<< L E MEMORIE DI SEAZOR >>
Mi chiamo Alexander
Marcus Hunt.Ma preferisco farmi chiamare Seazor. Sono nato in una modesta casa
nei quartieri poveri di Londra. Mia madre non l' ho mai conosciuta, ma da come
ne parlava papà, dev' essere stata una grande donna, nonchè una grande strega.
Mi accorsi fin da bambino che a causa della mancanza di mia madre, mio padre
tendeva ad essere troppo premuroso e apprensivo. E purtroppo a volte, anche
soffocante. La mia casa non era quella che si può definire una reggia degna di
un re. Era piccola, il giardino era malcurato, pieno di erbacce e rampicanti,
una volta giurerei di aver visto uno gnomo grigio da giardino che con le sue
zampine cercava di scavarsi invano una tana nella fredda e dura terra. La casa
era formata da un salotto pieno di polvere e vecchi trofei che mio padre vantava
di aver vinto a quiddich, nei famosi anni d' oro di Hogwarts. C' era anche un
divano, con qualche molla che spuntava fuori, e una vecchia televisione che mio
padre volle comprare a tutti costi in un negozio di articoli babbani. La cucina
era forse la stanza più pulita della casa, visto che era l' unica che mio padre
puliva, essendo un dipendente al Mistero della magia, nella sezione
archiviamento fascicoli dei più famosi maghi ricercati in tutto il mondo, non
aveva tanto tempo per occuparsi della casa. Non voleva che usassi la magia per
pulire casa perchè troppo paranoico, credeva che se qualche babbano lo avesse
visto, sarebbe stato licenziato dal Ministero. -Hai visto che fine ha fatto
Philip no?! Non vorrai mica che io faccia la stessa fine!- Mi diceva sempre.
Philip era un amico di mio padre nonchè suo collega, un suo amico d' infanzia
per quanto ne so. Fù licenziato perchè usò la magia davanti a due babbane,
per far colpo su di loro assicurandosi una bella nottata. Le stanze di sopra
erano tre. La mia camera era provvista di letto, scrivania scricchiolante per l'
età e armadio con tarli che spesso bucavano tutti i miei vestiti. La camera di
mio padre era anche il suo studio, perchè era costretto a lavorare anche a casa
a volte, fino a tarda notte. Nella sua camera c' era un quadro enorme di una
donna molto bella e giovane, mia madre. L' unico quadro che avevamo in casa era
quello di mia madre se non contiamo i miei poster dei cercatori più famosi del
quiddicht. Da bambino non avevo molti amici, sono sempre stato un ragazzo
solitario, penso che bisogna reggersi sulle proprie gambe, perchè chi conta
troppo sugli amici alla fine se ne pente. Ho sempre avuto problemi di fiducia
con chi mi trovo davanti. Ma a me va bene così mi piace stare solo. All' età di
11 anni ho ricevuto la mia lettera di ammissione a Hogwarts, sebbene mi piacesse
studiare da solo e in tranquillità, non mi dispiaceva non sentire più mio padre
alle costole per tutto il periodo scolastico. Il mio primo anno a Hogwarts
non è stato dei migliori, la mia condotta era pessima. Finì dalla vicepreside
perchè trasformai un mio compagno in un opossum, dopo che lui mi derise davanti
a tutta la classe. Ma tutto sommato nelle materie importanti me la cavavo.
Tranne pozioni, io odio le pozioni. Passato l' anno tornai per le vacanze estive
a casa, dove ad aspettarmi c' era solo mio padre. Non feci amicizie nel mio
primo anno così come nel secondo e nel terzo. Io ero quello che stava sempre in
fondo all' aula, nell' ultimo banco. Distaccato dagli altri, immerso nei miei
pensieri. Dopo un anno di tremendi mal di testa causati da libri e testi,
riuscii a superare anche il terzo anno. Mi aspettava una calda, afosa e torrida
estate. Ma non sapevo, che sarebbe stato l' inizio di tutto. Mi chiamo Alexander
Marcus Hunt. E questa... E' la mia storia...
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