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Autore: Miss_Slytherin    11/02/2012    10 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                         CAPITOLO 54

                                                 Come back to Great Britain


Le simulazioni d'esame erano arrivate insieme ad una spruzzata di neve, che preannunciava un Natale all'insegna del bianco almeno per gli studenti americani.

C'era chi aveva preso Eccellente in ogni materia, come Rose Weasley che era arrossita compiaciuta di fronte alla faccia sbalordita di Derek, chi aveva ricevuto un inaspettato Ogni Oltre Previsione come Cassiopea in Storia della Magia, e chi aveva deciso che le iguane avrebbero dovuto essere sterminate in massa come Lily, che il giorno della simulazione di Trasfigurazione non era riuscita a far evanescere completamente la sua. Si era consolata con il suo Eccellente in Pozioni, nonostante Scorpius continuasse a prenderla in giro per il fatto che la sua iguana si era bizzarramente spaccata a metà durante l'esercizio. A lui era andato quasi tutto bene, come a Glorya, ad eccezione di Storia della Magia; a differenza di sua sorella non era riuscito ad andare oltre l'Accettabile, e Lily naturalmente non perdeva occasione per ricordarglielo.

E, dopo le simulazioni, era arrivato il momento di partire.

C'era chi non vedeva l'ora di rimettere piede sul suolo inglese come Lily che sentiva la mancanza fisica di Hogwarts, e chi invece avrebbe voluto incatenarsi al Saint Patrick come Edward, che non riusciva ad accettare il fatto di dover lasciare Diana. Ma, volenti o nolenti, per gli studenti inglesi era giunta l'ora di preparare i bagagli in vista della partenza del giorno dopo.

-Com'è possibile che io non riesca mai a chiudere il mio baule?- chiese Lily disperata di fronte alla propria valigia stracolma di vestiti.

-Chissà, magari è perchè quando ti sposti la quantità dei tuoi abiti tende a raddoppiare- ipotizzò Glorya, che invece non aveva avuto problemi e ora stava riempiendo il beauty-case.

-O forse perchè non sai ancora fare un incantesimo Estensivo Irriconoscibile- suggerì Cassiopea, ancora intenta ad appellare le sue cose, che volavano per tutta la stanza rischiando di mutilare gravemente le sue occupanti.

-Tu lo sai fare?- chiese Lily sospettosa.

-No- fece Cassiopea tranquilla.

-E allora cosa critichi! Potreste aiutarmi, piuttosto- sbuffò Lily, ora seduta sul coperchio del baule nell'inutile tentativo di chiuderlo con il proprio peso.

Glorya e Cassiopea si misero immediatamente sulla difensiva: i bauli di Lily tendevano sempre ad esplodere, e loro non volevano perdere la vita in una così sciocca impresa.

-Io devo passare per il laboratorio di Pozioni...ho dimenticato il mio libro!- annunciò Glorya infilandosi di tutta fretta in corridoio.

-Io...devo andare a prendere il mio gufo. Sai, non posso lasciarlo qui...- disse Cassiopea ed in un batter d'occhio anche lei era scomparsa.

-Infami- sospirò Lily affranta.

In quel momento Scorpius ebbe la malaugurata idea di entrare senza bussare, e Lily immediatamente gli puntò un dito contro.

-Tu!- esclamò minacciosa. Scorpius arretrò di un passo.

-Mi fai paura quando fai così- disse, con voce fintamente tramula.

-Aiutami a chiudere il baule!-

-Non voglio! Sono sicuro che mi farò male- si rifiutò Scorpius e fece per uscire dalla stanza, ma Lily fu più veloce di lui.

-Colloportus!- disse, puntando la bacchetta contro la porta, che si sigillò dall'interno.

-Mi hai sequestrato!- esclamò Scorpius incredulo.

-Già. E non ti lascerò andare finchè non mi avrai aiutata- rispose Lily compiaciuta.

Un'ora e un quarto più tardi Scorpius aveva compiuto il miracolo: non senza qualche difficoltà era stato in grado di estendere il baule di Lily, che era riuscito a contenere tutto ed ora giaceva composto ai piedi del comodino.

-Non ci posso credere- commentò Lily lasciandosi cadere sul letto.

-Neanch'io. Credevo sinceramente che saremmo morti fagocitati dalla valanga di vestiti mangiamaghi- concordò Scorpius mettendosi accanto a lei.

D'un tratto Lily prese piena consapevolezza del fatto che lei e Scorpius si trovavano da soli in una stanza sigillata. Certo, la porta l'aveva stregata lei, ma non era sicura di voler rimuovere l'incantesimo.

