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Autore: Miss Demy    11/02/2012    14 recensioni
Quando la vita ti sbatte in faccia certe situazioni, rendendoti vittima degli eventi, ti senti davvero tale o pensi di esserti resa complice per ciò che non hai fatto? I rimorsi ti mozzano il respiro nel cuore della notte, e ti domandi “forse se…” solo per cercare di andare avanti, nonostante il cuore e la mente provino a tornare indietro nel tempo.
Vincitrice del premio Nero di Seppia, come storia più Angst al contest Create your recipe, indetto da Adamantina sul forum di EFP
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: La flashfic affronta un tema delicato come quello dell’uso degli anabolizzanti nelle palestre da parte dei body builders. Ci tengo a precisare che tale argomento è spesso considerato tabù, si tende a non affrontarlo e a divulgare le notizie in maniera sbagliata. In questa flash ho messo in luce ciò che può accadere durante la preparazione per le gare di body building e l’ho fatto attraverso gli occhi di Jennifer, un’atleta di body fitness nella palestra più nota della West Side di Manhattan, già usata in una mia shot intitolata Impresso sulla pelle.
Questa flashfic vuole essere un omaggio a un atleta scomparso all’età di ventinove anni a seguito di utilizzo di anabolizzanti.

Flashfic quarta classificata al contest Create your recipe, indetto da Amantina sul forum di EFP, e vincitrice del premio Nero di seppia, come storia più Angst.

1: Immagine richiesta dall’organizzatrice Adamantina.

2: Citazione tratta dal libro “Burned”, richiesta dall’organizzatrice Adamantina.
3: Parola rara richiesta dall’organizzatrice Adamantina.

 





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Credi che rimanere seduta sul gelido gradino di questa scalinata servirà a qualcosa?
Che piangere, mentre nascondi il viso e stringi con rabbia la testa, potrà cambiare gli eventi1?
Forse credi che il dolore, che nasce nel tuo cuore e ti attraversa l’anima, riesca a mantenere vivo il suo ricordo, come se il tempo potesse fermarsi; che le lacrime che solcano il tuo viso ancora incredulo possano fargli capire quanto amore ci sarà solo per lui.
O forse speri soltanto che il rimorso che ti tiene sveglia la notte, che martella il tuo cervello, possa essere esorcizzato con un pianto.

La mattina ti svegli col sole, ma non lo senti scaldarti perché dentro di te la neve scende fitta, ghiacciandoti il cuore e appannandoti la vista. Ti avvicini allo specchio, sfiorandolo con la mano, e in quel riflesso, alla donna dagli occhi gonfi che scorgi, domandi:
Qual è la tua colpa, guerriera2?
Perché di lotte ne hai vinte molte, e lo sai, però duellare con la rassegnazione non è facile e preferisci torturarti con quesiti a cui nessuno potrà mai risponderti.

Forse perché colpe non ne hai.

Ti senti sviscerata dei ricordi costruiti insieme a lui un poco alla volta; di quelli che impregnano il cuore di dolcezza e lo fanno battere più forte.
Ti senti tradita. E forse avresti preferito saperlo tra le braccia di un’altra donna, magari accettando il pensiero dei suoi gemiti su una bocca che non era la tua.
Invece, con loro no. È impossibile perdonare lui e i suoi complici perfetti, i suoi alleati preziosi e indispensabili, per quella guerra che è sempre stata solo sua: una guerra in cui le armi non feriscono l’avversario ma uccidono chi le usa.
E ti ritrovi la sera, in quel letto troppo grande e freddo senza di lui, a immaginare cosa sarebbe accaduto se almeno per una volta, nei tuoi occhi colmi di speranza e di amore, avesse scorto quella vana preghiera con la quale gli chiedevi di scegliere te, voi.
Sai che è indarno3, ma credere che forse avresti potuto fare di più ti aiuta a chiudere gli occhi per qualche ora. Una, due, tre, e poi la rabbia ti sveglia, ti inghiotte, soffoca il tuo respiro. Sbatti il pugno sul materasso, maledicendoti per non averlo sbattuto mai su quella porta che ti separava da lui e dai suoi alleati. La butti giù adesso, col pensiero, fregandotene del suo sguardo intimidatorio; gli strappi dalle mani quelle fiale, infrangendole a terra e godendo mentre il liquido si sparge sul pavimento.

