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Autore: _LostinLove    26/02/2012    3 recensioni
La storia narra di Amy, che grazie ad un vecchio amico d'infanzia, Louis Tomlinson, riuscirà a scoprire il vero amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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BENEDETTA'S POV

"che giorno è?", chiesi entrando in cucina. eravamo a casa di Louis, e dopo che avevano lasciato uscire Amelia dall'ospedale, io ero andata coi ragazzi a dormire con loro. Amelia e Liam, invece, erano andati a casa di Amelia e non volevo pensare a cosa avessero potuto fare, con una stanza insonorizzata.
"San valentino.", disse louis sorridendo. lo abbracciai e poi mi sedetti affianco a harry. gli diedi un bacio sulla guancia e poi presi un biscotto. lui mi guardò torvo e tornò ai suoi cereali.
"cosa c'è?", chiesi guardandoli. "qualcosa che non va'?"
"ripeto: oggi è san valentino.", affermò louis.
"e allora?", chiesi masticando.
"oggi è la giornata dei fidanzati. tu e niall, amelia e liam, louis e eleonor ... non me e zayn.", borbottò harry poi.
non ascoltai il tono di voce e chiesi: "chi è eleonor?"
"oh .. è di una tale dolcezza, e simpatia. è il mio sole che mi illumina quando mi sveglio e ...", lo fermai con una mano, irritata da tanta sdolcinatezza.
"oh ti prego. basta. ho capito: una ragazza di cui ti sei invaghito. bastava dire così.", presi un bicchiere di latte e vidi zayn avvicnarsi al tavolo grattandosi la testa. "buon giorno principino!", disse sorridendo.
"oggi non mi chiaamre così.", disse lui.
"OMMIODDIO E BASTA!", gridai. tutti si voltarono. "E' sanvalentino, e allora? sarà uno dei pochi che passerete da soli. fate una cosa carina, invece, siate felici per me, lou e amelia che fialmente abbiamo trovato le nostre anime gemelle.", hazza guardò zayn, poi sorrisero.
"hai ragione. oggi cosa farete?", chiesero a niall. lui si voltò granando gli occhi.
"avrei dovuto fare qualcosa?", domandò poi. risi.
"visto? la cosa è molto più preoccupante per me che per voi.", dissi e baciai sulla fronte niall che apprezzò. "vado a cambiarmi. poi andiamo da amelia e liam?"
"ovvio. sono quasi le undici, anche se avranno fatto casino si saranno pure svegliati.", borbottò louis. risi: oramai mi ero abituata ai loro pensieri perversi. andai in camera, presi una gonna e una camicietta e mi vestii. poi indossai delle ballerine e tornai in cucina.
"andiamo?", chiese niall. presi il mio giubbotto e lo indossai col suo aiuto. passarono cinque minuti e poi anche gli altri erano pronti. uscimmo di casa e un inaspettato sole ci accolse. faceva caldo, per essere febbraio, e apprezzai i raggi del sole che riscaldavano la pelle delle guancie.
dopo una decina di minuti arrivammo a casa di Amelia, bussammo alla porta e sua madre ci aprì. la salutammo tutti e lei ci sorrise e ci fece entrare. poi arrivò la cagnolina, che Amelia chiamava a volte Fufi a volte Seta, a seconda di come fosse la giornata. le accarezzai il muso e lei iniziò a scodinzolare più velocemente con la lingua a penzoloni. ridacchiai.
"potresti aspettare qui? liam è sceso giusto una mezz'oretta fa' a prendere la colazione anche per amelia. poi è tornato su.", disse poi la madre.
"visto, lui sì che è galante.", dissi dando una gomitata a niall. lui abbassò il volto.
"oh, è san valentino. credo che volesse farle un favore.", disse poi zayn. la mamma di amelia rise e ci lasciò in salotto. attendemmo solo alcuni minuti e poi amelia comparve dalle scale.
"oh ... ciao ragazzi.", disse mentre era ancora in pigiama. aveva dei pantaloncini corti che le risaltavano le gambe lunghe e magre, w poi una specie di felpa. mi salutò con la mano. "come va'?"
"bene. e tu?", dissi per tutti.
"bene. liam è su che si sta' cambiando noi ...", cercò di dire.
"uscite?", domandò louis.
"sì, sai oggi è san valentino. e ci sono le giostre e volevamo stare un po' assieme."
"caspio. volevo andare a fare shopping.", borbottai.
"shopping? anche io.. ma liam ha detto di no.", in quel momento liam scese le scale e prese la mano di amelia.
"vi prego, convincetele a non fare shopping ..."
"almeno questa mattina. daaaaaai", disse amelia stringendo la canottiera di liam e guardandolo negli occhi. lui li chiuse e scosse la testa.
"io voto per lo shopping.", annunciai.
"io pure.", disse niall.
"io quoto.", affermò zayn. harry e louis si guardarono e poi annuirono: "ci stiamo."
"ma ragazziii..", disse liam.
"tiè, ciccino. abbiamo vinto. vado a cambiarmi.", disse amelia sorridendo e salì le scale saltellando.
"la prossima volta che ho una ragazza, ricordatmei di non dirle che sono famoso.", si lamentò liam e prese le sue scarpe.
"eddai ... prima o poi avresti dovuto spendere i soldi che guadagnamo.", disse louis.
"il fatto è che non sono spilorcio solo... volevo essere da solo con lei."
"maddai. è solo per una mattinata. poi lei sarà tutta tua.", zayn diede una pacca a liam e poi gli baciò la guancia. "e poi quando vi lascerete sarai di nuovo mio.", ridemmo tutti.
"evvabene ..", disse.

