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Autore: doubleinfinity    01/03/2012    1 recensioni
non lasciatevi ingannare dal titolo, che potrebbe portarvi a pensare che si tratti di glee, stavolta no, mi sono completamente dedicata ad una storia da directioner.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- hey, Savannah. Sono Lacey. Ho bisogno di parlarti, sei libera oggi pomeriggio? -
- a dire il vero dovrei essere in un posto, ma io e Alex stiamo andando a fare colazione poco lontano da casa, riesci a raggiungerci tu? –
- certo, devo passare in un posto, poi vi raggiungo, dimmi solo dove andate –
Mi appunto l’indirizzo del bar e poi entro nella libreria.
- non la aspettavo così presto, signorina -
- ho delle commissioni da sbrigare, ma se è un problema posso tornare più tardi –
- no, si figuri, sono contento di rivederla e di poterle annunciare la mia decisione. Mi piacerebbe avere una persona giovane che mi aiuti, se lei è ancora dell’idea –
- certo che sono dell’idea! Grazie mille signor Montgomery –
- le andrebbe bene cominciare la prossima settimana? –
- certo, ora mi scusi, ma mi aspettano altrove. Grazie mille, di nuovo –
Ci salutiamo ed io mi rimetto in macchina, mi sto davvero chiedendo come avrei fatto se Liam non me l’avesse lasciata, sarebbe stato molto più complicato muoversi.
Quando arrivo sono seduti ad un tavolino e una cameriera sta servendo loro la colazione, prende il mio ordine mentre io mi siedo e poi sparisce.
- prima che tu dica qualsiasi altra cosa, questi sono per te – Savannah tira fuori dalla sua borsa una dozzina di cataloghi di negozi d’arredamento
- come avete fatto a saperlo? –
- tua madre ci ha chiamato per chiederci se eravamo d’accordo e questa è la nostra risposta –
- presumo sia un sì, allora –
- è un certo che sì, ragazza. Domande? –
- Sì, due. Mi avete chiesto la mia storia, ora tocca a voi due: ho un frappuccino, una brioche e tutta la mattina. Chi inizia? –
Savannah mi racconta di lei, nata e cresciuta a Londra, ha 21 anni ha smesso di studiare al liceo e si mantiene lavorando in un piccolo negozio d’abbigliamento, mi parla dei suoi difetti e della sua storia d’amore con Caleb e mi racconta anche di lui.
Poi tocca ad Alex, ha un anno più di me e prima di abitare con Savannah viveva con i suoi genitori, due figure di spicco nella società economica di Londra, ma quando gli ha detto di essere omosessuale l’hanno cacciato di casa, ma gli forniscono mensilmente un assegno, ha una sorella molto più piccola che spesso va a prendere a scuola il pomeriggio, studia psicologia e da qualche mese sta con Greg, un ragazzo che frequentava il liceo nella sua stessa classe.
- ok, grazie per aver risposto alla prima domanda -
- qual è la seconda? –
- quando posso trasferirmi? –
 
Tra gli scatoloni e i negozi d’arredo, settembre è volato, ma alla fine sono molto soddisfatta della mia camera: Sophie, l’artista di famiglia, l’ha ridipinta, abbiamo trasferito il mio armadio dalla casa vecchia a quella nuova, ma abbiamo sostituito il mio letto con uno matrimoniale, visto che la stanza era abbastanza grande per mettercelo. Ho incorniciato l’unica foto che ho con Liam, scattata da Zayn in uno dei tanti pomeriggi che ho passato nella loro camera d’albergo, e l’ho messa sulla parete di fronte al letto. Gli ultimi giorni di settembre i miei genitori e le loro cose hanno preso il volo diretto a Bologna e Dianna è stata così gentile da andarli a trovare qualche giorno dopo che si erano sistemati.
Quasi ogni sera da loro e mattina per me, io e Liam ci siamo visti su Skype, tre o quattro minuti, ma ogni giorno, nonostante ciò non sono ancora riuscita a presentargli i ragazzi, visto che l’orario delle nostre chiamate è troppo presto per entrambi. Per me invece, è l’ideale, quando finisco di parlare con Liam, spengo il computer, preparo la colazione per Alex ed Annie e poi vado in libreria.
Ottobre è appena cominciato e sia io che Hilary non vediamo l’ora che arrivi il compleanno di Darcy, dopo aver parlato con Zayn, abbiamo deciso di prendere un volo diretto a Los Angeles, senza dire nulla a nessun altro all’infuori di noi tre.