-Cosa...cos'eri venuto a fare, prima che ti rapissi?- chiese lei, per prendere tempo. Il cuore le batteva forte...era la prima volta che si trovavano soli in una situazione del genere da quando stavano insieme. Non riusciva ancora ad accettare il fatto che Scorpius fosse il suo ragazzo. Non riusciva neanche a pensare quelle due parole vicine nella sua testa.

-Ero venuto a darti queste- rispose Scorpius, estraendo dalla tasca del mantello un sacchetto di pastiglie.

-Cosa sono?-

-Sono le tue pillole per le vertigini. Ti serviranno domani per il viaggio in carrozza- spiegò Scorpius.

Lily chiuse gli occhi, sentendosi mancare. Non poteva sopravvivere ad un altro viaggio sulle carrozze volanti.

-Vorrei poter essere già capace di Smaterializzarmi- disse, disperata.

-Sì, così ti Spaccheresti come la tua iguana- sghignazzò Scorpius, beccandosi un esile pugno sulla spalla. Quella ragazza gli stava facendo comparire un sacco di lividi, e non era sicuro che la cosa gli piacesse.

-Ahia! Mi stai dando più pugni che baci, non mi sembra giusto- si lamentò, indignato.

Lily sorrise, avvicinando il volto a quello di lui.

-Hai ragione. Forse è il caso di rimediare...- sussurrò maliziosa prima di baciarlo. In un attimo Lily si ritrovò sotto Scorpius, e non potè fare a meno di pensare che si sentiva completamente a suo agio, al posto giusto; non c'era traccia del disagio che aveva provato con Ethan. Le mani di Scorpius erano dolci sul suo viso, lente nei movimenti, accurate nelle carezze. Sorrise mentre lui le depositava una scia di baci sul collo, ma aggrottò la fronte contrariata quando lui si staccò da lei e rotolò di nuovo al suo fianco.

-Perchè hai smesso?- chiese, perplessa.

-Fidati, è meglio così- affermò Scorpius deciso, con il respiro corto. Sentiva che qualcosa ai piani bassi stava prendendo vita, ed era meglio che salutasse Lily al più presto.

Si alzò, mormorò un -Finite Incantatem!- alla porta e fece per uscire; a metà strada si fermò, tornò indietro, baciò ancora una volta Lily sulle labbra ed infine sparì.

Lily, completamente spiazzata, tornò a stendersi. Aveva appena deciso di andare in bagno a farsi una doccia, quando qualcuno bussò alla porta. Pensando che Scorpius fosse tornato sui suoi passi andò ad aprire con un sorriso, ma si trovò davanti la Preside Dalton in persona.

Decisamente sorpresa, la salutò con rispetto:

-Preside Dalton, buonasera-

-Buonasera, signorina Potter. Mi dispiace disturbarla ma...deve venire con me- replicò la Preside e Lily notò che la sua espressione era molto triste e preoccupata. Senza chiedere spiegazioni annuì, infilò al volo un paio di scarpe da ginnastica e la seguì fuori dalla stanza.

-Cos'è successo?- chiese mentre camminava accanto a lei.

-Le spiegherò tutto nel mio ufficio...ci siamo quasi...eccoci- replicò la Preside, che dopo aver svoltato un ultimo angolo si fermò davanti ad una semplice porta nera. La sfiorò con un dito e quella si aprì, rivelando lo studio della Dalton.

Lily non vi era mai entrata, naturalmente, ma ad una prima occhiata lo giudicò banale. C'erano libri e libri e libri, una semplice scrivania con una poltrona e una grande finestra che dava sul parco.

Ma ciò che stupì Lily fu la presenza di suo fratello Albus, che come lei doveva essere appena arrivato e si guardava intorno spaesato.

La Preside fece apparire due comode poltrone, sulle quali Lily e Albus si accomodarono senza chiedere il permesso.

Anche la Dalton si sedette, e con voce grave disse:

-Ho appena parlato con il vostro Preside. Mi ha comunicato, non meno di cinque minuti fa che...- s'interruppe, alla ricerca delle giuste parole da dire e Lily sentiva il cuore battere sempre più furiosamente mentre i secondi passavano, -...che vostro padre è rimasto gravemente ferito durante un'operazione con la sua squadra di Auror- concluse, guardandoli negli occhi.

Albus impallidì. Lily sentì il cuore fermarsi.

-Ferito...come? Dove? Cos'è successo?- chiese Albus quasi urlando.

