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Autore: Kotomy    18/02/2012    2 recensioni
E se un giocatore dell'Inazuma Eleven si innamorasse di una ragazza e se quest'ultima nascondesse un enorme segreto che porterà il giocatore quasi alla morte?
Piccola Modifica al capitolo 15 (Alla fine, la parte in cui parlo io, leggetela è importante!)
Un ultimo avvertimento: Visto che nn sono brava a descrivere le partite, nn ne metterò se non necessariamente!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Axel
 
"Vieni con me" le dissi prendendole il braccio e trascinandola via. "Axel! Dove mi stai portando?" mi urlò Summer "Tu fidati!" gli risposi "Mi fa fatica, fidarmi di te" "Senti chi parla" dissi ribattendo. 
 
La portai all'ultimo piano dell'Hotel. Dovevo spiegarle tutto! 
"Allora? Mi vuoi dire perchè mi hai portata qui?" "Puoi vederlo tu da sola, voltandoti". Fece come le avevo detto e rimase a bocca aperta. Dall'ultimo piano si vedeva tutto il panorama delle Hawaii. "Wow! Perchè non mi hai portata prima qui?". 
Mi trovai in difficoltà a rispondere a quella domanda, anche perchè avevo notato questo piano, solo volando, sopra alla Hawaii! 
"Beh, perchè eri sempre con Alessandro" dissi alla svelta. "Sei geloso?" mi chiese divertita "Io geloso? Ma no! E' che vedevo che ti divertivi con lui e così non ti disturbavo!" risposi velocemente. "Capisco, quindi nient'altro?" chiese delusa "No, nient'altro" risposi. Restammo in silenzio per almeno mezz'ora, quando all'improvviso, mentre stavo per aprire bocca il cellulare di Summer iniziò a squillare. 
Lo prese, lo guardò per un po' e poi rispose. "Pronto?" chiese. "Si, va bene, arrivo subito!" disse tutta contenta. "Summer, è successo qualcosa?" "Si! Derek è qui alle Hawaii!"  "D-Derek?!" chiesi e urlai all'improvviso. "Si!" mi disse abbracciandomi "Sono felice per te! Ma vedi, io..." "Parleremo un'altra volta! Ciao Axel, ci vediamo!" mi disse iniziando a correre giù per le scale dell'Hotel. 
"Ciao..." risposi.
Ero rimasto solo, proprio adesso che dovevo chiarire le cose con lei! Il mio braccio iniziava a diventare di nuovo caldo, guardai il polsino e vidi che le ali erano diventate di nuovo un piccolo schermo! Ma stavolta non c'era Summer. "Axel!" urlò qualcuno nello schermo "Chi è?" chiesi "Chi vuoi che sia!". Quella voce apparteneva a mia madre! "Che cosa c'è?" chiesi "Non ti azzardare a dire a Summer che sei una creatura angelica!" "Non ti preoccupare, non ne ho l'intenzione!" le dissi. Lo schermo sparì e il polsino tornò a brillare del suo color argento!
 
Ritornai nella mia camera in un batter d'occhio. Mi affacciai alla finestra e vidi correre Summer incontro a Derek. Era diventato più alto dall'ultima volta. 
 