AMELIA'S POV

"no, questo no. cioè ... è brutto.", dissi indicando il vestito che harry mi stava porgendo. era rosa, con fiori verdi e di altri colori.era ilt ipico vestito "della nonna".
"ma perchè no? guardalo è ... così figo."
"all'antica direi.", rise e se ne andò. mi voltai cercando un vestito da indossare per quella sera. liam mi aveva invitata a cena in un posto romantico, e io volevo vestirmi per bene. momentaneamente lui era nel negozio di fronte, dove vendevano tantissime  paia di scarpe, con niall e zayn. louis, harry e beth mi stavano aiutando. beh, io stavo aiutando me stessa, perchè quei tre sembravano cercare i vestiti più brutti di sempre.
"amelia, guarda questo..", dissi beth. andai verso di lei, mentre cercavo di non urtare la gente che si muoveva tra gli scaffali. "non è bellissimo?"
"ma ... è un miracolo.", dissi. er aun vestito a dir poco stupendo. rosso ciliegia, con una gonna corta e sbuffo. un corpetto attilato con scollatura a cuore e senza spalline.
"provalo.", disse harry.
"no.. non ci starò mai dentro.", beth rise e prese il vestito della mia taglia.
"qui ci starai.", mi disse porgendomelo. le feci la linguaccia.
"ma quanto costa?", chiese louis. vide l'etichetta e impallidì.
"ecco. costa troppo. non lo prendo.", dissi scoraggiata.
"nono. te lo pago io. vai."; disse harry spingendomi verso la prima cabina vuota. ci entrai, mi svestii e lo indossai. mi guardai allo specchio rimirando come il vestito mi slanciasse e mettesse in risalto le gambe. feci una piroetta e tonai a guardarmi. il vestito era bellissimo. uscii dalla cabina mentre tutti mi aspettavano.
"sei bellissima.", disse louis. beth rimase a bocca aperta.
"mamma mia, che tette!", disse harry sgranando gli occhi. un paio di ragazze si voltarono a guardarlo e poi fissarono me.
"HAROLD EDWARD STYLES!", gracchiai. "MA CAZZO DICI?"
"ups... l'ho detto ad alta voce?", chiese.
"sì. lo ha sentito metà negozio.", sbuffai. poi notai, dalla vetrina, che liam stava uscendo. "cazzo, lo prendo?"
"ovvio. e pago io.", dissi hazza alzandosi. mi infilai di corsa nella cabina e quando uscii liam era davanti a me, sorridendo.
"allora?", chiese.
"fatto. ora lo compro.", lo baciai sulla bocca.
"certo. tieni.", mi porse una carta di credito.
"no. paga harry.", dissi e lui rimase sconcertato.
"ma tu sei la mia ragazza.", disse mentre andavamo alla cassa. harry ci aspettava già lì.
"lo so ma.. boh. lascialo fare, amore.", dissi e porsi ad hazza il vestito. quando me lo ridiede, dentro una borsa, mi accorsi che liam non lo aveva degnato di uno sguardo.
"ti sta bene?", chiese quando uscimmo.
"cosa?", domandai. mi prese sottobraccio e mi baciàò la fronte.
"il vestito. non l'ho neppure visto."
"oh, dicono di sì.", mi voltai e guardai beth che baciava niall e harry che parlava con zayn. louis aveva il cellulare in mano.
"mi fido. cosa facciamo ora?"
"compriamo qualcosa per te. adoro vederti uscire con una nuova maglietta da quella cabina.", risi.
"amore.. ma tu sei pervertita.", borbottò.
"ti amo liam. e aver perso così tanto tempo è stato bruttissimo. immagina se perdevamo il nostro anniversario, di due mesi.", lui sorrise.
"amelia... ma secondo me tu sei fissata.", disse.
"liam ,a da quando è che mi tratti così?", chiesi ridendo.
"da quando ho avuto paura di perderti."
"ah, quindi mi insulti più spesso."
"tanto tu non ti offendi.", feci i broncio ma poi scoppiammo a ridere. e ritrovai quella bellissima sensazione di essere di nuovo noi due, assieme, di nuovo una grande coppia. mi strinsi a lui mentre camminavamo tra la gente, nella strada.
"Ho avuto paura, sai? ho avuto paura che morissi senza dirti che ti avrei perdonato e che ti amavo. e mi dispiacecva averti dato come ultimo ricordo di noi un bel vaffanculo.", mi baciò la punta del naso.
"io temevo che non ti saresti mai risvegliata, e che avrei dovuto passare il resto della mia vita seduto davanti a quel letto.", ricacciai indietro le lacrime e sorrisi.
"andiamo qui.", dissi indicando un negozio maschile.
"no, qui.", mi prese per mano e mi trascinò dentro un negozio di scarpe dove vi erano per lo più da donna. "scegline un paio, o due, o tre.quante vuoi.", risi.
