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Autore: marmelade    14/02/2012    4 recensioni
Scrollai le spalle, cercando di leggere per l’ennesima volta l’ennesima pagina, ma venni di nuovo interrotta.
"Scommetto che era tutto programmato".
[...]
Due occhi verdi mi stavano fissando e, se pur coperti da una cascata di riccioli castani, riuscivo a scorgere una luce allegra in essi. Inoltre, un sorriso bianchissimo, faceva da protagonista su quel volto dai lineamenti dolci, incorniciato da due adorabili fossette.

"Non avrei mai immaginato di innamorarmi di qualcuno che, inizialmente, avevo odiato.
Eppure quel qualcuno, era l’unico capace di farmi sentire felice semplicemente guardandomi negli occhi."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Mio Dio Louis! Ma sei idiota?!?”
“Io… scusa Harry! Non sapevo che fossi in compagnia! Potevi avvertire che avresti portato una “preda” nella tana!”
“Ehi! Sia ben chiaro a tutti…” esclamai, mentre mi massaggiavo il punto in cui ero stata colpita “io non sono la preda di nessuno!”.
Il ragazzo moro dagli occhi azzurri mi si avvicinò con sguardo mortificato.
“Perdonami. Noi abbiamo delle strane abitudini, ci piace accogliere così i nostri ospiti!” disse, aprendosi in un bellissimo sorriso a quelle ultime parole.
Sorrisi di rimando. “Non preoccuparti, non mi sono fatta niente”.
“Si, ma comunque hai sbagliato Louis, poteva farsi male sul serio e dopo erano cavoli amari!” intervenne Harry, alzando leggermente il tono di voce.
“Forse Styles, sarebbe più corretto dire carote amare, giusto per rimanere in tema!” disse il ragazzo, assumendo un tono di voce saccente, puntando il dito in alto.
Io iniziai a ridere, anche per tutta la faccenda della carota volante, mentre Harry stava per scagliarsi contro il suo amico.
“Vas’ Happenin?”.
Smisi di ridere e ci girammo tutti e tre verso il punto da cui provenne la voce dall’accento abbastanza strano.
Rimasi a bocca aperta quando vidi chi parlò.
Un ragazzo dai capelli neri come la pece, sparati in testa senza nemmeno un capello fuori posto, si avvicinò lentamente a noi tre, massaggiandosi il ventre scoperto, facendo intravedere i suoi addominali ben scolpiti e mostrando un tatuaggio sul pettorale destro.
“Niente Zayn. E’ Louis che è il solito idiota!”
Il ragazzo sbadigliò. “Cosa hai combinato questa volta, Louis?” disse quella che, secondo me, doveva essere una visione.
“Assolutamente niente! Harry è entrato in casa e io, per spaventarlo, volevo colpirlo con una carota ma, invece di colpire lui, ho colpito…” rimase zitto per un secondo con sguardo perplesso, poi si girò verso di me, “come hai detto che ti chiami?”.
Presa alla sprovvista, mi feci trovare ancora con la bocca spalancata. A quel punto, anche la visione parve accorgersi di me, voltandosi a guardarmi.
“Ehm, in realtà non l’ho detto…” dissi, chiudendo la bocca e cercando di ricompormi, cosa un po’ impossibile, dato che mi trovavo di fronte ai due ragazzi più belli che avessi mai visto “comunque, mi chiamo Mary”.
Il lanciatore di carote mi si avvicinò sorridente. “Io sono Louis” disse, tendendomi la mano, che afferrai “e, scusa ancora per la carota. Come puoi aver ben capito, non eri tu il vero bersaglio!”.
Risi nuovamente. “Mi ritengo abbastanza fortunata. Non capita tutti i giorni di essere colpiti da una carota volante in pieno viso!”. Louis si unì alla mia risata e mi lasciò la mano, mentre vidi che la visione si stava avvicinando a me sorridendomi.
“Ciao. Io sono Zayn”.
Afferrai la sua mano immediatamente, con un’espressione da ebete stampata sul volto.
“M..Mary” balbettai. Volevo cercare di sembrare più intelligente, evitando di non balbettare, ma era praticamente impossibile con quei due davanti!
