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Autore: Shannara_810    22/09/2006    12 recensioni
Se un giorno vi saranno da catturare delle Carte Magiche lasciate che a farlo siano un ragazzo e una ragazza. Lasciate che provino odio, invidia e gelosia. Lasciate che formino un’alleanza. Lasciate che provino amicizia e amore. Ryouka Lunar
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eriol Hiiragizawa, Li Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji, Un pò tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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                           Capitolo 2: Strani incendi a Tomoeda

 

Terza notte di Luna piena. Una strana sfera infuocata aveva preso a balzare da un tetto all’altro dei palazzi di Tomoeda nel più assoluto silenzio. Correva sotto il cielo notturno, lasciando dietro di sé una scia di migliaia di fiammelle che ardevano senza sosta. La sua meta era vicina.

La sfera prese a brillare più intensamente avvicinandosi con rapidità al Tempio Tsukushine. L’energia che cercava proveniva da lì. Sorvolò l’infinita distesa di scalini, più su più su, fino a sfrecciare verso il cielo e soffermarsi sul gigantesco arco che delimitava l’ingresso al Tempio. La luna, sua signora, ora era proprio alle sue spalle. Iniziò a mutare…

Da quella palla di fuoco, iridescente  e incendiaria, forme feline iniziarono a  distinguersi. Zampe possenti ed artigli affilati… occhi color del sangue, opachi e senza pupille… una gigantesca criniera di fiamme cremisi che strepitava e ardeva di vita propria… un leone…

THE FIRE…

Il leone balzò al suolo ed avanzò verso l’imponente albero di ciliegio. Ne aveva avvertito l’energia… Un vago ricordo tornò alla mente della Moon Card mentre l’odore dei fiori appena sbocciati gli riempiva a pieno le narici. La memoria di una donna gentile dalla lunga chioma nera e cristallini occhi smeraldo che aveva posto qui un minuscolo seme  poi germogliato grazie all’energia della sua custode… Ma ora lei non era più… Ryouka Lunar era morta…

Ruggì con tutta la sua forza… Non ne aveva più bisogno… Non aveva più bisogno di un Padrone… Nessuno sarebbe mai stato così forte da poterlo confinare nuovamente in una carta…

Si scagliò verso il Tempio e diede sfogo al suo potere… I tetti della costruzione in fiamme mentre il sacro ciliegio lo osservava quasi con tristezza…

 

                                                                  ******

Dalla cima dell’ albero più alto della foresta che delimitava i dintorni del Tempio, una figura ammantata di nero osservava lo scempio fatto da FIRE. Non era suo compito fermare la Moon Card ma solo evitare che degli innocenti rimanessero coinvolti. I sacerdoti che lo abitavano erano già stati messi al sicuro.

Spostò il suo sguardo verso un punto della città. Chissà se si era già accorto della presenza della carta. Mah… Non aveva dubbi sulla possibilità che la padrona delle Clow Cards o meglio, sorrise pensando a questo, delle Sakura Cards potesse venir messa in guardia dal suo potere di premonizione ma non se ne preoccupò più di tanto… Nemmeno la magia della Stella  poteva fronteggiare quella della Luna al suo massimo livello…

Hmm… bene, bene… Chiuse gli occhi per acuire le sue percezioni. Il suo occhio interiore non poteva sbagliarsi. Finalmente aveva fatto percepire la sua presenza… perfetto…

Una piccola scintilla d’energia si era manifestata nei dintorni dell’abitazione del ragazzo. Non aveva alcun dubbio sull’identità di quella presenza… Diamond Sun era stata attirata dalla sua magia proprio come era accaduto a THE FIRE…

 

                                                                   ******

Stava fluttuando per aria… Sorvolava la città di Tomoeda senza bisogno di ricorrere alla sua magia, dolcemente sospinta dal vento… senza una meta da raggiungere… senza alcuna possibilità di opporsi…Poteva soltanto lasciarsi andare…

Senza che se ne rendesse conto era arrivata al vecchio Tempio Tsukushine, il quale aveva assunto un’aria spettrale nell’oscurità notturna…

D’un tratto il vento che l’aveva fino ad allora sospinta si era fermato…Una figura incappucciata si era materializzata al suo fianco. Le faceva un po’ paura…

Fece per chiederle chi fosse ma quella con un dito le indicò di fare silenzio. Con un gesto lento additò l’imponente arco di legno secolare…

Lì, stagliate contro la Luna piena c’erano tre figure… tante carte turbinavano intorno a loro, intorno alla figura centrale.

