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Autore: ninilke    12/02/2012    4 recensioni
I Malfoy sono legati da un contratto segreto a una potente e malvagia famiglia di maghi oscuri, che li vuole in rovina: un aiuto inatteso arriverà dai Potter, soprattutto dalla giovane Lily Luna. Scorpius Malfoy troverà in lei una persona fidata e capirà di poter provare sentimenti profondi, arrivando anche a conoscere l'amore.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 1 - Non sono una bambina!

Un suono metallico e un tonfo. Questi furono i primi due rumori che si sentirono quella mattina nella camera di Scorpius Malfoy.  Il suono metallico era la sua sveglia, il tonfo era lui che cadeva dal letto: ultimamente gli era preso questo vizio di starsene in dormiveglia sul bordo del letto, ma quella mattina non aveva preso bene le misure e si era ritrovato lungo e disteso sul pavimento. Per fortuna i suoi compagni di stanza avevano il sonno pesante, se no avrebbe rimediato la prima figuraccia della giornata! Anzi, dell’anno scolastico, perché Scorpius aveva iniziato il suo settimo anno a Hogwarts solo da una settimana: sapeva, però, di essere un po’ maldestro, quindi le sue figuracce non avrebbero tardato ad arrivare. Gli sembrava di sentire la voce di suo padre: “Sei maldestro come un Weasley!” e forse un po’ era vero, un Malfoy non può essere così sgraziato! Il ragazzo che dormiva sopra di lui emise una specie di grugnito, segno che stava dando il suo buongiorno al mondo:

-Che schifo, oggi iniziamo con Trasfigurazione- biascicò Ralph.

-Ma partiamo anche con gli allenamenti di Quidditch- gli fece eco dall’altro lato della stanza Derek. - Quest’anno dobbiamo sfondarli a quelli di Grifondoro! Vero Josh?

Josh era il quarto ragazzo che dormiva in quella stanza, uno dei Serpeverde più odiati della scuola, che però era sempre circondato da compagnie femminili: in genere il numero di fanciulle per maschio era inversamente proporzionale alla sua simpatia e lui non usciva da questo canone. Era un bel ragazzo, bravino nel Quidditch, ma assolutamente discutibile come essere umano, tanto che rispose:

-Dobbiamo sfondarli a Quidditch, ma anche in tutto il resto! Basta guardare quante ragazze girano attorno a noi e quante a loro! La nostra fortuna è che abbiamo gente come me…- disse, senza celare un minimo di vanità- …e anche come Malfoy! Vero che anche oggi la stanza è tua?- concluse con un sorriso malizioso.

C’era questo accordo tra i quattro: se a uno serviva la stanza per portarci qualche “amichetta”, gli altri si sarebbero fatti un giro per qualche ora. Le amichette non mancavano a Josh e nemmeno a Derek: forse un po’ a Ralph, ma di sicuro non a Scorpius. Era alto, biondo, con gli occhi azzurri: non aveva le spalle larghe di Josh o i pettorali di Ralph e nemmeno la carnagione scura di Derek, però era un bel ragazzo, peraltro consapevole del proprio fascino. E quel giorno la stanza spettava a lui.

-Sì, la stanza mi serve dalle tre, quindi trovatevi un hobby…

-Cerca di non stancarti troppo però- gli rispose Josh- Alle sei ci sono gli allenamenti, non voglio un Cercatore fiacco! Anche se a te chi ti ammazza, Malfoy?!- concluse l’amico dandogli una leggera spallata.

-Farò il possibile per non farmi prosciugare, Capitano- rispose Scorpius con un ghigno che faceva tanto cameratismo maschile, ma che più che altro dissimulava una smorfia di dolore. Ci era appena caduto su quella spalla!

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Una ciabatta in pieno viso! Così era stata svegliata Lily Potter quella mattina: con una ciabatta e una voce squillante che urlava “Scusami scusami scusami scusami!”. Sia la voce che la ciabatta erano di Isabel, una delle sue compagne di stanza: a suo dire c’era una fastidiosissima zanzara che le ronzava attorno e nel tentativo di colpirla aveva centrato la sua amica, che dormiva beatamente. Il trambusto fece sobbalzare anche Marine e Margareth, le due gemelle che dividevano la stanza con loro, per comodità le Mar-Mar:

-Isabel, sei una disgraziata!- cominciò una Mar, lanciandole un cuscino addosso.

-Sei viva Lily?- continuò l’altra Mar con uno sguardo assonnato.

