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Autore: Elettra28    01/02/2012    14 recensioni
Lima 12 anni dopo il diploma dei ragazzi del Glee
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“vedi? Adesso è poco più grande di un’arancia, ma si riescono a vedere le manine e soprattutto il cuore”
“oh mio Dio.. amore hai visto? Hai visto? Il cuore…. Ti rendi conto?” Adam continuava a fissare lo schermo dell’ecografo con gli occhi spalancati, Santana poteva sentire che respirava a fatica dall’emozione.
Sorrise più nel vedere le espressioni buffe del marito, che nel vedere quella piccola figura che stava crescendo lentamente nella sua pancia

“Adesso aumenterò il volume e sentirete il cuore, non spaventatevi, batterà velocissimo” disse la dottoressa
“Carole lo so benissimo, ho dato anche io ginecologia e fatto il mio mese in reparto” rispose Santana
“lo dicevo per Adam…. Eri acida prima, non oso immaginare come sarai ora in gravidanza” fece gli occhi al cielo e guardò divertita Adam, che le sorrise
“per ora è sopportabile!” rispose lui
“cosa vuol dire quel per ora????” lo ammonì severa
“no no… cioè sono sicuro che sarà sempre così” si giustificò, provocando una risata nelle altre due

La dottoressa si avvicinò al volume della macchina e subito si sentì un rumore fortissimo ad un ritmo velocissimo.
Adam spalancò la bocca ed anche Santana rimase colpita, aveva visto centinaia di volte ecografie a donne incinte, ma era una cosa diversa sentirlo da un qualcosa che apparteneva a lei.
“Oh…. San…. Hai sentito? Hai sentito?” Adam si girò più volte trà lo schermo e la moglie
“si è abbastanza forte…. mi preoccuperei se non lo sentissi” disse, mentre Carole la guardava scuotendo la testa divertita perché, dagli anni del college, non era cambiata per niente, ma notò gli occhi lucidi di commozione.

“E’ forte! Sarà un grandissimo atleta, diventerà un Quaterback!”esclamò con entusiasmo Adam
“hey hey… frena frena! Chi ti dice che sia un maschio? Tutta questa convinzione?” lo interruppe la latina
“E’ un maschio Sicuro!!!!” continuò lui
“per saperlo, dovrete aspettare ancora qualche mese” la dottoressa decise di interrompere quella discussione che, era sicura, non avrebbe avuto mai fine

“intanto…. Santana come ti senti? Come và con le nausee?” chiese poi
“insomma… alcuni giorni non mangerei e berrei niente se potessi…”
“sei all’ottava settimana, di certo non te lo devo spiegare io, ma sai benissimo che è un periodo delicato, devi cercare di non stancarti” disse Carole
“Ecco… ecco… sentito? Carole ti prego, glielo spieghi tu che non deve fare turni massacranti a lavoro e che può chiedere di fare meno ore? Continua a lavorare come una schiava” disse implorante Adam, mentre Carole le fece uno sguardo che era chiaramente di dissenso
“hey calma! Sono incinta, non sono mica malata o paraplegica! Devo continuare a lavorare e tu Adam, dovresti smetterla di dirmi continuamente che devo riposare ok? Esiste anche lo stress psicologico sai?”
Santana non voleva smettere di lavorare, nonostante Adam insistesse praticamente tutti i giorni, ed a qualsiasi ora, che era meglio se si prendesse un periodo di aspettativa o la maternità preventiva, era l’unico modo che aveva per non dover pensare a Brittany, passava già parecchie notti insonni per questo, ed era anche un modo per stare lontana da lui, che la esasperava letteralmente in quel periodo, con le sue immense attenzioni
“bene, vedo che qui non avete più bisogno di me…Santana ci vediamo il mese prossimo e questa è la foto ricordo del vostro pesciolino” disse Carole, donando la foto ad Adam e facendo l’occhiolino a Santana divertita
“guardalo…. È un maschio sicuro!”
“oh signore! “ si mise una mano in fronte disperata
 