Terrorizzata portò una mano alla tasca del pigiama… Non era possibile…Da essa ne trasse le sue Sakura Cards, erano ancora in suo possesso… Ma, allora, cosa stava succedendo?

Il ragazzo le parve giovane e così familiare, ma non riusciva a distinguerne il viso.  Lo teneva chino ma soprattutto era quella luce…La luce della luna la accecava.

Tentò di schermarsi gli occhi con una mano e, anche se a fatica, riuscì a distinguere di fianco al giovane una creatura che le ricordava molto un puma dalle ali gigantesche ed una donna simile ad un angelo con indosso preziosi vestiti orientali…

No, non erano Eriol e i suoi Guardiani, non erano loro…

“Non ti preoccupare” L’ombra incappucciata le rivolse la parola per la prima volta. “Se avrai fiducia in lui andrà tutto bene”.

Il ragazzo sollevò il viso…occhi dorati la fissavano intensi… quello… quello era…

“Shaoran!”

Si svegliò di scatto, colpendo Kero-chan con la fronte e mandandolo a sbattere contro la porta della sua stanza.

“Ahia!” Si toccò la testa alla ricerca di un bernoccolo.

“Ma sei impazzita, Sakura!” Sbraitò la Bestia del Sigillo, accendendo la luce. “Volevo solamente aiutarti! Continuavi ad urlare il nome del cinesino e mi sono preoccupato! Mi spieghi che cavolo ti è preso!”

“Dì, piuttosto, che volevi che stessi zitta così potevi continuare a dormire!” Commentò sarcastica ma subito se ne pentì. “Scusa, Kero” Continuò mesta. “Sono solo ancora un po’ sottosopra per via del sogno che stavo facendo…”

“E cosa stavi sognando di così spaventoso da darti il permesso di svegliarmi dal mio preziosissimo sonno ristoratore?” Le chiese… gentilmente… più o meno…

Si guardarono a lungo negli occhi…

“Non me lo ricordo più…” Arrossì la ragazza.

“SAKURA!” La rimproverò. “Come nuova padrona delle carte di Clow dovresti sapere che non devi mai sottovalutare l’importanza dei tuoi sogni! Quando imparerai!”

Ma lei non lo stava più ascoltando. Si era alzata ed era andata alla finestra. Un tenue bagliore si scorgeva in lontananza anche se non riusciva a capire che cosa fosse. Avvertì una sorta di brivido percorrerle la schiena ma questo svanì subito.

“Che succede, Sakura?” L’animaletto di peluche le si avvicinò tentando di vedere cosa l’aveva così tanto colpita.

“Non lo so. Ho avvertito una strana sensazione. Quasi si trattasse…” S’interruppe. “No, non può essere…” S’interruppe ancora.

“Che cosa?”

“Non riesco a capirlo. Domani, voglio parlarne con Shaoran”. Tornò a letto.

“Ah, è vero” Kero aveva iniziato a fluttuare davanti a lei. “Domani mattina il cinesino viene a fare colazione qui. Sta diventando un’abitudine!”

“Sta zitto, Kero!” Lo guardò furiosa. Se avesse potuto, l’avrebbe incenerito con quello sguardo. “Da quando è tornato in Giappone, Shaoran vive solo! Wei non ha potuto accompagnarlo e lui non ha nessuno che gli faccia compagnia! Io voglio che sia felice proprio come lo sono io!”

“Cos’è?” Commentò sarcastico. “Paura che possa pentirsi della sua decisione e tornare una volta per tutte in Cina? Sarebbe proprio una grande perdita!” Le lacrime nei grandi occhioni di Sakura gli fecero capire di aver oltrepassato il segno.

“Io…Io…” La cattura - carte aveva preso a singhiozzare e Kero le carezzava la testa tentando di consolarla.

“Mi spiace, Sakura, non pensavo quello che ho detto. Non ti devi preoccupare e soprattutto non devi piangere. Voi due siete incollati peggio che con la super-colla. Nemmeno tuo fratello è riuscito a dividervi!” Non aveva un’idea precisa su cosa dirle ma poteva provare. “Siete stati lontani per tanto tempo eppure avete resistito, no?” Le porse un fazzolettino.

