.
Quello
che conta veramente, è il mio ricordo.
Non
dimenticatemi.
FINE
Ringrazio
tutti quelli che hanno letto la mia fic…dal primo
all’ultimo.
Ma soprattutto
ringrazio le persone che hanno seguito la mia storia commentando ogni capitolo..
E’
finita, vero. Ma tornerò con altre fanfiction…continuando
prima di tutto “ A normal life” che ho lasciato a
metà e forse “Incubi”
Spero
che seguirete anche queste altre storie.
Un bacio a falcedellamorte, moon89,
Chase, fann1kaoriyuki, dark011, Zafirya, Valerie, Evil_Angel, Yumi, Scila, Fly, sous le ciel de paris, Cioccorana per aver commentato il
precedente capitolo.
Un
saluto a tutti!