Harry intanto, parve notare il mio imbarazzo, mentre Zayn mollava la presa della mia mano, e mi guardò ridendo. Lo fulminai con uno sguardo.
Sicuramente, lui non era bello come i suoi amici.
“Dove sono Liam e Niall?” chiese il riccio.
“In cucina, credo. Forse staranno facendo fuori quantità enormi di gelato” disse Zayn.
“Niall sicuramente!” esclamò Louis “vado ad impedirgli di finirlo!” e si diresse correndo in modo buffo verso la cucina, mentre Zayn lo seguì a ruota.
Intanto, io ammirai casa di Harry. Era bella, le stanze erano grandi e luminose e i mobili erano modernissimi.
“Ti piace?” chiese la voce di Harry, avvicinandosi a me.
Distolsi lo sguardo dalle pareti e mi voltai verso di lui.  
“Tantissimo. Ti ho già detto che mi vergogno di averti fatto vedere casa mia?”.
Lui rise leggermente. “Forse… però ripetimelo, mi fa sentire superiore!” e gonfiò il petto per darsi delle arie.
Gli diedi uno schiaffetto sul braccio, sbuffando e ridendo. “Si, certo. Tu sei il superiore fra tutti i cretini, casomai! E ti ricordo, che hai detto che casa mia ti piace!”.
“Non so cosa mi stesse passando per la testa quando l’ho detto!” rispose, facendo finta di giustificarsi.
“Vieni, ti presento gli ultimi due che rimangono all’appello!”.
Così dicendo, lo seguii verso una porta scorrevole leggermente socchiusa e, quando si aprì, la stanza sembrava essere reduce di una guerra.
Trovai Louis che minacciava con un cucchiaio un ragazzo dal colore di capelli castano chiaro, che urlava come un pazzo, mentre Zayn e un ragazzo biondo erano piegati in due dalle risate.
“Ehm… ragazzi?!?” esordì Harry imbarazzato, ma non sconvolto. Era sicuramente abituato a quel tipo di scene.
“Hazza!” sospirò sollevato il ragazzo che Louis stava minacciando, dato che quest’ultimo, al nostro ingresso, aveva posato il cucchiaio e gli altri due avevano smesso di ridere.
“Dove sei stato tutto questo tempo?” domandò il biondo, che dall’accento sembrava irlandese.
“A rimorchiare qualcuna, come al solito!” rispose l’altro del quale non sapevo ancora il nome.
“Infatti ha rimorchiato!” s’intromise Zayn con un sorrisetto malizioso sul volto. Oh no.
Si avvicinò a me, che ero rimasta tutto il tempo dietro Harry senza che i ragazzi se ne accorgessero, e mi prese per mano portandomi al centro della cucina.
“Lei è Mary, ragazzi. La nuova ragazza di Harry!”
Gli altri due mi guardarono entusiasti, poi il biondo si avvicinò ad Harry, prendendolo e strofinandogli la testa.
“Oh Harold! Perché non ce l’hai detto prima?!?”
“Perch..ahi…per..ahia!” Harry cercava di controbattere, ma la presa del biondo sembrava molto forte.
“Perché io non sono la sua ragazza!” esclamai, facendo si che il biondo lasciasse la testa riccioluta di Harry.
“Che peccato!” esclamò l’altro, battendo le mani “speravamo davvero che Hazza avesse trovato la ragazza giusta! Comunque piacere, io sono Liam” concluse, sorridendomi.
“E io sono Niall!” disse il biondo, porgendomi la mano.
“Mary!” risposi, afferrandogliela.
“Io lo bbsapebo che non efra la bsua ragabzza!” intervenne Louis, che intanto stava strafogando un pacchetto di patatine.
“E come lo sapevi, scusa?” gli chiese Niall.
“Semplice” iniziò, ingoiando l’ultima patatina “uno: me l’ha detto lei. E due… è fin troppo carina per stare con Harry!”.
“In effetti…” disse Zayn, squadrandomi attentamente. Divenni rossa come un peperone per l’imbarazzo.
“Veramente, è solo perché non avrei tanta pazienza per sopportarlo!” risposi, cercando di riprendermi e tornare del mio colorito naturale.
“Giusto anche questo” affermò Liam, indicandomi con l’indice.
“E anche perché Harry è solo tuo, non è vero Louis?” disse Niall.
Louis fece un sorrisetto malizioso, avvicinandosi ad Harry e lo abbracciò, toccandogli i ricci.