“Lo so”. Le lacrime erano cessate. Restavano solo deboli singulti. “Ma Shaoran ha sacrificato tanto per me e io non voglio deluderlo”.

“Tu continua a volergli bene come ora e sono sicuro che non potrai mai deluderlo”. Sembrava impossibile che fosse stato Kero-chan a pronunciare quelle parole ma fu così.

Prima che la ragazza potesse controbattere, il Guardiano del Sigillo aveva spento la luce ed era tornato a dormire. Cielo, che imbarazzo!

Sakura aveva sorriso. Sapeva essere molto dolce, quando voleva. Prima di coricarsi abbracciò stretta il suo orsetto nero, quell’orsetto che Shaoran le aveva regalato prima di partire e sospirò contenta.

“’Notte Kero… Ti voglio bene”.

“Buona notte, Sakura”.

Osservò il peluche che teneva stretto tra le braccia. “Buona notte, mio dolce Shaoran”.

 

                                                                 ******

Stava galleggiando. Stava galleggiando in un mare sereno e pacifico. Si sentiva bene, come non lo era stato per molto tempo. Semplicemente, era in pace con se stesso. La luna piena risplendeva su di lui benefica e i suoi candidi raggi lo sfioravano come le carezze di una madre. Come quando era piccolo e si rifugiava tra le braccia della sua Okaa-san dopo un brutto incubo.

Con estrema lentezza, l’acqua prese a sommergerlo trascinandolo verso il fondo scuro sotto di lui ma non se ne sentiva minacciato. Non aveva alcun bisogno di difendersi. In quel luogo niente avrebbe potuto ferirlo.

“Sei pronto, mio Giovane Lupo?” Era continuato a sprofondare finché il suo sguardo non aveva incontrato quello smeraldo di una donna bellissima.

Meravigliosa nel suo vestito del colore delle foreste rigogliose, una chiave impreziosita da una falce di luna che le adornava il collo. I lunghi capelli neri, raccolti in una grande treccia, le ricadevano di lato, su una spalla, un libro color bronzo stretto fra le braccia. Un puma bianco e un fanciulla dalla chioma violacea e gli occhi color lavanda erano alle sue spalle, un draghetto argentato poggiato gentilmente sul suo piccolo copricapo, così simile a quello appartenente al suo costume tradizionale.

Il capo del puma era adornato da una luminosa gemma verde e i suoi occhi lavanda lo guardavano curiosi. Due grandi ali erano chiuse comodamente sulla sua schiena.

La fanciulla, invece, lo fissava attenta e indagatrice e il suo sguardo severo gli ricordò per un attimo quello di Yue.

“Sei pronto, mio Giovane Lupo?” Ripeté ancora la donna.

“A cosa?” Chiese.

Si ritrovò d’improvviso in una stanza buia. Ma quell’oscurità non era destinata a durare a lungo. Un bagliore sconosciuto rischiarò ogni singolo dettaglio. Al suolo, sotto un pesante libro, il cerchio magico della Luna era comparso facendo spalancare la spessa copertina. Un turbinio di sfere colorate lo investì, lasciandogli intravedere quelle che apparivano essere delle carte. Tentò di afferrarne una ma queste presero a girare con maggior furia finché non si dispersero verso il cielo della città. Solo allora si accorse della strana spada che aveva in pugno. Non era la sua arma. Era così diversa… più leggera… potente… decorata con lettere e disegni antichi…adornata dallo stesso simbolo che aveva visto al collo di quella donna misteriosa…

Più familiare…

“Sei pronto a dimostrarmi la tua forza?”

Un tenue raggio di sole lo colpì strappandolo a quella visione.

Aprì gli occhi alla nuova alba e si stupì di essere riuscito a riposare per una notte intera. Era da parecchio che non gli capitava. Quella mattina si sentiva proprio bene: pieno di energie.

Decise di prepararsi: non voleva sprecare nemmeno un secondo. Sakura lo stava aspettando. Scelse con cura gli abiti che avrebbe indossato e s’infilò sotto la doccia. Per tutto il tempo, però, non riuscì a dimenticare quelle strane immagini che gli si erano mostrate in sogno. Non le capiva eppure aveva la netta sensazione che presto tutte le sue domande avrebbero trovato una risposta. Ne era certo. Cosa voleva dire: mostra la tua forza?

