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Autore: Salsero    14/09/2006    6 recensioni
Nella notte di Privet Drive, Harry Potter si sveglia improvvisamente e scopre una lettera che gli sarebbe stata spedita, probabilmente, da Albus Silente, prima della sua morte. Nella lettera c'è una rivelazione molto strana: i genitori di Harry non sono morti, ma sono vivi, e sono riusciti a sopravvivere a Voldemort grazie ad un incantesimo. Da quel momento in poi, iniziano per il giovane magi una serie di avventure ricche di colpi di scena, con un nuovo nemico alle porte.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fleur Delacour, Il trio protagonista, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Capitolo 2

Visite inaspettate

Per tutta la nottata, Harry non chiuse gli occhi. La lettera aveva completamente scombussolato i suoi pensieri. Guardò l’orologio e si ricordò che era il giorno del suo compleanno. Ricordo le parole di Silente: - Sei in pericolo di vita.

Ma quel giorno doveva pur arrivare prima o poi. Silente lo aveva gia avvertito una volta. Gli aveva gia raccontato che appena avesse raggiunto i diciassette anni, cioè appena fosse diventato maggiorenne, l’incantesimo che lo aveva protetto fino ad allora era svanito.

“Adesso o la va, o la spacca” pensò.

Il suo pensiero e la sua speranza, era nei suoi amici, Ron ed Hermione. Coloro che lo avevano aiutato e consolato per tutti quegli anni. Per la prima volta, in tutta la sua vita, non ebbe così tanta paura di Voldemort, perché sapeva che la sua protezione era svanita del tutto. Ma se i suoi genitori erano ancora vivi, significava che non avrebbero mai permesso a Voldemort di uccidere il loro unico figlio. Almeno lo sperava. Non era neanche tanto sicuro che quella lettera gli era stata spedita da Albus Silente, l’unico mago di cui si era fidato enormemente dopo il suo padrino Sirius Black, morto per mano della cugina, che adesso era rinchiusa ad Azkaban.

Quando si fece giorno, Harry era ancora sveglio e fissava il soffitto senza guardarlo, perso nei suoi pensieri. Improvvisamente sentì il passo pesante di zio Vernon che si avviava verso il piano di sotto. Dietro di lui, si sentì un passo più debole, sicuramente di zia Petunia. Harry rimase per parecchi minuti ad osservare il soffitto. Dopo un pò, sentì il cugino Dudley che scendeva le scale. Dudley era l’unico figlio dei Dursley e veniva trattato con molto riguardo. Harry non poteva mai scordare tutte le volte che, quand’era piccolo, veniva maltrattato dal cugino. Ma da quando Harry era diventato un mago, Dursley si teneva puntualmente alla larga da lui.

Finalmente, Harry si decise a scendere in cucina.

-Giorno – esclamò a bassa voce.

I Dursley lo guardarono per meno di un secondo, poi distolsero lo sguardo senza degnarlo con una risposta.

Harry non finì nemmeno di sedersi su una sedia, che bussarono alla porta.

- Harry, ragazzo, vai ad aprire la porta – muggì lo zio da sotto i baffi.

Harry non rispose ed ubbidì allo zio. Il suo morale, che fino ad un attimo prima era giu, salì a mille e di più: lì, sulla soglia della porta, c’erano i suoi amici Ron ed Hermione. Il primo fu subito riconosciuto da una chioma rossa e perché era più alto di Harry, Hermione aveva invece capelli castani lunghi. Il suo volto era simpatico ma allo stesso tempo intelligente.

- Harry – urlò Hermione buttandosi sulle sue spalle.

- Ehm… ciao Hermione – balbettò Harry. – Ron… - strinse la mano al rosso.