Scesi giù per salutarlo. 
"Ehi Derek!" dissi "Oh! Axel, sei veramente tu?" mi chiese "Si, chi vuoi che sia!" dissi "Ti ricordavo diversamente. Ti ricordavo un po' scontroso!" mi disse. In effetti non aveva tutti i torti. L'unica volta in cui ci eravamo incontrati, mi ero comportato in un modo parrecchio Scontroso! "Si, scusami, non volevo comportarmi così con te! Mi dispiace, ma spero che potremo essere amici"  
"O-ok" mi disse stringedomi la mano. "Bene, adesso io vado, credo che tu e tue sorella vogliate restare soli" dissi sorridendo.
Me ne andai in camera mia, di nuovo. Presi il telefono e composi il numero della camera di Nathalie. Dovevo sistemare le cose. "Pronto? Qui è Nathalie Ayumiko" mi disse. Non riuscivo a parlarle. "Pronto? Si può sapere chi è?" chiese. Le parole non volevano uscire dalla bocca. "Scusi, ma mi sono stancata! Credo, che abbia sbagliato numero!" disse spazientita. Dopo questo riattaccò. 
Presi una camicia e i pantaloncini, mi vestii e andai direttamente davanti alla sua stanza, bussai. 
"Arrivo subito!" disse Nathalie da dentro. "A-Axel! Sei tu! Che cosa ci fai qui?" mi chiese. "Volevo.... Xavier, che ci fai qui?" chiesi vedendo Xavier seduto in una sedia. "Ciao Axel, ero venuto qui per far ascoltare una canzone a Nathalie, ho saputo che gli piacciono i BackStreet Boys" "Oh... Ok, credo, di avervi disturbato" dissi velocemente "No, stai tranquillo, entra" mi disse Nathalie prendendomi per una manica. "Ok" dissi entrando e sedendomi vicino a Xavier. "Ehi amico! Senti questa!" mi disse e mi mise una cuffia nell'orecchio. 
Era EveryBody dei BackStreet Boys, la riconobbi subito perchè io e Nathalie da piccoli l'ascoltavamo ogni secondo, minuto e quarto d'ora della nostra infanzia.
Nathalie iniziò a cantarla. Non mi ricordavo che Nathalie avesse una voce così... così soave, dolce e melodiosa. 
"Scusate, ma io devo andare!" dissi togliendomi la cuffia dall'orecchio. "A-Axel, io..." "Scusa Nathalie, sono di fretta" dissi.
Il mio polso iniziava di nuovo a diventare caldo. "Cosa c'è adesso!?" dissi ad alta voce, credendo che fosse mia madre a parlare, invece non era così. Le ali erano diventate come sempre uno schermo e questa volta riprendevano Summer. Era con Derek, in un parco. Derek era appena entrato in un bar. Summer era rimasta seduta vicino a dei tavolini. Qualcuno si stava avvicinando a lei. Le stava dicendo qualcosa. Summer cercava di liberarsi. Derek era dentro e non sentiva niente. 
Quelle immagini non promettevano nulla di buono! Cercai di trovare un indizio, per capire dove si trovava Summer.
Trovato. Mi assicurai che nessuno mi vedesse e così spiegai le mie ali. 
Volai sopra tutta la città, finchè non vidi Summer. Atterrai vicino ad un albero, senza farmi vedere, feci scomparire le mie ali e uscii allo scoperto.
"C'è qualche problema?" chiesi "A-Axel!" urlò Summer "Ehi ragazzino, perchè non te ne torni a casa?" mi chiese in modo scorbutico uno dei ragazzi che stava dando fastidio a Summer. "Ragazzino vai a dirlo a qualcun'altro, anche perchè sono più grande di te e posso fare più male di te" risposi calmo "Tu? Fare male a me? Hahahahah!" iniziò a ridere. "Lascia stare quella ragazza o tu ti farai male. Molto male!" dissi "Vuoi che lasci queata ragazza? Perchè? E' la tua fidanzata?" chiese ironico "Si!" risposi. In quel momento uscì anche Derek che senti l'ultima parte della conversazione. "Va beh! Anche se è la tua ragazza, di sicuro non gli dispiacerà se fissa un'appuntamento anche con me" rispose. A quel punto persi la pazienza, in un nano secondo avevo preso il ragazzo per il colletto della camicia. "O te ne vai, o i tuoi occhi diventeranno tutti e due neri!" dissi spazientito. Il ragazzo si liberò dalla presa e corse via insieme al suo gruppo. "A-Axel!" "Scusami, per aver detto che ero il tuo ragazzo, ma credevo che l'avrebbe fatto andare via!" dissi mettendomi le mani nella tasche e andandomene. "Aspetta! Axel, per favore, aspetta!" urlò da dietro Summer, ma ormai ero già troppo lontano.
 