Accese la Tv per ascoltare le ultime notizie mentre finiva di prepararsi. Non erano buone notizie. Immagini del Tempio quasi totalmente bruciato erano trasmesse su tutti i canali.

“Nuovo incendio nel distretto di Tomoeda. È il terzo in appena due giorni. Le autorità proseguono le indagini ma nessuna pista sembra attendibile. Si consiglia di avere la massima prudenza. Forse un gruppo di piromani ha deciso di prendere di mira proprio questa città”.

La giornalista continuò con altri inviti alla prudenza ma qualcosa attirò l’attenzione di Li. Per un istante, rapido come nient’altro che aveva visto in vita sua, una piccola sfera di fuoco aveva attraversato la telecamera trovando riparo fra i rigogliosissimi rami del grande ciliegio.

Lo spazzolino gli si bloccò in bocca. Si stropicciò gli occhi ma quell’immagine era già scomparsa. Per andare da Sakura, sarebbe passato per il Tempio. Qualcosa non quadrava.

Afferrò il giubbotto e s’infilò le scarpe, pronto per uscire. Perché no? Avrebbe comprato anche delle brioche alla crema strada facendo: a lei piacevano molto. Hmm… Avrebbero fatto piacere anche al peluche.

La porta dell’appartamento di fianco al suo era spalancata. Qualcuno doveva averlo acquistato. Infondo non era male avere dei vicini. Anche se non voleva ammetterlo si sentiva un po’ solo in quella grande casa vuota… un’altra importante prova a testimonianza della sua debolezza…

 

                                                    ******

Due occhi viola lo osservarono uscire, nascosti nel riparo offerto da un fitto cespuglio. “Tu non sei debole, Li Shaoran. Non hai nemmeno idea dei poteri che celi dentro di te”

 

                                                            ******

Tantissima gente si era radunata intorno alle scale del Tempio, bloccata come al meglio possibile dalle numerose forze dell’ordine che erano state sguinzagliate alla ricerca dei presunti piromani.

Teneva stretto tra le mani il sacchetto con le brioche ancora calde ma quel luogo gli dava una strana sensazione. Chiuse gli occhi, nascosto all’ombra di una stradina laterale e si concentrò al massimo. Fu un lieve tremore. Per un attimo, le persone, la polizia, tutti smisero di esistere e gli parve che l’albero di ciliegio gli venisse in contro. Sentì su di sé il peso di due occhi severi che lo scrutavano.

Poi un brivido. Se non fosse stato così sicuro dell’impossibilità della cosa, avrebbe giurato di aver avvertito la presenza di una Carta Magica. Non una delle Clow Card ma di qualcosa molto più potente…

 

                                                               ******

 

THE FIRE sonnecchiava distrattamente sotto i raggi del sole che filtravano fra i rami dell’albero. Tutti quegli umani che si affannavano sotto di lui erano buffi. Non avrebbero di certo potuto fermarlo.

Poi li avvertì. Due occhi che lo stavano cercando. La stessa energia che lo aveva generato. Ryouka. Inammissibile, la padrona era morta da anni.

Si concentrò con la stessa intensità della persona che tentava di stanarlo. Distinse due occhi dorati. A chi appartenevano quegli occhi?

Possibile che? Paura e rancore assalirono il cuore della carta. No… no…

Stanotte avrebbe attaccato di nuovo e avrebbe scovato quegli occhi dorati…

 

                                                             ******

 

Domenica… Finalmente era domenica! Esisteva, forse, un giorno della settimana più perfetto della domenica? Niente scuola, niente compiti, la possibilità di restare a letto fino  a tardi. Era un giorno perfetto… Soprattutto se il tuo ragazzo ti ha promesso di trascorre l’intera giornata con te.

Si era alzata all’alba. Aveva rassettato tutta casa, (in appena un giorno che papà era partito per una conferenza, Kero-Chan l’aveva praticamente trasformata in una discarica), preparato la tavola per la loro colazione, spedito l’indignato fratellone maggiore dal caro Yukito e soprattutto si era vestita di tutto punto per l’arrivo di Shaoran. Tomoyo le aveva cucito un abito nuovo apposta. Si aspettava ancora di vederla comparire con la sua fidata telecamera da qualche cespuglio del giardino o ancora da qualche botola segreta che aveva fatto costruire in casa sua, ma l’amica le aveva promesso un po’ d’intimità con il ragazzo. (Non per questo la cara Tomoyo aveva rinunciato alle sue riprese: vedi microscopica telecamera nascosta in cucina grazie all’aiuto di Kero).

