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Autore: _ki_    10/02/2012    7 recensioni
Dieci coppie. Dieci shot. Dieci momenti di vita.
#1. Ma poi desisté: non voleva che gli occhi di Zayn si aprissero e incrociassero i suoi. Era più facile convincersi di non amarlo quando non lo guardava in quegli occhi.
#2. Zayn se la ride e ritorna a baciargli il collo, e poco dopo Harry avverte che gli sta facendo un succhiotto.
È pazzo. Si è fumato qualcosa di sbagliato. Ora lo ammazzo.
#3. «È solo per un anno, Harry. Non darà fastidio a nessuno».
«A me darà fastidio».
Cristo, ma l’ha detto davvero? Deve morire, ora. Qualcuno venga a prenderlo e a pestarlo a sangue.
#4. «Stai scherzando» dice allora, perché deve rendersi conto che sì, è uno scherzo, e che ora Niall lo bacerà e gli dirà che ha fatto tutto questo solo perché ha le mestruazioni.
#5. A Louis frullava da un po’ di tempo in mente l’idea che Liam sarebbe dovuto essere altrove, quel giorno; da Danielle, o dalla sua ex, magari, o da qualcun’altra, insomma, dappertutto, ma non con lui .
#6. «Buon compleanno, Hazza» trilla il più grande, in ritardo di una settimana, buttandogli le braccia al collo. Il cellulare del più piccolo squilla ma i ragazzi lo ignorano, mentre Harry sottrae la pallina di vetro dalle mani dell’amico e comincia ad agitarla.
#7. «Io sono Harry! Mi piace come canti» sono le prime parole che gli dedica, sorridendogli con quel suo assurdo sorriso tutto denti e fossette.
#8. Ma il problema è che Liam lo sta facendo impazzire da -più o meno- tre mesi, due giorni e quattordici ore.
#9. Niall ci ripensò: quel prima in cui erano ancora alla festa, in cui Zayn si stava annoiando a morte, in cui si era avvicinato a lui e -Niall arrossì e pregò l’oscurità di nascondere il suo viso- Zayn l’aveva baciato.
#10. «Allora, che sapore ha?» soffia sul volto del ragazzo, cercando di tornare alla realtà. Louis fa un sorriso ambiguo e Zayn ha solo voglia di prenderlo e portarselo in camera per fare cose decisamente più spinte.
#Finale1. «Menage a trois» legge ad alta voce, senza neanche rendersene conto. Louis e Harry puntano i loro splendidi occhi chiari su di lui, Louis inarca un sopracciglio e Harry fa il suo sorriso da Stregatto.
#Finale2. «Farò coming-out» annuncia di nuovo, passando una mano tra i capelli di Liam e scoccando un bacio in guancia a Niall. Poi si lancia in una dettagliata descrizione di come ha intenzione di fare la cosa e Niall sembra dire “è pazzo” con lo sguardo, Liam ha praticamente smesso di respirare e Harry sembra vagamente compiaciuto.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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It started out with a kiss

 

Lo vede entrare in casa sua e di Louis e quasi gli prende un colpo, quando sorride.

«Che diavolo hai fatto?» sbotta Louis saltandogli praticamente addosso, mentre Zayn e Liam si richiudono la porta alle spalle. Lui arrossisce, un po’, sorride ancora -e, diamine, si nota così tanto- e si gratta la nuca, in imbarazzo.

«È un coglione» asserisce Zayn con fermezza, passando davanti a tutti e andando dritto verso la cucina. Liam lancia un’occhiata di traverso a Louis e Harry -fatelo ragionare voi, sembra dire con gli occhi- e poi segue l’amico.

«Se l’hai fatto per quelli che ti hanno criticato, Zayn ha ragione: sei un coglione» prorompe Louis, guardandolo con le sopracciglia aggrottate. Se li trascina entrambi -Niall che lo guarda male e Harry che è ancora troppo interdetto per capire di doversi spostare dall’ingresso- in cucina e si siedono attorno al tavolo. Zayn si sta preparando una tazza di tè.

«Non l’ho fatto per nessuno, Louis. L’ho fatto per me» dice Niall, pacato, e Harry pensa che ha una voce strana, con quel coso tra i denti, e che deve assolutamente levarselo.

