Titolo:
Quill
Autrice:
Suicidal_love
Rating:
Verde
Paring:
Wolfstar (Sirius/Remus)
Generi: Malinconico;
Triste; Romantico
Contesto:
Il
Guerra magica / Libro 5-7/
Avvertimenti: Slash;
Missing Moments; One-Shot
Note
Autrice: E’ la
mia prima Wolfstar quindi spero di essere
stata abbastanza brava da non scadere nell’OCC rimanendo
più o meno fedele a
ciò che la zia Rowling ha scritto. La One-Shot ha come
sfondo il quinto libro e
ciò che Remus prova alla morte del suo migliore amico,
ricordando infine un
momento della sua adolescenza. Spero
vi piaccia. Un bacio, Sui. Ah … Edian? Fottiti! Con tanto
amore, Mimmi.
QUILL
I
wish for one day I could
go back.
In
another life I would do
things differently.
Tre
giorni dopo, Remus Lupin
tornò al
Ministero. Aveva deciso di non tornarci per un po’ in quel
luogo ma l’immagine
di Sirius che cadeva oltre al velo aveva tormentato il suo sonno fino a
farlo
impazzire lentamente.
I suoi passi
riecheggiarono per lo spazio vuoto e terribilmente silenzioso
tant’è che
se chiudeva gli occhi poteva sentire l’eco
della folle risata di Bellatrix Lestrange e l’anatema
scagliato contro l’uomo
che amava e al quale aveva negato ogni possibilità per una
paura irrazionale
che l’aveva stretto in una morsa ferrea per tutti quegli anni.
Si
guardò attorno e si portò
la mano destra a sfregarsi il braccio sinistro ancora ammaccato a causa
di una
maledizione scagliata da un mangiamorte e percorse quello spazio che lo
separava dal velo rivivendo per ogni secondo la morte del suo migliore
amico e
la disperazione di Harry che ancora una volta aveva perso la sua
‘famiglia’. Ma
non solo il figlio di James quel giorno aveva perduto qualcuno di
importante …
lui stesso si era visto scivolare via il più grande amore
della sua vita
sapendo che non sarebbe mai tornato.
Si sedette a
terra e i
suoi occhi color ambra si posarono oltre quel velo sentendo dei
sussurri e
sperando di scorgere la voce di quel maledetto cane del suo migliore
amico che
gli diceva che era tutto uno scherzo, che non se n’era andato
per sempre
raggiungendo James e Lily in un aldilà più sereno
lasciandolo solo in quell’inferno.
Remus si morse
l’interno
guancia e si tolse la giacca logora e piena di toppe rimanendo con una
camicia
bianca ed un maglioncino beige simile a quello che aveva usato per anni
durante
la sua adolescenza ricevendo da James e Sirius il soprannome di
‘perfettino’ nei
primi tempi quando ancora non conoscevano il suo più grande
segreto.
Fece avanzare il
braccio sano in avanti facendolo subito ricadere sul polpaccio in un
breve schiocco
che riecheggiò per le pareti ricordandogli che era
l’unica persona vivente in
quel luogo e chiuse gli occhi lasciando che una lacrima percorresse la
sua gota
segnata da cicatrici che gli ricordavano ogni giorno la sua maledizione
più
grande o almeno così aveva creduto fino a quel giorno.
“Avevi
promesso che non
mi avresti mai abbandonato” sussurrò al nulla
lasciando che altre lacrime
cadessero da quegli occhi stanchi e segnati da profonde occhiaie
“sei un
bugiardo Padfoot … non hai mantenuto la promessa”
continuò lasciando che il
capo si piegasse verso il basso.
Le lacrime
continuarono
a scivolare in un pianto silenzioso e la sua mente ritornò a
parecchi anni
prima quando frequentava ancora Hogwarts.
Era stata una
bella
serata, la solita festa di natale nella comune rosso/oro e Remus stava
seduto
ai piedi della poltrona dove James si sedeva solitamente per osservare
Lily
studiare e stava guardando i suoi regali con immensa gioia, mentre poco
più in
là Peter si gustava la sua scorta di caramelle di Mielandia
che gli aveva
regalato riuscendo a sgattaiolare da Hogwarts fino ad Hogsmade per fare
i
regali di natale mancanti a Peter e Lily alla quale aveva comprato un
libro di
fiabe e favole magiche che da tempo, la rossa, aveva adocchiato e per
cui aveva
espresso il desiderio di comprarlo non appena avesse avuto un
po’ più di soldi.
