Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: FaDiesis    20/02/2012    7 recensioni
Dal capitolo 3:
Correvamo per i corridoi laccati di bianco dell'aeroporto di Eneta, affannati e gridando un "di qua!" di quando in quando.
Eravamo in ritardo. Terribile ritardo.
E il tutto solo perché litigando, in macchina, ci eravamo distratti e avevamo sbagliato strada. Un sacco di tempo perso per niente.
Alla fine eravamo arrivati, ma mancavano cinque minuti alla partenza del nostro volo.
Con la mia solita sfortuna, arrivammo al gate proprio in tempo per vedere l’aereo decollare nel cielo plumbeo.
Ci buttammo demoralizzati sulle sedie della sala d’attesa.
Passammo un quarto d'ora abbondante a borbottare e discutere di chi fosse la colpa, quando, all'improvviso una figura indistinta ci piombò davanti.
Era atterrata con una gamba piegata e una distesa, e le mani fasciate poggiate leggermente a terra.
Si alzò lentamente.
Piegò la testa.
E sorrise.

- STORIA IN PAUSA A TEMPO INDETERMINATO -
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic Progetto EFP: Capitolo 4 La figura nera rimase immobile.
Fece un passo avanti ed io, istintivamente, ne feci uno indietro.
Sean mi si parò davanti, come a farmi scudo.
-Chi sei?- disse, con voce ferma.
Il misterioso personaggio, probabilmente notando la nostra diffidenza, alzò il passamontagna che indossava.
Sporsi la testa, da nascosta che ero dietro Sean, e rimasi più che sorpresa.
Quello strano ninja -lo sembrava proprio, vestito in quel modo- era un bambino.  Portava una specie di tutina nera, delle fasce alle mani e una sacca di lino a tracolla.
Sbattei un paio di volte le palpebre, ma avevo visto bene.
I tratti erano delicati, ancora morbidi, gli occhi neri placidi e tanti riccioli scuri andavano ad incorniciargli il visino.
Era proprio un bambino.
Vidi i muscoli di Sean rilassarsi, evidentemente il fatto che era più piccolo di lui lo tranquillizzava. Ma non abbandonò ancora la posizione di difesa.
-Chi sei?- ripeté.
Il ragazzino parlò e il tono della sua voce stupì entrambi: era flebile, ma sicuro nello stesso tempo. -Seguitemi, ne avete bisogno. Vi porterò nel Regno dei Fantasy, non vi farò alcun male.
La sua voce rivelava quel che di maturo, così come il modo in cui parlava. Così gentile ed educato.
Sean ed io ci scambiammo uno sguardo allarmato, poi lo spinsi via bruscamente e mi decisi a parlare:
-Ma come fai a sapere che dovevamo andare nel Regno dei Fantasy?
Lui aggrottò un po' le sopracciglia sottili.
-Siete vicino al gate n°11, e l'ultimo volo portava lì. Era logico. - mi rispose.
Oh. Giusto, non ci avevo pensato.
-E allora come facciamo a partire?-chiesi ancora.
-Ma chi sei? -sbraitò ancora una volta Sean, ignorando bellamente la mia domanda.
-Un amico. Tu di sicuro sei la ragazza carina di cui mi parlava il Sommo Mastro, Sefyr. E tu Sean, il suo accompagnatore.-disse il ragazzino tranquillo, accennando un lieve sorriso.
Rimasi un po' spiazzata. Come faceva a conoscere i nostri nomi? Forse glieli aveva detti Luigi... era lui il Sommo Mastro, questo voleva dire lo conosceva?
-Luigi mi trova carina?!- esclamai ad alta voce. Ok. Lo ammetto, me ne compiacqui un pochino.
-Luigi??- domandò sgranando gli occhi il nuovo arrivato.
-Già...- borbottò acido Sean.- Per lei il Sommo Mastro è "Luigi"...
Lo guardai con un sorrisetto ironico.
-E poi io non sono il suo accompagnatore! Comunque, se lei è carina io sono un porcospino. -ribatté incrociando le braccia come un bambino ostinato.
-Non ti preoccupare, non ti serve diventare un porcospino per essere pungente, caro.
-Ho imparato dalla migliore, sai? Pensa, è proprio qui davanti i miei occhi.
E continuammo così per cinque minuti buoni. Era incredibile quanto riuscivamo a bisticciare nonostante ci conoscessimo da così poco tempo.
Mentre ci punzecchiavamo non ci accorgemmo che il bambino si era allontanato già, e ci affrettammo a seguirlo.
 
