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Autore: Kei Sagano    14/02/2012    1 recensioni
Ah...l'amore, l'amore. Il giorno in cui si festeggia l'amore lo conoscono tutti e lo festeggiano tutti...o quasi? Ma io mi chiedo come lo passano i nostri eroi in giro per la rotta maggiore?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace, Shanks il rosso, Trafalgar Law | Coppie: Sanji/Zoro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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San Valentino Chronicles cap 3

Ce…………..L’ho……………..FATTAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!

Dopo quasi un anno dalla pubblicazione del primo capitolo, eccomi di ritorno con il penultimo capitolo di “San Valentino Chronicles”. Mi scuso per l’enorme ritardo (dovuto a problemi tecnici) spero che nessuno abbia intenzioni omicide nei miei confronti, anche perché è colpa del mio cervellino se ho troppe idee per la testa. Comunq…

Voce fuori campo (con tono sarcastico/sadico): Vuoi che te lo sistemi?

No grazie! Sempre il solito rompiscatole -_-+ … Comunque m’ importa solo che vi divertiate a leggere le ca…volate che scrivo.

V.f.c.: Che discorso commovente. Mi viene quasi da piangere

Io e te facciamo i conti dopo (gli punta l’indice contro).

A tutti i lettori…… BUONA LETTURA!!!!!

 

Capitolo III: È sempre meglio esprimersi a parole quando si tratta di sentimenti

 

Freddo. Era da un po’ che la sentiva, una corrente d’aria fredda che gli accarezzava la pelle. D’istinto si strinse di più nel lenzuolo raggomitolandosi su se stesso come un gatto. Stava cercando la sua fonte esterna principale di calore quando avvertì il vuoto sotto di sé e cadde rovinosamente giù dal letto, dando una facciata sul tappeto bianco steso sul pavimento di legno.        
- Cazzo che male- portandosi una mano sul naso a controllare che non fosse rotto- Ma che cazzo di ore sono?-
                    
Neanche a voltare di qualche grado il busto, artigliò la sveglia che era sul comodino alle sue spalle, premette il pulsante per illuminare il display e strizzando un po’ gli occhi grigi lesse.            
- Sono le otto passate- disse sbadigliando, grattandosi la nuca, tornando poi a fissare il display. Di certo non voleva alzarsi così presto, ma dopo essere caduto dal letto direi che nessuno tornerebbe a dormire serenamente, no?                                                                         
- Tanto vale fare colazione….-disse alzandosi lentamente- Ho voglia di cioccolata- dirigendosi verso la cucina ancora mezzo rincoglionito dal sonno, dopo aver raccattato qualcosa da mettersi dalla pila di vestiti sulla sedia di fianco al letto.

Appena ebbe messo piede in cucina però…

- Buon San Valentino capitano ^o^!!!- urlò Casquette saltandogli addosso facendoli rovinare a terra tutti e due. Sulle prime gli era venuta la malsana idea di tirargli un bel cazzotto sulla testa, ma poi connettendo un attimo il cervello…                                                                    
- Che cosa hai detto?- chiese spaventato, passando lo sguardo da lui a tutti i presenti seduti a fare colazione, fermandosi poi sul suo peloso vice, anche perché era l’unico in piedi di fronte a lui.                                                                                                                                   
- Capitano…- piagnucolò il povero Bepo.

La visione che gli si presentò davanti agli occhi fu a dir poco agghiacciante.                                    
Il povero orso in questione era stato costretto ad indossare una divisa rosa con stampe di cuoricini rossi di varie misure sul davanti, con su scritto “LOVE”, e due aluccie da angioletto di plastica, anch’esse rosa, sulla schiena, il tutto ricoperto di glitter che ad ogni movimento cadevano addosso a chiunque fosse stato nelle immediate vicinanze (avete presente no, quelli che ti si appiccicano addosso e non riesci a togliere per una settimana?! ndK)                                                                                                                                            

- Chi ti ha conciato in quel modo assurdo…e tremendamente ridicolo?- esclamò prima sbarrando gli occhi inorridito per poi trattenersi dal ridergli in faccia.                                                                   
- Ehm, capitano?- si intromise Penguin.                                                                                               
- Cosa c’è?- guardandolo con la coda dell’occhio, levandosi una lacrimuccia dall’angolo dell’occhio sinistro, sorridendo.                   
- Bepo non è stata l’unica vittima di quelle arpie della ciurma di Kidd- puntando, terrorizzato, il dito verso il tavolo nell’angolo a sinistra della cucina, quello considerato “off-limits” da tutti tra l’altro, dove un’ombra minacciosa si alzò per andare sotto la luce del neon poco distante.

