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Autore: ItsLaylaHere    26/02/2012    3 recensioni
Biondissima, occhi azzurri, sono Erica, almeno questo è il mio nome; corto e bello. [...] Sono vissuta sempre qua, per quanto io possa ricordare, in questa famiglia di... strambi, ecco come ci chiama la gente; forse perché non seguiamo le mode del momento, forse perché a noi tutti piacciono generi come il rock, il metal e il punk. [...] C'è un gruppo, in particolare, che ci piace: sono gli Striped Cobra; non sono molto conosciuti, ma fanno musica decente e sono bravi, per quello che m'intendo di musica. Credo di essermi seriamente innamorata del cantante, Andy: impregna i testi delle canzoni di una forza tale da far impazzire chiunque; pensa di quelle cose che, all'inizio, sembrano assurde, ma poi, se ci rifletto un po', mi ci ritrovo perfettamente; ha due maledetti cristalli al posto degli occhi che mi fanno morire all'istante; e poi la voce, dio quanto l'adoro: quando canta normalmente mi fa sciogliere completamente, mentre quando fa lo screamo mi carica di un'energia nuova, un qualcosa che mi fa continuare nel miglior modo quello che sto facendo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVEVO VINTO, AVEVO VINTO, AVEVO VINTO! Non potevo ancora crederci: avrei incontrato il mio gruppo preferito e l'uomo che mi faceva battere il cuore. Presi il biglietto in mano, azzurrognolo, con i Striped Cobra sorridenti, Andy esibiva un sorriso spiazzante a trentadue denti, gli occhi celesti, sempre magnifici, risaltavano tantissimo, Adam mostrava i pettorali e sorrideva maliziosamente. Iniziai a piangere per la gioia, a urlare, a saltare per la stanza, tanto che Dan salì a controllare se andava tutto bene; a questo punto le rivelai tutto.
-Ma piccola, è una cosa fantastica! Non ci posso credere, il tuo sogno che si realizza!- aveva anche lei gli occhi lucidi. Ci abbracciammo e andai ad asciugarmi le guance, rigate dalle lacrime e dal trucco colato.
Ora dovevo solo aspettare quel fatidico giorno e, ovviamente, fargli capire il mio amore.

Pensai a qualche stratagemma mentre cercavo la borsa per andare da Jake. Era presto, quindi camminai piano e a lungo, per riflettere un po' su quello che mi stava accadendo; avrei dovuto dire a Sierra dei pass, forse sarei stata impegnata con il gruppo di Jake, o a pensare ad un'idea per far ricevere gli indizi a Andy.
Arrivai dopo una mezz'oretta; erano già tutti là.
-Hey, Erica! Vieni pure!- era Jake, -ti presento i miei amici: Johnny alla batteria, Frank alla chitarra acustica e Christian alla chitarra solista-. Il suo gruppo si chiamava “Unnamed”, senza nome.
I tre mi salutarono gentilmente, sembravano delle brave persone, con i nostri stessi gusti musicali, e mi accorsi che ero la più piccola nella stanza: essere nata a fine dicembre non era sempre bello.
Mi fecero cantare una loro canzone, “Havin' Fun”: era molto bella, il testo era profondo e riflettuto, mi ci ritrovavo molto. Johnny era molto forte e bravo a suonare, scandiva il ritmo in un modo stupendo; Christian maneggiava la chitarra come se quella fosse parte del suo stesso corpo; Frank era bravissimo, mentre Jake, che già sapevo come suonava, mi lasciò stupita comunque durante un assolo di basso. Finita la canzone mi fecero i complimenti per la mia voce. Cantammo anche “On My Own”, un'altra loro canzone con una parte screamo. Una volta finita mi fecero altri complimenti per lo screamo: non era da tutti farlo bene. Dopo qualche canzone facemmo una pausa: eravamo tutti sudati e stremati, sia dal caldo che dalla foga con cui avevamo suonato e cantato.
-Erica, giusto?- era Johnny.
-Ehm, sì, sono io- ammisi che ero un po' imbarazzata.
-Beh, abbiamo già deciso: sei dentro bella!-.
-Di... Dici sul serio?-.
-Certo, non si scherza con questo genere di cose, sai?-.
-Ahah, certo, certo!- feci un salto altissimo e urlai, poi ci abbracciammo tutti. Finalmente ero in una band decente: sognavo questo da quando ero una bambina, ed eccomi a cantare in un gruppo, nel mio gruppo; ero davvero felicissima.
Rimasi con loro ancora un po' a parlare dei miei gusti musicali e se avrei potuto scrivere testi in futuro: certo, potevo benissimo, ma ero sicura che avrebbero parlato del mio amore per Andy, il cantante degli Striped Cobra. Immediatamente mi ricordai che dovevo trovare un modo per fargli ricevere gli indizi. Ma certo! Potevo prendere delle canzoni e inviargliele! Lui leggeva sempre tutta la posta che i fan gli inviavano.
-Ragazzi, scusate se vi lascio ora, ma devo proprio andare, ci si vede!- salutai tutti e tornai a casa velocemente.
Non era ancora buio, erano le sei circa, ma mi affrettai per potergli spedire la prima canzone: gli avrei inviato un video alla settimana, poi gli avrei scritto la lettera che gli avrei dato, o meglio, infilato nella giacca una volta nel backstage.
La prima che gli volevo mandare era dei Guns'n'Roses, si chiamava “Sweet Child O' Mine”, un loro successo planetario. Ovviamente però, gli avrei detto che doveva trasformarla dalla donna all'uomo come soggetto-fonte-di-ispirazione della canzone. Inviatagli la canzone, con un brevissimo commento, poi presi l'mp3 e mi stravaccai sul letto ad ascoltare circa una trentina di volte quella canzone, senza accorgermi che scivolai presto in un sonno profondo.

   
 
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