Camminavamo da un bel po', ormai, svoltando qua e là, ed entrando in porte seminascoste.
Il silenzio si faceva pesante, così cercai di fare conversazione con il nostro misterioso compagno di viaggio.
-Come ti chiami?- chiesi, portandomi al suo fianco.
-Paco. -rispose, senza aggiungere altro.
-E quanti anni hai?
-Undici.
Immaginavo fosse piccolo. -Abiti qua?
Sean mi diede una gomitata. Ah, si, certo. Ovvio che non poteva abitare in aeroporto.
-No.
Infatti. Stetti zitta per un po', avevo l'impressione che Paco non avesse voglia di fare una bella chiacchierata.
Proseguimmo il resto del nostro tragitto così come lo avevamo cominciato: in silenzio, con il solo rumore dei nostri passi ad accompagnarci.
Dopo l'ennesima svolta, la nostra guida finalmente si arrestò.
Paco si era fermato davanti un ulteriore porta, ma parecchio più piccola delle altre, e gialla.
-Venite- disse, aprendo con un colpo secco l'entrata, e varcando la soglia.
Entrammo anche noi, spinti dalla troppa curiosità.
La sala in cui ci trovavamo era blu. Ma tutta blu. Pavimento e soffitto compresi.
Gli unici pezzi d'arredamento erano un tavolo, che sembrava più una scrivania da lavoro, e un armadio.
Tutti e due rigorosamente laccati in grigio perla.
In mezzo, molto in vista si trovava un telo, enorme, che nascondeva sicuramente qualcosa.
Mi guardai ancora un po' intorno, osservando bene i particolari della stanza. Sulla scrivania erano impilati un mucchietto di fogli ordinati e un vaso di fiori la ornava con i suoi colori allegri. Un’ essenza per ambienti profumava delicatamente la camera di cannella e arancia.
I miei occhi erano fissi sul telone ora.
Cosa poteva esserci nascosto sotto?
La mia testa non faceva che chiederselo.
-Come partiamo?- chiesi a Paco, continuando a guardare l'enorme lenzuolo immacolato.
-In un modo un po' ... speciale.- disse il bambino, aprendo un cassetto della scrivania e frugandoci dentro.
-Come?- insistetti.- Hai inventato la macchina del tempo? Ci teletrasportiamo? C'entra la magia? Farai uscire dal tuo magico cappello un soffice coniglio bianco?
Mi ritrovai due paia di occhi esausti e scocciati addosso. Stavo esagerando.
-Scusate...- borbottai- Ma sono curiosa! Cosa c'è lì sotto, Paco?
Il ricciolino si avvicinò ad un lembo del telone, e tirò.
Era come essere in un film, quando montano le scene importanti al rallentatore.
Il telo cadde con un fruscio, rivelando... assolutamente niente.
Esatto.
Non c'era nascosto nulla, e questo mi turbava un po'.
Com'era possibile che la grande stoffa si tenesse su da sola?
Mi avvicinai al posto dove un attimo fa era sospesa in aria e allungai una mano.
Che, ovviamente, non afferrò niente.
Ero a bocca aperta, dov'era il trucco? Mi girai verso Sean, e vidi che anche lui era nel mio stesso stato: imbambolato e con gli occhi sgranati.
-Ehi, ragazzino, come... come hai fatto? -chiese, scrutandolo con sospetto.
Paco alzò le sopracciglia.-Dovresti saperlo. Incanto.
-Si, si... questo l'avevo capito!- disse sbrigativo Sean- Che tipo, di incanto?
-Un Invisibile più un Lievitante.
-Vuoi dire che sotto il telo ci avevi davvero nascosto qualcosa?
Intanto che i due discutevano amabilmente, la mia mente ragionava.
