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Autore: l_s    08/02/2012    2 recensioni
Bianca non è la brava ragazza che sua madre crede: di sera, nel retro dei pub, si imbottisce di droghe per colmare -o scatenare- il suo vuoto.
Lucy è una poetessa che cerca il compimento della sua dannazione, in un'inchiesta allucinata e senza fine.
Una manciata di capitoli brevissimi, un viaggio strano e scorretto tra i pensieri di un brandello storpio e caliginoso di umanità.
"Chi sei?"
"Colei che ti prenderà l'anima."
Blank sollevò un sopracciglio, sarcastica: "L'eroina?"
"Lucy Diamond" la corresse l'altra, porgendole la mano vuota.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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7: Coltello

Una vibrazione strana s'è insinuata nella mia mente. E io lo so cos'è: Lucy Diamond. I fottuti capelli dorati. La voce che parla con quel tono ambiguo. E gli occhi che mi guardano fisso. Sempre. Quella stronzetta mi perseguita e l'ho capito, eh, che vuole che io sia il suo vuoto, perché non sa esserlo lei stessa. Parli del diavolo... Eccola, che si avvicina con i suo passi stupidamente ticchettanti e mi chiama ancora. Piccola, ingenua idealista! Della vita, di me non sai niente!

"Blank" la salutò Lucy Diamond, avvicinandosi a lei.
"Lucy Diamond" rispose quella al saluto.
La poetessa si stupì, e per un po' tacque.

Un segno... Cos'è se non un segno di vita?
Andiamo... mi ha riconosciuta, è ormai avvezza alla mia presenza, è il vuoto che m'accetta come suo convivente, come luogo ove abitare per un po'. Eccomi, Blank; eccomi, Vuoto, sono pronta. Glielo vorrei dire, ma il vuoto non parla -vero?- oltre a quegli scarsi saluti. Le vorrei dire che oggi ho un coltello, ed è tutto luccicante, vorrei mischiare il mio sangue al suo, nero, per vedere se lo divora, se divora la mia lingua, se macchia la mia pelle. Voglio giocare alla morte con il Vuoto. Lo sai questo, Blank?

Il suo sguardo di oggi è più folle del solito. Non lo ammetterei, ma fa paura. E io sono troppo lucida. E io ci sto cascando, in quella cazzo di trappola mortale che è lei. Poco importa. Ci scommetterei la paura che tra non molto tireremmo le cuoia comunque, sia io che lei. Ha quei fottuti occhi rotondi come la morte, oggi. E allora non si può più scappare. Non si può che ridere, adesso, e lo faccio, rido come un graffio, davanti alla sua faccia come una rosa che si sfoglia poco a poco. Me la sto mangiando, è vero. Dagli occhi, e con questa risata scarna che la ferisce, e si vede. Gode delle ferite, l'ingenuotta, se le accarezza come se si masturbasse. Aspetto qui che lei si decida a deludersi.

Ride. Sembra incredibile, ma ride e la sua risata è come lei: graffiante e vuota di gioia. Me la stringo addosso con le mani, ed essa imprime graffi e ferite sulle mie braccia e sul mio petto pericolante. Gemo, e sento lacrime di commozione venire giù copiose dai miei occhi scarni, così smetto la frustrazione e tutto il corpo duole di una maledizione ormai tatuata a fuoco su di lui.
Oggi è il mio momento, ora lo so; appena riesco a muovermi prendo il coltello che ho portato. È lungo più di dieci centimetri, e ieri notte ho lucidato con la Vodka la sua lama ben affilata, ma non avrei mai immaginato che stasera avrebbe brillato così tanto, così bene. Allora lo faccio.

Lucy Diamond porse a Blank un grosso coltello da cucina, lucido e molto affilato. Lo teneva per la lama, e qualche goccia di sangue stillò dal suo palmo e scivolò via.
La principessa del Vuoto lo guardò dubbiosa, così che l'altra fu costretta ad incitarla:
"Uccidimi."
Gli occhi di Blank si spalancarono per lo stupore e la paura, lo sguardo rimbalzava veloce dalla ragazza al coltello e viceversa.
"Cosa?!" urlò quasi.
"Oh..." mormorò Lucy, stupita e delusa, piazzandole quegli occhi verdissimi in faccia.







Note dell'autrice: Ecco che ci avviamo alla fine. Una Lucy sempre contraddittoria, ma, in un certo qual modo, determinata; una Blank che si svela, un po'. Ah, questa storia mi devasta sempre! Un capitoletto ancora, e poi l'"epilogo".
   
 
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