-Capitolo
1-
"Chi
è pronto a dar via le proprie libertà
fondamentali
per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né
la libertà né la
sicurezza."
(Benjamin
Franklin)
Dolore.
Odio.
Vendetta.
Rancore.
Una voce nei miei sogni mi
sussurra parole di sangue.
E' una tortura.
Tutt’ora se ripenso al
sorriso sadico che quell’uomo mi fece provo paura. Mi sento
come se tornassi
bambina.
Eppure...
Mi dirigo verso il bagno, e
come ogni sera quando mi sveglio mi guardo allo specchio sperando che
qualcosa
sia cambiato nel mio aspetto.
Già sono anoressica. Strano
dite? Eppure mi piace.
Mi
fa sentire meglio, come se liberandomi del
sangue che ho ingurgitato mi liberassi allo stesso tempo della
sofferenza
dentro me
All’accademia non
insegnavano come vestire, è stato solo tempo dopo che ho
imparato la tecnica
del sedurre e ho imparato a vestirmi con eleganza.
Mi lego i capelli in uno
chignon.
Stasera si va a caccia in
discoteca, il posto preferito dai vampiri per nutrirsi. Li
ucciderò tutti, fino
a quando non avrò raggiunto il mio scopo.
Apro le tende, la luna
brilla più degli altri giorni.
"Oh luna ti sembra cosi
meschino uccidere i propri simili per dei sentimenti che questo cuore
morto da
ormai tempi memorabili prova??"
Come ogni sera la luna non
mi risponde. Forse sto anche diventando pazza. Apro la finestra e mi
calo dalla
finestra. Atterro con dolcezza e mi dirigo verso la discoteca
più frequentata
dai vampiri.
Sono all’entrata, dove un
uomo grande e grosso di colore mi ferma per chiedermi il biglietto di
ingresso,
ma dopo aver tirato fuori le zanne, si spaventa e mi lascia
entrare. Dentro è buio ma con i miei
sensi da vampira molto più sviluppati rispetto a quelli
umani non ho alcun
problema, riesco a percepire chiaramente almeno una ventina se non una
trentina
di vampiri in giro. Benissimo mi divertirò. Mi metto al
collo l'amuleto fornito
dall'associazione in grado di nascondere la mia identità di
vampira, poi mi
precipito sul cubo.
"Hey bella vuoi venire
a farti un giro con me e i miei amici?"
Annuisco facendo finta di
cadere in balia del suo fascino maledetto, così mi portano
fuori nel parcheggio
e mentre sussurrano fra di loro frasi perverse e inquietanti, inizio a
tirare
fuori il coltellino per decapitarli dal reggicalze. Iniziano ad
avvicinarsi
continuando a ripetere sottovoce che mi avrebbero uccisa e violentata a
sangue.
Come se davvero potessero avvicinarsi a me. Illusi, sciocchi e poveri
illusi.
E proprio mentre stanno per
attaccare, una voce maschile grido interrompendoli.
"Lei è mia. Se la
toccate non vedrete la luna di domani."
E come le iene abbandonano
la carcassa all’arrivo del leone, loro sparirono.
Il nuovo ragazzo era un
vampiro anche lui, ma di un livello superiore, era un sangue nobile.
"Che spreco di tempo.
Ho già perso le mie vittime di oggi.” Dico
sbuffando tra me e me e girandomi
per andarmene via da lì.
"Interessante cos’ho
sta sera davanti a me... Mi divertirò di più...
vero mia cacciatrice?"
Mi bloccai.
Prima regola di un
cacciatore: "Mai rivelare o far scoprire la propria
identità.''