*****

“heeeeey Fabray! La nocciolina è cresciuta! Ora è un’arancia” rispose alla chiamata di Quinn, mentre si stava per fare un bagno caldo
“Wau! Senti già della pesantezza?” chiese Quinn
“no… l’unica pesantezza che sento è quella di Adam”
“Oddio, continua ad assillarti col fatto del riposo?”
“si, e poi oggi ci si è messa anche Carole, dicendo che siamo all’ottava settimana e bla bla bla” gesticolò, facendo gli occhi al cielo
“un po’ di ragione ce l’hanno San, lavori troppo anche per una persona normale, figurati in gravidanza”
“lo sai perché lo faccio, stò impazzendo letteralmente Quinn, mi manca da morire e credo che questi ormoni amplificati non aiutino” pronunciò Santana
“bè, potresti distrarti in altri modi… per esempio, stasera passo a prendere Beth e ce ne andiamo al cinema, indovina cosa vuole vedere la mia tenera bambina di quasi 14 anni?”
“oddio, qualche Horror sicuramente….” Rispose, mentre si immergeva nella vasca ricolma di schiuma
“esatto! “Vampiri contro Ibridi- il ritorno dal crepuscolo” hai presente?”
“certo che ho presente… o per lo meno immagino…. E non ci verrò mai!”
“ohhh ti prego Saaaan! Mi serve qualcuno di supporto a cui possa tenere la mano, senza essere derisa da mia figlia e, se è troppo per noi, possiamo uscire dal cinema e farci compagnia, mentre aspettiamo che finisca il film e Beth esca dalla sala”
“non ci penso nemmeno Quinn, scordatelo! Non voglio traumatizzare mio figlio prima che nasca!”
“Avanti San, fallo per me… devo pur conquistarmi l’amore di mia figlia anche con queste cose…. Puck mi batte ad occhi chiusi con lei, gli basta fare qualsiasi cosa, che sua figlia ha gli occhi che le brillano quando lo guarda”
“No!” esclamò ancora più sicura
“ti prego…. Avrei chiesto a Brittany, che con la sua seconda vita oramai adora queste cose, ma lavora stasera”

Santana sentendo quel nome si fermò, solo il fatto di sapere che cosa facesse Brittany, le faceva sobbalzare il cuore…. Dopo quel confronto a casa di Puck, non si erano più viste e lei aveva deciso di evitare di comparire da Puck quando c’era lei, per questo, spesso, passava a prendere Beth e l’aspettava fuori senza entrare.

“ok…” disse senza quasi pensarci, ormai immersa nei suoi pensieri
“sul serio? …. Wau!”
“si Fabray, non farmi pentire della cosa, perciò ora chiudiamo, prima che cambi idea” disse, per poi chiudere la chiamata con un sorrisino dei suoi
 
******

“il massimo è stato quando sono comparsi gli ibridi sparsi nella sala con gli ologrammi, che figooooo!!!” esclamò eccittatissima Beth, mentre saltellava davanti a Santana, che entrava dentro casa Puckerman sorridente
“oh si guarda proprio figo! Stavo per rianimare tua madre” rispose Santana, ma, appena entrata in cucina, si bloccò, dimenticandosi di Beth e di tutto quello che le stava intorno

“Briiiitt non puoi capire! Un film bellissimo! Ci dobbiamo riandare, io lo vedo due volte senza problemi” Beth corse da Brittany, appena si accorse che era in cucina ed aveva appena chiuso il frigo

Anche Brittany si fermò, ed i loro sguardi rimasero per qualche secondo inchiodati l’uno all’altro, fino a che non sentì la pesantezza del corpo di Beth, che si tuffò letteralmente su di lei

“heeeey! Che film avete visto?” disse, distogliendo lo sguardo per dedicarlo a Beth, anche se era evidentemente sbiancata e nel panico
“Vampiri contro Ibridi- il ritorno dal crepuscolo” rispose subito la ragazzina
“Wau sembra forte dal titolo!”

“Britt! Hey che ci fai qui? Pensavo fossi a lavoro!” Quinn intervenne, anche per far capire a Santana che non le aveva detto una bugia, quando le aveva detto che sapeva che era a lavoro
“sono in pausa e sono venuta a portare la cena ad Adrian” disse, mentre notò che Quinn osservava preoccupata la sua migliore amica e dava uno sguardo ogni tanto anche a lei.

