-"Siamo arrivati"-.
Quella frase mi ispirò molto. Dopo tutto il tempo che passai a girovagare finalmente avevo una nuova casa.
Prima che incontrassi Hiroto, vivevo con i miei zii. Erano delle persone orribili e mi maltrattavano. Riuscii a scappare di casa solo qualche giorno fa, ma ai miei parenti non importavano niente di me e non si accorsero nemmeno della mia assenza. L' abitazione di fronte a me era imponente, troppo grande per un uomo solo. Il signor Kiyama mi fece accomodare su una poltrona e mi offrì del té, io ovviamente, accettai.
-"Masaki i tuoi vestiti sono veramente sporchi, vai a farti un bel bagno. Troverai degli abiti puliti e della tua taglia in un armadio nella camera di fronte al bagno nel primo piano"- -"Grazie signor Kiyama"- risposi sorseggiando la bevanda calda e densa.
-"Chiamami solo Hiroto"- replicò lui togliendosi la giacca e mettendola nell' apposito attaccapanni -"Grazie Hiroto.."- risposi nuovamente -"Ma non devi assolutamente ringraziarmi, vivo qui da solo e mi fa piacere avere un po' di compagnia ^^"- sorrise accarezzandomi i capelli. Arrossì leggermente.
Finito il té, mi diressi nella camera che mi aveva suggerito, presi dei vestiti puliti e mi andai a fare una bella doccia.
Mentre mi lavavo, riflettei molto su tutto quello che era successo nell' arco della giornata e della mia fortuna di aver incontrato uno come il signor Kiyama.
Mi vestii e vidi Hiroto che stava leggendo il giornale -"Buona notte"- mi disse facendomi un sorriso -"Notte"- ripetei io.
Andai a dormire. Mi nascosi sotto le calde coperte e sprofondai la testa nel morbido cuscino. Non riuscivo a dormire. Quella giornata é stata per me una delle migliori di tutta la mia vita e speravo di essere felice come lo ero fino ad ora. Mentre pensavo non mi accorsi di prendere sonno e mi addormentai.
La mattina seguente fui svegliato dai raggi del sole provenienti dalla finestra che mi avevano quasi accecato. Mi alzai e mi stiracchiai. Scesi le scale che conducevano nel piano di sotto e vidi Hiroto che faceva colazione. -"Buon giorno Masaki, dormito bene?"- disse sorseggiando una tazza di caffè e indicò di sedermi nel posto di fronte al suo -"Si bene, grazie"- risposi ponendomi nella sedia.
Davanti a me c' era un bel bicchierone di latte caldo, accompagnato da un vassoio di biscotti al cioccolato e una briosce dello stesso gusto. Inizia a mangiare golosamente, mentre Kiyama mi guardava divertito.
-"Ora devo andare al lavoro"- disse il rosso quando ebbi finito di mangiare e si diresse verso la porta -"A dopo!"- urlai mostrando un bel sorriso.
Io che sorridevo? Non potevo ancora crederci. Mi illudevo di aver perso per sempre la mia voglia di sorridere sopo la morte dei miei genitori, ma qualcosa era cambiato. Io ero cambiato ed era stato proprio Hiroto a modificare la mia persona.
Ero di nuovo solo in quella casa enorme e non avendo nulla da fare, decisi quindi di andare fuori a giocare a calcio.
Chiusi la porta a chiave, per evitare che entrassero estranei e presi il pallone che mi portavo ovunque andassi.
Quel quartiere era perfetto per iniziare una nuova vita, pensai. La via era piena di negozi e le persone erano tutte contente e felici del loro lavoro.
Andai nel parco, lo stesso luogo in cui incontrai Hiroto.
Sapevo bene che in quel posto c' era anche un campetto perfetto per allenarsi a pallone e perciò mi diedi da fare. Il mio ruolo era il difensore e avrei fatto qualunque cosa per imparare una tecnica speciale.
Iniziai a fare un po' di cross e dribbling scartando i birilli come fossero gli avversari, poi cercai di allenarmi sulla tecnica fallendo in ogni mio tentativo.
Passarono ore ed ore, ma non mi arresi. Mi fermai solo quando caddi a terra stanco.
-"Non ce la farò mai!"- urlai esasperato. Sentii dei passi e vidi che era Hiroto, mentre tornava dal lavoro.
-"Kariya, ti stai allenando per imparare una tecnica speciale, ho indovinato?"- chiese lui -"Si, ma fino ad ora ogni mio tentativo è stato invano"- risposi abbattuto -"Ti aiuto io! Prova a fermare il mio tiro"- e detto questo prese il mio pallone e tirò la 'Ryuusei Blade'.
Ero impressionato dalla potenza di quel tiro fantastico, mi alzai di scatto e mi fermai nella traiettoria del pallone. Sapevo che se svrei fallito un' altra volta sarei potuto finire in ospedale, ma non mi importava. Alzai le mani, iniziando a graffiare l' aria e vidi che apparirono delle 'stringhe di laser'. Ripetei un' altra volta il passaggio e alla fine le stringhe unendosi formarono una rete che bloccò il tiro.
Hiroto mi prense in braccio ed esultò felice -"Sapevo che ce l' avresti fatto Masaki!"-. Io ero ancora stupito da quello che avevo fatto, ma quando compresi che ero riuscito a parare quel tiro abbracciai forte Kiyama -"C' è l' ho fatta solo per merito tuo Hiroto! Questa mossa la chiamerò 'Hunter' s Net'"- gli urlai mettendomi a piangere per la felicità -"Il merito è solo tuo Masaki, sii orgoglioso"- disse sorridendomi.
-"Spiegami una cosa, come hai fatto a tirare così forte?"- gli chiesi felicemente -"Questo è un piccolo segreto che ti svelerò solo tra un po'- rispose il rosso facendomi l' occhiolino.
Finalmente avevo anche io una nuova tecnica e ne fui molto fiero, allo stesso tempo ero curioso di scoprire un po' di più sul conto Hiroto e di svelare i suoi segreti.

*Angolo dell' autrice*

Grazie a chiunque abbia letto e seguito la seconda parte del racconto ç u ç
A presto!