In quel momento Hermione iniziò a parlare come suo di solito: - Oh, Harry, appena ho ricevuto la tua lettera ho detto a Ronald di correre subito qua. Ma ci pensi, Harry, i tuoi genitori potrebbero essere vivi? Mio Dio, non lo avrei mai immaginato. Silente lo sapeva, sapeva che i tuoi erano vivi. Forse non te l’ha detto perché aspettava il momento opportuno, forse credeva che Voldemort avrebbe potuto leggerti nel pensiero e quindi avrebbe potuto ucciderlo. Oh, Harry…

- Hermione, Hermione – la calmò Harry appoggiandole le mani sulle spalle, - calma, stai calma. Prendi fiato.

Ron la guardò con gli occhi sgranati. – Cavolo, ogni volta che la vedo mi spaventa di più.

Improvvisamente entrò nel corridoio zio Vernon, rosso in faccia. – Cosa diamine succede qui? – sbraitò. Appena vide Hermione e Ron, emise un urlo. – Tu – puntò Ron con un dito. – Tu, mi ricordo di te e della tua famiglia. Un paio di anni fa mi avete distrutto il camino.

- Io, ehm… - cercò di scusarsi Ron, ma prima che potesse finire, lo zio lo afferrò per il colletto.

- Mi devi più di seicento sterline di riparazioni.

- Ora basta, vieni Ron, Hermione – disse Harry, salvando Ron dalle grinfie dello zio, portandolo in camera sua insieme ad Hermione.

Si sedette sul letto insieme ai due, e sospirò.

- Bene, adesso vi spiego tutto per bene.

*

- Cosa pensi di fare, adesso? – domandò Hermione, una volta che Harry gli ebbe raccontato gli eventi della sera prima.

- Non lo so – rispose Harry, - credo che seguirò il volere di Silente, non… cercherò di… trovare i miei genitori. Saranno loro a trovare me, ha detto Silente. – Disse quelle parole con tristezza. “Vorrei che mi trovassero al più presto”.

- Oh, Harry – singhiozzò Hermione gettandosi nuovamente sulle sue spalle.

- No, Hermione, per favore. – Quando harry riuscì a liberarsi dalla presa audace di Hermione, domandò: - A proposito, hai scoperto cos’è l’incantesimo Tutèla ex Corpus?

Hermione abbassò la testa. – Non ancora, mi spiace.

- Siamo stati svegli tutta la notte per trovare spiegazioni su questo incantesimo – intervenne Ron.

Harry li guardò stupefatto.

- Ehm… no, no, non fraintendere – disse subito Ron. – Hermione ieri pomeriggio è venuta a casa per l’estate. Infatti Edvige ha fatto solo un viaggio, ora è si trova alla Tana.

Hermione, da parte sua, si guardò le unghie senza parlare.

- Silente ha detto che Tutèla ex Corpus è un incantesimo molto antico – continuò Harry. – Forse i libri di scuola non lo riportano per questo motivo. Se quest’anno sarei andato ad Hogwarts, avrei potuto cercare nella Sezione Proibita della biblioteca.

Hermione lo guardò preoccupata. – Harry, sei sicuro di non voler andare a scuola quest’anno.

- Hermione, gia ne abbiamo parlato – disse Harry. – Quest’anno mi limiterò a cercare Piton e Voldemort, per ucciderli.

Hermione non osò replicare, ma tenne il muso per un po’.

- Ma Harry, non hai letto cos’ha detto Silente? Stai fuori dai guai – disse Ron.

- Ma allora cosa posso fare? – domandò Harry. – Se non posso cercare Voldemort, se non posso cercare i miei genitori, cosa dovrei fare?

- Forse tornare ad Hogwarts – rispose Ron.

Harry non rispose.

Forse Ron aveva ragione. Forse doveva ritornare ad Hogwarts, ma era improbabile che la scuola avrebbe riaperto dopo quello che era successo l’anno prima.

- Un momento – disse Harry, - ma come avete fatto a venire qui?.

- Materializzazione combinata – rispose Hermione. – Ho portato Ron, qui.

- E come faremo a ritornare?

- Abbiamo prenotato tre posti al Nottetempo – esclamò Ron. – Farà una sosta all’una, fuori Privet Drive.

- Bene – disse Harry. – Allora è meglio fare le valigie, perché si parte.

  
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