La situazione si stava facendo imbarazzante, mentre Beth si versava un bicchiere di coca cola, incurante dell’atmosfera che aleggiava in quella stanza

“ciao Santana come stai?” si sforzò di fare un sorriso
“Ciao Brittany…. S…stò benone grazie” rispose, cercando di non balbettare più di tanto
Rimasero a sorridersi debolmente e Santana respirava a fatica, dal momento in cui Brittany si era avvicinata di più a lei. Quinn era paralizzata, senza sapere che fare, fino a che tutte non si destarono attirate da una voce che proveniva dalla stanza, che con entusiasmo diceva:
“Britt lo sai che San ha fatto la prima ecografia oggi? Mi ha mandato la foto di pesciolino…. Guardalo? guarda quanto è piccolo!”

si portò verso di loro col cellulare in mano, mentre Santana voleva morire in quello stesso istante e Quinn avrebbe voluto prendere di peso Beth, se non fosse già troppo alta e troppo pesante per lei, e portarla via da lì. In quelle situazioni, pensava che era veramente uguale al padre, perché agiva senza riflettere, ma pensò che era colpa sua, perché qualche giorno prima, Beth le aveva confidato di aver visto Santana e Brittany baciarsi e lei le aveva detto che si era sicuramente sbagliata, perché erano solo molto amiche ed ora Santana aspettava un bimbo da Adam, quindi era ovvio che si amassero, anche se sapeva benissimo che non era la verità.

“oh….” Riuscì soltanto a dire Brittany, per poi notare che Santana guardava in un punto indefinito per terra
“di quante settimane sei?” chiese poi
“otto settimane” rispose, sollevando appena lo sguardo
“vieni Beth, andiamo a vedere se Adrian è ancora sveglia e la salutiamo!” Quinn prese con forza sua figlia ed il suo cellulare e la trascinò via dalla stanza.

Sospirarono tutte e due, e nessuna delle due sapeva cosa dire.
Fù sempre Brittany la più coraggiosa

“stai davvero bene? Voglio dire nausee e tutto il resto…. Sai….” Chiese con imbarazzo
Santana fece un lieve sorriso, notando quanto fosse tremendamente dolce e bella in quel momento
“si… cioè… alcuni giorni vomiterei su qualsiasi cosa che abbia un odore un po’ più forte del normale…. Ma stò bene”  disse la mora
Brittany annuì e Santana capì che aveva finito gli argomenti validi, per una minima conversazione
“Adrian? Come stà?” chiese poi
“benone, se la stà cavando egregiamente” rispose la bionda

Santana non resistette più, fece un bel respiro e, guardandola implorante negli occhi, cercò di dire
“Britt… io….” Provando ad avvicinarsi di più

“devo andare… è tardissimo e Puck mi ucciderà” si girò immediatamente dall’altra parte e quasi corse a prendere le chiavi della macchina sul tavolo della cucina, lasciando Santana immobile nella stessa posizione in cui si trovava prima. Avrebbe voluto rincorrerla, afferrarla per un braccio e farla girare per poi baciarla, ma non ce la fece. Quell’atteggiamento così forte la spiazzò.

“mi ha fatto piacere vederti” sollevò la mano, agitando le chiavi e scappando da quella stanza, che stava diventando veramente  pericolosa.

Santana la seguì con lo sguardo senza dire niente
 
*****
“Allora, come è stata la prima ecografia? “ Mercedes teneva stretta per mano sua figlia, mentre con l’altra teneva stretto il braccio di Santana, mentre passeggiavano nel parco
“bella…. Emozionante….. ti dirò… devo dire che mi ci stò abituando a questo esserino che mi costringerà ad aumentare di volume nel corso dei mesi” si toccò il ventre istintivamente
“ohhhh vedrai, proverai miliardi di cose, mille sensazioni di tutti i tipi” le rispose l’altra, sorridendo emozionata
“mamy posso andare a giocare nelle altalene?” chiese Mariah
“si certo vai, fai attenzione tesoro…. Ok?” rispose Mercedes, guardando dritto negli occhi la bambina che annuì
Santana la seguì per tutto il tragitto con lo sguardo, emozionata
“è proprio una brava bambina” affermò dopo
“certo…. è tutto merito della madre” si gongolò l’altra
“spero diventi più modesta della madre” le diede una spinta
“come và con Adam?” Mercedes si fece immediatamente seria
Santana abbassò lo sguardo
“non lo so come và…. Alcune volte sento anche del fastidio ad averlo vicino, e poi è così pesante avere tutte queste attenzioni” disse sinceramente
“San…” Mercedes le prese la mano per tenerla trà le sue “ state per avere un bambino insieme, devi cercare di andare avanti… per lui, per questa creatura che porti in grembo” le toccò delicatamente il ventre
“ma io non lo amo…. Io non lo amo più Mer!” rispose disperata
“imparerai di nuovo ad amarlo, lo farai San… ce la puoi fare”
“quando ami qualcuno lo ami e basta, non si può imparare ad amare una persona, si può provare a volerle bene, ma non ad amarla!” rispose, convinta che, nel suo cuore, c’era posto per una persona soltanto.
Mercedes rimase spiazzata da quella frase e semplicemente l’abbracciò, provando per un instante il suo stesso senso d’impotenza.