Avevo sentito bene? Incanto, Invisibile e Lievitante? Esisteva davvero la magia?
-Non proprio... -continuava Paco, mentre tendeva un braccio, chiudeva gli occhi e mormorava qualcosa.
-Aspettate!- lo interruppi io- Questa è... magia?
-Shh!- sussurrò Sean, indicando con un cenno della testa il bambino, che stava ancora con la mano tesa. Mi si avvicinò, e borbottò: -Si, esiste... Ricordi che ti avevo detto che il fondatore di questo mondo aveva usato la magia, per crearlo?
Annuii, me ne ero dimenticata.
Decisi di starmi zitta, e di lasciare concludere l'incanto a Paco.
Passarono circa tre minuti e all'improvviso, nello stesso istante in cui il bambino abbassò il braccio, a terra apparse una botola di legno.
Ci avvicinammo, mentre Paco sembrava batterci sopra secondo un codice particolare.
La botola emise un lieve scricchiolio, e clack si aprì lentamente.
Paco alzò la testa, e con un sorriso soddisfatto disse: -Bene. Venite, questo è un passaggio per arrivare più in fretta nel Regno dei Fantasy. - E con un abile salto si tuffò dentro il tombino.
Sean mi fece segno di andare per prima, così seguii il ragazzino.
Atterrai su qualcosa di ruvido, alzai gli occhi e riconobbi il posto dove ci aveva portato Paco come un tunnel sotterraneo. In effetti l'odore non era dei migliori.
Sentii un tonfo, segno che Sean era appena saltato. Paco si voltò, accese un globo luminescente azzurrino, e cominciò a camminare con passo spedito.
Il silenzio regnava lì sotto. Forse era per l'aspetto tetro e umido del tunnel, o per la tensione, oppure per le goccioline d'acqua che colavano di tanto in tanto dal "soffitto", ma nessuno osava aprire bocca.
A volte passava qualche topolino di campagna, a volte cadevano pezzi di roccia mista a terra, a volte si rischiava di inciampare rovinosamente... nonostante tutto, che dopo una terribile mezz'ora, ci fermammo.
-Siamo arrivati -disse Paco. Com'era possibile?, mi chiesi. Ci sarebbe stato bisogno dell'aereo, per andare nel Regno dei Fantasy, questo voleva dire che era molto, molto lontano. E noi ci abbiamo messo trenta minuti a piedi?
Sollevai la testa, e mi ritrovai di fronte una muro di terra.
Sembrava massiccio, solido, invalicabile.


Le petite angle du FaDiesis

Ok, scusate.
Davvero, scusate tanto tanto.
Purtroppo non so se c'è un emoticon che arrossisce, ma se ci fosse ne metterei a milioni.
Sul serio, sono in ritardissimo!! Un mese e 1 giorno!
MI dispiace...
Spero comunque che il capitolo vi piaccia! Non è il massimo e non succede un granchè, eppure, ci ho messo tantissimo a scriverlo.
Se volete dirmene di tutti i colori, non vi preoccupate, potete farlo. Basta schiacciare il pulsante qui sotto...
Ma se nel remoto remoto caso non siate arrabbiati per questo disastroso ritardo, e vi è piaciuto il capitolo, io sarei ben contenta di ricevere una recensione positiva! :)
Giusto una precisazione, questa parte è servita per l'entrata in scena del nuovo personaggio, Paco e per introdurre il concetto di "magia". Spero di non essere caduta nel banale, ma dopotutto è sempre un fantasy, il sovrannaturale ci deve essere, no?
Un abbraccione
FaDiesis

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: FaDiesis