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Autore: Simo_R    12/02/2012    1 recensioni
Questo è un racconto di una semplice ragazza che vive un'avventura che ha più lati negativi che positivi,ma quando c'è l'amicizia..o l'amore di mezzo,non c'è giusto o sbagliato,nè razionale o irrazionale.Tutto è possibile. Un incontro,un cambiamento inaspettato,Spero vi piaccia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3



 

Eravamo sedute da Randy's, un posto davvero carino ed accogliente, un grande bancone separava la cucina da tavoli sparsi qua e là, alcuni vicino a delle ampie vetrate che davano sulla strada facendo vedere la piazza.
 << Allora, cosa vi porto? >> , mi voltai e vidi la ragazza che ci serviva, avrà avuto una ventina di anni, carina e di colore e cosa più importante non ci guardava come oggetti nuovi. I capelli castano scuri erano raccolti in una coda e scendevano lisci sul collo fino alla schienda, degli occhi nocciola intensi e delle labbra carnose e rosee incorniciavano il viso ancora da bambina.
 << Due hamburger, un'insalata e tante patatine fritte >> , rispose mia madre con un sorriso. Arrivarono subito ed iniziammo a parlare.
 << Allora, che te ne pare della città? Non è male.. >> , vedevo che cercava di celare il suo sguardo investigativo che sondava i miei occhi, ma non ci riuscì molto.
 << Umh..in effetti non è male >> stranamente lo pensavo sul serio.
 << Oggi è venuto Richard a farmi visita, era in pensiero per me, vuole che mi ambienti >> . La guardai con l'irrefrenabile voglia di strozzarla.
 << Mamma,quando aprirai gli occhi? Non capisci che ti vuole solo scopare? Prendere e lasciare quando gli pare e piace,stai facendo il suo gioco! >>
 << Tesoro..per favore.. >>  disse con aria imbarazzata,
 << Sì sì,va bene. Allora, con gli altri colleghi come và? >>
 << Sono molto simpatici. Claire è un pò diffidente, forse perchè sono nuova o perchè ha paura che possa fare meglio di lei.. >>  mi fece l'occhiolino
 << ..Luise e Jason sono
bravi ragazzi, davvero divertenti, mi fanno ridere in continuazione >> . Vidi una luce negli occhi di mia madre, lei si stava ambientando meglio di me,le piaceva questo posto, pensai che sono una persona orribile dato che la faccio preoccupare in continuazione, ero egoista, pensavo solo a me stessa mentre lei, la donna che mi aveva messo al mondo faceva di tutto per rendermi felice. Ebbi quasi un senso di soffocamento, non potevo lasciarla, non aveva nessuno oltre me, non potevo andarmene e lasciarla da sola, pensai che sarei rimasta inchiodata qui o in qualsiasi altra città dove l'avrebbero mandata per non farla soffrire e mi sentì lo stomaco in subbuglio. Cercai di nascondere tutti i miei sentimenti e continuai a parlare.
 << Già, Jason è simpatico >> e questo bastò a farle vomitare fiotti di complimenti sul conto del suo collega tanto da farmi sospettare un interessamento di qualche altro tipo.
 

Quando tornammo a casa il sole era nascosto tra le nuvole sottili che si colorarono di argento e arancione preparandosi al crepuscolo. Fummo sorprese nel trovare decine di scatoloni nel vialetto.
 << Che gentiluomini quelli del trasloco! >> . Presi una scatola in braccio per portarla dentro quando vidi qualcosa muoversi sul retro della casa.
 << Mamma, porta dentro questa. Torno subito >>
 << Ok, ma dove vai? >> .
Girai intorno all'abitazione e tra i rami degli alberi vidi qualcosa che spiava, due lucenti occhi rossi e grandi mi ipnotizzarono. D'un tratto volò via spiegando delle ali grandissime gettando un'ombra su di me. Restai pietrificata all'avvenimento, giurerei che il mio cuore si sia fermato per qualche istante,per prendere la rincorsa e battere all'impazzata dopo.
Rientrai in casa portando dentro il resto dei nostri oggetti, feci tutto in modo sistematico e da automa, spiazzata per quello che avevo visto. Poteva essere semplicemente un animale? Era grande quanto me se non di più.
Salì in camera mia,sistemai tutto e dopo essermi cambiata e lavata mi infilai sotto le co
perte dando le spalle alla finestra. Avevo paura di vedere ancora quell'essere. Improvvisamente un'immagine mi balzò nella testa: la statua del centro.

   
 
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