****
“Buongiorno! Hai dormito bene?” Adam, come ogni mattina, la svegliava con la colazione a letto, ancora non aveva capito che si svegliava con la nausea e che, qualsiasi cosa che facesse odore, le uccideva all’istante lo stomaco.
Stanca di ripeterglielo, si girò dall’altra parte
“Amore, però se non mangi a colazione, non reggerai tutta la mattinata ed io stò partendo per New York, non puoi farmi partire con la preoccupazione che non ti nutri a sufficienza per te e per nostro figlio”

Ogni volta che Adam menzionava la sua salute, ci metteva in mezzo anche quel ”nostro figlio” che la faceva sentire terribilmente in colpa, tutte le volte. Decise di girarsi verso di lui e dire

“Adam…. Ho appena aperto gli occhi e devo ancora concentrarmi, per cercare di vincere la nausea e non precipitarmi in bagno a vomitare… dammi tregua, ti prego” cercò di essere il più gentile possibile
“ok… ti lascio il vassoio sul tavolo…. Io devo andare ora, sono già in ritardo per il volo” rispose deluso
“ok…. Buon viaggio Adam” le dedicò un altro sorriso
“ciao amore, ci sentiamo appena atterro” si avvicinò timidamente e le diede un lieve bacio sulle labbra sfiorandole il ventre “mi raccomando pesciolino, stai attento alla mamma e ricordale che non si deve stancare” continuò, procurandole un sorriso


Appena sentì chiudersi la porta, si girò a pancia in su e si mise le mani davanti al viso…. Era un giorno importante quello…. Era il compleanno di Brittany. Voleva poter fare qualcosa per lei, ma, in quel momento, non le venne in mente niente, se non la disperazione di non poterla avere per lei, anche quella volta, per l’ennesimo anno. Decise di alzarsi ed iniziare la sua giornata, per evitare di impazzire.
 
******

“dottoressa Lopez si sente bene? È un po’ pallida”
“si si Spark, stò bene è stata solo una giornata lunga e faticosa…. Per questo puoi andare a casa Ashley, abbiamo finito per oggi” le disse, vedendo un sorriso sul suo volto
Era veramente stanca, non si era nemmeno resa conto delle ore che erano volate, in quella giornata che non capiva se voleva solamente che passasse, perché tornasse tutto alla normalità e non dovesse pensare ogni momento che era il compleanno della persona più importante della sua vita e lei non poteva vederla. In più aveva contribuito anche Quinn a sentirla più volte in tutta la giornata, perché era preoccupata, sapendo che era un giorno particolare per lei.
Trà loro due c’era un tacito accordo, dopo quello scontro a casa di Puck, nessuna delle due poteva nominare Brittany e sopratutto Quinn, che era quella che aveva i contatti con lei e poteva raccontarle della sua vita. Si erano sentite più volte, ma mai avevano fatto riferimento all’avvenimento di quel giorno, ci giravano sempre attorno, Santana era stata tentata più volte di chiederle qualcosa, ma non l’aveva mai fatto, per paura di soffrire.

Entrò nel suo ufficio e chiuse a chiave la porta, si sdraiò, perché era veramente distrutta, la nausea non l’aveva abbandonata un minuto quel giorno, non si sentiva più le gambe per quanto era stata in piedi.
Sapeva che, fermarsi così, non sarebbe stata una buona idea, perché inevitabilmente il suo pensiero sarebbe volato li, a quegli occhi splendidi, a quel sorriso che le faceva battere il cuore. Pensò che, per tutti quegli anni, aveva desiderato avere Brittany per augurarle buon compleanno o le sarebbe bastato anche soltanto sentirla se fosse stata lontana. Ma, in quel momento, ce l’aveva lì a pochi passi, e stava lasciando correre un altro compleanno senza vederla e farle gli auguri. Sospirò e le scese una lacrima, controllò l’orologio e vide che erano già le 22, in un impeto d’ira, si alzò e prese il cellulare in mano.