Per il chirurgo della morte fu la visione più raccapricciante ed esilarante, peggio di Bepo vestito di rosa, che avesse mai visto.              
Eru, l’unica ragazza della ciurma dei pirati Heart, colei che è stata l’unica a convincere quel sadomasochista di Law a farla entrare nella ciurma, aveva orecchie da gatto che spuntavano tra i suoi capelli castani, una canottiera aderente rosa maiale con un grande cuore rosso sul petto, pantaloncini cortissimi anch’essi rosa, il tutto completato con lustrini, fiocchi, pizzo e tulle rosa qua e là. Roba che conoscendola gli stava facendo venire di sicuro il voltastomaco se non la nausea, dato che vestiva quasi sempre di nero.

- Che avete da guardare?- disse, rivolta a tutti ma soprattutto al moro, col tono che tradotto è: “Se provate a dire qualcosa sul vestiario, sul colore o sulle orecchie, giuro che vi prendo uno alla volta e vi annego nella vasca da bagno con l’acqua di mare”, mentre si avvicinò ulteriormente al bancone della cucina.

Nessuno osò fiatare a quella domanda, a parte il moro che cominciò a ridere in modo convulsivo, anche perché avevano già potuto appurare che se ridevi di lei il posto assicurato ce l’avevi, si, ma all’altro mondo! Infatti, alcuni quella mattina avevano osato ridere appena avevano visto come era conciata e i risultati erano stati i seguenti: diversi setti nasali rotti e contusi, qualche trauma cranico, alcune costole incrinate e anche alcuni bei lividi viola.

- Se avete finito di ridere del mio abbigliamento, mi dispiace ma vado a togliermi questo obbrobrio di dosso. Sembro una torta di compleanno di una mocciosa di cinque anni- dirigendosi velocemente verso la sua stanza, lasciando i presenti un po’ sorpresi dal suo comportamento nei confronti del capitano dato che non lo aveva ancora picchiato, mentre Law si spanciava ancora, e lasciandoli totalmente attoniti quando si ripresentò in cucina, completamente cambiata, dopo neanche due minuti scarsi.

“Come cavolo ha fatto?!” si chiesero tutti all’unisono “E’ parente di Kizaru per caso?”
- Provate a ripeterlo coraggio!- rivolgendo a tutti uno sguardo omicida.                                             
 
- Calmatevi tutti. Comunque- disse il capitano, dopo aver smesso di ridere attirando l’attenzione su di se- che hai detto prima Casquette? Mi sono appena svegliato e non credo di aver capito bene- sedendosi su uno sgabello del banco d’acciaio.                                                                                                                                   
- Ah si!- avvicinandosi a lui porgendogli un sacchettino trasparente contenente quelli che parevano essere…..biscotti?!- Buon San Valentino capitano. Dato che non possiamo darti la cioccolata, tutti noi ci siamo messi d’impegno e ti abbiamo fatto dei “biscotti dell’amicizia” o almeno credo che questo sia il nome- grattandosi una guancia per l’imbarazzo- per cui ti chiedo di accettarli a nome di tutti- chinando il capo, implorante e rosso in volto.

Law guardò scettico il sacchetto, poi rassegnato dal fatto che se non avesse accettato Casquette di sicuro si sarebbe messo a piangere, disse- Li accetto volentieri perché so che ci avete messo il cuore per farli- aprendolo subito e addentando un biscotto a forma di cuore- Che buono!- esclamò stupito e regalandogli un sorriso subito dopo. In quel preciso istante un colpo di tosse fece ricadere l’attenzione sulla ragazza che tendeva verso il moro una scatola quadrata ricoperta di carta gialla à pois neri con un fiocchetto argentato a cui era attaccato un bigliettino che recava scritto a mano <<Buon San Valentino a te che in amore sei un vero e proprio cretino ;p >>