POV Summer
 
"O te ne vai, o i tuoi occhi diventeranno tutti e due neri!" disse Axel spazientito. Il ragazzo si liberò e corse via insieme alla sua banda, tutto spaventato. "A-Axel!" dissi "Scusami, per aver detto che ero il tuo ragazzo, ma credevo che l'avrebbe fatto andare via!" mi disse sorridendo e andandosene. "Aspetta! Axel, per favore, aspetta!" urlai, ma a quanto pare era già troppo lontano per sentirmi.
"Wow! Axel si è fatto valere!" disse mio fratello dietro di me. "Già.... Ma le uniche cose che mi soni rimaste oscure sono: uno, perchè tu non sei riuscito a sentire le urla. Secondo, come ha fatto Axel ad arrivare in tempo?" dissi "Allora.. alla prima domanda ti rispondo così: Non so riuscito a sentire le tue urla perchè la stanza dentro, non so perchè è insonorizzata" mi disse Derek "Ma alla seconda domanda non riesco a risponderti se non con un: Axel deve averti seguito" concluse. "Impossibile, lui non è il tipo da queste cose" dissi.
Ritornammo in Hotel. Quando entrammo la mia attenzione fu attirata da Axel; era seduto su un divano e aveva le cuffie nelle orecchie. Indicai a Derek la stanza che l'avrebbe ospitato per il fine settimana, poi mi misi dietro ad Axel, lo fissai, lui non si accorse di niente. "Hai intenzione di stare li' dietro ancora per molto?" mi chiese. Allora si era accorto che ero dietro di lui. "S-scusami!" "Siediti, non restare li' impalata, mi dai sui nervi" mi disse. 
Non so perchè ma avevo l'impressione che Axel, fosse diventato un po' acido. "Ok, mi siedo" dissi  "Mi vuoi spiegare perchè eri li' dietro?" mi chiese 
"Beh, perchè.... Dovevo chiederti una cosa" dissi mentendo "Spara!" "Cosa?" "Quello che mi devi dire!" rispose innervosito. "Beh... Ti volevo ringraziare per prima. Mi sei stato di grande aiuto" "Ah... Beh allora... Prego" "Ti posso chiedere un'ultima cosa?" chiesi "Si, dimmi pure" disse sorridendomi "Come hai fatto ad arrivare così stupendamente in tempo?" chiesi "Facile, ho seguito le orme" "Orme?" "Si, del tuo dono di metterti nei guai!" mi rispose accennando ad un sorriso "Smettila! Dimmi la verità!" dissi "Facile, stavo facendo un giro per trovare una cosa, quando ho sentito delle urla, le ho seguite e ti ho trovato" mi rispose "Capisco... Comunque, lasciando perdere il fatto delle mie urla... Cosa mi volevi dire prima?" chiesi "Prima?" "Si, all'ultimo piano" "Ah... Ti volevo dire...." "Volevi dirmi cosa?" chiesi curiosa. "Ti volevo dire di lasciarmi in pace! Non ne posso più di te, ogni volta hai sempre bisogno di me. Impara a difenderti da sola e cerca anche di controllare quella Lorelayne".
Rimasi senza parole, mi aveva veramente risposto in quel modo. "Ma...." "Senti, darti quel bacio nella casa della Morte, è stato un terribile errore. Da quando te lo dato i miei guai sono cominciati!" continuò. 
Non ci potevo credere, le mie orecchie, non potevano credere a quella che avevano appena sentito. Quindi per lui quel bacio era stato solo una presa in giro? "...Sei uno stronzo!" dissi urlando e alzandomi. 
Iniziai a correre su per le scale, quando Axel mi prese per un polso e mi fermò. Non mi girai, ma però lo fece lui. Alzò la mano come per accarezzarmi, ma la tolse subito e mi lasciò. Lo guardai con aria confusa, poi ripresi la corsa verso camera mia. Appena entrai, le mie lacrime iniziarono a scendere come una fontanella. 