“Giusto!” disse “Harry è solo mio!” e gli scoccò un sonora bacio sulla guancia.
Ridemmo tutti, me compresa. Quei ragazzi mi stavano già simpatici, ed erano tutti uno più bello dell’altro. Tranne Harry, ovviamente.
“E come vi siete conosciuti tu ed Harry?” mi chiese Liam, che sembrava il più tranquillo del gruppo.
“Oh, beh…al parco” risposi, presa alla sprovvista “lui mi ha stressata per tutto il tempo e mi ha seguita fin sotto casa!”
Si girarono tutti verso di me con sguardo allibito.
“Da quando sei diventato uno stalker, Harold?” gli chiese Louis, con lo sguardo più allibito di tutti.
“Non sono uno stalker!” ribatté il riccio.
“Aspetta…” chiesi, causando il silenzio generale “come l’hai chiamato?”.
Mi fissarono confusi, compreso Harry, che aveva assunto un colorito leggermente rosato.
“Stalker” sussurrò Louis preoccupato come se avesse detto qualcosa di sbagliato.
Scossi il capo, sorridendo leggermente. “Intendevo il nome con cui l’hai chiamato…”
Harry sbarrò gli occhi e prese Louis da dietro, impedendogli di parlare.
“Non dirglielo Louis o butto tutte le maglie a righe che hai!”
Louis, intanto, si dimenava cercando di liberarsi dalla presa del riccio e assunse un colorito violaceo.
“Lascialo Harry! Non vedi che sta soffocando?!?” dissi, avvicinandomi a loro, liberando Louis.
Una volta libero, il ragazzo sospirò, riprendendo un colorito normale e un respiro regolare.
“Grazie Mary” disse, cercando ancora di riprendersi. Tossicchiò leggermente, poi si voltò verso Harry.
 “Adesso devo dirlo! Te lo meriti, stavo per morire!”.
Il riccio nascose il viso fra le sue mani, scuotendo la testa.
“L’ho chiamato Harold” disse Louis, voltandosi verso di me con un sorrisino soddisfatto stampato sul volto.
“Ha…Harold?!?” chiesi ridendo leggermente, guardando Harry.
Niall annuì. “Harold è il suo nome completo!”
Harold Edward Styles, per essere precisi!” s’intromise Liam.
Scoppiai in una risata fragorosa, mentre loro mi guardavano ancora più allibiti.
“Perché ridi? Non lo sapevi?” chiese Zayn curioso.
Scossi la testa fra le risate. Quando mi ripresi, guardai Harry che aveva ancora il viso fra le mani.
“Diciamo che me l’aveva tenuto nascosto…” dissi, asciugandomi le lacrime.
“Oooh, perché Harry?!” gli chiese Louis, avvicinandosi e cingendogli una spalla “Harold è un nome così carino!”
Scoppiamo tutti a ridere, tranne Harry che levò il viso dalle mani e ci fulminò con uno sguardo.
“Vi odio” disse, voltando lo sguardo verso di me subito dopo aver guardato in cagnesco gli amici.
“Oh, è reciproca la cosa!” gli risposi sorridente.
“Ti prego Harry…” gli chiese Niall, ancora fra le risate “posso sposare questa ragazza?!?”
Sorrisi leggermente, mentre Harry scuoteva il capo come rassegnato.
Fra le risate, gli scherzi e le varie chiacchierate, non mi resi conto dell’orario e, quando alzai lo sguardo distrattamente verso l’orologio, quasi mi prese un accidente. Mancavano solo due ore all’appuntamento con Robert ed io ero praticamente in alto mare!
“Ragazzi, vorrei davvero rimanere con voi, ma devo scappare!” dissi ad un certo punto, mentre Louis discuteva con noi su quanto le carote facessero bene alla pelle.
“Dai! Rimani a cena con noi!” mi supplicò Liam.
“Si dai, giuriamo che non ti faremo mangiare schifezze del genere!” disse Zayn, indicando le quantità di cibo-spazzatura che si trovava sul loro tavolo.
Risi. “Vorrei davvero rimanere, sul serio e mangerei anche quelle schifezze…” dissi, guardando Zayn “ma davvero non posso”.
“Perché non puoi?” chiese Louis, curioso e dispiaciuto allo stesso tempo. 
“Perché…”
“Perché ha un appuntamento” concluse Harry al posto mio.
Mi voltai a fissarlo e lo vidi appoggiato ad un bancone della cucina, le braccia incrociate e lo sguardo rivolto fuori dalla finestra.