La domenica prima del compleanno di Darcy, riesco finalmente a presentare a Liam i miei coinquilini, anche se in circostanze abbastanza imbarazzanti:
Ieri sera Savannah ci ha annunciato che saremmo stati ospiti a casa dei suoi genitori e che li avremmo raggiunti nella tarda mattinata.
Liam dovrebbe chiamare a breve, ma decido comunque di farmi una doccia veloce, faccio appena in tempo ad uscire, avvolgere i capelli bagnati in un asciugamano e infilarmi mutande e reggiseno che compare sullo schermo del computer la finestra che mi annuncia la chiamata di Liam, so di non essere esattamente presentabile, ma rispondo lo stesso.
Liam è davanti allo schermo e Louis sta dondolando su una sedia poco dietro Liam, quando si accorge di me esita un secondo in più e cade per terra, mentre io, urlando sorpresa, tolgo l'asciugamano dai miei capelli, lo butto sopra la webcam e corro a infilarmi una maglia.
Alex ed Annie, che mi hanno sentito urlare, si affacciano dalle porte delle loro camere, chiedendomi se è tutto ok, cercando di infilarmi qualcosa nel minor tempo possibile, li tranquillizzo e raccogliendomi i capelli torno seduta davanti al mio computer, quando tolgo l'asciugamano Liam é girato verso Louis e lo sento chiedergli se si è fatto male, poi entrambi si accorgono di me:
- Non mi ero mai reso conto che le vostre chiamate fossero così piccanti, Cey -
- oh, andiamo Louis, non fare il bacchettone – lo stuzzico
- essendo il più grande qui, mi sento in dovere di controllare tutto il mio … gregge, se possiamo chiamarlo così -
- sai che sembri mio padre, in questo momento? E poi perché mi stai dando della pecora? –
- smettetela voi due, sicuri di non avere tre o quattro anni? –
- non sei carino ad insultarmi così, Liam, quindi ora mi sono offeso ed andrò a cercare conforto da Harry, ciao Lacey -
- ciao, Lou, saluta tutti. – poi quando Louis scompare dallo schermo, chiedo a Liam come sta:
- tutto bene, e tu? -
- tutto ok, sono appena uscita dalla doccia, per questo ero in déshabillé -
- esci? -
- sí, io e Alex andiamo a pranzo dai genitori di Savannah -
- oh, tu ed Alex sembrate particolarmente vicini, ultimamente -
- devo di nuovo ricordarti che Alex è impegnato? –
- sì, ma tu sei splendida e poi scusa ma giri per casa in intimo… -
- è impegnato con un altro ragazzo, Liam, però grazie per il complimento –
- continuo a dimenticarmelo –
- dimenticatelo pure, sei tremendamente carino quando sei geloso e comunque ora te li presento -
Chiamo Savannah e Alex nel nostro salotto, si siedono vicino a me ed io comincio le presentazioni:
- lei è Savannah, detta Annie, mentre invece lui è Alex. Ragazzi, lui è Liam - 
- era ora, Lacey ci promette questa presentazione da quando è arrivata qui, non è vero, Annie? -
- credo fosse il secondo o terzo giorno -
- riuscite a tenermelo occupato giusto il tempo di vestirmi? Grazie -
Una volta in camera, mi vesto nel minor tempo possibile e torno in salotto
- spero non vi abbia raccontato terribili eventi del mio passato –
- no, quelli ha detto che se li tiene per la prima cena tutti insieme –
Alex e Savannah ci lasciano qualche secondo soli mentre io saluto Liam e spente tutte le luci, mi chiudo la porta alle spalle, Caleb è già sotto casa che ci aspetta.
Il pranzo è squisito, così come i genitori di Savannah, che trattano sia Alex che me come se fossimo figli loro, nonostante questo ci faccia sentire ancora di più la mancanza delle nostre famiglie, ma non ci pentiamo di aver accettato il loro invito e torniamo a casa con il frigo pieno.

Il giorno prima di partire, appena Darcy esce per andare a scuola, Mary mi apre e poi va a lavorare, so che si fida di me visto che ormai sono più a casa loro che mia.
Finito di preparare la valigia di Day la porto giù per le scale e la carico in macchina, insieme a quella di Hilary.
Mary ha già avvisato Darcy che stamattina la portiamo a scuola io e Hilary, quando scende siamo già davanti a casa sua, appena sale in macchina parto.
Darcy è seduta dietro, con i libri sulle gambe sta cercando di studiare non so quale materia, non presta molta attenzione alla strada e si accorge che siamo all'aeroporto solo quando parcheggio e spengo la macchina.