Ora non le rimaneva che aspettare. Continuava a fare su e giù per la stanza senza sosta.

“SAKURAA!!! Io ho fame!” Il peluche giallo ora era proprio stufo. Adesso il cinesino dettava legge anche in casa sua! Brrr…

“Sta buono, Kero-chan!” Lo rimproverò. “Fra poco Shaoran-kun  sarà qui e mangeremo tutti insieme!” Nel solo pronunciare quel nome era arrossita fino alla cima dei capelli.

Kero sbadigliò seccato. “Già prima non eri un granché sveglia ma adesso l’amore ti ha mandato proprio in pappa il cervello!”

“KERO-CHAN!!!”

L’indomita Bestia del Sigillo fu salvata in extremis dal campanello della porta. Sakura si precipitò ad aprirla dimenticandosi completamente di lui.

“Ciao”. Era bellissima. Indossava un vestito color turchese che la faceva apparire come un angelo sceso dal cielo. Le porse i fiori che aveva raccolto balbettando parole sconnesse. Non appena le loro mani si sfiorarono rischiò addirittura un attacco cardiaco.

“Ciao”. Era stupendo. Quell’attillata maglia verde metteva in risalto la sua corporatura atletica frutto non di sporadiche visite in palestra ma di allenamenti severi e costanti. Prese con mano tremanti quel piccolo mazzolino di fiori di ciliegio e ne respirò il profumo. Le sue guance erano un incendio.

“Ciao, Sakura”

“Ciao, Shaoran”.

Era un  momento magico… un momento…

“HEY, VOI DUE! VOLETE DARVI UNA MOSSA… IO HO FAMEEE!!!”

Un momento rovinato!

 

                                                   ******

 

“Vuoi un po’ di succo, Shaoran?” Gli chiese, imbarazzata.

“Si, grazie.” Arrossì.

“Un biscotto?”

“Sì”

Era da mezz’ora che andavano avanti così. Kero li guardava scambiarsi biscotti e tazze arrossendo ad ogni minimo contatto. Erano pazzeschi! Va bene essere timidi ma stavano insieme da due anni! Insomma, come facevano a non notarlo! Tutte quelle smancerie gli impedivano di prendere un’altra brioche!

“Hey, se avete finito di fare gli sposini io voglio un altro cornetto!”

Stavolta rischiarono davvero il soffocamento. In tandem due spruzzi di succo d’arancia e latte lo colpirono in pieno, inzuppandolo tutto.

“Ahhhh! Ma come vi permettete di trattarmi in questo modo! Non sapete chi sono io? Io…”

E giù con la solita solfa che ignorò completamente il telefono squillare.

DRIIN DRIIN

Sakura si scusò per rispondere ma i due maschietti la ignorarono del tutto, troppo presi dagli insulti reciproci.

“Cinesino antipatico!”

“Peluche!”

“Gaki!”

“Baka-chan!”

La ragazza sospirò rassegnata. Non sarebbero mai cambiati. “Pronto, ciao Tomoyo!”

“Ciao, Sakura”.

“È successo qualcosa di grave? Sembri agitata”.

“Non hai ascoltato le ultime notizie? Sembra che ci sia un gruppo di piromani che ha preso di mira questa città! Sono preoccupata!”

“No,non ne sapevo nulla”.

“Non sono piromani”. Li e Kero si erano spostati in corridoio per ascoltare la conversazione e quell’affermazione la sorprese.

“Che vuoi dire, cinesino?”

“Voglio dire che questo presunto piromane colpisce solo di notte e soprattutto ho avvertito una distinta forza magica quando sono passato vicino al Tempio stamattina. Non è qualcosa di umano”.

“Sei sicuro, Shaoran?”

Il ragazzo annuì.

“Bene. Allora, dovrai controllare, Sakura! È tuo compito come padrona delle carte impedire che la magia venga usata per scopi malvagi!” Le ordinò il peluche ma Sakura aveva lo sguardo fisso in quello di Li.