“Wow! Allora, buona fortuna Mary!”
“Lou, non si dice buona fortuna per un appuntamento!” lo rimproverò Liam, mentre io ero ancora di spalle guardando Harry ,“beh, divertiti allora!”.
Mi voltai verso di lui e sorrisi. Quei ragazzi erano davvero adorabili. “Grazie ragazzi, sul serio. Ho trascorso davvero un bel pomeriggio con voi!”
“Speriamo di rivederti al più presto!” mi disse Niall “e vieni a trovarci quando vuoi!”
“Si, ma forse sarebbe meglio che tu avvertissi prima, così metteremo in ordine la casa!” intervenne Zayn.
“…ed eviteremo le carote volanti!” concluse Louis.
Risi e li salutai nuovamente per poi avviarmi verso la porta, mentre Harry mi seguiva a ruota.
“Ti accompagno a casa” disse.
“Non fa niente, posso prendere un taxi o un pullman” gli risposi, già sull’uscio della porta.
“E quanto intendi aspettare prima che arrivino?!” disse sorridendo “dai, ti accompagno io, non fare storie”.
Così, mi ritrovai nuovamente seduta sul sedile di pelle della sua grande macchina nera, ma quella volta fu diverso, non come all’andata. Harry aveva lo sguardo puntato solo verso la strada, stringendo forte il volante fra le mani, mentre io guardavo fuori dal finestrino. Tutto questo, senza rivolgerci la parola, nemmeno per un piccolo insulto, senza ridere. Dal riflesso del finestrino, notai che Harry mi lanciava degli sguardi veloci, sospirava e ritornava a guidare, fissando solo la strada, senza parlarmi. E fu così per tutto il tragitto.
Non vedevo l’ora di scendere e, quando la macchina si fermò sotto casa mia, fui sollevata.
“Eccoci qua” disse, senza un minimo di entusiasmo, senza degnarmi di uno sguardo.
“Eccoci qua” ripetei, facendogli l’eco e sospirando.
Rimanemmo per un po’ in silenzio, interrotti solo dal rumore del tocco delle sue dita sul volante.
“Senti Harry…” gli dissi, cercando di iniziare una vera conversazione. Lui non si voltò a guardarmi e rimase con lo sguardo fisso in avanti.
Sospirai e ripresi il mio tentativo di conversazione.
“Volevo ringraziarti. Si, ti sembrerà strano che io ringrazi proprio te ma, stranamente, sei l’unico che se lo merita fra i due. Nonostante tu mi abbia fatto arrabbiare per avermi fatto fare una figuraccia davanti a tutti all’Università, facendo squillare il mio telefono senza che io ti dessi il numero, mi hai accompagnata al Centro Commerciale, aiutata a scegliere qualcosa per stasera anche se ci hai provato tutto il tempo con ogni commessa che ti passava davanti. In più, anche se hai fatto storie all’inizio, sei entrato con me in libreria e mi hai anche pagato i libri. Si, me l’ha detto la signora…” dissi, quando notai il suo sguardo confuso attraverso il parabrezza “inoltre, mi hai fatto conoscere i tuoi amici, che sono le persone più adorabili e simpatiche che conosca, ovviamente tu non sei come loro, quindi non ti vantare adesso…” aggiunsi e vidi il suo viso aprirsi in un sorrisino leggero. “Beh, volevo solo dirti questo. Ho passato un bel pomeriggio. E mi costerà tanto ridirtelo, però… grazie”.
Scesi dalla macchina senza aspettare una sua risposta, senza voltarmi a guardarlo.
“Ehi Mary!” urlò improvvisamente.
Mi voltai e mi avvicinai di nuovo al finestrino, curiosa di ascoltare cosa volesse dirmi.
“Domani voglio sapere come ti è andato l’appuntamento con il biondo. Quindi, attenta al telefono!” disse sorridendo.
Risposi al suo sorriso, senza aggiungere nient’altro. Poi lui mise in moto e lo guardai sparire dietro l’angolo. Mi voltai e mi diressi verso il portoncino, infilandone le chiavi nella serratura, sperando di non ricevere un’altra carota in pieno viso. Sorrisi involontariamente, ripensando a tutto il tempo che era trascorso dalla mattina fino a quel momento.
Si, era stata davvero una bella giornata.
 
