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Autore: Londoner    21/02/2012    7 recensioni
“ Ciao ragazza italiana.” Aggiunse mentre si stava allontanando con i suoi morbidi ricci che ondeggiavano.
Due ragazzi. Un libro. Un insolito incontro.
Leggete e capirete. *-*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero seduta su una panchina a Hyde Park, erano le mie prime settimane a Londra e i parchi erano le uniche cose che già avevo visitato. Mi ero trasferita lì, nella capitale inglese, per uno stage in uno studio di avvocati. Ho dovuto lasciare la mia bella e calda Italia, per trasferirmi nella cupa e misteriosa Londra, che avevo sempre sognato.
Era una domenica mattina primaverile, i raggi del Sole erano deboli ma piacevoli. Non conoscevo ancora tanta gente lì a Londra, quindi intanto i libri i facevano compagnia.
Ero seduta su quella panchina da più di due ore, stavo leggendo
E’ UNA VITA CHE TI ASPETTO di Fabio Volo, uno scrittore italiano.
Alzando lo sguardo dal libro, mi accorsi che si era fatta l’ora di pranzo, e decisi di andare a mangiare qualcosa nel chiosco lì vicino, mi alzai ma il libro mi cadde di mano; mentre mi abbassavo per prenderlo, una candida mano me lo porse. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo con i capelli ricci e gli occhi verdi sorridermi. Era stato lui a prendermi il libro.
Prima di darmelo però, lesse il titolo e mi sorrise.
“G-grazie mille.” – dissi con tono un po’ insicuro.
“ Di niente.
Ciao, sono Harry.” – mi disse porgendomi la mano.
Strinsi la sua mano e risposi sorridendo. “
Ciao, io sono Mariè.”
“ Molto bello quel libro. Mi piacciono gli scrittori italiani e Fabio Volo, è uno dei miei preferiti.”
Rimasi molto stupita da ciò. “ Oh, davvero? Anche a me piace molto, soprattutto perché mi rispecchio nei personaggi dei suoi libri.”
“ Non ho potuto fare a meno di leggere il titolo, e ho notato che è in italiano. Sei italiana?” –mi chiese incuriosito.
“Si.” –risposi sorridendo. Ero molto orgogliosa di esserlo e mi piaceva che la gente me lo chiedesse. “ Ma mi sono dovuta traferire qui per fare uno stage.”
“Oh, hai dovuto lasciare la calda e bella Italia, per venire qui. A me piace un sacco l’Italia! La pizza, le belle ragazze, il mare, l’arte… Deve essere uno stage importante per averti fatto trasferire.”
“ Si, uno stage di giurisprudenza in uno dei più prestigiosi studi di avvocati inglesi. Tu, invece cos---?
Non ebbi il tempo di finire la frase perché un gruppo di ragazzine strepitanti, si avvicinarono a Harry, munite di quadernini, penne, e macchine fotografiche.
Era una persona famosa?
Mentre Harry firmava autografi e si faceva scattare una miriade di fotografie, io mi sedetti nuovamente sulla panchina e riaprii il mio libro; non passò che qualche minuto che i nostri sguardi si incontrarono e lui si liberò dal gruppetto urlante, per venirsi a sedere vicino a me.
“Scusa, forse avrei dovuto dirti che sono un cantante.” – si scusò arrossendo lievemente.
“Oppure l’avrei capito da sola.” –affermai ridendo.
“Già.” Rispose ridendo anche lui. “ Sono uno dei 5 membri del gruppo musicale “
ONE DIRECTION” . Mai sentiti?”
“Mhh, si ne ho sentito parlare. In Italia un sacco di ragazze impazziscono per voi.” – risposi con una punta di sarcasmo.
“E beh si.” – rispose con finta modestia.
Rimanemmo a parlare lì, per un bel po’ di tempo, e mano a mano che il tempo passava quel ragazzo diventava sempre più simpatico. Non era come tutte le celebrità, era una persona semplice e alla mano, senza tirarsela o robe del genere.
Ad un certo punto, si sentì un gorgoglio. Era il mio stomaco. Non avevo proprio toccato cibo.
“Scommetto che hai fame!”- esclamò lui ridendo.
“ Tantissima.”
“ Sono nella tua stessa situazione. Beh, allora potremmo andare a mangiare qualcosa, in quel chiosco lì. Che ne dici?” – propose Harry, come se fosse la cosa più naturale al mondo.
Non mi sembrava una cattiva idea, e poi era piacevole la sua compagnia.
“ Ottima idea. Andiamo.” –risposi sorridendo.
Andammo al chiosco, ordinammo due piccole pizze e ci incominciammo a passeggiare.
La pizza, non era male, anche se preferivo quella italiana.
Passeggiammo per non so quanto tempo, forse  avremmo  potuto fare due volte il giro del parco senza accorgercene; parlammo di tutto, della pizza, dell’Italia, dei libri, di Londra…
Sembrava molto interessato a sapere cose sull’Italia, evidentemente gli piaceva veramente.
Ad un certo punto il suo cellulare squillò.
“Ciao Louis, si okay, va bene torno, okay  ciao.”  
“ Scusa Mariè, ma i ragazzi del gruppo hanno bisogno di me. Senti, dammi il tuo numero, così potremmo almeno rivederci e potrai riparlarmi di quanto sia bella l’Italia, dei libri, di tutto.” – disse sorridendo, anche se quel sorriso nascondeva un certo dispiacere di  doversene andare.
“Oh, okay, va bene.”- risposi sorridendo e scrissi su un bigliettino il mio numero. “ Ecco tieni.”
“ Questo è il mio.”- Anche lui mi diede un bigliettino con un numero di telefono scritto.
Ci salutammo con una simpatica stretta di mano.
Ciao ragazza italiana.”  Aggiunse mentre si stava allontanando con i suoi morbidi ricci che ondeggiavano.




Ehm ehm, vediamo un pò.
Salve a tutti! 
Questa è una piccola one-shot che racconta di un incontro insolito. Harry e questa misteriosa ragazza italiana. ( mhuahuahua chi potrebbe essere? *-*)
Avrei una mezza ideuccia di farla diventare una fan fiction, vorrei sapere il vostro parere. u.u - che è quello più importante.
Recensite. *w*
Saludos.

  
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