Dopo aver pianto per due ore intere, presi il telefono e composi il numero della camera di Suzette. "Pronto?" "Suzette..." risposi con un filo di voce "Summer sei tu? Summer?! E' successo qualcosa? Aspettami, vengo subito li' " mi rispose attaccando. Rimisi giù la cornetta. 
Dopo pochissimi minuti qualcuno bussò alla porta, andai ad aprire, sapendo che era Suzette.
"Summer! Hai tutti gli occhi rossi! Hai pianto di nuovo per Axel, non è vero?" mi chiese. Feci cenno di si con la testa. "Vieni qui e raccontami tutto" mi disse Suzette mentre mi stava facendo sedere sul letto. "A-Axel mi ha detto che devo lasciarlo in pace e che non ne può più di me" dissi tralasciando la parte di Lorelayne. "Ti ha detto veramento così?" "Si, e non è tutto. Mi ha anche detto che il bacio che mi ha dato nella casa della Morte è stato un terribile errore, perchè da li' sono cominciati i suoi guai" dissi "Oh Summer.. Mi dispiace" "Suzette... Quindi quel bacio era solo una presa in giro?" chiesi. Lei non mi rispose ma il suo sguardo diceva tutto. Le mie lacrime ripresero. Mi buttai tra le braccia di Suzette, lei mi accarezzò i capelli per tutto il tempo.
Era veramente un'amica fantastica. Non so come avrei fatto senza di lei. 
"Grazie, sei unica!" le dissi "Ma cosa dici? Lo faccio per te!" mi rispose sorridendo.
Mentre Suzette mi stava consolando, qualcuno bussò alla porta. "Avanti" disse Suzette. "Summer..... Ma che cosa è successo?!" chiese Derek vedendo la mia faccia tutta arrossata. "Niente, problemi di donne!" disse Suzette. "Si tratta di Axel?" mi disse mio fratello sorridendomi dolcemente.
Quanto mi mancava il suo sorriso; Quanto mi mancavano i suoi abbracci. Ma soprattutto quanto mi mancavano le nostre chiacchierate. Lui era un fratello unico; Non era come alcuni fratelli, lui con me parlava dei suoi problemi, io mi confidavo con lui e se c'era qualcosa che non andava anche nel mio cuore, lui mi dava dei consigli per andare avanti e continuare a sorridere. L'unica cosa che mi dava fastidio era il fatto di non potergli dire di Lorelayne. 
"Suzette, puoi lasciarci un po' soli?" chiese mio fratello. Suzette si alzò e se ne andò. 
"Allora, vuoi raccontarmi cosa è successo o preferisci affogare la tua tristezza in gelato?" mi chiese scherzando "Smettila stupido!" dissi affettuosamente. "Il problema è sempre lui. Non lo capisco, prima mi bacia e poi mi dice che lo devo lascire in pace perchè gli causo solo guai" "Aspetta un secondo? Axel ti ha baciata?!" mi disse stupito mio fratello "S..si...." risposi imbarazzata "Perchè non me lo hai detto prima. Mi avevi promesso che appena avresti ricevuto il tuo primo bacio, mi avresti avvertito!" mi disse Derek. "Scusami, quel giorno ero così confusa ed emozionata allo stesso tempo che mi sono scordata di chiamarti" "Stai tranquilla!" "Ti voglio bene" dissi "Anche io".
Mi era già ritornato il sorriso. Derek aveva questo potere su di me. "Piuttosto come va con Alexis?" "Alexis? Ah, con lei tutto bene" "Sono felice che alla fine vi siate fidanzati, ma per favore se un giorno dovessi portarla a casa, insegnale un po' la nostra lingua o  se no quando parlerà io, mamma e papà avremo un punto interrogativo stampato sulla faccia!" "Hahahaha" iniziò a ridere "Guarda che io non stavo scherzando!" dissi dandogli una gomitata.
La giornata passò in fretta con Derek. Mi stavo dirigendo giù nell'atrio quando sentii Suzette urlare qualcosa di incompresibile a qualcun'altro. 
 