“Dimmi che sei a casa rilassata che leggi un libro e non sei ancora in ospedale” Quinn rispose praticamente subito alla chiamata
“dov’è? Ho chiamato da Puck e non risponde nessuno a casa”disse subito, senza badare alla sua domanda
“San, non credo sia una buona idea…”
“Quinn! Per favore, so che stò rompendo il nostro patto, ma ti supplico, dimmi dov’è”
Sentì che Quinn fece un sospiro di rassegnazione, per poi dire
“abbiamo festeggiato tutti insieme a pranzo al Puckzilla, ed ora sono andati da Sam a continuare i festeggiamenti, Beth dorme da me stanotte”
“ok… grazie Quinn”
“Santana! Che hai intenzione di fare?” urlò Quinn, prima che la mora potesse chiudere la chiamata
“dirle che l’ amo! E questa volta mi deve ascoltare” disse, chiudendo la chiamata, prima che l’amica potesse controbattere


Si alzò di scatto dal letto e sentì un dolore all’addome, pensò fosse per il modo brusco in cui si era sollevata dalla sua posizione e poi, i suoi addominali, facevano schifo in quel periodo.


Guidò fino a casa di Sam con il cuore che le batteva a mille, mentre stringeva il volante tremava, faceva dei lunghi respiri, per cercare di calmarsi, non poteva farsi vedere in quelle condizioni da Brittany, avrebbe pensato fosse una psicopatica.
Suonò il campanello più volte, pensando che fossero tutti giù nello scantinato e non sentissero

“hey mammina! Che ci fai qui?” Santana notò che, appena Puck la vide si preoccupò, anche se cercava di camuffare con le sue solite battute.
 “ciao Puck… i…io stò cercando Brittany, so che era qui con voi….”
“si…. Stiamo festeggiando….” Il ragazzo la scrutò e vide che era cadaverica in viso “tutto bene San? vieni entra” disse poi
“no…no…. Non voglio disturbare, per favore Puck, puoi chiedere a Britt se può venire su un momento?” iniziò ad agitarsi ed a muoversi nervosamente
“ok… ma almeno entra, non stare fuori al freddo” si spostò per farla passare
“ok…” disse, stringendo forte le braccia al petto.
“vado a chiamarla….ma, Santana, sicura di stare bene?”
“si… si Puck, tranquillo” si sforzò di sorriderle
“ok” Puck si avvicinò e le stampò un bacio in fronte rassicurante, per poi correre giù per le scale

 
Santana continuava a fare dei respiri per cercare di calmarsi, se Puck aveva notato la sua agitazione, Brittany l’avrebbe notata ancora di più, ed era il suo compleanno e non voleva farla preoccupare.
Sentì i suoi passi che salivano velocemente le scale, evidentemente quell’idiota di Puck l’aveva informata che era abbastanza agitata, si sforzò di sorriderle, quando la vide con quello sguardo raggiante e felice.

“Heeeeey!” Brittany arrivò e sembrava davvero felice, Santana pensò in quell’istante di scappare, perché magari, quello che le doveva dire, le avrebbe sicuramente rovinato la serata.

“Ciao!” disse la mora
“sei venuta a dirmi che stò diventando vecchia?” ironizzò
“sarei più vecchia io nel caso!”
“si, ma da te non si vede, sei così bella che sembri una ragazzina!” nell’istante stesso in cui Brittany pronunciò quella frase, si rese conto che l’entusiasmo e la felicità di vederla quel giorno, le avevano fatto pronunciare d’impulso un complimento per niente velato. Santana sorrise imbarazzata e poi disse
“buon compleanno Britt…. “ si avvicinò e, prendendo coraggio, l’abbracciò, la bionda rispose all’abbraccio e la strinse fortissimo, Santana sentì i suoi muscoli rilassarsi a quella stretta, che le diede più serenità
“io… io non ti ho portato niente…. Mi spiace” disse poi ancora trà le sue braccia
“questo abbraccio è il più bel regalo, credimi!” pronunciò la bionda, un po’ emozionata


Erano anni che Brittany non festeggiava il suo compleanno, non si ricordava nemmeno che cosa avesse fatto l’ultima volta, era felice, perché quel giorno l’aveva potuto passare con le persone che amava e le volevano bene davvero, si era ritrovata a gioire di tanti momenti di quella giornata, ma allo stesso tempo a pensare che, per completare il suo giorno del compleanno perfetto, mancasse Santana, e quando Puck era arrivato, dicendole che era di sopra che l’aspettava, non poteva crederci, non le importava com’erano ora le cose trà loro due, le importava soltanto che ci fosse stata, ed avesse reso quella giornata davvero perfetta.
Brittany si allontanò per guardarla in viso e sorriderle