Non ucciderà più.

Lo stringi a te, o forse sei tu che ti stringi a lui, e gli sussurri che i suoi muscoli sono perfetti così, che lo ami così com’è. Riesci persino a percepire il suo profumo solleticarti le narici, e una lacrima sfugge al tuo controllo.

La primavera arriverà e ti chiamerà mamma; ritroverai quel suo sorriso che temevi di dimenticare.

E forse, quando Lei ti abbraccerà, ti concederai quella carezza che il sole vorrà donarti.


Fine


Il punto dell'autrice

Carissimi amici, credo che questa sia stata la mia produzione più difficile: non avevo mai creduto potesse essere così arduo scrivere in sole cinquecento parole, o forse sono io che ho bisogno di molte più pagine per trasmettere ciò che la mia mente immagina.
Questa flashfic fa parte di una serie intitolata Olympia e alla quale spero di aggiungere presto la mia prima long.
Ho voluto che Jennifer, personaggio della mia shot Impresso sulla pelle, appartenente alla stessa serie, come voce narrante in questa flash. Ciò ha molta importannza perché cronologicamente si colloca prima della long che pubblicherò e perché questa vicenda condizionerà la sua carriera di atleta e il suo modo di pensare. Ho voluto mostrare e riflettere su una situazione molto delicata e purtroppo esistente negli ambienti da gare di body-building ma ho cercato di farlo da lontano, perché non sarebbe giusto farlo in poche parole. Lo farò nella long, che spero seguirete.
Spero che questa flash sia potuta piacere e che non vi abbia deluso più di tanto.
Mi farebbe tanto ma tanto piacere avere le vostre opinioni su un tipo di produzione che di solito non uso come questo per cui, fatevi sentire!
Non posso salutarvi senza aver ringraziato la carissima amica, nonché autrice bravissima, Sun86 per aver realizzato questo stupendo blend per la mia flash.

Un bacione e a prestissimo!

Demy





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 -Grammatica: 19,5/20 punti

Molto buona, l’unica, piccola imperfezione che ho riscontrato è questa: torturarti con quesiti a cui nessuno potrà mai risponderti. La versione corretta è rispondere, perché si riferisce ai quesiti e non alla protagonista. Per il resto, tutto corretto.

-Lessico e stile: 20/20 punti

Lo stile è fluido, scorrevole, la storia procede senza intoppi. Davvero buono, ho adorato il suono poetico che contrasta con il contenuto difficile. Ottimo lavoro.

-Originalità: 10/10 punti

Devo dire che non ho mai letto nulla di simile. L’argomento mi è praticamente sconosciuto, e affrontarlo non deve certo essere facile; tantomeno lo è riuscirci in modo così delicato.

-Caratterizzazione: 15/15 punti

Nulla da dire, se non che è perfetta. Jennifer è presente con tutta se stessa e arriva al lettore senza filtri.

-Utilizzo degli ingredienti: 19/25 punti

5 punti per l’immagine, inserita molto bene e coerentemente.

5 per la citazione, una delle mie preferite, che è perfetta al contesto e inserita in modo originalissimo.

0 punti per la canzone, non utilizzata.

4 punti per l’avvertimento, che certo era abbastanza complesso da intendere per un’originale.

5 punti per la parola rara, ben integrata nel testo.

-Giudizio personale: 10/10 punti

Credo di aver già detto quasi tutto: questa storia è adorabile, delicata, dura, dolorosa. Ho adorato in particolar modo la parte in cui Jennifer sogna di distruggere tutte le fiale, insieme a quella in cui abbraccia il suo amore. Veramente una meraviglia, complimenti.

Per un totale di 93,5/100 punti.

   
 
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