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Autore: JoJo    31/01/2012    6 recensioni
Prendete due ragazzini svegli e senza peli sulla lingua, aggiungeteci un'antropologa un po' svampita e giovane genio troppo timido. Shakerate per bene ricordandovi di non dimenticare di aggiungere la squadra di profiler più brillante del Paese, una tecnica informatica fuori dalle righe, un agente FBI più scorbutico di Brontolo e due scienziati litigiosi. Ricoprite il tutto e lasciate marinare per sette giorni. Chi l'ha detto che in una settimana non può succedere di tutto?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '49 ways to live'
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ONE OF MANY DAYS


La nascita non termina il giorno in cui vieni al mondo, quel giorno è solo l'inizio: il giorno in cui hai lasciato il ventre di tua madre non sei nato, hai iniziato a nascere.

- Osho


Spencer Reid non avrebbe mai pensato che prima o poi avrebbe ritenuto un viaggio di lavoro, un lavoro come il suo, una vacanza, ma quei quattro giorni passati ad Austin alla ricerca di un serial killer che aveva preso di mira anziani soli erano stati quasi una benedizione per lui.
Il giovane profiler si morse il labbro inferiore, maledendosi per aver formulato un pensiero del genere.
In fondo era normale che Raquel si svegliasse ancora di notte. A solo tre settimane dalla nascita la piccola non si era ancora abituata ai giusti ritmi fra veglia e sonno e, oltretutto, reclamava a ragione i propri pasti. Oltretutto, come JJ e Hotch gli avevano fatto notare rievocando il tempo in cui i loro figli erano così piccoli, sembrava che la piccola fosse incontenibilmente attiva per una bambina della sua età. Rossi aveva ipotizzato che fosse perché Raquel aveva ereditato la vivacità dalla madre e la curiosità insaziabile dal padre.
In ogni caso Reid era stanco. Anzi, esausto. E la cosa che lo sconcertava maggiormente era come invece Alaska non lo fosse affatto. Sua moglie infatti, una volta tornata a casa dall'ospedale, aveva iniziato ad esercitare il proprio ruolo di neomamma con una determinazione disarmante, un vortice di capelli corvini che schizzava da una stanza all'altra, capace di percepire ed interpretare alla perfezione il minimo verso proveniente dalle labbra della piccola Raquel e a soddisfare con efficienza incredibile ogni suo piccolo desiderio.
Spencer si ritrovò a scuotere la testa: lui non aveva la naturalezza frizzante di Alaska nel ricoprire il proprio nuovo ruolo di genitore. Che la colpa fosse sua? Forse, non era semplicemente in grado di fare il padre...Dopotutto, nemmeno il suo, di padre, poteva essere definito come un genitore esemplare.
Il giovane genio espirò sonoramente, attirando l'attenzione del suo migliore amico.

Un sospiro piuttosto pronunciato, quello, per essere semplicemente di sollievo per la fine del caso.” commentò Morgan, voltandosi verso di lui e alzando un sopracciglio.
Reid scrollò le spalle, sperando che al collega quel gesto bastasse come risposta.

Che c'è che non va, ragazzino?” incalzò di nuovo l'uomo di colore, posandogli una mano sulla spalla ossuta.
Spencer si morsicò distrattamente il labbro inferiore e distolse lo sguardo. Non era certo di voler affrontare l'argomento con Morgan: in un modo o nell'altro l'uomo riusciva sempre a fargli capire quanto le sue preoccupazioni fossero futili ed in quel momento non sentiva affatto il bisogno di essere ridicolizzato.

Non è niente, davvero.” tentò di convincerlo il giovane, abbozzando un sorriso tirato.
A Derek bastò fissarlo con sguardo determinato per farlo capitolare “Reid.”
Il giovane profiler provò a tenere gli occhi ben fermi su quelli dell'amico, ma sapeva bene di non avere scampo. Quando Derek Morgan si metteva in testa qualcosa era difficile farlo desistere dai propri intenti.