Lupin si
mordicchio l’interno
guancia e il suo sguardo cadde sul maglioncino compratogli da James da
Stratchy&Sons
che aveva posato sulle ginocchia assieme ad una elegante piuma
d’oca color oro con
striature nere ed il pennino in vero argento abbinato al miglior
inchiostro ed
una scatoletta color carbone in velluto per contenere
l’oggetto.
Carezzò
la piuma
sorridendo a quel regalo che Sirius gli aveva fatto
quell’anno senza il
consiglio di James scrivendo nel biglietto di auguri che il colore
della piuma
gli aveva ricordato i suoi occhi. Arrossì e il suo sguardo
cadde su Padfoot che
assieme a Prongs rovistava nella scatola che lui aveva regalato ad
entrambi
riempiendola di articoli di Zonko e che aveva fatto fatica a trascinare
quella sera
fino al piccolo alberello che avevano fatto con tutti coloro che erano
restati
a scuola per le vacanze.
Ripose con cura
i suoi
regali di lato e si alzò da terra andando alla finestra ed
osservando con un
certo timore la mezza luna che alta nel cielo faceva da guardiana ai
fiocchi di
neve che stavano cadendo al suolo già candido. Si strinse
nelle spalle e
sobbalzò quando pochi minuti dopo sentì una mano
posarsi sul suo fianco e un
petto appoggiarsi alla sua schiena.
“Manca
ancora un po’
alla luna piena Moony sta tranquillo” lo rassicurò
Sirius portando la mano
libera ai suoi capelli scompigliandoli.
Remus
sospirò e volse
di poco il capo scorgendo quegli occhi neri fissi sulla sua
più grande nemica.
“Già
… inizio a sentirmi
irrequieto però …” spiegò
tristemente prima che il suo migliore amico lo
abbracciasse “sta tranquillo Remus … non ti
lascerò mai … te lo prometto … non
ci sarà mai una luna piena che affronterai da
solo” disse con voce morbida
prima di venir interrotto da James che li coinvolse in un abbraccio di
gruppo
in cui i suoi famosi occhiali caddero a terra rompendosi per la
sedicesima
volta in quei primi mesi scolastici.
Il lupo mannaro
sorrise
e si chinò a raccoglierli –non prima di essersi
staccato da quelle due piovre-
e li rimise sul volto di James tirando fuori la bacchetta e
pronunciando ‘Oculus Reparo’
lasciando che sul volto
dell’amico di dipingesse una smorfia compiaciuta.
“Se
non fossi
innamorato della Evans mi sposerei con te lo sai?” disse
scatenando le risa di
Sirius e Peter.
“Allora
dovrò comprarmi
il corredo da matrimonio visto che ho i miei dubbi che Lily
sarà mai tua”
replicò alla battuta ricevendo una pacca
sull’avambraccio da Peter e di nuovo
la mano di Sirius finì fra i suoi capelli.
“Taci
Moony! Se tu
mettessi una buona parola con Lily penso sarebbe più
disponibile nei miei
confronti!” ribatté piccato, annuendo convinto
facendo ridere il castano che
scosse il capo sconsolato “io l’ho fatto ma devi TU
dimostrarti più … maturo e
smettere di prendere in giro Piton, per esempio!” disse Remus
in risposta prima
di dare le spalle a James, non prima di avergli fatto una linguaccia,
salendo
su al dormitorio.
Non appena si
buttò sul
suo letto sentì da basso la voce lamentosa di Prongs
blaterale qualcosa sul
fatto che era un insensibile e che proprio come Lily non lo amava.
Remus rise
di gusto e si rialzò infilandosi velocemente il pigiama
notando già l’ora tarda
e si mise sotto il pesante piumone tirando le tende del baldacchino per
non far
penetrare i raggi lunari che tanto odiava.
Solo ore dopo
sentì le
tende scostarsi e quando aprì gli occhi si
ritrovò il viso di Sirius a pochi
centimetri dal suo mentre lo fissava con uno strano sguardo che mai gli
aveva
visto in volto e che non sapeva decifrare.
“Pad
… che succede? Hai
avuto un incubo? Peter russa di nuovo?” domandò
già pronto ad effettuare un
incantesimo silenziante al letto di Pettigrew memore di quando Sirius,
mezzo
addormentato, aveva tentato di silenziarlo con l’unico
risultato che il russare
era diventato di un volume talmente alto che James era caduto dal letto
trascinandosi dietro le coperte e Padfoot era saltato sopra il corpo di
James
schiacciandolo in una sorta di grottesca scena finita con Sirius a
gambe all’aria
e James sotto il letto alla ricerca della dignità perduta
agli urletti lanciati
ed il povero Peter attaccato al baldacchino che urlava qualcosa sul
fatto che
la fine del mondo era prossima.
