Di
biscotti e somiglianze
{100 Parole}
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«E
questo?».
«Questo serve a fare i biscotti, tesoro».
La voce squillante e curiosa di Renesmee si alternava a quella materna ed affettuosa di Esme.
Edward sorrise, prima di entrare in cucina, dove trovò la figlia intenta a chiedere delucidazioni su qualsiasi utensile che le capitasse a tiro.
Vedendolo indugiare sulla soglia, Esme gli sorrise.
Edward si avvicinò. «Spero non ti stia facendo impazzire», scherzò, accennando a Renesmee.
Esme negò. «Adoro averla attorno», replicò, sinceramente. «Ti somiglia così tanto», aggiunse, guardando teneramente la bambina.
«Papà», si intromise la voce chiara e decisa di Renesmee, «voglio imparare a fare i biscotti!».
«Questo serve a fare i biscotti, tesoro».
La voce squillante e curiosa di Renesmee si alternava a quella materna ed affettuosa di Esme.
Edward sorrise, prima di entrare in cucina, dove trovò la figlia intenta a chiedere delucidazioni su qualsiasi utensile che le capitasse a tiro.
Vedendolo indugiare sulla soglia, Esme gli sorrise.
Edward si avvicinò. «Spero non ti stia facendo impazzire», scherzò, accennando a Renesmee.
Esme negò. «Adoro averla attorno», replicò, sinceramente. «Ti somiglia così tanto», aggiunse, guardando teneramente la bambina.
«Papà», si intromise la voce chiara e decisa di Renesmee, «voglio imparare a fare i biscotti!».
Note:
E ovviamente nessuno le rispose: “Non ti serve a niente fare i biscotti, visto che rinneghi il cibo umano” =__=
Nada. Volevo togliermi il chiodo di scrivere qualcosa su Edward e Esme.