Lily si alzò dal letto cercando di darsi un’aria sveglia e cosciente, proruppe in uno sbadiglio a tutta bocca, che vanificò il precedente tentativo e disse solo:

-Ahio!- poi si stropicciò gli occhi e continuò -Non ti aggredisco fisicamente perché ho troppo sonno, perciò mi limiterò a dirti che sei stupida!- concluse Lily in uno sbadiglio -Sei una strega, porca Morgana, non ti è venuto in mente un incantesimo? Ho capito che è mattina, ma la ciabatta non la usa neanche mia nonna!

-Eh lo so!- rispose ridendo Isabel -Ma tanto non ti ammazza niente a te!- disse dandole un bacio in fronte.

Lily le sorrise e poi voltò il viso con una leggera smorfia: aveva appena preso una ciabatta su quella fronte!

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La Sala Grande era già imbandita per la colazione, gli studenti erano già seduti e la Preside, Minerva McGranitt, stava già preparandosi a fare uno dei suoi discorsi  al corpo studentesco: le piaceva proprio essere diventata il capo! Del resto era la prima Preside donna della storia di Hogwarts, se si escludeva la breve parentesi della professoressa Umbridge, ma quella era una stupida breve parentesi vestita di rosa, mentre lei era la Signora Preside, per Merlino! Sì, le piaceva proprio essere il capo!

-Gentili studenti, vorrei darvi un breve avviso prima che terminiate la colazione: saprete meglio di me che oggi iniziano gli allenamenti di Quidditch. Pregherei tutti gli studenti interessati di mantenere la consueta serietà: l’attività sportiva non, e ripeto non, potrà diventare una giustificazione per chi si presentasse impreparato alle lezioni; invito poi a non riempire la nostra infermeria di reduci delle partite, quindi, per favore, esigo da tutti, Serpeverde inclusi, un gioco leale e corretto. Ciò detto, auguro a tutti una buona giornata- concluse, sedendosi a bere il suo tè.

Come se le parole della McGranitt fossero state dette in un’altra lingua, dal tavolo Serpeverde partirono occhiatacce e insulti verso i loro nemici giurati, che dal canto loro non si limitarono a guardare in silenzio. Quando ebbero finito di mangiare, il capitano delle Serpi andò dritto dal suo collega Grifondoro, Albus Severus Potter:

-Allora, il nostro ragazzino dagli occhiali rotondi ha imparato a giocare durante l’estate?- lo provocò Josh -Non farmi annoiare anche quest’anno a guardarti gironzolare sulla scopa! Adesso che poi non c’è più tuo fratello James siete senza un Cercatore degno di questo nome… Quello dell’anno scorso faceva proprio pena, lasciatelo dire, Capitano!

Albus alzò lo sguardo dal suo piatto con aria svogliata, fissò Josh e si limitò a dire:

-Abbiamo un nuovo Cercatore. La saga dei Potter non è ancora finita- rispose indicando la sorella minore, Lily, qualche posto più in là.

Il Serpeverde scoppiò a ridere in modo sguaiato:

-Non ci posso credere! Ahah! Quella è il nuovo Cercatore?! Ma vi piace perdere, sfigati!- poi si voltò verso Scorpius -Ehi, vieni a sentire qua! Quest’anno lo scontro sarà tra te e quella testolina rossa! Non c’è gusto!

La testolina rossa si voltò, sentendosi oggetto del discorso e si diresse a lunghi passi verso quell’idiota di Josh Hamilton: il problema era che la testolina arrivava a stento al petto del Serpeverde, quindi non avrebbe potuto incutergli grande timore. Decise però di provarci ugualmente:

-Hai qualcosa da dirmi?- domandò con sguardo stizzito.

-Sì, che sei ridicola- rispose tranquillo Josh -Hai notato il nostro Cercatore? Sembra molto più minaccioso di te, vero Malfoy?- continuò, dando una pacca sulla spalla del compagno. Ancora quella spalla! Scorpius cercò di mantenersi impassibile e nascondere il dolore, ma si domandava cosa diavolo avesse quel giorno la sua spalla di così attraente per il suo capitano. Poi prese la parola:

-Non mi spaventa giocare contro una bambina- rispose serio -Ma non mi spaventerebbe neanche uno grosso due volte lei!

-Non sono una bambina!- gridò Lily stringendo i pugni e mettendosi a muso duro davanti a Malfoy. Lui fece una smorfia e le diede un colpetto in fronte con un dito: ma cosa aveva la fronte di Lily quella mattina?

-Ci vediamo sul campo- concluse Josh voltando le spalle ai Grifondoro, seguito da Scorpius.