“Tu verrai con me, vero Shaoran?”

“Sempre”.

“È meraviglioso!” Dall’altro capo della cornetta, Tomoyo era addirittura estasiata. Una nuova occasione per la cattura – carte Sakura di indossare uno dei miei costumi! Come sono felice”.

Gocciolone generale sulla testa dei presenti.

La porta di casa s’aprì davanti a loro… un ringhio… uno sguardo minaccioso… Touya…

“Che ci fai qui, oni-chan!” Balbettò.

“Ho sentito le notizie e sono rientrato! Che diavolo ci fa lui qui!” Indicò con dito accusatorio Shaoran che rispose con uno sguardo a tono.

I tre: Kero, Touya e Li si scrutarono in cagnesco… perfetto, quella giornata non poteva iniziare in un modo migliore!

 

                                                       ******

Sakura aveva detto a Touya che sarebbe rimasta a dormire da Tomoyo per un pigiama party al femminile. Dopo essersi accertato che il cinesino antipatico non sarebbe stato presente, era andato a lavoro facendosi però promettere da Yuki di vegliare sul mostriciattolo. Anche se non aveva più i suoi poteri contava sulla saggezza di Yue per proteggerla.

Mezz’ora dopo, l’intero gruppo si era ritrovato al parco dei Pinguini per iniziare le ricerche.

Per l’occasione, Tomoyo aveva cucito per i due ragazzi dei particolari vestiti ignifughi per difendersi dagli attacchi delle fiamme. (Dove aveva trovato quel materiale era un mistero!)

Il costume di Li non era cambiato mentre stavolta Sakura somigliava ad una dolce vampirella con tanto di mantello in stile Conte Dracula.

“Da dove cominciamo? Tu non avverti niente, Sakura?” Chiese la ragazza. Sakura scosse la testa. Nemmeno la Tavola dei Venti aveva indicato loro qualcosa.

“Io direi dal luogo dell’ultimo attacco. Il tempio”. Kero-chan aveva assunto le sembianze di Cerberus per meglio portare sulla sua groppa i due cattura – carte mentre la giovane Daidoji aveva insistito per andare con Yue: le riprese venivano meglio aveva detto. Stavano sorvolando il loro liceo, quando lo stesso brivido che aveva provato quella mattina, scosse ancora il cuore del cinese.

“Verso la vecchia scuola elementare!” Disse d’un fiato.

“Cosa? Cinesino se ti aspetti che io…”

“Si trova alla scuola elementare, peluche!”

“Brutto…”

“KERO-CHAN!” Lo rimproverò ancora una volta. “Non abbiamo indizi e se Shaoran dice di andare alla vecchia scuola elementare, non ci costa nulla provare!”

“Ma, Sakura…”

“La padrona ha ragione”. Fu Yue a mettere fine alla discussione. “Mi sembra di avvertire qualcosa in quella direzione”.

“VA BENE”.

Con una brusca virata, che rischiò di far precipitare il suddetto cinesino, si diressero verso la scuola atterrando dopo pochi minuti nell’ampio spiazzale.

Avanzarono con cautela, la telecamera di Tomoyo che non perdeva nemmeno un minuto della ricerca.

“Hai visto cinesino! Qui non c’è niente!”

Un scossa improvvisa di terremoto spaccò la terra dirigendosi proprio verso di loro a tutta velocità.

Cerberus e Yue, sempre con Tomoyo tra le braccia, presero il volo mentre i due ragazzi si spostarono agili di lato.

Terra e sabbia oscurarono per qualche minuto la loro visuale e quando finalmente l’aria torno tersa un enorme leone di fuoco si era parato innanzi a  loro, ruggendo minaccioso.

“SAKURA!”

“SAKURA!”

Yue mise la mora al sicuro per poi scagliarsi insieme alla tigre alata contro il nemico. Sotto gli occhi attoniti di tutti questo scomparve per poi riapparire in un batter d’occhio alle loro spalle, scagliando contro i due malcapitati una sfera di fuoco che li stese al suolo. Nuove fiamme s’aizzarono dalla terra circondandoli fino a formare una gabbia di fuoco dalla quale era impossibile fuggire. Erano in trappola!

“KERO-CHAN, YUE!”