«Che cazzata» borbotta piano Zayn, dando loro le spalle mentre versa l’acqua riscaldata in una tazza. Liam lo guarda male, ma comunque sembra pienamente d’accordo, perché non lo riprende -e lui lo riprende sempre quando eccede nei suoi attimi di indelicatezza.

«Devi togliertelo» sono le prime parole che Harry rivolge a Niall da quando è entrato in casa sua e di Louis. Niall lo guarda quasi incazzato -forse si aspettava almeno da lui un po’ di appoggio- ma poi sbuffa e scrolla le spalle -e la luce chiara del sole che filtra dalle finestre si incastra nei suoi capelli e Harry si perde un attimo a guardarli, rischiando di perdersi la domanda che segue.

«E perché?»

«Perché sei un coglione» afferma Zayn, e dallo sguardo scocciato di Niall Harry capisce che deve averglielo ripetuto almeno mille volte da quando si sono visti.

«Perché...» ci pensa. Ha baciato una ragazza con l’apparecchio soltanto una volta, quando aveva quattordici anni. Si è procurato un taglio alla lingua profondo come un cratere e da allora ha evitato tutte le ferraglie dei dentisti e le ragazze che se le portavano dietro.

«Perché è inutile. Sei perfetto così».

Liam annuisce con foga, Louis gli scompiglia i capelli e fa un versetto di apprezzamento e Zayn affoga il viso nella tazza di tè. Niall, invece, si spettina i capelli con sguardo infastidito. Harry vorrebbe tanto vederlo arrossire.

«Che vi importa? Lo devo portare io, non voi. È solo uno stupido apparecchio». Probabilmente gli altri non lo notano, ma cavolo, Harry la sente benissimo, quella linea di differenza tra la sua voce prima e la sua voce adesso. Gli sembra di star ascoltando una salamandra intrattenere un pubblico di mosche con un discorso sul perché sia importante per i rettili sdraiarsi a prendere il sole e sul perché non abbiano bisogno della crema solare.

«Sei un coglione» mugugna Zayn dietro la tazza con le saette colorate, e Niall a quel punto sembra non farcela più, perché si alza di scatto -facendo raschiare la sedia duramente contro il pavimento-, lancia un’occhiata tra la delusione e lo sconforto ad ognuno dei suoi amici e poi esce dalla cucina.

Harry per un attimo pensa che gli sia capitata tra le mani la scena perfetta: si alzerà, andrà dovunque Niall si sia rifugiato, lo troverà a piangere e, per consolarlo, finirà col baciarlo. Niall non lo rifiuterà e si toglierà quello stupido apparecchio, perché Harry -per quanto gli voglia bene- non avrà intenzione di baciarlo ancora con del ferro sui denti.

Poi invece Louis si alza e il castello di carte in cui dimorano le sue fantasie crolla su se stesso senza emettere alcun suono.

«Vado a parlargli» annuncia il guasta-sogni con una delle poche espressioni serie che Harry gli vedrà fare in tutta la vita.

Eh no, col cazzo.

«Lascia, vado io» Harry si sente molto stupido mentre si alza, blocca Louis per un braccio e tutti lo fissano. Ma poi niente, il suo Boo Bear fa un verso vago e si risiede, Zayn si alza per posare la tazza finita nel lavandino e Liam si passa una mano sul collo. Harry si sente molto fortunato.

Niall è nel giardino sul retro. Harry ci ha impiegato almeno dieci minuti a trovarlo -di solito nei film la fanno così facile- e quando finalmente lo trova non sta piangendo -ha soltanto gli occhi lucidi.

Si siede accanto a lui, improvvisamente agitato: cosa deve dire? Come deve cominciare il discorso? Quanto deve aspettare prima di poterlo baciare? Vorrebbe tanto che stesse piangendo, in questo momento -sarebbe tutto più semplice, sì, Niall sarebbe scosso e forse si dimenticherebbe di rifiutarlo mentre lui cerca di appropriarsi delle sue labbra.

«Fa un male cane» confessa Niall, interrompendo quell’assurdo silenzio e quel contrastante marasma di pensieri all’interno del cervello di Harry.

«È uno dei tanti svantaggi. Non capisco perché tu lo voglia tenere». Non doveva cominciare così il discorso. Doveva essere qualcosa come «Tranquillo, andrà tutto bene. Passerà presto» e poi «Ma non potrò baciarti se lo terrai. Non preferiresti togliertelo?»