-Non vedo l’ora- rispose ironico Albus, aspettandosi che la sorella lo seguisse. Lily però rimase ferma dov’era, poi sorrise al fratello e disse:

-Io ho una cosa da fare… Ci vediamo in giro… Al massimo agli allenamenti! Ciao Capitano!- e corse in direzione di Malfoy e Hamilton. Albus odiava il sorriso da bambina dispettosa che aveva sua sorella in certe occasioni: gli puzzava sempre di guai in arrivo e in quel momento aveva tutta l’aria di volerne combinare una delle sue. Ma cosa poteva farci? Ormai era grande, aveva quindici anni, non era più una bambina. Sì, e lui era una Cioccorana… Lily era piccola, poche storie! Ma chissà dove era finita…

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Josh, Derek, Ralph e Scorpius stavano salendo le scale che portavano al piano superiore, discutendo di quanto sarebbe stato facile vincere il campionato con una bambina come Cercatore dei Grifondoro. Scorpius salutò i suoi compagni, che si stavano preparando ad affrontare una lezione di Trasfigurazione, mentre lui proseguì nel corridoio per recarsi nell’aula di Pozioni, dove avrebbe avuto lezione di li a poco: era una fortuna che esistesse la scelta dei corsi, non avrebbe retto più di due ore di Trasfigurazione a settimana! Di certo Pozioni gli era più congeniale, meno roba di bacchetta e più questione di intrugli: lui era uno preciso, di quelli che dosano le zampette di ragno sul bilancino, non uno di quelli dalla bacchetta facile, che fanno tutto con una leggera mossa del polso. In generale non era un tipo molto attivo, fisico, gli piaceva di più usare la testa: era fisico solo in due cose, di cui una si fa con la scopa e il boccino e l’altra con una ragazza e un posto adatto. Camminava lungo il corridoio compiacendosi di se stesso, quando una voce lo chiamò con decisione:

-Ehi Malfoy!- gridò Lily in mezzo al corridoio -Volevo precisare che non sono una bambina!

-Una che fa due piani di scale e metà del corridoio più lungo della scuola solo per dirmi questo, non è forse una bambina?- rispose Scorpius senza scomporsi. Vide la ragazza avvicinarsi e fermarsi a un passo da lui: la cosa non giocava certo a favore di Lily che, essendo più bassa di lui di una ventina di centimetri, non faceva altro che mettersi in ridicolo. E allora perché stava sorridendo in quel modo tra l’infantile e il diabolico?All’improvviso diede un leggero pugno sulla spalla a Scorpius, diciamo un buffetto, una cosetta da signorinelle: ciononostante il ragazzo contrasse le labbra, come se stesse per mettersi a frignare.

-Ahia! Ma sei scema?- le gridò, vergognandosi poi per la sua reazione spropositata, data l’entità del colpo -Come ti viene in mente di darmi quella specie di pugno?

-Come immaginavo!- rise Lily -Sei caduto dal letto!

Scorpius la guardò confusa: lei non c’era nella sua stanza due ore prima, come faceva a saperlo?

-Ehi, Potter! Guardami, ti sembro uno che cade dal letto?

-Il mondo si divide in persone che cadono dal letto e persone che no?!

-Non sono maldestro come un Weasley!

-Io sono per metà Weasley, ma l’ultima volta che sono caduta dal letto avevo cinque anni! Tu sei caduto dal letto- gli rispose lei dandogli un’altra pacca sulla spalla.

-E cosa te lo fa pensare? Sentiamo- Scorpius era davvero curioso: va bene che era una strega, ma era abbastanza sicuro che la palla di vetro non ce l’avesse, almeno al di fuori delle lezioni di Divinazione!

-Hamilton ti ha dato una pacca sulla spalla e tu hai fatto una faccia che lasciava spazio a poche ipotesi: ti sei fatto male, ma in quanti modi ti puoi far male a una spalla, se non cadendo dal letto?- concluse Lily con quell’aria saccente che i Babbani avrebbero definito “alla Sherlock Holmes”.

Che domanda stupida! Poteva essere stato durante un allenamento di Quidditch…No, iniziavano quel pomeriggio. Potevano averlo urtato per le scale… Peccato che nessuno urtasse Scorpius Malfoy, né qualcun altro della sua combriccola. Poteva essere stato…sì, questa sembrava buona:

-Si dà il caso che noi grandi facciamo cose che voi bimbi non fate, intendo… nella nostra intimità! Diciamo che ho avuto un’amica particolarmente passionale e siamo andati a sbattere un po’ ovunque. Ti basta?- la provocò sicuro il ragazzo.