 
 
 
 
 
“Voglio sapere, voglio sapere, voglio sapere!”
La voce di Helena rimbombò per tutto il pianerottolo. Avevo appena aperto la porta e lei mi si era praticamente scagliata contro, urlando entusiasta. Sussultai, presa alla sprovvista ed entrai in casa posando le buste contenenti i vestiti e i libri. Lei, intanto, mi seguiva come un cane da tartufo.
“Che vuoi sapere, che vuoi sapere, che vuoi sapere?!” dissi, voltandomi verso di lei e imitando il suo stesso tono di voce.
“Indovina?!?” disse, continuando a seguirmi fino ad arrivare in camera mia.
“Vuoi sapere se ho comprato il vestito per stasera?!? Si, l’ho fatto e sono anche in ritardo, se proprio ti interessa saperlo!” le risposi, tutta impegnata a cercare la roba per prepararmi.
“Ma io non intendevo sapere questo!”
Mi voltai verso di lei, trovandola seduta sul letto a gambe incrociate e sul volto, una smorfia che avrebbe fatto invidia ad ogni bambina capricciosa. La guardai confusa, cercando di capire cosa volesse sapere.
“E allora cosa?” dissi, ritornando a esplorare la mia camera.
“Voglio sapere se tu ed Harry vi siete baciati!”
Il suo urlo mi fece alzare di scatto la testa, andando a finire contro il comodino. Mi massaggia la nuca e puntai lo sguardo verso di lei, che adesso si era alzata in piedi sul letto e aveva appoggiato le mani sui fianchi, questa volta peggio di una madre.
“Allora?”  chiese curiosa, socchiudendo gli occhi.
“Allora dico che sei una gran cretina Hel, tu e le tue domande inutili! Ma come ti viene in mente di chiedermi cose del genere?!?”.
Lei fece un ultimo salto sul mio materasso, poi balzò giù per terra sul pavimento, avvicinandosi a me.
“Quindi vi siete baciati…” disse, scrutandomi il viso.
Sbuffai e tornai ad esplorare la mia camera. “Non mi va nemmeno di risponderti…” sussurrai.
“Quindi vi siete baciati!!” urlò entusiasta. Poi uscì dalla stanza correndo verso la cucina.
 “Elyse! Mary ed Harry si sono baciati, te l’avevo detto io!”
Subito, sentii altri passi correre verso la mia stanza, accompagnati a quelli di Helena.
“Sul serio vi siete baciati?!?”.
Mi voltai a guardarla. Era ferma sulla porta che mi guardava con occhi sbarrati, mentre Helena saltellava avanti e indietro per il corridoio.
Cercai di rimanere il più calma possibile, ma in quel momento, non mi sembrava proprio il caso.
“Mi spiegate cosa avete in quel cervellino bacato?!? Secondo te, io ed Harry potremmo mai baciarci o metterci insieme o formare una famiglia?!? 
NON CI PENSO NEMMENO!” urlai.
Helena smise di saltellare e, con sguardo deluso, si avvicinò alla porta fermandosi vicino ad Elyse.
“Quindi… non vi siete baciati?” chiese Helena, delusa come il suo viso.
“Ho la faccia di una che ha baciato o che bacerà Harry?!?” chiesi seria e incazzata allo stesso tempo. Senza ricevere una risposta, le superai per entrare in bagno e prepararmi. Chiusi la porta e aprii l’acqua per farla riscaldare, mentre preparavo le asciugamani. Improvvisamente, la porta si aprì, rivelando nuovamente le mie amiche.
“Tu non puoi uscire con Robert!” urlò Elyse.
“Come prego?!?” chiesi, voltandomi verso di loro.
“Tu non puoi uscire con Robert!” fece l’eco Helena.
“E perché non dovrei?!” chiesi stizzita.
“Perché tu devi stare con Harry e lo sai!” intervenne Elyse.
“Mi spiegate cosa vi siete fumate oggi?!” dissi, prima di buttarmi sotto il getto caldo dell’acqua.
Sentii Elyse sospirare.
“Usciamo Hel. Quanto mi fa arrabbiare quando non vuole ammettere la verità…”
Dopo qualche istante, la porta si chiuse, lasciando che il getto d’acqua calda della doccia lavasse via tutti i miei strani pensieri.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
19:32.
Ci sono solo io in questo parco. Non verrà, me lo sento.
19:33.
No Mary, lui verrà, sono passati solo tre minuti.
19:34.
Non verrà, lo so. Sono passati quattro minuti adesso, e di lui non si vede nemmeno l’ombra.
19:35.
Magari gli si è bucata la ruota della macchina.
19:36.
E se venisse a piedi, che scusa inventerebbe?!
19:37.
Mi si sta congelando il sedere seduta su questi gradini ad aspettare qualcuno che non verrà.
19:38.
Eccolo! E’ lui! Finalmente è arrivato!
19:39.
Era soltanto una persona che faceva footing. Sono la solita sfigata…
19:40.
Basta. Sono passati solo dieci minuti, è vero, ma non ne posso più.
 