“ti và di venire giù con noi? Stiamo festeggiando con delle birre, so che tu non puoi, con un bimbo in arrivo, ma abbiamo anche della coca cola” disse
“no… no davvero”
“San ma stai bene?” le chiese preoccupata
“Si… cioè no!” rispose, procurando un dolcissimo sguardo corrucciato e perplesso nell’altra
“Britt…. io non ce la faccio più!” disse improvvisamente, lasciando l’altra sorpresa
“lo so, ho fatto un errore, ho fatto la cosa più schifosa di questo mondo a fare un figlio con una persona che non amo…. Ma è successo…. È successo Britt capisci?”
Chiese implorante, mentre la bionda annuì preoccupata per lo stato dell’altra
“si… si lo so San…. ma ora calmati per favore” le disse
“no io non mi calmo Brittany…. Non ce la faccio più! Per troppi anni ti ho perso, ed ora che ti ho qui, non ti posso avere, io ti amo lo capisci? Non amo nessun altro e non mi puoi chiedere tu e tanto meno gli altri, di smettere di amarti ed imparare ad amare qualcun altro, perché non è possibile” quasi urlò, con le lacrime agli occhi, come se si stesse liberando da un peso sul cuore, che non lo faceva battere regolarmente e lo faceva sentire pesante.
Brittany la guardò piangere e provò una pena incredibile
“San… io…. “ si avvicinò di nuovo “aspetti un bambino e sei sposata, sei andata avanti nella tua vita ed è stato giusto così, io non posso comparire improvvisamente dal nulla e stravolgerti la vita che ti sei creata”
Santana smise di piangere e le prese le mani stringendogliele
“Britt…. Britt guardami” le chiese “tu mi ami? Mi ami Brittany?” ad un centimetro dal suo viso
“questo non ha importanza…. Non ce l’ha più ormai” rispose, girando il viso dall’altra parte
“si che ce l’ha cazzo!”
“Santana calmati!”
“Ce l’ha Britt, perché io ti amo, tu mi ami e possono andare affanculo tutti, capisci?” le prese il viso trà le mani con forza, per costringerla a guardarla
“io non ti lascio andare un’altra volta, non ti perderò un’altra volta Brittany Pierce…. “ le disse, ormai sospirandoglielo trà le labbra


Brittany sentì improvvisamente un impulso di baciarla e stringerla a sé, per non lasciarla più andare, aveva ragione, avevano sofferto troppo e si amavano tutte e due, e questo poteva bastare…. quando vide che spalancò gli occhi e smise di respirare

La bionda si spaventò

“San… che succede?”
Santana si accasciò, si mise una mano sotto il inguine e quando la guardò, vide che sanguinava da sotto i suoi jeans, sentì un dolore fortissimo al ventre

“Oh mio Dio Santana che succede?” Brittany si abbassò verso di lei

“Britt…. Britt …. Il bambino…. chiama un’ambulanza presto” disse, guardando terrorizzata la sua mano per poi svenire.

“San…. Santana ti prego rispondi” le diede degli strattoni per rianimarla, poi urlò

“Puck!!! Sam!!! Aiutoooo!!!”
 
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Ciaaaaao, ho già assunto una scorta e vi dico subito che sono sotto protezione tramite: FBI, CIA, KGB, SISDE, CSI Miami, New York, Las Vegas ecc… RIS, DIA e DIGOS.
Questo nel caso qualcuna avesse cattive intenzioni nei miei confronti.
Se poi la cosa riguarda un equo scambio trà la mia vita e quella di Adam, bè… contattatemi in privato e vi do immediatamente il suo indirizzo. ;)
Grazie a chi tiene duro nonostante tutta la sofferenza di questa storia, a chi legge e recensisce anche con quelle paroline tanto affettuose nei confronti di Adam XD
Ci vediamo presto ed abbiate fiducia in me!
Ah, una cosa…. è il compleanno di HeMo, ringraziamo mamma e papà Morris per aver messo al mondo una creaturina così (anche se mamma Morris c’è poco da ringraziarla!)
See you!
E. 
  
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