-Sicuro che non fosse un uomo?- lo guardò sarcastica lei -Voglio dire, mi sa che hai preso una bella botta! Secondo me era quel rinoceronte del tuo amico Ross… Dai, si chiama Ralph Ross, è proprio un nome da rinoceronte!- concluse divertita.

In quel corridoio c’erano un diciassettenne basito e una quindicenne che rideva:

-Ma non eri venuta qui ad attaccare briga, Potter?

-Eh? Ah già sì, sì- rispose lei cercando di recuperare la serietà. Poi però ricominciò a sogghignare da sola e si limitò a dire -Va bè, me ne vado, tanto mi tocca di nuovo vederti agli allenamenti- e si allontanò, sempre soffocando delle risatine qua e là. Lo sapeva anche lei di essere un po’ infantile, ma non poteva farci niente, era carattere! E Ralph Ross era un nome da rinoceronte…

Scorpius rimase fermo a guardarla allontanarsi: per essere scema, era scema, però aveva occhio. Nessuno aveva notato che gli faceva male la spalla, solo lei, con cui non aveva mai nemmeno parlato: in genere Lily era la bambina muta che stava accanto ai fratelli durante le quotidiane sessioni di insulti tra Serpeverde e Grifondoro, non l’aveva mai sentita fiatare. Quell’anno però era entrata nella squadra di Quidditch, come banalmente ci si aspettava da una Potter, quindi pareva aver acquisito il dono della parola: forse l’aveva sempre posseduto, ma se Lily parlava non era certo con lui. Scorpius stava già perdendo troppo tempo, era ora di andare a Pozioni! Poi qualche altra lezione, pranzo, sesso digestivo, Quidditch, cena, uno sguardo agli appunti e dormita ristoratrice. Il mattino dopo sarebbe stato lo stesso, quello dopo anche e quello dopo ancora pure. Oppure no?

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-Ragazze sono le sei meno cinque, vado agli allenamenti- urlò Lily uscendo dalla sua stanza. Nella Sala comune incontrò suo fratello, che la accolse con un sorriso.

-Pronta? Hai preso tutto?

-Andiamo agli allenamenti, mica in gita!- rispose la sorella con un sorriso.

-Era una domanda da capitano, da fratello maggiore…

-…e da rompipalle! Dai Albus andiamo, ho voglia di allenarmi.

Ragazzina incontenibile, non c’era altro da dire: Albus a volte dubitava che quella potesse essere sua sorella, ma gli occhi erano quelli di suo padre, non ci pioveva. Il caratterino era tutto dei Weasley, invece: ok, nessun dubbio, era sua sorella. Non si sa se per questioni genetiche o se per indole naturale, ma Lily si dimostrò anche una buona giocatrice di Quidditch in quella prima giornata di allenamenti. I Serpeverde, forse, erano stati un po’ troppo spavaldi, ma d’altronde chi poteva esserlo più di loro?

-Allora Albus, come ho giocato?- domandò Lily al fratello.

-Il tuo capitano è molto contento di averti in squadra- rispose in un sorriso -Ma il tuo fratello maggiore è preoccupatissimo…Quei Bolidi sono troppo…Troppo!

-Dai, smettila di fare l’apprensivo, ce l’ho già un padre!- ribattè Lily sbuffando, poi tacque un attimo e riprese -Appunto, è domani che viene papà?

-Sì, da domani ogni quindici giorni per tutto l’anno scolastico: ormai sai come funzionano le visite degli “Impiegati straordinari del Ministero della Magia”- ripetè cantilenando il ragazzo.

-Allora gli dirò che diventerò la Cercatrice più temeraria della storia di Grifondoro!

 

SPAZIO DELL'AUTRICE

Ciao! Ecco il primo capitolo vero dopo l'assaggio dato col Prologo: visto che salto temporale? Ve li avevo appena presentati bambini pucciosi e ora Scorpius ha già 17 anni e Lily 15: come vola il tempo... Annotazioni sparse: sì, sono del partito che crede che Lily sarebbe una Grifondoro e non una Serpeverde; sì, i compagni di stanza sono del tutto inventati; sì, la mia Lily ha gli occhi verdi anche se secondo alcuni dovrebbe averli marroni come Ginny, ma a me fa comodo siano verdi, pappappero. Dett oquesto, mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto e vi rimando direttamente a mercoledì per il prossimo: c'è già un indizio sul suo contenuto nelle ultime righe, quando si parla "dell'arrivo di papà". Infatti arriva papà! E ci sarà da ridere...

Al prossimo capitolo,

Ninilke

 

 

 

  
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