Alaska sa sempre cosa fare.- sbottò quindi Spencer, parlando tutto d'un fiato come se si fosse tenuto quelle parole dentro per troppo tempo- Le viene naturale, non ha letto nemmeno uno di tutti quei manuali sull'essere genitore che io invece mi sono divorato da quando ho scoperto che era incinta. Adoro Raquel è la cosa più bella che mi è capitata nella vita, ma non riesco a distinguere quando piange perché ha fame o quando lo fa perché è stanca...”
Morgan si dovette trattenere per non scuotere fisicamente il giovane amico allo scopo di interromperlo “Reid, ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?”

Ti sto rendendo partecipe della mia totale incapacità ad essere padre.” borbottò Reid, le labbra imbronciate e le sopracciglia aggrottate.
No.- sospirò il bel profiler di colore, senza riuscire a trattenere un sorriso a fior di labbra- Mi hai appena confessato che tua figlia è la cosa più bella che ti sia mai capitata. Non puoi essere un cattivo padre se la pensi così.”
Spencer aprì immediatamente la bocca per protestare “Ma Alaska...”

Quarantanove è una madre, Reid, e, per quanto non abbia una spiegazione logica a riguardo, le madri hanno un talento naturale per certe cose.- gli spiegò quindi Morgan stringendo una mano sulla sua spalla in modo rassicurante- E poi, lei ha un vantaggio su di te di nove mesi, non dimenticarlo.”
Reid provò di nuovo a parlare, ma stavolta si frappose fra i due uomini la testa corvina di Emily “Di che state parlando?”

Cose da uomini.” la liquidò Derek con un sorriso arrogante stampato sul viso.
Prentiss sbuffò sonoramente ma il suo risentimento durò poco, dato che, una volta entrati nell'open space vennero letteralmente travolti da una macchia arancione, blu e nera.
In men che non si dica Reid sentì l'aria fuggirgli dai polmoni, mentre una stretta d'acciaio gli cingeva il torace in modo quasi doloroso.

Meno male che sei tornato.- la voce di Alaska gli arrivava ovattata, mentre parlava con il volto schiacciato sul suo petto- Ci sei mancato così tanto, Spencer!”
Al, sto soffocando.” riuscì a farfugliare il ragazzo, mettendo le mani sulle spalle della moglie e scostandola un poco da sé.
Occhi blu, della stessa tonalità del vestito che l'antropologa stava indossando, si puntarono su di lui con espressione implorante “Mi sono dimenticata dove abbiamo messo i pannolini di scorta, ho anche rivoltato tutta la casa ma non li ho trovati così ne ho dovuti prendere degli altri, ma non so riconoscere qual è davvero la marca più vantaggiosa e allo stesso tempo più sicura. E non riesco ad aprire i cassetti a prova di bambino se tu non mi aiuti. E poi Rocky la sera non si addormenta se tu non gli leggi l'enciclopedia, ho provato a farlo anche io ma lo sai che mi distraggo troppo e non riesco a montare il suo seggiolino sulla macchina.”
Spencer aveva spalancato gli occhi mentre veniva travolto da quel fiume di parole e per poco non si avvide del sorriso scanzonato sul volto di Morgan e del “Visto?” ironico che l'uomo gli aveva mimato.

Ti ho già detto che mi sei mancato tanto tanto tanto?” continuò quindi Alaska con tono quasi infantile, prima di posargli un bacio a stampo sulle labbra.
Anche voi mi siete mancate.” rispose con voce addolcita il giovane genio, ricambiando finalmente quell'abbraccio improvviso.
Allora, dov'è la mia figlioccia?” domandò quindi Derek, dando un colpetto sulla spalla dell'antropologa.
Emily bloccò immediatamente qualsiasi risposta della ragazza, mettendosi le mani sui fianchi snelli “Hey, non ci provare: solo perché sei il suo padrino non significa che puoi monopolizzare la piccola Rocky.”
Reid alzò un sopracciglio, perplesso.“Di nuovo, perché avete dato quel soprannome a mia figlia?”