POV Axel
 
Ho usato un modo un po' brusco per dirglielo ma se non avessi fatto così, non avrebbe mai capito che se non mi sta lontano lei non riuscirà a vivere.
TOC TOC
Questo è il rumore che sentì quando ritornai in camera mia. "Avanti!" dissi "Tu sei proprio uno stronzo!" mi urlò qualcuno da dietro, riconobbi la sua voce facilmente "Lo so, non me lo devi dire anche tu Suzette, mi è bastato già lo stronzo di Summer" dissi "Come ti sei permesso di prenderla in giro per tutto questo tempo, lei ti ama veramente, credevo che dopo aver letto la lettera che ti aveva scritto, tu avresti capito, ma a quanto pare mi sbagliavo" "Complimenti, ci sei arrivata finalmente. Come puoi minimamente pensare che io possa innamorarmi di una come lei!" dissi. 
La porta si mosse. Mi girai, Summer era accostata alla porta. Aveva tutto il viso rosso e qualche lacrima stava ancora scendendo giù. Come avrei voluto andare li vicino a lei e dirle che era tutto falso, come quelle cose che gli avevo detto nell'atrio. "C-come ti sei permesso!" mi urlò "S-Summer...." non riuscì a finire la frase che Summer entrò nella stanza e iniziò a camminare verso di me. "Summer!" disse Suzette "Stai tranquilla, mi riesco a controllare!" le rispose "Cosa hai intenzione di fare?" chiese Suzette. "Quindi era tutta una presa in giro? Tutti quegli abbracci, quel bacio, quelle consolazioni... Erano tutte una presa in giro!" Disse urlando. La guardai indifferente, anche se dentro di me avrei voluto baciarla. "Come hai potuto!" mi disse tirandomi una schiaffo sulla guancia. "Non rivolgermi più la parola! Io da oggi in poi, non esisto per te! E comunque stai tranquillo, non ti darò più fastidio, da oggi in poi mi difenderò da sola, e tu sai anche come!" mi disse. Mentre me lo diceva, i suoi occhi cambiarono per un istante colore.  Quando uscì dalla camera, protesi una mano verso di lei per fermarla ma poi la ritrassi subito. 
"Ed ecco quello che ti meritavi!" mi disse Suzette uscendo dalla mia camera.
"Ehi! Axel che cosa è successo?" mi chiese Mark. "Niente, stai tranquillo. Comunque andiamo a fare questa partita" "Ok..."  
Scedemmo giù. Il campo era vuoto. "Ma dove sono tutti gli altri?" chiesi "Boh!" mi disse Mark. "Ragazzi! C'è un biglietto per voi!" disse Nathalie correndo verso di noi. 
 
Ciao Ragazzi! Siamo usciti a prendere un gelato! Ci vediamo dopo. 
 
Ecco cosa diceva il biglietto. 
"Va beh, allora io vado!" dissi "Noooo, per favore rimani a fare qualche tiro con me!" "Non posso!" dissi andandomene.
 