Presi la borsa e mi alzai dagli scalini delusa, iniziando ad avviarmi verso l’uscita del parco, quando qualcuno mi venne addosso mentre stava correndo.
“Mi scusi, non l’avevo vis… Mary!”
Alzai lo sguardo, incontrando due profondi occhi castani, visibili anche nel buio, illuminato solo da qualche lampione dalla luce ormai fioca.
“R…Robert!”
Sorrisi. Allora non si era dimenticato del nostro appuntamento!
“Ciao!” mi disse sorridendo “Stavi andando via?”
“Ehm… io… no, certo che no!”
“Dì la verità, stavi andando via” disse, ancora con il sorriso sulle labbra.
Mi morsi il labbro inferiore. “Credevo te ne fossi dimenticato…” ammisi sussurrando, abbassando lo sguardo.
“Ma scherzi?!? E’ solo che ho fatto un po’ tardi, sai, mi hanno trattenuto alcuni amici, ma non avrei mai potuto dimenticarmene!”.
Sorrisi nuovamente. Era ancora più bello di quanto me lo ricordassi.
“Questa è per te…” disse, cacciando qualcosa da dietro la schiena. Lo fissai curiosa, finché l’oggetto non comparve davanti ai miei occhi. Più che un oggetto era…
“Una rosa rossa…” sussurrai, prendendola dalle sue mani.
“Si. Sai, l’ho presa rossa perché è stata la prima che ti ho regalato il giorno in cui ti ho vista in questo parco, solo che te la diede Mark. Ho voluto ripetere la situazione ma, stavolta, dandotela io di persona”.
Annusai la rosa, socchiudendo gli occhi. Quando li aprii, guardai Robert negli occhi, sorridendo.
“E’ bellissima, grazie!”
“Non sarà mai bella quanto te” sussurrò.
Arrossii a quelle sue parole dette dolcemente. Poi si avvicinò a me e mi porse il braccio destro, nel quale appoggiai immediatamente il mio.
Ci incamminammo fuori dal parco verso la strada illuminata e una Londra che aspettava solo di essere vissuta da noi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Eccoci arrivati. Io abito qui”.
Eravamo arrivati sotto casa mia, ma non avevo voglia di lasciare Robert.
La serata era stata davvero perfetta, avevamo parlato, riso e scherzato, accorgendoci che amavamo praticamente le stesse cose.
Dicevamo le stesse cose, pensavamo le stesse cose ed era come se ci conoscessimo da una vita.
Volevo passare altro tempo insieme a lui, anche solo per guardarlo negli occhi e far parlare il silenzio. Avevo bisogno di qualcuno che mi capisse solo guardandomi negli occhi, proprio come aveva fatto lui.
“Mi sono divertito stasera” disse.
“Anche io, tanto” gli risposi.
“Mary…” iniziò, guardandomi negli occhi. Rimasi immobile, quasi senza respirare, sentendo solo il mio cuore battere all’impazzata.
Fece un lungo sospiro, poi riprese.
“Non sono mai stato così bene in vita mia con una ragazza al primo appuntamento. Dal primo momento che ti ho vista, ho capito subito che eri tu quella giusta; poi abbiamo parlato e sono rimasto davvero colpito da te. Stasera mi sono reso conto che parlare con te è la cosa più bella del mondo, anzi… stare insieme a te e sentirti vicina è la cosa più bella del mondo. Sei intelligente, spiritosa e bellissima e mi è bastata solo una sera per capire che con te ne passerei altre cento, mille!” si avvicinò al mio viso, appoggiando la sua fronte sulla mia. Potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra e i suoi occhi nei miei.
“Forse ti sembrerà stupido perché è la prima volta che usciamo insieme, ma vorrei davvero passare altre giornate e serate come queste con te. Tu che ne pensi?”.
Ero completamente incapace di parlare. Chiusi gli occhi e annuii leggermente con il capo, quando li riaprì, gli sorrisi.
“Penso che è come se ti conoscessi da sempre… e che voglio passare tanto tempo insieme a te…”
Lui si aprì in un sorriso luminoso e i suoi occhi sprizzavano felicità da ogni parte.
Mi cinse dolcemente i fianchi, mentre io mi alzavo sulle punte per eliminare la distanza che ci separava.
Mi accarezzò una guancia, per poi riportare la mano sulla mia vita e appoggiare le sue labbra fresche sulle mie per poi coinvolgermi nel più bel bacio di tutta la mia vita.
