-Purtroppo non conosco i dettagli, so solo che è stato colpito da un incantesimo particolarmente potente- rispose la Preside, molto turbata.

-Ma...sta bene, no?- domandò Lily, stringendo forte i braccioli della poltrona per farsi forza.

-Non lo so, ma dovete partire immediatamente. Ho predisposto una passaporta per voi- disse indicando una vecchia forchetta arrugginita,- a breve si attiverà e vi condurrà in Gran Bretagna. Vi auguro buona fortuna cari ragazzi, e spero con tutto il cuore che vostro padre stia bene- disse poi con sincerità la Preside.

I due fratelli annuirono, scossi, fissando il vecchio utensile. Istintivamente Albus afferrò la mano di Lily, che la strinse forte. Quando la forchetta s'illuminò di una luce azzurra, i due vi posarono sopra un dito, diretti verso quel destino che ancora una volta stava cercando di portarsi via il Bambino Che è Sopravvissuto.


                                                             *******


Dopo un tempo che parve infinito, Lily e Albus toccarono terra e per la violenza dell'atterraggio persero l'equilibrio e finirono una sopra l'altro. Rialzatisi, capirono di trovarsi nel vecchio e caro giardino della Tana, ed infatti un secondo dopo nonna Molly emerse dalla porta della cucina e venne loro incontro.

-Ragazzi! Venite, entrate...- disse loro con il viso ormai segnato dalle molte rughe scuro per la preoccupazione.

-Cos'è successo nonna?- chiese subito Albus mentre la seguivano in casa. In cucina trovarono solo nonno Arthur, seduto in poltrona, e zio Bill, che misurava la stanza a grandi passi.

Fecero un cenno a Lily e Albus, che chiese di nuovo:

-Ci volete dire che cosa sta succedendo? Dove sono tutti? James, Meredith e Brian?-

-I piccoli stanno dormendo di sopra, c'è Fleur con loro. James è al San Mungo, con tutti gli altri- rispose nonna Molly e sotto lo sguardo insistente di Albus proseguì:

-Vedete, vostro padre da tempo dava la caccia ad una banda di maghi oscuri che prendevano di mira i bambini. Li rapivano, li torturavano e...- s'interruppe, senza avere la forza di continuare. Fu il marito a farlo per lei:

-Questa sera erano finalmente giunti al loro nascondiglio. C'è stato un combattimento, e Harry...è stato colpito da uno Schiantesimo. Ha battuto forte la testa ed ha perso molto sangue prima che gli altri Auror riuscissero a liberarsi dei nemici e a soccorrerlo-.

Lily sentì le gambe tremare e solo la prontezza di spirito di zio Bill, che spinse una sedia sotto di lei, evitò che cadesse a terra.

-Voglio andare subito da lui- disse perentoria e nessuno osò contraddirla.

-Stavamo aspettando voi per Smaterializzarci, Fleur potrà badare ai bambini- disse il maggiore degli Weasley. Senza aspettare altro, Albus si avvicinò allo zio per afferrargli un braccio, mentre Lily si mise in mezzo ai due nonni. Un attimo dopo la cucina era deserta.



                                                              ******


Ginny Weasley in Potter non riusciva a credere a quello che stava succedendo. Dopo tutto quello che Harry aveva passato, dopo tutti i sacrifici che aveva dovuto fare e tutte le sofferenze che aveva dovuto patire, era di nuovo in fin di vita. Proprio quando ormai credeva che nulla avrebbe più potuto portarle via l'uomo che aveva desiderato sin da quando l'aveva visto, il destino ci si era messo di mezzo di nuovo.

Pensava a questo Ginny, nella sala d'attesa del San Mungo, con una tazza di tè bollente fra le mani, seduta fra Hermione e James.

Ron continuava a marciare davanti a loro, avanti e indietro, quasi come se volesse consumare le suole delle scarpe; George fissava senza vederlo davvero un manifesto sulla cura contro la Spruzzolosi, con Angelina accanto a lui. Percy e Audrey erano andati a prendere qualcosa per cena per tutti, dato che non avevano toccato cibo dal pranzo.

Ginny non sentiva gli altri rumori del caotico ospedale intorno a lei, anche se poco distante c'era una donna che continuava a piangere e strillare come una banshee, ed un bambino continuava a frignare chiedendo della sua mamma; pensava ossessivamente a quando, ormai molto tempo prima, aveva visto un Harry diciassettenne apparentemente morto fra le braccia di Hagrid, con Voldemort che festeggiava la vittoria. Ricordava il terrore che le aveva attanagliato le viscere, il fresco e soffocante dolore per la morte di Fred...ricordava di aver fissato quel corpo immobile pregando con tutta se stessa, con ogni fibra del suo essere, che non fosse vero. Che Harry non fosse davvero morto.

