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Autore: xwishyou    08/02/2012    7 recensioni
[Momentaneamente sospesa]
Ma non si può vivere per sempre dentro il proprio mondo parallelo ed immaginario, no?
Bisogna solo accettare le cose, piangere un po’, e sorridere, andando avanti.
[...] Arrivammo al mio piano ed io lo feci entrare nella mia camera. Proprio quando accesi le luci, mi ricordai dei poster. Dei milioni di poster di Ian che avevo apiccicato un po' ovunque. -Accidenti.- Sussurrai.
-È strano vedere tanti me che mi fissano.- Scherzò.
[...] Poggiai il piccolo diario sul tavolo che mi faceva da scrivania in quella stanza monotona di albergo.
Mi guardai intorno.
Non era casa mia, era una stupida stanza, eppure c'era tanto di mio al suo interno.
C'erano tutti quei momenti che avrei lasciato lì alla mia partenza.
C'era tutto ciò che aveva mai avuto importanza fino a quel momento.
[ pairing: Ian Somerhalder/nuovo personaggio + Paul Wesley/nuovo personaggio ]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tu non sei Cenerentola, non voglio perderti.



Eccoci là, uno dei nostri sogni stava diventando realtà.
Eravamo in una delle città più meravigliose del mondo.
Sognavamo tanto quel momento.
Solo diverso.
Lo sognavamo come in una favola.
Camminare per i corridoi dell’aeroporto, incontrare ‘per caso’ LORO DUE, chiedere un semplice autografo, e da lì spazio al destino.
Ma non si può vivere per sempre dentro il proprio mondo parallelo ed immaginario, no?
Bisogna solo accettare le cose, piangere un po’, e sorridere, andando avanti.
 
SEI ORE DOPO.

Breen’s pov.
 