Writer's Corner! :)

Buonaseera miei bellissimi cucchiaini carini! :D                                                                                                                                                                           
Vas' Happenin? u.u
Mi scuso per il tremendo ritardo *si, sono consapevole di non essere la reincarnazione di un orologio svizzero (??)*
e mi odio profondamente anche io per avervi fatto aspettare! ç__________ç
Peerò, eccomi qua! :D con un bel capitolo luungo!
*sempre 9 pagine di Word, da quanto ho capito, amate i capitoli lunghi*
L'ho appena finito di scrivere :)

Alloooora, cosa devo dire su questo capitolo?
Assolutamente nothing! :D 
Sinceramente, non so davvero che dirvi, se non che è taaanto lungo ed è stato taanto lavorato dalle mie manine cinesi e dal mio piccolo cervellino :) e che ne ho scritto una piccola parte mentre ascoltavo il nostro amazing Lou alla radio! *-*

Anyway, iniziando con i tanti e lunghi ringraziamenti, inizio sempre col dirvi che siete davvero meravigliose!
A tutte le recensioni che lasciate, a tutte quelle 18 persone che seguono la mia storia, a tutte quelle 10 che l'hanno messa tra i preferiti ma soprattutto a tutte quelle che si soffermano a leggere anche un rigo della mia storia...
Grazie :')
Per me siete importantissime, sul serio :)  
Vi voglio bene <3

Pooooi, ringrazio come sempre Alessia e Chiara che aspettavano da tanto questo capitolo e che amano questa storia! *Loveyou*
E, ad Agnese e Federica che vabbè...non sto qui ad elencare le tante cose che fanno per me :)


In più spero che abbiate passato un buon S.Valentino! 
(Io ed Agnese festeggeremo domani u.u)
Happy Valentine Day! :D 


So..
Hope you like it! :D


ps: una cosa che volevo scrivere dal primo "angolino" del primo capitolo ma che, puntualmente, dimentico di scriverlo
(se ho una memoria a breve termine?!? Naaah...si! u.u) è che ho aumentato l'età di Harry, ma gli anni della "carriera" sono sempre quelli, cioè questi! 


#muchLove.
-M.

  
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