- Eru non è giusto però!- esclamò Casquette indignato- perché gli hai regalato la cioccolata? Avevi detto che sarebbero bastati i biscotti- avvinghiandosi al braccio destro della ragazza. M- Guarda che non sono da parte mia!- urlandogli contro, staccandoselo di dosso- Un’idiota mi ha chiesto un favore e io gliel’ho concesso, quindi taci!- tornando a guardare il capitano.                                        
- E questo che sarebbe?- chiese il moro con un sopracciglio alzato e la vena della tempia che pulsava.                                                                                                                                                
- Come “che sarebbe”? Sono i tuoi dolci preferiti! Marshmallow al cioccolato, leccalecca alla fragola, caramelle ripiene di mou e per finire cioccolatini alla crema pasticcera e chantilly! E dato che dalle mie parti si dice “San Valentino, la festa di ogni cretino”, per dimostrarti che ti voglio un po’ di bene, e per accontentare quel cretino, mi sono alzata all’alba per cercare la miglior pasticceria dell’intera isola per confezionarti queste cose in giornata e ti posso assicurare che ho speso tutti i miei risparmi che avevo messo da parte per comprarmi un libro introvabile a cui ormai devo rinunciare, purtroppo ç_ç - disse sconsolata mentre una lacrimuccia minacciava di scorrere giù sulla guancia.                                                                                                                                 
- Allora un po’ di bene me ne vuoi- disse sarcastico, pungolandogli una guancia con l’indice.          
- Tieni i tuoi tentacoli adesi al tuo corpo, tu sei solo un amico, punto e stop- dandogli in testa la costa dell’ultimo libro acquistato.                   
 
- E chi sarebbe il fortunato?- tenendosi la parte contusa- Dai sono curioso- mentre il suo sorriso si allargava. Già pregustava di sfotterla tutto il giorno.                                                                                                          
- Ma farti i ca..voli tuoi mai? Oppure stai morendo dalla voglia di avere un bel pugno sul quel tuo brutto grugno?- chiese con faccia innocente, tenendo l’indice puntato sotto il mento.                                                                 
- Perché?!- sbarrando gli occhi, socchiudendo la bocca- Non posso neanche sapere se hai un fidanzato?-                                               
- Si- sorridendogli- perché so che non perderesti occasione di usarlo contro di me, cretino. Mica sono così scema! E tanto per informarti io non ero l’unica in pasticceria stamattina. C’era anche Eustass. Lui e la sua fottuta pelliccia rossa!- trattenendosi dal rompere la sua tazza preferita- Comunque, t’oh! È da parte sua. Ma perché cazzo devo fare il postino poi- dileguandosi nei corridoi del sottomarino, sorseggiando caffè. Il moro non gli diede tanto peso e si infilò il biglietto in tasca, ovviamente senza leggerlo.

Dopo pranzo, Law decise di andare a fare acquisti giù in città. Ma tutte le volte che si guardava in giro il paesaggio gli faceva venire la nausea. Dire che quello era il regno del rosa sarebbe stato un eufemismo (vedi capitolo uno ndK). Raccogliendo tutto il suo coraggio continuò il suo giro alla ricerca di un’armeria, non prima di essere entrato in una pasticceria e aver comprato della cioccolata solo per togliersi lo sfizio. Era a corto di bisturi dato che l’ultimo glielo avevano confiscato.

Qualche ora dopo la sua ricerca ebbe fine. Era l’unica armeria di tutto il paese e per di più era in periferia, in una strada laterale quasi invisibile a parte per il lampione perennemente acceso accanto all’insegna. Quasi ci si fiondò dentro, ma mantenne il suo contegno aprendo la porta e incominciando subito a guardare tra gli scaffali.                                                                               
Là dentro c’era di tutto, dalle lame corte a quelle che potevano benissimo arrivare ai due metri, pezzi di varie armature, scudi, martelli di varie forme e misure, esplosivi di piccolo calibro e anche coltelli da cucina. Mentre stava guardando di prendere un trinciante nuovo di zecca per Penguin, finì addosso ad un altro cliente che in quel momento stava maneggiando un piccolo trinciaossa.

 - Le mie scuse, Mr. Gamba Nera, non volevo urtarvi- disse subito per scusarsi, facendo voltare l’altro, che appena lo riconobbe sbarrò gli occhi.                                                                                
- Ma..ma tu sei…- facendo un balzo all’indietro, puntando il dito contro di lui- …tu sei Trafalgar Law!- disse quasi urlando come una ragazzina.                                                                                  
- Che coincidenza incontrarla qui Mr. Gamba Nera. Ha trovato qualcosa di interessante?- chiese osservando lo scaffale dove era appoggiato il trinciaossa- Non credevo che avesse certi gusti in fatto di armi- fissandolo con la coda dell’occhio stupito.                        
- Io non li uso come armi!- ricambiando lo sguardo- Sto cercando dei nuovi coltelli perché troppi hanno perso il filo o lo stanno perdendo. E lei che ci fa qui?- tornando ad esaminare gli altri coltelli esposti.                                                                                                                         
- Compro dei nuovi ferri per la sala operatoria. I bisturi non mi bastano mai- mentre sul suo volto appariva uno dei suoi migliori ghigni sadici e i suoi occhi si illuminavano di una luce sinistra che fece perdere un battito dalla paura al biondo.