-Mamma!- una voce resa acuta dalla paura la strappò a quei tristi ricordi, e sollevando gli occhi Ginny vide Lily e Albus venire verso di lei, pallidi, seguiti dai suoi genitori e da Bill.

-Lily...Al...- disse solamente alzandosi, e pochi istanti dopo si trovò stretta fra le braccia del suo secondogenito, diventato ormai più alto di lei, e sentiva la mano fredda e delicata di Lily sul braccio.

-Come sta andando? Dov'è? Possiamo vederlo?- chiese Albus quando l'ebbe lasciata andare, stringendo forte il braccio di James.

-I medimaghi stanno ancora operando...siamo qui da ore ad attendere che ci dicano qualcosa di più preciso- rispose Hermione con la voce rotta, dato che né Ginny né James sembravano in grado di parlare.

Lily annuì, incapace di proferir parola, e si lasciò cadere sulla sedia lasciata vuota da suo fratello. Albus la imitò, mentre James si unì a Ron nella sua marcia disperata, troppo sconvolto per poter dire qualcosa. Tornarono poco dopo Percy e Audrey con dei sandwich dall'aria invitante che tutti presero, ma che nessuno mangiò davvero. Lily sbriciolava il pane torturandolo, mentre Albus se lo rigirava fra le mani ancora intatto.

Ginny tornò a sedersi fra i suoi figli, e Lily, inaspettatamente, le afferrò una mano e gliela strinse forte.

-Andrà tutto bene, vedrai- le disse guardando fissa la parete davanti a lei, come se fosse compito suo, e non di Ginny, consolarla. Tutti si voltarono a guardarla, stupiti. Non era da lei parlare in quel modo e nessuno, nel profondo, si aspettava quel coinvolgimento emotivo da parte sua.

-Deve andare tutto bene...insomma, è papà. È Harry Potter. Lui vince sempre, niente può fargli male- continuò, con voce ferma, con ingenuo ottimismo.

-Oh Lily...- sospirò Ginny, desiderando disperatamente di crederle; le appoggiò la testa sulla spalla, e Lily continuò a tenerle la mano. Non erano mai state così unite come in quel momento.



Spazio Autrice:


Buondì :)

Eccomi tornata con un nuovo capitolo, ci ho messo un po' a scriverlo...ma che ci volete fare, la mia ispirazione era andata a farsi un giro per il mondo insieme a Babbo Natale e alle sue renne. Io nel frattempo ho avuto gli esami e si sa...è già tanto se si arriva sani alla fine della sessione O.O

Cooomunque, mi dispiace di avervi fatto attendere molto anche questa volta, ma spero che almeno ne sia valsa la pena e che questo capitolo vi possa piacere :)

Veniamo appunto al capitolo. Lo so già che mi lancerete pomodori, maledicendomi perchè sto facendo di nuovo soffrire questi poveri personaggi, ma io non so stare più di tre capitoli senza tragedie :P

Qualcosa di positivo però c'è: Lily e Scorpius a modo loro sono ormai una coppia, e alla fine si vede anche un importante momento fra Ginny e Lily...diciamo che grazie a Slab mi sono accorta di non aver mai dedicato abbastanza spazio al rapporto madre-figlia.

Beh...spero che mi farete sapere cosa ne pensate, ne sarei molto felice :)

Nei prossimi giorni risponderò a tutte le recensioni, abbiate ancora un po' di pazienza...ma nel frattempo urlo un GIGANTESCO GRAZIE a tutti quelli che recensiscono, e che mi fanno capire che la mia storia vale ancora qualcosa, anche se abbiamo passato i cinquanta capitoli. Vi adoro, sempre e comunque.


Un grazie come sempre anche alle 154 persone che hanno la ff fra i preferiti, alle 28 che la ricordano e alle 168 che l'hanno fra le seguite: non smetterò mai di ringraziarvi :)

Bene, per oggi ho finito. Spero di poter aggiornare un po' più in fretta, ma non posso assicurare nulla :(


Con tanto affetto,

Vostra, Miss_Slytherin

Ps: non dimenticate di fare un salto anche alla mia altra storia, Marauders: quando la follia è all'ordine del giorno , che sta ricevendo davvero poche recensioni...ci tengo davvero tanto, e mi piacerebbe molto che fosse più seguita :)





  
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