“No,
voglio …darti il
mio regalo di natale” rispose il moro e Lupin
aggrottò la fronte non riuscendo
a capire cosa intendesse.
“Me
l’hai già fatto il
regalo … è stato bellissimo”
proferì sincero e grato di quella piuma d’oca che
sicuramente avrebbe tenuto con cura ed amore.
“No
… io ….” Sirius si
chinò sulle sue labbra e Remus sgranò gli occhi
quando capì ciò che stava
succedendo. Il suo migliore amico, Sirius Black, lo stava baciando. Era
un
bacio casto in cui Remus sentì le morbide labbra di Padfoot
massaggiare le sue
senza chiedere l’accesso con la lingua e mordicchiando,
infine, il labbro
inferiore tirandolo lievemente prima di staccarsi. “Buon
Natale Moony” disse l’amico
con un sorriso lasciando che sul volto di Remus si dipingesse una
maschera d’orrore.
Poggiò le mani sulle spalle nude di Sirius e lo spinse
lontano da sé.
“Che
… c-che cosa credi
di fare? Lo trovi divertente?” domandò arrabbiato
e Sirius aggrottò la fronte.
“Ti ho
dato un bacio. E’
… perché dannazione mi piaci Moony!”
replicò il moro mettendosi in ginocchio
sul materasso e facendo un incantesimo silenziatore di fretta non
volendo
svegliare gli altri due amici.
“COSA?
Oh per favore
Sirius non dire scemenze! A quanti hai detto questa frase?”
domandò scocciato
sapendo già la risposta.
“I-Io
… ma con te è
serio! Sei il mio migliore amico!” rispose Sirius mordendosi
il labbro
inferiore e sporgendosi in avanti prendendo il viso di Remus fra le
mani e
poggiando la fronte contro quella del compagno “non ti
prenderei mai in giro …
lo sai … io non ti lascerò mai Remus te
l’ho detto qualche ora fa alla
finestra!” continuò venendo nuovamente scacciato
via dal castano.
“Sei
un idiota! Solo
una settimana fa ti sei dichiarato alla Vance ed ora vieni a dirmi
questo?”
Remus lo guardò dritto negli occhi nel fare quella domanda.
“Rem”
disse Sirius “la Vance era solo
divertime …” il castano lo bloccò
furioso “HAI DETTO LA STESSA COSA ALLA VANCE
RIGUARDO LA JOHNSON” urlò infine.
Sirius
chinò il capo e
poggiò le sue labbra sull’angolo della bocca
dell’amico e lo lasciò solo senza
aggiungere altro.
Remus
semplicemente si
infilò nuovamente sotto le coperte e guardò il
nulla pensando a come Sirius
poteva aver avuto il coraggio di fare quella dichiarazione a lui che
era quasi
un fratello e con il quale aveva condiviso sei anni di scuola con
feste,
punizioni e le sue trasformazioni.
Nascose il suo
viso nel
cuscino e lo strinse maledicendo Sirius e la sua stupida dichiarazione,
lasciando che tutto gli scivolasse addosso come una cascata
d’acqua. Il
giorno dopo quando incontrò il suo sguardo
fece come se nulla fosse non riuscendo però a non far
battere il suo cuore più
velocemente ogni volta che il moro gli stava vicino …
perché infondo si era
innamorato di Sirius Black.
Remus
alzò lo sguardo e
si asciugò via le lacrime alzandosi e recuperando la sua
giacca sorridendo
tristemente al velo. Tirò fuori dal taschino un astuccetto
vellutato e ne estrasse
una piuma, quella stessa piuma solo più consumata e fece una
smorfia divertita.
Salì
i gradini e con un
incantesimo fece una piccola incisione vicino a quell’arco in
pietra.
“Eternamente tuo.” Moony
Poggiò
la piuma vicino alla
scritta ed annuì dando le spalle alla tomba del suo grande
amore andando ad
affrontare quella guerra che aveva visto morire James, Lily e Sirius.
Lo doveva
a loro, lo doveva a tutti coloro che come lui avevano perduto qualcuno
di
importante.
Sorrise e
sparì da quel
luogo non notando che accanto alla sua scritta se ne aggiunse
un’altra.
“Ti aspetto.” Padfoot
THE
END