Qualche ora dopo essere stato piantato dal proprio ragazzo, Deidara decise di uscire ed andare al bar a bere qualche bicchierino. Doveva distrarsi un po' e quale modo migliore non era se non affogare i propri pensieri nell'alcool? Ormai la sua vita faceva schifo. I momenti di gloria erano passati già da un pezzo. Odiava il suo fidanzato, ma non poteva fare altro che amarlo, dato che era l'unico che lo accettasse per ciò che era. Sapeva cosa faceva di nascosto Zabuza, quando se ne andava così, di fretta e furia. Era a conoscienza di qualsiasi suo tipo di segreto. Gli faceva male, ma non poteva lasciarlo. Non aveva la forza di farlo. Anche se gli faceva male, lo amava ugualmente. Senza di lui non era nessuno. Se lasciava andare pure Zabuza, sarebbe rimasto da solo ancora una volta.

 

-Un bicchiere di Jack Deniels, anzi, faccia più di uno- ordinò il biondo, sedendosi sullo sgabello davanti al bancone.

Mise le mani sul banco e rimase a fissarle. Si sentiva uno straccio. Una vera e propri merda. Non aveva più le forze in corpo. Non aveva voglia di fare niente. Non voleva neanche fare la cosa che amava di più al mondo, metteri davanti ad un fotografo e farsi scattare qualche foto. 

Venne serevito dal barista, che gli portò tre bicchierini di liquore. 

-Grazie- aggiunse Deidara, accennando un lieve sorriso all'uomo. Prese il bicchiere tra le mani e lo guardò. Lo fece girare tra la mano, continuando a guardare il liquido dentro. Sospirò. Bevve e tornò a guardare il bicchiere, ormai, semivuoto. Pensò a Zabuza e a quello che stava facendo. Sentiva della rabbia esplodergli dentro. Avrebbe voluto urlare e abbandonarsi al dolore che lo stava travolgendo proprio in quel momento, ma strinse i pugni e i denti per tenersi tutto dentro. Finì i suoi bicchierini di Jack deniels. Lasciò i soldi sul bancone e uscì dal locale per trovare qualcosa con cui distrarsi.

 

Girò l'isolato, continuando a tenere lo sguardo basso. La mente era altrove. Si stava domandando un sacco di perchè, senza trovare alcuna risposta. Ad un tratto, però, tornò con i piedi per terra. Una voce lo svegliò dal suo stato di trance. Guardò davanti a sè e si ritrovò il proprio fotografo che lo stava guardando con i suoi occhi profondi e un dolce sorriso sulle labbra.

-Ma guarda che caso! Che ci fai da queste parti, Deidara?- 

-Sono andato al bar a bere qualcosa. Tu come mai di qua?-

-Sto tornando a casa. Ho lasciato mia figlia da mia nonna...-

-Mmh... Quindi sei solo a casa?- chiese il biondino, guardandolo con lo sguardo di qualcuno che aveva in mente qualcosa.

-S...sì, perchè?- 

-Ho bisogno di distrarmi, quindi voglio lavorare-

-A casa mia?-

-Sì. Sei un fotografo, l'occorrente ce l'avrai-

-Ok! Va bene!-

 

 

Andarono a casa di Sasori per fare qualche foto. Il rosso, però, aveva una brutta sensazione. Non proprio orrenda, ma sentiva che sarebbe successo qualcosa fuori dall'ordinario.

Entrarono nell'appartamento. Deidara si guardò intorno, cercando di ambientarsi un pochettino. Cercò con lo sguardo il bagno, sotto gli occhi di Sasori.

-Se stai cercando il bagno è lungo il corridorio a destra-

-Ok, grazie!- andò di corsa in bagno. Si sitemò il meglio che poteva, rendendosi ancora un po' più figo e tornò da lui. -Eccomi...-

-...- alzò lo sguardo verso il modello e rimase incantato per qualche secondo.-Bene. Mettiti sul divano e facciamo qualche scatto con pose diverse-

-Ok- si sdraiò sul divano e si mise in posa.

Dopo qualche foto Deidara si fermò e si mise a pensare. 

-Potrei chiedergli di fare una foto con me... Mmh...-

Il giovane modello alzò lo sguardo verso Sasori, continuando a scrutarlo per bene. Sorrise e sospirò soddisfatto.

-Sasori, vieni qui un momento. Mi serve una foto con te-

-In che senso?- chiese il fotografo, avvicinandosi al divano.-Che devo fare?-

-Voglio che ti metti sopra di me e avvicini le tue labbra alle mie per poi mordermele-

-Perchè?- si mise su di lui, guardandolo negli occhi.

-Così! Fallo e basta! La voglio come foto. Mi serve-

-Ok...- 

 

Sasori fece come gli era stato detto da Deidara. Gli si avvicinò alle labbra per poi prendergliele tra i denti. Continuò a tenere gli occhi su i suoi, mentre l'altro gli fissava la bocca con sguardo seducente e sorrisso sul viso.

La macchina fotografica scattò la foto nel pieno dell'azione. Subito dopo Sasori si alzò e andò a vedere il risultato dell'autoscatto.

-Bene! Ora dovresti stamparmela!- esclamò vincente il biondo.

-COSA?-

-Sì, hai capito bene! Stampami la foto! Mi serve adesso! Subito!-

-Va bene. Va bene!- prese il computer. Scaricò il file sul desktop e poi lo stampò. -Ecco a te! Contento?-

-Oh, sì- gliela tolse dalle mani e prese una vecchia busta dalla borsa.

-Che vuoi fare?-

-La voglio spedire-

-Ma sei scemo? POi ci va di mezzo qualcuno che può farsi male!-

-Quanto la fai tragica. La devo spedire a me stesso. Non preoccuparti-

-Mmh...-

Il biondo scese in strada e andò ad imbucare la busta. Qualche minuto dopo tornò in casa e guadò soddisfatto Sasori. 

-Grazie! Ora sto meglio!- incrociò le braccia e si sedette sul divano accavallando le gambe e riprendendo il lavoro.

 

 

 

 

Delle ore più avanti arrivò la lettera nella villa di Deidara. Il postino suonò il campanello e aspettò. Zabuza, che era da poco tornato, andò ad aprire. Firmò la ricevuta e prese la busta.

-Per Zabuza... Chissà chi la manda...- l'aprì lentamente e tirò fuori la foto. L'analizzò per bene e si morse il labbro.

-Maledetto. Così vuoi giocare con il fuoco, ehn?- nascose la foto dentro le pagine di un libro e tornò a sedersi davanti la tv, aspettando Deidara.

-Ora vedi... Deidara-

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Eccomi con un nuovo capitolo terribile =____= spero che sia scritto un po' meglio dell'altro e spero che la storia intrippi cioè voglio dire...spero che interessi... a presto!

p.s: scusate per eventuali errori, sono leggermente dislessica.