Il soffio primaverile accarezzava gentile i ciuffi del prato.
Lo sguardo malinconico di Yue si posava su quella distesa di prato, su quel giardino fiorito che Sakura, prima di partire, aveva dato vita con tanto amore col potere delle sue carte. Si aveva accesso al giardino tramite le porte-finestre del salotto.
Il vento gli accarezzava i lunghi capelli argentei, e gli ricordava, insieme ai petali rosa che danzavano leggiadre, che era tempo che Sakura tornasse.

Keroberos: «I ciliegi sono in fiore» disse avanzando verso il suo amico.
Osservò Yue. Era preoccupato. Lo era anche lui, per Sakura. Svolse lo sguardo verso il cielo.
«Sakura tornerà sana e salva, noi guardiani non possiamo fare altro che attendere il suo ritorno» pronunciò con tono di rassegnazione.
«Anche questo giardino la sta aspettando, insieme a tutte le sue creature» rispose Yue fermamente.
«Hai ragione. È da qualche giorno che le fate che aveva salvato tempo fa cantano il suo ritorno. Non le avevo mai sentite cantare così a lungo. Senza dubbio, anche questo posto creato con la sua magia sente la sua mancanza».
Yue sembrava non ascoltare, teneva lo sguardo fisso sui petali che volteggiavano nell'aria.
«Ma se il giardino è rimasto intatto per tutto questo tempo grazie alla magia di Sakura» aggiunse Keroberos notando lo sconcerto dipinto nell'esepressione dell'amico «significa che anche lei sta bene».
«Si, tornerà.» sibilo' Yue.
«E quando tornerà, ci dirà quel che sempre ci ha detto. Sorridendo.» aggiunse Keroberos fingendo un sorriso.
Yue imitò con occhi nostalgici il sorriso del suo compagno, dicendo «Va tutto bene, eh?»
Keroberos rispose all'amico con un sorriso un pò più vero.