Quella sera non avevo molto da fare, Sofi era rimasta in albergo perché non si sentiva molto bene, a causa di uno strano sogno che aveva fatto.
Io, non avevo la più pallida idea di cosa fare, di certo non avrei guardato un’ennesima puntata di The Vampire Diaries, non ora che mi trovavo lì negli Stati Uniti, a ‘poca’ distanza tra me ed il cast.
Mi sarei depressa ancora di più.
NO.
Non l’avrei permesso.
Sarei uscita, sarei andata in un pub, e mi sarei divertita, per quanto potessi farlo senza la mia unica amica in questo posto, e parlando solo in italiano.
Stavo cercando di mettere insieme le lezioni basilari dell’inglese per formulare una domanda, per chiedere un drink, ma rinunciai dopo dieci minuti che stavo lì come una scema.
Così, dissi solo:
-Vodka, please.-
E questa mi arrivò subito.
Bevevo e pensavo, pensavo e bevevo.
Un bicchiere dietro l’altro, cosa alquanto strana, dato che non avevo mai bevuto in vita mia qualcos’altro che non fosse acqua o estathé alla pesca.
Cominciai ad imprecare mentalmente.
‘Perché non posso vederlo? Perché non sono potuta andare a quella stupida convention a vederlo? Lui è la mia vita, avrei dovuto fare di tutto. Ma c’era quella stupida regola, che le ragazze, ed i ragazzi, che avevano un’età minore ai 16 anni, dovessero essere accompagnati da un genitore. Purtroppo mi ero ritrovata con dei genitori in seria difficoltà sia economica che mentale. A nessuno dei due importava che quello fosse il sogno della mia vita. O almeno uno dei quattro.
Dio, Paul, quanto ti amo.’
Il mio vicino si girò di scatto.
Io non gli prestai minimamente attenzione, non m’importava, probabilmente avevo nominato il SUO nome ad alta voce, come mi capitava spesso quando cominciavo a pensarci.
‘Paul, perché io ti amo così tanto, e tu non sai nemmeno che esisto?’
Il mio vicino si girò nuovamente.
Occhei, posso capire una volta ma adesso stava letteralmente scocciando.
-Mi spieghi cosa cazzo guardi, ogni tre secondi?- chiesi tenendo fissi gli occhi sul mio bicchiere.
-Scusa. E’ che..- ma non lo lasciai finire.
-Sono bella, eh?!- mi voltai si scatto, e rimasi a bocca aperta.
-Oddio! Scusami tanto..- ma ero nel panico e non mi usciva nessuna parola in inglese.
Non riuscivo a pronunciarne mezza quando mi concentravo, figuriamoci in un momento del genere. Frequentare il Liceo Linguistico era servito a ben poco.
-Excuse me? I don’t understand.-
-Lo so che non capisci, porca miseria.-
Davanti a me c’era l’amore della mia vita.
Sì, io stavo parlando con il MIO Wesleyhot. Anche se non lo avrei definito certo ‘parlare’.
Mi feci coraggio, e le parole uscirono senza che io le pensassi o cercassi di formularle.
-Scusami, veramente tanto Paul, io non volevo, non reggo l’alcol, a quanto pare.-
-Come a quanto pare?-
-Già. E’ la prima volta in vita mia che bevo.-
-E cosa ti ha spinto a farlo?-
-Beh.. E’ una storia lunga, lascia perdere.-
-Ho tempo.-
-Allora.. sono venuta qua con una mia amica, sperando di divertirci, ma non sta succedendo. Stare qua e sapere di non poter incontrare delle persone importanti per noi fa deprimere ancora di più.-
-E chi volevate incontrare?-
Io stavo già cominciando a perdere il mio momentaneo inglese perfetto, e cominciando a balbettare.
Strano, non ero mai arrossita o avevo mai balbettato di fronte a qualcuno, non sono quel tipo di ragazza, eppure lo stavo facendo. Per di più davanti a lui!
Fortunatamente qualcuno ci interruppe.
Io tornai alla mia vodka, ma mi sentii tirare in ballo nel discorso, quindi non potei fare a meno che voltarmi, per vedere chi ci aveva interrotto.
Nina.
Era così bella, uno dei miei idoli, stavo per presentarmi, quando urlò:
-Chi è questa? Te la fai con questa bambina ora?-
-Ehi ehi ehi, aspetta un attimo! Chi ti credi di essere?-
-Beh, se non lo sai io sono Nina Dobrev, la star di The Vampire Diaries. Informati.-
-Lo so bene chi sei. E tu non ne sei affatto la star. C’è qualcun altro che merita il posto di star in quella serie, e di certo non sei tu! Fammi pensare. Tu nella mia lista delle star della serie sei..- mi misi a fare mente locale, mentre sia Paul che Nina erano sconcertati.