«È solo per un anno, Harry. Non darà fastidio a nessuno».

«A me darà fastidio».

Cristo, ma l’ha detto davvero? Deve morire, ora. Qualcuno venga a prenderlo e a pestarlo a sangue.

«Anche a me, da quello che ho capito. Mi tireranno di nuovo gli elastici fra un paio di mesi e farà di nuovo maledettamente male».

Niall non lo guarda e sembra totalmente ignorare la sua imbarazzante confessione. Harry vorrebbe sospirare di sollievo e allo stesso tempo tirare un potente scrollone all’amico, perché è davvero tonto, quando vuole.

«Fa tanto male?»

Niall sospira e annuisce, e poi lo guarda. Gli occhi di Niall sono azzurri -e Harry non ha mai pensato una cosa tanto banale.

Sei un coglione, Harry Styles.

Il biondo si stringe nelle spalle, senza distogliere lo sguardo. Sporge il labbro all’infuori in un bellissimo broncio.

«Posso sopportare» dice. E poi si avvicina. E poi lo bacia.

Harry sta pensando ad un treno in corsa. Sta pensando ad un treno in corsa che sbuffa fumo a intervalli irregolari. Sta pensando che il suo cuore è come un treno in corsa, che sta per esplodere, che è prossimo ad un burrone e non riesce a rallentare.

Oltre a questo, Harry non riesce a formulare molti altri pensieri coerenti. Uno di questi riguarda il fatto che non vede l’ora di ficcargli la lingua in gola -e poi pensa che non è delicata, come cosa, che Niall si è appena messo l’apparecchio e che lui non vuole perdere l’uso di quel muscolo. Poi riflette brevemente sul fatto che lui e Niall non si baciano. Si baciano lui e Louis, ogni tanto, per scherzo, perché Louis è un coglione e lui lo asseconda; si baciano Zayn e Liam, un sacco di volte, perché Liam e Zayn hanno uno strano rapporto e lui non ne vuole sapere di più. Ma lui e Niall non si baciano, di solito.

«Oh» è l’unica cosa che esce dalle labbra di Harry, quando queste non sono più impegnate a sfregarsi contro quelle dell’amico.

«Oh» gli fa il verso Niall, e poi scoppia a ridere di gusto, buttando indietro la testa e mostrando la gola. Harry pensa che la sua risata è bellissima, che l’apparecchio si nota di meno -o forse è lui che lo nota di meno, perché ora non riesce a guardare altro se non le sue meravigliose labbra screpolate e tutto il resto appare irrilevante- e che Niall è arrossito.

«Ti toglierai l’apparecchio?» chiede Harry, perché non sa più cosa dire e deve distrarsi dalla meravigliosa luce che brilla nello sguardo del biondo. Niall arriccia il naso.

«Può essere».

«Sei un coglione».

Niall lo guarda, e per un attimo Harry pensa che si sia incazzato. Poi invece il biondo ride e gli dà una lieve spinta. Il cuore di Harry è definitivamente caduto dentro il burrone e non ha neanche tanta voglia di risalire.

 

E alloraaaa! Eccomi qua, bellezze mie :3 Oggi sono di buon umore, ma penso che presto peggiorerò, perché devo ancora cominciare i compiti ._. Ma a voi non interessa, quindi passiamo a qualcosa di più costruttivo.

Questa OS all’inizio mi piaceva da impazzire. Sul serio, quando l’ho scritta non vedevo l’ora di pubblicarla, perché me n’ero innamorata -della serie “viva la modestia”. Ma ora, dopo un paio di giorni, non mi piace più così tanto. Rileggendola mi è sembrata banale e anche troppo lunga. Quindi, vi prego, ditemi che non fa così schifo :D

Per il nostro amato Horan con l’apparecchio, ho visto questa foto qui e poi boh, Niall e Harry hanno fatto tutto il resto (soprattutto Harry, già ._.). Per il titolo, la canzone è presa da un verso di questa meraviglia, ma non è che c’entri poi molto con la storia, la stavo solo ascoltando mentre scrivevo :P

Infine, ringrazio tutti gli angeli che hanno preferito/seguito/ricordato e recensito la scorsa shot. Spero che anche questa vi faccia piacere :D

Un bacione

_ki_

   
 
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