Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: 31luglio    07/02/2012    6 recensioni
Quella bambina era tutta la mia vita. Sì, lei era l’errore, ma era l’unica cosa che mi rendeva felice, oltre a mia madre. Il suo sorriso era stupendo, ti metteva allegria; i suoi occhi erano azzurrissimi e i capelli rossi, come i miei. Era la mia fotocopia. Non aveva preso niente dal padre, se non le labbra, grazie a Dio. Era la bambina più bella del mondo. Era sempre stata allegra, vivace ed intelligente.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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        and we’re standing side by side.
 
Me l’aveva detto centinaia di volte mia madre, sia da piccola, sia adesso che ero cresciuta. Continuava a dirlo anche Hope, e lei continuava ad ascoltarla interessata. Era sempre la stessa storia, ma sia io che la bambina eravamo felici di sentirla ancora e ancora. Ci raccontava come si erano conosciuti lei e mio padre, come si erano innamorati ed infine diceva che capisci di esserti innamorata quando ti rendi conto che ami gli occhi di una persona.
Eravamo tornate a casa dal parco da qualche ora e avevamo già cenato. Hope era di sotto con mia madre, stavano giocando a inseguirsi, insieme a cani e gatti. In quanto a me, ero in camera che pensavo. In realtà, mi stavo odiando. Non mi ero mai innamorata di nessuno, da quando era successo quello. Mi ero ripromessa di non farlo, perché amore significava dipendenza, e io non volevo dipendere da nessuno. Non dipendevo dalle sigarette, dalla droga, dall’alcol, figuriamoci da una persona. E allora perché continuavo a pensare a quel dannatissimo biondino? Io non lo sopportavo, cazzo, lui non era niente per me, era solo un montato. Però era stato così gentile con me, quel pomeriggio…
«Destiny?», mi chiamò una voce. La sua voce. Ora sognavo anche la sua voce? Ma io stavo male, seriamente. «Destiny?», di nuovo.
Mi girai. Okay, non me l’ero sognata, stavo bene. Justin stava in piedi sulla soglia della porta di camera mia, sorridendo. «Cosa ci fai qua?», gli chiesi, confusa.
«Mia sorella ha insistito tanto per venire da Hope», rispose, sempre sorridendo. «E, beh… io non vedevo l’ora di rivedere te».
Il mio cuore fece una capriola. Bieber, Justin Bieber, un diciassettenne famosissimo, l’idolo di mia figlia, che non vedeva l’ora di rivedermi? Rivedere… me? Eravamo sicuri?
Gli sorrisi. «Non sono niente di eccezionale…», accennai. Voltai lo sguardo verso la finestra, per non incrociare i suoi occhi. Il mio respiro si faceva sempre più affannato. Avrei voluto mandare via quel ragazzo, mi faceva sentire troppo strana, ma più il mio cervello voleva allontanarlo, più il mio cuore voleva averlo vicino.
«Scherzi, vero?».
Mi voltai istintivamente verso di lui. I suoi occhi color miele incrociarono i miei, azzurri. Non potevo essermi innamorata di lui, non potevo, non potevo. Ci conoscevamo da poche ore. Non esisteva l’amore a prima vista. Non poteva esistere, non per me.
«Destiny?», mi chiamò.
«Dimmi».
«Desidero conoscerti meglio».
Lo guardai: era sincero? Sì, decisamente. Sorrisi. «Anche io».
Ci sedemmo su due delle poltrone che facevano parte della mia immensa camera, l’una di fronte all’altra. Io mi rannicchiai sulla poltrona anche con le gambe.
«Colore preferito?», mi chiese.
«Nero».
«Oh. Il mio il viola. Cibo preferito?».
«Pizza».
«Anche il mio, con gli spaghetti. Canzone preferita?».
«We Found Love, Rihanna».
«Halo, Beyoncé. Cantante preferita?».
«Femmina?».
«Sì».
Ci pensai un po’ su. «Adele, credo».
«Beyoncé».
Sorrisi. «Chissà perché lo immaginavo».
«Cantante preferito? Maschio, ora».
«Uhm, fammi pensare… Direi un certo Justin Bieber».
«Stessa cosa vale per me».
«Sei modesto!», esclamai, divertita.
«No, va bene, mi piace molto anche Usher. E Chris Brown».
«Tuttavia, preferisci te stesso».
«Avevi dubbi? Sono il migliore!», rispose, scherzando.
Ci guardammo per qualche secondo, poi entrambi scoppiammo a ridere. Aveva una risata bella, era spontanea. Ero proprio sicura che fosse montato? Non l’avevo mai seguito, d’altronde. Quel pomeriggio aveva portato al parco sua sorella, senza mettersi occhiali né altro. Si era addirittura fatto avanti con me. No, non poteva essere un montato. I montati non erano così.
 
Una volta io e la mia compagnia eravamo in giro per il nostro quartiere, a Las Vegas. Ad un certo punto, svoltato un angolo, incontrammo Lexie, la mia migliore amica ai bei tempi. Era una bella ragazza, con i capelli lisci e biondi e gli occhi verdi. Era brava a scuola e impazziva per Miley Cyrus, Jonas Brothers, One Direction e, ovviamente, Justin Bieber. Era acqua e sapone, non si truccava quasi per niente, ma non le serviva. Era bellissima così com’era.
Lei mi guardò, indecisa se salutarmi o meno, e io feci lo stesso. I nostri sguardi si incrociarono per una decina di secondi, finché sentii Jake dire, rivolto a Lexie: «Che cazzo vuoi?».
Lo guardai incredula. «Non vuole niente, non ha detto niente, lasciala stare». A quella risposta mi arrivò uno schiaffo in piena faccia. Subito dopo capii che più tardi, tornati a casa, avremmo fatto veramente i conti. Infatti, non appena varcammo la soglia dello schifoso appartamento di Jake, lui cominciò a picchiarmi. Poi mi sbatté contro il muro e cominciò a spogliarmi a forza. Ogni volta che facevo qualcosa che per lui non era giusto faceva così. Mi picchiava, mi spogliava e, chiaramente, mi stuprava, mentre io piangevo, senza la forza di ribellarmi. Nessuno aveva mai avuto la forza, o il coraggio, di farlo.
 
«Hey, cosa è successo?». La voce di Justin mi riportò alla realtà. Lo guardai, con le lacrime agli occhi. Scoppiai a piangere prima di rendermene conto, così mi alzai e mi diressi verso il bagno. Non feci in tempo ad arrivare alla porta di camera mia, perché quel ragazzo mi aveva già presa tra le sue braccia. Mi sentii protetta come mi sentivo solo tra le braccia di mio padre. Non mi sentivo così da più di tre anni. Per la prima volta dopo tutto quel tempo, mi lasciai andare e piansi davanti a qualcuno a cui importava davvero di me. E quel qualcuno fu proprio l’idolo di mia figlia.


















ceeaaao a tutte coloro che ancora mi seguono!
no, non sono morta, belle donne, solo non avevo voglia.
scusatemi çç ora sono tornata più bella (?) di prima kjesdjkeds
lo so che questo capitolo non è uno dei migliori, ma l'ho scritto
in millemila giorni diversi çç
capitemi, o almeno provaeci ee
grazie mille alle sei donne che hanno recensito lo scorso capitolo.
siete beddisssimeee!
love yoooou,
andddss.

   
 
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