-Sì, ci sono tu sei.. al quinto posto!- dissi sorridendo.
-Ma.. come ti permetti?!- detto questo mi strappò la spallina sinistra del mio vestito. Nuovo di zecca, comprato  quello stesso giorno.
Ora.. se c’è una cosa che mi fa incazzare è quando toccano i miei vestiti, ancora di più se osano strapparmeli.
A quel punto, tirai una ciocca di capelli a Nina.
Il tutto si trasformò in una rissa.
Dev’essere stata una scena buffa, ripensandoci ora, dopo tanti anni.
Posso quasi immaginarmela.
Due ragazze, che rotolano per terra, strappandosi i vestiti ed i capelli a vicenda, insultandosi, in ogni modo possibile e mordendosi, persino.
Al che due braccia forti mi strinsero e mi trascinarono via.
Cercai di ribellarmi, ma nessuno dei miei sforzi valeva qualcosa.
Mi accorsi solo quando arrivammo alla grande vetrata del bagno femminile che ero da sola con Paul.
Mi specchiai, e la vista non fu molto carina, ecco. C’erano stati tempi migliori per il mio viso, pensai ridendo.
-Scusa.. io.. Arrghhh.- sbottai. Possibile che, avevo l’occasione di parlare con l’uomo più meraviglioso del mondo e non mi usciva una parola?!
-Cosa c’è..?-
-Nulla. E’ che.. non parlo molto bene l’inglese. E’ un po’ imbarazzante la cosa.-
-Non ti preoccupare. Di dove sei?- mi chiese, sorridendo. Oh mio Dio, quante volte avevo visto quel sorriso sulle foto? E pensare che ora ce l’avevo davanti.
-Italia.-
-Uh, bella l’Italia. Mi piacerebbe visitarla! Prima stavamo parlando del perché eri venuta qua. Con.. la tua amica, se non sbaglio. Allora? Perché sei qui?-
-Beh.. In realtà speravamo di vedere i due ragazzi più favolosi del mondo. Ma non è andata molto bene. Fino ad ora.-
-E questo cosa significa?- chiese lui, alquanto spaesato.
-Se ti dico una cosa, prometti di non ridere o prendermi per una stupida?-
-Prometto.- e fece il gesto delle dita sulla bocca, scherzando.
Presi fiato e sparai tutto in un colpo.
Di nuovo era tornato il mio inglese perfetto.
-Allora. Io e Sofii, la mia amica, siamo delle grandissime fans di The Vampire Diaries da anni, oramai, e siamo venute qua, con un briciolo di speranza, per incontrare i nostri due attori preferiti, ovvero tu ed Ian. E.. prima, quando ti nominavo, mentre bevevo, cosa che è stata assai imbarazzante, ti nominavo perché ogni tanto penso intensamente a.. te, e non mi accorgo se sono pensieri o parole.-
Intanto Paul aveva già cominciato a pulirmi, delicatamente il viso, come quando interpretando Stefan, aveva dovuto ripulire il sangue dalla faccia di Caroline, al principio della seconda stagione.
Il suo tocco era delicato, e la mia pelle ardente. Doveva essersene accorto.
-E.. a chi piace chi?- disse ridendo.
-Mi sembra ovvio! Assolutamente tu sei MIO!- Oddio, cosa avevo detto!?
-Oh no.. scusa, volevo dire.. cioè..-
-Stai tranquilla, ho capito.-
Tirai un respiro di sollievo, anche se ancora imbarazzata.
-E questo perché sei.. com’è che dite voi fans? Delena? No, aspetta..-
-Stelena!- dissi tutto d’un fiato.
-Esatto, sì. Allora, per questo?-
-Beh, devo dire la verità, ti ho conosciuto grazie al ruolo di Stefan, e starò dalla sua parte qualsiasi cosa succeda, ma TU hai reso reale Stefan Salvatore. Tu.. non so, mi fai emozionare, piango con te, rido con te, ogni cosa che ti riguarda mi appassiona. Non posso fare a meno di seguirti in ogni cosa che fai.. eh, oh! Scusa ti sto annoiando.-
-No, anzi! Continua, voglio sapere cosa pensi di me.-
-Beh, l’hai voluto tu! Ogni tua intervista, video, foto, novità, tutto seguo. Il rimpianto della mia vita è stato quello di non essere potuta venire alla convention di Venezia.
A volte ho creduto seriamente di essere pazza, ti scrivevo lettere pur sapendo che queste ultime sarebbero rimaste sempre nel cassetto della mia scrivania.
Tutte cose così.-
-Wow. Veramente non so cosa dire. Non pensavo di fare quest’effetto.- confessò meravigliato.