Aveva assistito senza poter fare nulla a tutta la scena. Non poteva crederci. Quell’essere emanava vibrazioni simili alle sue carte!

Il leone ora aveva spostato la sua attenzione su di lei, osservandola immobile. No, non era lei la persona che cercava.

“Kero-chan! Q-questa s-sembra una carta di Clow!”

Anche i Guardiani avevano avuto la medesima sensazione ma non era ammissibile. Tutte le carte erano state catturate!

“Io credevo di averle raccolte tutte!”

“Non so che dirti, Sakura!” La Bestia del Sigillo tentava di liberarsi ma quelle fiamme erano impenetrabili. “Quella non può essere una carta di Clow!”

“E, allora, cosa faccio?” Era disperata.

“Prova a fermarla come hai fatto con la tua FIREY!”

La piccola Kinomoto si concentrò invocando Vento e Acqua e le scagliò contro il leone.

I due spiriti lo avvolsero ma non ebbero il tempo di esultare. Con un ruggito spaventoso, la creatura espanse il suo potere, liberandosi. Ora era davvero infuriata!

Ruggì ancora e si scagliò con di lei.

“SAKURA!”

“SAKURA!”

“SAKURA!”

I due Guardiani e Tomoyo assistettero impotenti mentre il leone di fuoco cominciò l’attacco verso la loro amica…

 

                                                        ******

 

“Ahi, ahi! Ora sono davvero nei guai”. Dara commentò dal suo punto d’osservazione. Non avevano la minima speranza di battere FIRE… almeno per il momento…

La ragazza bionda che le sedeva a fianco si strinse le mani preoccupata.. “Tu credi che dovremmo intervenire? Sakura è in pericolo”.

“Sta tranquilla, Chris. Devi avere più fiducia in lui. Non permetterà a nessuno di farle del male e poi…” Osservò una strada lontana. “Stanno arrivando i rinforzi…”

 

                                                      ******

 

“FERMATI!” Rapido come non lo era mai stato, Shaoran si era frapposto tra la bestia e il suo Fiore di Ciliegio, bloccando le sue fauci mostruose con la propria spada.

Ora erano l’uno di fronte all’altro e si fissavano truci, pronti ad una lotta all’ultimo sangue…

Quegli occhi dorati…

Il leone sembrò arretrare per un secondo ma la vista di quegli occhi che stava cercando lo infiammò ancora di più.

L’aria intorno a loro si fece irrespirabile, un campo d’energia che non permetteva a nessuno di avvicinarsi mentre si fronteggiavano senza arretrare di un solo passo.

“Shaoran!”

“Sta lontana, Sakura!” Le urlò. “È troppo pericoloso!”. Voleva raggiungerlo ma la rabbia nella sua voce le gelò il sangue nelle vene. “Shaoran…”

Era un gioco di potere. Solo questo. Forza contro forza.

Shaoran sentì le sue forze venir lentamente meno ma non poteva arrendersi. Quella bestia era pericolosa. Aveva tentato di far del male a Sakura! Eppure, in un remoto angolo del suo cuore, una vocina continuava a ripetergli solo una frase…

Non puoi fargli del male… Il tuo compito è proteggerlo…

All’inizio era stato un sussurro lieve ma in breve s’era trasformato in un grido disperato. Non sapeva come né perché ma non poteva far del male a quella creatura. Era impossibile ignorare quell’invocazione d’aiuto.

THE FIRE continuò a stringere le sue fauci con più forza. Quest’insulso ragazzino non mollava, gli teneva testa con tutte le energie che gli erano rimaste. Si stava spingendo al limite pur di batterlo. Ne era impressionato. Ma non sarebbe servito: non aveva la minima intenzione di tornare nella sua prigione di carta anche se…

Anche se quegli occhi dorati avevano la stessa determinazione che aveva sempre letto in quelle della sua padrona Ryouka… No, avrebbe continuato a lottare.

Schiacciò le sue fauci contro il metallo di quella spada finché con un rumore assordante, sotto gli occhi terrorizzati di tutti, questa andò in frantumi.

Shaoran arretrò sbalordito: la sua spada era distrutta…

THE FIRE caricò tutta la sua energia in una nuova palla di fuoco che colpì quel ragazzino in pieno petto, scagliandolo contro un muro. Il suo petto sanguinava copiosamente e un profondo squarcio si era aperto sui suoi abiti.

