Serie TV > JAG
Segui la storia  |       
Autore: Alexandra_ph    12/02/2012    1 recensioni
Questo racconto è la continuazione di Fly with me ed è stato scritto nella primavera del 2003.
A quei tempi la mia ispirazione procedeva in direzione diversa rispetto alle puntate della 7a stagione che stavano trasmettendo (forse perchè erano puntate ben poco shipper...) e così ne venne fuori una "storia parallela", che seguì la sua strada...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Fly with Me'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo 24


 

L’elicottero di soccorso si stava sollevando in cielo; un altro attendeva pronto, poco distante dall’aereo del capitano Rabb, per riportare a Washington l’ammiraglio Chegwidden e Clayton Webb, che avevano in custodia Palmer.

Non appena si era resa conto che l’ammiraglio aveva disarmato il rapitore, Sarah era riuscita in qualche modo a slegarsi i polsi e poi si era precipitata a liberare Harm, ancora a terra e legato alla sedia. Nel frattempo l’ammiraglio aveva immobilizzato Clark Palmer ed era uscito dalla grotta con il prigioniero per chiamare i soccorsi, lasciandoli soli.

Nello stesso istante in cui Mac era riuscita a liberarlo, Harm l’aveva immediatamente stretta tra le braccia: non gli sembrava vero poterla finalmente riavere con sé… Lei si era rifugiata nel suo abbraccio e lui l’aveva sentita singhiozzare. Tutta la tensione e la paura accumulate in quei giorni l’avevano davvero provata. Aveva bisogno di lui, di poter piangere tra le sue braccia…

Harm l’aveva tenuta stretta, sussurrandole dolci parole rassicuranti, mentre le accarezzava i capelli. Lasciò che si sfogasse. Poteva capirla: anche lui aveva fatto la stessa cosa con Harriet e, se non fosse stato per il fatto che era lei, in quel momento, ad aver bisogno di conforto, forse avrebbe pianto anche lui tra le sue braccia. Ma voleva rassicurarla, farla sentir meglio e non turbarla oltre. Tuttavia, quando Sarah lo aveva guardato finalmente in viso, si era accorta che anche gli occhi chiari di Harm erano umidi. Allora lo aveva baciato, gli aveva accarezzato il viso e si era stretta di nuovo a lui, come se avesse temuto di non poterlo più fare.

Harm era preoccupato moltissimo per la sua salute: temeva che l’esperienza vissuta fosse stata talmente traumatica, che avrebbe potuto avere conseguenze sulla gravidanza. Sapeva che era una donna forte, abituata a superare qualunque tipo di difficoltà, ma chiunque, al suo posto, sarebbe stato tanto preoccupato. Desiderava moltissimo quel bambino…

Sarah aveva cercato di rassicurarlo, ma Harm era stato irremovibile e aveva preteso di attendere i soccorsi, prima di riportarla a casa. Voleva essere sicuro che non avesse bisogno di un ricovero in ospedale. 

Aveva finalmente tirato un sospiro di sollievo, quando il medico che aveva visitato Sarah lo aveva rassicurato, dicendogli che l’aveva trovata bene, nonostante la brutta avventura. Stanca, affamata, ma stava bene! Sia lei, sia il bambino che aspettava.

Harm aveva chiesto, quindi, al dottore se poteva riportarla a casa sull’aereo, anziché farla andare senza di lui sull’elicottero di soccorso. Il medico ci aveva pensato un attimo e poi aveva dichiarato che non ci sarebbero stati problemi. Quella donna aveva certamente più bisogno di stare con l’uomo che amava, anche se su un giocattolino volante, piuttosto che tra sconosciuti in un mezzo magari più sicuro.

Mac si voltò verso l’ammiraglio e lo abbracciò, con le lacrime agli occhi. Gli sussurrò all’orecchio: “Grazie”, poi si scostò da lui.

L’ammiraglio la guardò e sorrise, facendo appena un cenno con lo sguardo. Infine strinse la mano che il capitano Rabb gli porgeva, mentre anche lui gli stava dicendo: “ Grazie, A.J.”

Accidenti! La situazione stava diventando troppo sdolcinata. Doveva porvi rimedio immediatamente. Decise di assumere la sua aria più autoritaria e disse:

“Vi concedo solo pochi giorni di vacanza. Poi voglio entrambi in ufficio! Sulle vostre scrivanie vi aspetta un bel po’ di lavoro…” Quindi si voltò verso Webb e strizzò l’occhio.

Harm sorrise, prese Sarah per mano e si diresse verso l’aereo. L’aiutò a salire e si sistemò al suo posto. Ma prima di infilarsi le cuffie, la fece voltare, sporgendosi verso di lei per darle un bacio.  Sarah lo ricambiò, felice. Poi ricordò che, quando due mesi prima le aveva chiesto di sposarlo, le aveva anche domandato: “Vola con me”. Rispose nella sua mente ancora una volta sì, nello stesso istante in cui lui accendeva il motore dell’aereo. 

L’ammiraglio osservò i suoi due pupilli, mentre Harm iniziava le manovre per il decollo: era certo che si sarebbero lasciati presto alle spalle quella brutta avventura. Avrebbero avuto tante altre cose alle quali pensare, nei prossimi giorni… Sorrise al pensiero che forse, negli uffici del Jag, finalmente avrebbe regnato un po’ di pace! Sarebbe toccato al colonnello MacKenzie, da quel momento in poi, tenere a bada il capitano Rabb.

La sola idea lo rendeva di ottimo umore.

 

 

FINE


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > JAG / Vai alla pagina dell'autore: Alexandra_ph