- Beh, dato che non riesco a trovare delle cose decenti neanche in questo negozio, sono costretto a tornare al mio sottomarino senza aver fatto un acquisto interessante… a parte questa mini-scatola di cioccolato- disse sconsolato- Allora ci si vede in giro. Bye Bye!- salutando il biondo ancora più confuso di prima.

Ripercorse la strada a ritroso fino a trovare un piccolo parco isolato dove c’erano delle panchine su cui sedersi. Si era ormai fatto il tramonto e di rientrare al sottomarino non aveva voglia. Decise così di sedersi su una delle panchine presenti e aspettare che si facesse buio. Si frugò nelle tasche della felpa e ne estrasse la scatolina di cioccolatini che aveva acquistato nel pomeriggio.

- Perché cavolo l’avrò preso poi?- rigirandoselo tra le mani.                                                               
- Ma guarda chi si vede. Ancora in giro Trafalgar?-                                                              
Purtroppo i suoi timori e le voci di corridoio erano fondati. - Eustass- disse facendo un sorriso tirato - che coincidenza. Hai finito di fare il tuo giro per i locali di host?-                                                      
- Ah ah, non sei divertente!- rispose sarcastico il rosso- E tu hai finito il giro delle pasticcerie? E’ tutto li quello che hai comprato? Non è da te- notando la scatolina in mano all’altro.                        
- Su questo ti do ragione. Non so neanche perché l’ho comprato poi. Tutti oggi me ne hanno regalato, perfino quell’altra rompiscatole mi ha regalato del cioccolato, roba da non credere- aprendo la scatolina, mentre l’altro si accomodava al suo fianco sulla panchina- Ne vuoi?- chiese con non-chalance allungandogli il pacchettino.                                                                          
L’altro lo guardò stupito.                                                                                                                       
- Tu che mi offri della cioccolata?- chiese per poi sporgersi verso di lui e posargli la sua mano contro la fronte del moro- Non è che hai la febbre, per caso?- fissando lo sguardo negli occhi grigi del chirurgo. Il moro arrossì all’improvviso a quel contatto. Si allontanò velocemente da quella mano - Non ho la febbre, pezzo di cretino!- disse ancora più rosso- Volevo essere gentile per una volta tanto- disse tentando invano di cambiare discorso.                                                                    
- Ok, adesso mi sto preoccupando. Tu gentile con me?! Law…- disse alzandosi dalla panchina e avvicinandosi quel tanto che bastava a lui per considerarsi al sicuro- ma che ti prende oggi, si può sapere?- domandò in fine non capendoci più niente.                                                                    
‘Già che cazzo mi è preso oggi?’
pensò Law. Fu come un fulmine a ciel sereno. Aveva capito che quello che sarebbe successo dopo sarebbe stato il momento della verità ma anche la sua rovina se l’avessero scoperto i suoi. ‘O la va o la spacca!’ si disse prima di sussurrare qualcosa.               
- Come scusa? Non ti ho sentito- disse Kidd. Il moro ripeté alzando di poco il volume, ma non a sufficienza.                                       
- Trafalgar se non parli più forte non posso sentire quello che esce da quella tua fottuta bocca.-     
- Mi sono innamorato di te, brutto cretino!- gridò Law più rosso di un pomodoro, calandosi il cappello sugli occhi.

Ecco. L’aveva detto. Ora doveva solo scavare una buca molto profonda e restarci finché il rosso avesse smesso di sfotterlo. Ma…un attimo. Alzò di poco il cappello per vedere la reazione dell’altro, perché non stava affatto andando come se l’era immaginato. Eustass Kidd detto il “Capitan” non solo non rideva ma proprio era fermo, immobile come una statua. In compenso però la sua faccia avrebbe conquistato di sicuro la prima pagina di tutti i giornali. Occhi spalancati, più rosso in viso dei suoi stessi capelli e le labbra nere che tremavano. Era shockato e imbarazzato all’inverosimile. Gli ci vollero una decina di minuti per riuscire a dire qualcosa.