“Shaoran!” La mocciosa era corsa dal suo avversario prendendolo tra le braccia e puntando contro di lui il suo scettro. Sciocca, come osava intromettersi fra il potente FIRE e la sua preda. Nessuno poteva interrompere la prova… la prova per la scelta del nuovo padrone. Questo pensiero gli balenò nella testa prima che riuscisse a fermarlo. Senza che se ne rendesse conto aveva iniziato a considerarlo come possibile candidato a padrone delle Moon Card.

Spalancò le fauci e si preparò al colpo finale. Non avevano scampo.

Una filtra coltre di nebbia iniziò ad avvolgerli. La carta si sentiva stordita, i suoi sensi erano confusi. La gabbia infuocata perse la propria magia e i suoi prigionieri furono inglobati da sfere di luce che s’alzarono in volo portandoli in salvo.

ROARRR!!!

Ruggì un ultima volta, osservando quel ragazzino sparire nel nulla. Sarebbe tornato a combatterlo, THE FIRE ne era certo.

 

                                                         ******

 

“Ragazzi, state tutti bene?” Eriol Hirigagizawa era giunto appena in tempo con Ruby Moon e Spinel Sun al suo fianco. Aveva usato una vecchia magia di Clow per stordire il leone di fuoco me era sicuro che era stata proprio quella creatura a rinunciare a proseguire l’attacco. Il perché gli era oscuro.

Tomoyo tremava, Cerberus e Yue erano troppo indeboliti dal colpo ricevuto.

Ma quello conciato proprio male era Li, una profonda ferita sul petto che Sakura tentava in qualsiasi modo di medicare. I suoi grandi occhioni verdi si erano riempiti di lacrime mentre faceva poggiare il capo del suo ragazzo, privo di sensi, contro il proprio petto. Era distrutta.

“M-ma c-cosa è successo, Eriol”. Mormorò tra i singhiozzi. “Quel mostro sembrava una carta di Clow! Com’è possibile!” Urlò, spaventata.

“Quella non era una carta di Clow, Sakura”. Eriol si passò una mano tra i capelli intanto che le sue sfere luminose li conducevano al sicuro a casa della cattura – carte. “Quella era una Moon Card!”

                                                   Continua…

 

Note: E ho finito anche questo. Da record! Spero che vi sia piaciuto, non ci contavo di finirlo entro stasera ma comunque mi riservo qualche piccola modifica. Che volete: sono una perfezionista.

Le cose cominciano a farsi interessanti: Eriol è tornato, la prima Moon Card ha fatto la sua comparsa e le Sakura Cards su di esse non hanno effetto.

Spero che vi sia piaciuto il modo in cui ho reso i pensiero della carta magica. Mi è venuta l’idea guardando una puntata di Sakura qualche giorno fa. Quella in cui The Mirror spiegava che anche le carte hanno dei sentimenti e sono come una grande famiglia. La stessa cosa vale per le Moon Card. Esse sono rimaste molto ferite quando la loro padrona è morta quindi per loro ora è difficile fidarsi di qualcun altro. Ma ne vedrete delle belle.

Ho tentato di modificare un po’ i nomi fra i due set di carte, ma non so fin dove posso spingermi. Quindi perdonatemi se qualche carta sarà uguale. Farò del mio meglio.

Ecco quello che so di giapponese, se qualcuno può correggermi lo ringrazio fin da ora.

Baka: vuol dire stupido.

Gaky: penso sia moccioso.

Okaa-san: mamma.

Oni-chan: fratello maggiore.

Infine il diminutivo –kun è un vezzeggiativo che si usa tra amici o innamorati. Almeno credo.

 E ora va con le risposte flash:

*     Elychan, qui non ho molto spazio ma appena possibile ti farò un resoconto dettagliato dei due film e delle differenze tra anime e manga. Abbi solo un po’ di pazienza;

*     Killkenny, il paring Eriol/Tomoyo piace molto anche a me quindi, come dice il genio di Aladin, considera il tuo desiderio esaudito (P.s: grazie per il voto, ne sono onorata);

*     Anto Chan, laukurata89, Sae, kari 89, LizDreamer, francy91, sara, ho fatto il prima possibile. Spero che vi piaccia.

Ed allora: Sayonara!

  
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