Perché è una forza.- spiegò quindi Garcia, che stringeva fra le braccia un frugoletto la cui zazzera bionda era tenuta a bada da una ridicola fascia per capelli a pois rossi- Come Rocky Balboa.”
Ah, giusto.- annuì il giovane profiler, memore della prima volta in cui i suoi amici gli avevano fornito quella spiegazione- Quel film in cui Silvester Stallone è un militare vendicativo?”
Quello è Rambo, Reid.” spiegò quindi Hotch con tono rassegnato.
JJ rivolse alla piccola un sorriso radioso “Aw, Alaska, diventa più bella ogni giorno che passa.”

Davvero.- confermò Rossi, allungando una mano per passare l'indice sulla pelle di pesca della guancia della neonata- È deliziosa.”
Andiamo, Riccioli d'Oro, vieni dallo zio Derek!” disse quindi il profiler di colore, facendo cenno a Penelope di passargli la bambina.
Dopo tre settimane non era più così cauto intorno a lei e, se i primi giorni in cui la teneva in braccio, sembrava stesse maneggiando una mina antiuomo pronta ad esplodere da un momento all'altro, ormai Derek non poteva fare a meno di coccolare la piccola ogniqualvolta se la trovasse abbastanza vicina.

Scommetto che questa gliel'ha regalata Crowford.” commentò alzando un sopracciglio, mentre additava la tutina rossa della bambina su cui, in grandi lettere verde acceso, svettava la frase Tutto quello che la mamma voleva era una massaggio alla schiena.
Lo scrollare le spalle rassegnato di Reid bastò come risposta.

Non che non siamo tutti contenti di vedere sia te che la piccola, ma come mai qui Alaska?” domando quindi Dave, cingendo le spalle di quella che considerava a tutti gli effetti la propria figlioccia.
Penny mi ha detto che stavate tornando e ho pensato di farvi una sorpresa.” rispose quindi l'antropologa con un sorriso a mille watt.
Spero solo che la Strauss non ti abbia visto.” aggiunse quindi Hotch, senza trattenere una smorfia al pensiero della direttrice della sezione.
Certo che Erin ci ha viste.- spiegò invece la ragazza con tono leggero- Siamo passate nel suo ufficio, prima.”
Erin?” ripeté Emily aggrottando la fronte. Alaska non poteva avere davvero chiamato la Strauss per nome come se fosse una delle più care amiche.
Ma la giovane annuì in conferma “Sì. Ha giocato con Rocky, le sta molto simpatica. Vero, piccolina?Vero che ci siamo divertite un mondo con la zia Erin prima?”
Rossi si ritrovò a scuotere la testa “Ok, è ufficiale: la terra è piatta, gli asini volano e l'erba è viola.”
Alaska si ritrovò a corrugare le sopracciglia mentre si voltava verso Hotch “Ma nessuna di queste cose è vera...”

Tranquilla Al.- la rassicurò JJ con una risata argentina- È solo una di quelle cose che non ci prendiamo più la briga di spiegarti.”
Penelope annuì e si sporse verso la bambina, ancora accoccolata fra le muscolose braccia di Derek “Non preoccuparti mini-mini-mini-Nocciolina. Ti abituerai a tutto questo, prima o poi.”

Garcia, ti prego, non parlarle così.” la ammonì immediatamente Reid.
Così come?” domandò quindi Emily, alzando un sopracciglio stranita da quel singolare rimprovero.
Con quel tono e quei vezzeggiativi senza senso.” spiegò quindi il giovane genio con espressione seria.
Aw, hai sentito Rocky?- chiamò quindi Alaska, la voce innaturalmente acuta- Il papà fa ancora lo scorfano brontolone perché non vuole che ti si parli così. Ma noi ci divertiamo tanto con le vocine, vero tesoro?Certo che sì!”
Spencer scosse la testa “Studi accreditati hanno dimostrato che il vocabolario di un bambino dipende dalle parole che sentono prima dei tre anni. Dobbiamo rivolgerci a lei usando un linguaggio eterogeneo così quando crescerà il suo vocabolario sarà ampio e articolato.”