- T-tu ti saresti innamorato di me?- disse ritornando quasi del tutto calmo.                                       
- Si, si…sfotti pure….- disse in un primo momento- Ma tu perché non stai ridendo come tuo solito?- chiese poi stupito.                          
- Beh, non credevo che mi avresti risposto così presto! Sai quanto ci ho messo a scriverti quella lettera e a trovare i tuoi dolci preferiti?!- disse riacquistando il suo colorito normale.                         
- Risponderti? Lettera? I miei dolci preferiti? Ma che cavolo stai farneticando?- chiese del tutto confuso a Kidd.                             
- I dolci che Eru ti ha dato stamattina li hai mangiati?-                                                                        
- Si-                                                                                                                                                      
- E non hai ricevuto un foglio da Eru, da parte mia?-                                                                           
- Si, ce l’ho in tasca. Pensavo di leggerlo più tardi.-                                                                            
- Leggilo!- disse con un tono che non ammetteva repliche.                                                                  
- Se insisti tanto, ma non darmi ordini!- disse scocciato.

Tirò fuori il foglietto dalla tasca posteriore dei suoi jeans, lo aprì e ne lesse il contenuto.

- Senti Trafalgar,

non starò a fare tanti giri di parole. Per cui te lo dico chiaro e tondo:

MI SONO INNAMORATO DI TE’.

                                                                   Eustass Capitan Kidd

- Ah- fu l’unica cosa che riuscì a dire prima di arrossire di nuovo sotto lo sguardo dell’altro- E dirmelo a voce ti costava tanto?- gli urlò poi in faccia.                                                                         
- Secondo te! È già imbarazzante che te lo abbia scritto, se te lo avessi detto di sicuro mi avresti riso in faccia come tuo solito.- disse incrociando le braccia al petto e voltando la testa di lato. Continuarono a fissarsi per un paio di minuti in silenzio poi Law distolse lo sguardo sbuffando. Kidd per tutta risposta gli si risedette accanto per poi rivolgersi all’altro

- Però adesso sono felice- facendo voltare il moro stupito- di sapere che mi ricambi. Dato che era da almeno una settimana che mi stavo arrovellando il cervello in cerca di un modo per dirtelo. Sai- disse grattandosi la punta del naso imbarazzato- ho persino chiesto a quella rompiscatole di Eru di darmi una mano e prova ad immaginare cosa mi ha detto-                                                                 
- Di sicuro ti avrà urlato dicendo che “sei un cretino irrecuperabile che non riesce a fare niente da solo, soprattutto in amore”. L’ha urlato anche a Penguin l’altro giorno. Da spanciarsi dal ridere- rispose Law appoggiando la testa sulla spalla del rosso, socchiudendo gli occhi.

I due rimasero così per un po’ osservando le stelle fino a quando Kidd decise di alzarsi.                 
- Sarà meglio andare, non vorrei che quegli idioti dei miei uomini pensassero che sto facendo di nuovo a botte con te. Sono seccanti a volte- disse poi porgendogli la mano che Law afferrò subito. 
- Già- intrecciando le dite con quelle dell’altro- però stasera ho voglia di venire da te. Tu ormai mi appartieni- disse arrossendo un po’.        
- Io ti appartengo?- sghignazzando- E tu mi appartieni, Trafalgar?- sussurrò avvicinandosi pericolosamente alle labbra dell’altro.                   
- Certamente. In tutti i sensi- colmando quei pochi centimetri che lo separavano da quelle sottili e sensuali labbra.

 

 

Bene e con questo abbiamo finito, almeno per oggi. Comunque vorrei ringraziare la mia migliore amica devillittlesister13 e anche la mitica Ria-chan per i consigli che mi hanno dato. Grazie a loro sono riuscita a superare il blocco dello scrittore. E ringrazio anche tutti quelli che hanno pazientato fino ad adesso per leggere il seguito. Un grazie va anche a chi legge e recensisce ovviamente ^_^!

Law: Ma porc…

Kidd: Biiiiiip.

Che linguaggio forbito… I miei complimenti ma…che succede?

Law: Senti da che pulpito!? Almeno in questo capitolo non potevi scrivere una lemon?

Kidd: Law. Questa e una fic a rating verde, non un film porno!

Già, già. E se non ti sta bene cavoli tuoi chirurgo del ca…

Kidd: BIIIIIIIIIIP! Kei! Law! Un po’ di contegno. State litigando davanti ai lettori!

Law/Kei: Gomen :p

Scusateci ancora per lo spettacolo indecoroso e con questo ci si vede alla prossima e (forse) ultima puntata dove vedremo Ace alle prese con la preparazione del cioccolato.

SEEEE YAAAAA!

  
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