Ma che cazzo! Credevo che essere un angelo avrebbe avuto tutti i suoi aspetti positivi, invece per adesso non ne avevo trovato neanche uno. Sto cavolo di polsino ogni due secondi iniziava a diventare caldo! 
Lo schermo stavolta non c'era, ma le ali lampeggiavano di nero. E questo adesso che significava?!
All'improvviso una fitta allo stomaco. Cosa cavolo mi sta succedendo?! Un'altra fitta. Le mie ali erano comparse da sole. 
Mi alzai in aria e iniziai a volare, ma man mano che mi avvicinavo a non so cosa, le mie fitte diminuivano.
"AXEL!!! STAI ATTENTO!" urlò qualcuno. Guardai il polsino. Era mia madre che parlava. "Cosa c'è?" chiesi "Stai attento!" mi disse. Iniziai a volare più basso, quando all'improvviso una spada mi passò di fianco. "Ma che cavolo era?!" urlai.
Scesi a terra. Cercai di contattare mia madre. "Che cos'era?!" chiesi "Beh, vedi a quanto pare il nemico, ha saputo che si è unito a noi, l'angelo predestinato" "Angelo predestinato?" chiesi confuso. "Si, tu Axel, puoi grandi cose, solo se però cammini sulla strada giusta. Quindi ricordati sempre di stare dalla parte del bene e capirai" mi disse. Dopo di questo lo schermo scomparve. Cosa voleva dire, che io ero l'angelo predestinato!
 
Ritornai in Hotel.
Che cosa era successo, non l'avevo ancora capito. 
"Axel!" urlò qualcuno dietro di me. Mi girai. "Nathalie, è successo qualcosa?" chiesi "Ti senti meglio?" mi chiese "Sentirmi meglio?" chiesi confuso "Si, secondo te, ti senti meglio da quando ti sei ripreso dall'ospedale?" chiese "Si, ho riacquistato tutte le forze" "Benissimo... Ti ricordi che mi avevi detto che saresti venuto a Parigi con me?" "Si" risposi. In realtà me l'ero proprio dimenticato. "Vuoi ancora venire?" mi chiese. 
Non sapevo come rispondere, poi in mente mi venne Summer. Se sarei andato a Parigi, forse Summer, poteva vivere tranquilla, senza alcun pericolo. "Si, voglio ancora venire!" risposi "Allora, prepara le valigie, mio padre ci verrà a prendere questo weekend" "Questo weekend?" chiesi. Così poco tempo. Oggi era venerdì e domenica, sarei dovuto partire.
"Si, non vuoi più venire? Sai, ci viene a prendere questo fine settimana, perchè ha avuto un contrattempo e visto che deve passare per le Hawaii, ci prende subito" disse "Ok... Scusa ma adesso devo andare in camera, sai mi fa male un po' la testa" dissi.
 
Entrai in camera mia, presi un foglio e inziai a scrivere.
 
Ciao Summer, 
Se stai leggendo questa lettera, vuol dire che io sarò già partito 
con Nathalie per Parigi. 
Non so quanto tempo starò via. Ma in quel tempo, ti auguro 
di trovare la felicità. Sai quelle cose che ti ho detto, erano
tutte una menzogna. Le ho detto, per proteggerti, per non 
costringerti a farti del male, per mezzo di tu sai chi.
Sai, ho capito che standoti vicino, aumento il rischio
di far uscire allo scoperto tu sai chi.
Quindi, non so se dirti ciao o Addio.
Ma credo sia meglio dirti Addio.
Non so se mi stai credendo, spero di si.
 
Addio dal tuo amico Axel. 
 
Piegai la lettera e la misi dentro ad una busta azzurra. Avrei posato la lettera sul comodino di Summer, domenica mattina, senza farmi vedere da nessuno.
 
 
 
 
Hola!!!! Lo so, questo capitolo fa schifo, ma che ci posso fare, l'ispirazione non mi veniva. =)
Cmq, spero che però riceverà lo stesso recensioni.
P.s. Lo so, la parte del polsino e dello schermo, fa schifo.
Chiedo per favore a chi viene a leggere questa fic, di lasciare una recensione, anche perchè 
se non la lasciate, io non riesco a capire se la fiction vi piaccia o no!!!!
Spero che le mie parole e le mie ore a scrivere questo capitolo non siano state vane. Per favore. 
Lasciate una recensione, ci tengo al vostro parere. 
 
KiSs KiSs _Lonely_ 
   
 
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