Falla finita, Reid.- sbottò bonariamente Morgan, stando ben attento a non spaventare la bambina- Scommetto che il vocabolario di Rocky sarà abbastanza articolato anche senza togliere il divertimento a noi.”
E' una bambolina di porcellana.” cinguettò Emily, mentre allungava le braccia per farsi consegnare la piccola dal collega, che tuttavia sembrava restio a separarsi dalla figlioccia.
Che gentile.- rise Alaska- Mio papà ha detto che sembra uno di quei bimbi delle pubblicità dei pannolini.”
Hotch abbozzò un sorriso, mentre rifletteva su quello strano complimento “Giusto. È tuo padre, dopotutto.”

Andiamo Morgan, falla tenere un po' anche a me!” protestò di nuovo Prentiss, mettendo il broncio.
Rossi si fece sfuggire una risata paterna “Credo che quando ne avrete bisogno non dovrete nemmeno prendervi la briga di cercare una baby-sitter: qui è pieno di volontari.”

Oh, l'abbiamo già.” ribatté quindi Reid, senza staccare gli occhi da Raquel che era stata finalmente consegnata ad Emily.
Cosa?” domandò il profiler più anziano aggrottando la fronte, perplesso.
Una baby-sitter.- confermò quindi Spencer- L'abbiamo già scelta.”
Perché?- chiese JJ voltandosi verso Alaska- Credevo che ti fossi presa un anno di pausa dal lavoro.”
L'antropologa annuì con convinzione “Sì, infatti.”

E allora...”
E' per Nate.” la interruppe immediatamente la ragazza dai capelli corvini.
Crowford?- ripeté Hotch alzando un sopracciglio- Che c'entra Crowford con la baby-sitter di Rocky?”
Reid sfoggiò un sorriso a metà fra il divertito e l'esasperato “Giusto, mi sono dimenticato di dirvelo: Alaska si è messa in testa di essere Cupido.”

Oh, questo non è vero.- protestò sua moglie dandogli un buffetto sul braccio- Ma la nostra baby-sitter è perfetta per Nate, ne sono sicura.”
Tutto questo non finirà bene.- la informò Morgan- Se non fossi certo che sei l'unica persona con cui Crowford non alzerebbe nemmeno la voce, direi che stai per fare una brutta fine.”
Beth è un angelo. È bellissima, divertentissima, sa cucinare e fa tiro con l'arco da professionista. Ah, e ha i capelli rossi.” aggiunse infine con un entusiasmo disarmante.
Beh, se ha i capelli rossi direi che Crowford si innamorerà di lei all'istante.” rise Penelope, divertita dall'ingenuità dell'amica.
Lo spero.- ribatté Alaska, come al solito inconsapevole del sarcasmo del commento appena ricevuto- Ho pensato di farli incontrare la prossima settimana.”
Io voglio esserci!” dichiarò immediatamente Emily, sul volto un sorriso divertito.
Perché, io no?- le fece subito eco Derek- Non possiamo perderci un evento del genere.”
Organizzeremo una cena allora.” proclamò Alaska, voltandosi verso suo marito per vedere cosa ne pensasse.
Spencer sorrise “D'accordo: settimana prossima sarete tutti ospiti dai Reid.”
Dopo quell'invito il chiacchiericcio allegro ricominciò prepotente, portando il sorriso sul volto di tutti i presenti.
La vita poteva essere davvero meravigliosa.


Spencer Reid spalancò gli occhi di scatto.
All'improvviso era totalmente reattivo e sentiva anche una scossa di adrenalina scendergli lungo la schiena.
Anche Alaska doveva essersi svegliata. La sentì sospirare e, dopo aver dato ancora una carezza alla sua pelle nuda, si alzò, interrompendo quel contatto che si era creato fra i due da quando qualche ora prima lei si era addormentata con la testa sul suo petto.

Non posso credere che si sia svegliata ancora.” borbottò Reid, la voce impastata dal sonno,, mentre si voltava a pancia in giù. Dal baby monitor appoggiato sul comodino, intanto, i vagiti arrivavano alle loro orecchie prepotenti.
Alaska gli rivolse un sorriso dolce, un sorriso da madre “Rocky ha il cinquanta per cento dei geni di un genio, il suo cervellino è sempre in attività.”

Preferirei che fosse in attività solo durante il giorno.- protestò di nuovo il profiler, pur senza troppa convinzione- La fase REM non è affatto sopravvalutata, è importante davvero, sia la sua che la nostra.”
Sospirò rumorosamente, prima di puntellare le mani sul materasso per alzarsi “E' il mio turno.”