-Beh, non credo che tu abbia una giusta e buona percezione di te stesso, allora. Comunque questo è ciò che provo io, non vuol dire che le altre siano così ‘fissate’ come direbbero i miei amici.- spiegai.
-Beh, è una cosa tenera per me.- In quello era diventato serio, ed entrambi eravamo in silenzio. Aveva quasi terminato con il mio viso, mancava quel rivolo di sangue secco all’angolo della bocca, lo asciugò e fisso a lungo le mie labbra.
Io ero più imbarazzata che mai. Non avevo mai baciato nessuno.
Poi, successe.
Lui, con una delicatezza estrema mi prese la faccia, come faceva da Stefan, e mi baciò, dapprima goffamente, come se fosse pronto a scattare nel caso gli avessi tirato uno schiaffo, poi con più passione, vedendo che non mi sottraevo.
Devo dire, che nel ripensarlo, mi viene da ridere!
Non avevo la più pallida idea di cosa fare sapevo solo che dovevo chiudere gli occhi, e lo feci. Era stata una reazione non pensata come se il mio corpo sapesse cosa fare. E come lo sapevano i miei occhi, lo sapeva anche la mia bocca.
Ci baciammo per quella che sembrò un’eternità, dopodichè ci staccammo.
Lo guardai.
-Dio, Paul, non possiamo.-
-Perché?- era deluso. Lo percepivo.
-Tu, sei molto più grande di me. Io dovrò partire fra poco, viviamo in due parti del mondo diverso ed in due mondi altrettanto diversi..-
-Ehi. Chi lo dice? Sai.. so che è una cosa stupida. Ti ho conosciuto solo.. quando? Due orette fa? Eppure mi sento molto vicino a te. Mi sento bene con te. Non sei la solita fan esaltata.-
-Ohhh. Eccome se lo sono, credimi!-
-Ma con te è diverso. Ti prego, non ti chiedo nulla. Solo di vederci altre volte.-
-Andata. Quindii.. per adesso cosa facciamo? Amici?-
-Mmm.. diciamo di sì.-
-Senti Wesleyhot.. scusa! Volevo dire Paul, sai dirmi l’ora?-
-Prima di tutto, sì. Sono le 01:09 e, secondo, come mi hai chiamato??-
-No, guarda, nulla lascia perdere.-
-Adesso me lo dici, io ti obbligo.- disse facendo il finto offeso.
-Occheii.. Non vorrei offendere la star di The Vampire Diaries! Ti ho chiamato Wesleyhot contento?-
-Credimi, ne ho sentite di tutte i colori, ma questa mai!- e si mise a ridere. Una risata fragorosa, brillante.
-Ehi! E’ perché io sono originale! Mah.- incrociai le braccia. Stavolta ero io a fare la finta offesa. Solo che lui ci credette.
-Dai! Su, è carino. Scherzavo.- Ma si rese subito conto dello scherzo quando non trattenni più le risate. E giù a ridere entrambi come due scemi. In un bagno!
-Anche io sono brava a recitare vedi? Non sai quante cose ho ottenuto da piccola facendo finta di piangere! Paul, adesso devo andare veramente!-
-E’ tardi e non è un bene per una signorina carina ed ingenua come te andarsene per le strade della grande mela da sola, ti accompagno vieni. Limousine, o facciamo due passi?-
-Scherzi? Detesto camminare, inoltre.. andiamo! E’ una limousine!-
Entrambi scoppiamo nuovamente a ridere, nel vedere la faccia dell’altro.
Pagammo il conto, anzi, per la precisione LUI pagò il conto, da bravo Paul qual’era.
Arrivammo alla limo e mi aprì la portiera,  proprio come immaginavo nei miei più remoti sogni.
Indicai la strada a lui, che la indicò al suo choffer, ero troppo codarda per far sentire il mio pessimo inglese perfino al guidatore!
Arrivati al’ingresso dell’hotel, mi fece scendere, mi baciò la guancia.
-Buonanotte, sognami, perché io lo farò.- e lì, mi sciolsi come neve al sole.
Non poteva dirmi certe cose a quell’ora di notte!
Non l’avrei sognato sicuramente. Perché?
Perché non sarei riuscita a dormire!
Prima che io entrassi nella hall ci accorgemmo entrambi di una cosa.
Lui corse verso di me.
-Scusa, ma non potevo non chiedertelo, tu non sei Cenerentola, non voglio perderti. Qual è il tuo nome?-
-Brenda.- sorrisi, lo guardai, ed entrai in quella che sarebbe stata la mia casa per i prossimi giorni.

 

Fanfiction a quattro mani con Miss Sophie: { http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=103781 }






©Tutti i diritti sono riservati alle autrici, provate a toccarli (?) e siete delle persone morte. Taantoo ammore.
   
 
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