"sei un idiota. io non compro nulla.", fissai un prezzo di un semplice paio di ballerine e quasi svenni: come potevano vendere delle cosea così alto costo. okay, eravamo ad Oxford Street, la strada dei negozi più famosi e costosi di londra però ...
"muoviti, o le scelgo io."
"lo faresti?", chiesi. mi sorrise. girammo un po' prima di trovare un paio di scarpe che mi piacessero, ma quando uscimmo liam teneva due borse con quattro scarpe in totale: un paio di converse nere e viola per me; delle ballerine rosa con un fiocco davanti, sempe per me; un paio di scarpe rosso fuoco lucide col tacco; e infine un paio di supra nere e azzure, per liam.
"mi dispiace.", dissi quando uscimmo.
"e perchè?",
"hai speso quasi trecento sterline."
"amore, tu ne vale molto di più."
"ma sono soldi che hai guadagnato faticando.", dissi.
"okay. facciamo così, se scrivo una canzone e con la vendita del CD ci guadagno più dei soldi persi ti perdono."
"hey .. voglio i diritti d'autore, insomma: sono la tua musa ispiratrice.
"okay, coi soldi che guadagnerò ci farai quel che vuoi."
"una bellissima vacanza in un posto caldo.", dissi sognando. i miei occhi si illuminarono e liam rise.
"se vuoi, ma stasera vedi di essere pronta.", mi prese per mano e andammo in una pizzeria al taglio, ci prendemmo un trancio di pizza e ci dirigemmo verso le giostre. c'era già molta gente e noi ci infilammo in una cosa per gli autoscontri. poi andammo su altre giostre, come i seggiolini e ci divertimmo per tutto il pomeriggio. Alle cinque andammo alla ruota panoramica, il London Eye, dove appena saliti liam mi baciò. appena fummo in cima si fermò, come era solita fare la ruota, per alcuni minuti. mi gaurdai intorno e notai quanto Londra fosse bella quando il sol stava tramontando e mentre le luci abbagliavano le strade.
"ti prego. dimmi che rimarrà sempre così.", mormorai.
"intendi londra?", chiese.
"sì. insomma, parigi sarà la città dell'amore, e venezia la segue subito ma .. ma anche londra ha questo fascino che ti cattura."
"amelia, tu hai un cuore così puro, e un anima così leale e gentile.", risi.
"da che poeta hai tirato fuori questa frase?", domandai sorridendo. lui evitò la domanda.
"amore. tu sei la persona più bella che io abbia mai visto.", arrossii. "tu e solo tu mi rendi la vita la cosa più dolce. e con te il tempo passa troppo velocemente, che ho paura che per godermi una vita intera con te, me ne servirebbero aleno quattro.", risi. "so che mi ami, e questa cosa mi rende felice. ma io non sono sicuro che tu sareesti disposta a cambiare per me."
"Cambiare per te? liam, io certe cose non le cambierei per nessuno."
"la mia domanda era un'altra: vorresti cambiare.. scuola?"
"scuola?", sgranai gli occhi. non era proprio questo quello che mi aspettavo.
"lascia quella di fotografia. tu hai un futuro come cantante. ti pagherò la retta per la scuola qui a londra, quella famosa e ..", lo bloccai.
"amore, credo che tutto questo sia perchè speri che un giorno potremmo vivere insieme senza che nessuno si preoccupi chi porta a casa più soldi?", la ruota tornò a muoversi.
"no, amelia. no .. voglio solo che tu sia felice, nel modo migliore. è realmente questo ciò che vuoi?", rimasi alcuni secondi a pensarci, ma la risposta in sè era troppo facile.
"liam, anche se fossi un neturbino la mia vita sarebbe bellissima. anche se vivessio in africo sotto un tetto di paglia la mia vita sarebbe perfetta. perchè avrei sempre un angelo, che la notte mi cullerebbe tra le sue braccia. io .. io non chiedo nulla che te.", mi gettai su di lui, e liam mi strinse in un abbraccio. piangevamo entrambi, perchè ci stavamo rendendo conto che il nostro non era una cotta, una semplice invaghimento .. era amore. quell'amore dei film o che leggi nei libri. ed eravamo entrambi felici di poterne vivere una parte anche noi, nella nostra storia.


***AUTRICE***

Ciao ragazze, e ragazzi. VI piace il penultimo capitolo della storia? Ametto che forse è lungo, ma mi piaceva così ùù
cosa ne pensate? cosa credete succederà nel prossimo? ditemi, sono curiosa. :)
buona notte gente, e grazie di leggere. xx
  
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