Oh, no.- lo fermò immediatamente Alaska, premendogli delicatamente una mano sulla schiena per farlo tornare sdraiato- Vado io. Domani hai lavoro.”
Spencer sorrise mentre faceva sprofondare il viso nel cuscino “Ti amo.”

Ti amo anch'io.” trillò lei, come se non fosse affatto stata svegliata alle tre di notte da una bambina urlante.
Reid alzò di nuovo la testa, giusto per osservare la moglie infilarsi una camicia di flanella e poi sgattaiolare fuori dalla stanza.

In men che non si dica, la voce cristallina di Alaska gli arrivò alle orecchie di nuovo.

Oh!Ma qui non c'è niente. Falso allarme, quindi, uh?” la sentì chiacchierare attraverso l'interfono, probabilmente dopo un controllo pannolino. Il ragazzo si ritrovò a sorridere, divertito.
Quindi volevi un po' di compagnia. Ti capisco, ti devi sentire tutta sola, qua, al buio, povera la mia piccola Rocky!”
Hey, sai cosa possiamo fare?Domani andremo a comprare una di quelle lucine da attaccare alla presa, che ne dici?Magari a forma di stella, ok?Non devi sentirti imbarazzata del fatto che hai paura del buio, sai, anche il tuo papà ne ha un po'. Non dirgli che te l'ho detto, però, perchè dovrebbe essere un segreto. Ma noi siamo la sua famiglia, quindi non dovrebbe essere un problema, no?Nessun segreto nel team Reid!”
Spencer sospirò sonoramente con il volto nel cuscino. Nel petto covava un senso di appagamento che non aveva mai sperimentato prima che Alaska entrasse così rumorosamente nella sua vita.
Un sorriso gli increspò le labbra mentre chiudeva gli occhi, rilassato.
Oh, sì.
La vita era davvero meravigliosa.


E così, è finita.
Certo, c'è ancora Every little step, ma non è la stessa cosa. (Tralasciamo il fatto che come al solito dovrei esibirmi in righe e righe e righe piene di scuse patetiche sulla mia incasinata vita da studentessa universitaria fuori sede che dovrebbero farvi commuovere e farvi dimenticare il fatto che ho impiegato delle ere geologiche per pubblicare questo ultimo capitolo della storia.)
Dunque, dicevo, non è la stessa cosa. E un po' sono orgogliosa e un po' sono triste perché in effetti mettere la parola 'fine' ad una storia (anche se è solo una fanfiction) mi da una certa soddisfazione. Ho letteralmente adorato far muovere un personaggio come Alaska, su cui ho lavorato così tanto che mi sembra di conoscerla davvero, come se fosse una persona reale, in una serie che adoro come Criminal Minds. E, soprattutto, sono davvero felice che questo mio scrivere a volte sconclusionato sia stato apprezzato da voi che leggete.
E così, è finita.
E lo so che è un finale zuccheroso e che fa troppo 'happy ending' e che probabilmente la metà di voi dopo averlo letto dovrà fare una visita dal dentista per la troppa carie procuratagli e l'altra metà sarà entrata in coma diabetico, ma ogni tanto i lieti fine ci stanno, no?
E così, è finita.
Ma non è finita davvero perché di scrivere non penso mi stancherò mai. E poi, come diceva mia nonna “Quando si chiude una porta, si apre un portone.” (E per portone intendo le storie che devo ancora finire di pubblicare e un'altra su cui sto lavorando e che- spoiler alert!- vedrà i nostri profiler collaborare con un personaggio particolarmente portato a risolvere crimini)
E così, è finita.


Il grazie è abituale sulle labbra di chi non si sente padrone di nulla e comprende che nulla di ciò che ha è suo.

-Oreste Benzi

Perché in effetti se questa saga è arrivata fino a qui lo devo anche (e soprattutto) a voi.
Grazie. Davvero. (Non vado oltre perché anche se sono sociopatica quasi quasi mi scappa una lacrimuccia)
Un bacio JoJo

   
 
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