- ma non siamo a scuola... -
- no, sorpresa, io, te e Hilary non passeremo il tuo compleanno a Londra -
- e dove andiamo di bello? -
Non rispondiamo, scendiamo dalla macchina e prendiamo le valigie, spiego a Darcy che la sua l'ho fatta io e mentre Hilary la distrae, io faccio i biglietti.
Metto il biglietto in mano a Darcy, vedo che è praticamente terrorizzata, ma quando legge la destinazione, un enorme sorriso si apre sul suo volto e si lancia su di noi urlando e saltellando.
Durante il volo sono l’unica che resta sveglia, dopo aver spiegato tutta la storia a Darcy ed aver risposto a tutte le sue domande, sia lei che Hilary si addormentano ed io ne approfitto per leggere uno dei quattro libri che il signor Montgomery mi ha dato per il viaggio, mangiandomi le unghie e torturando nervosamente la collana che mi ha regalato Liam.
Quando tocchiamo il suolo americano sono le otto e qualche minuto del mattino.
 
 
Liam’s POV
Se solo sapessi dove diavolo si è cacciato Zayn.
Sono da poco passate le otto, io e Niall stiamo apparecchiando la tavola e lui è uscito circa un quarto d’ora fa. E’ tutta la settimana che è misterioso, ci conosciamo tutti così bene che sappiamo sempre se qualcosa non va, ma non riusciamo a capire cosa. Immagino che oggi Louis sarà di pessimo umore, visto che è il compleanno di Darcy e siamo in due continenti diversi, ma sta ancora dormendo nella camera che divide con Harry.
Non mi sono nemmeno accorto che Niall è uscito dalla cucina ed è andato ad aprire la porta, perso nei miei pensieri mi sono seduto a tavola, con in mano una tazza di latte.
Immagino che Zayn sia tornato, quindi non mi stupisco più di tanto quando due mani mi coprono gli occhi e ironicamente chiedo chi si trova alle mie spalle
- indovina -
Fa appena in tempo a finire di dirlo che la tazza che avevo in mano mi cade rumorosamente, porto le mie mani sugli occhi e lo trovo, è esattamente dove dovrebbe essere, nell’anulare della mano sinistra, non mi ero sbagliato. Tiro indietro la sedia e mi volto.
Eccola lì, bella come sempre, i capelli neri raccolti in una coda, gli occhi verdi che mi guardano e le sue braccia tese, la abbraccio e la stringo forte, poi appoggio le mie labbra sulle sue e bacio il sorriso che le si è aperto in volto quando mi ha visto.
- ti prego, dammi un pizzicotto -
- non ce ne è bisogno, sono davvero qui, sì –
- ma cosa ci fai qui? –
- facciamo. Io, Darcy e Hilary siamo qui per il compleanno di Day –
- posso fare una cosa? – annuisce ed io la bacio di nuovo – scusa, ma ho un mese abbondante di arretrati –
- avete tutti i vestiti indosso oppure devo tornare tra qualche minuto? –
- Louis! – mi guarda e poi si stacca da me per abbracciarlo – sono felice di rivederti –
- ciao Lace – le restituisce l’abbraccio fino a quando non arriva in cucina anche Darcy e Lou le passa un braccio sulle spalle – grazie per avermela portata, Cey –
- è stato un piacere – e la vedo farmi un occhiolino mentre rimedio al danno della tazza.
Finito di pulire, porto Lacey in camera mia, visto che metà del contenuto della tazza è finito sulla mia maglia e sui miei pantaloni, credo sia meglio cambiarmi.
- Bel passo avanti, da camera d’albergo a appartamentino confortevole, per niente male – commenta mentre cammina per la mia stanza, poi si ferma all’altezza della libreria e guarda le foto che sono sistemate sulla mensola, indicando quella che le ho scattato io, il nostro penultimo giorno insieme – e questa è .. -
- la mia preferita – la interrompo io, cingendole i fianchi. Lacey getta la testa all’indietro e si appoggia alla mia clavicola, mentre dondola leggermente tra le mie braccia al ritmo della canzone che sta cantando a bassa voce, come fa sempre. Una delle cose che mi ha sempre stupito di Lacey è la sua voglia di cantare, sempre: che sia triste, arrabbiata, felice o malinconica lei canta, e l’ha sempre fatto. Quando finalmente identifico la canzone, inizio a cantare anche io, sbagliando di proposito tutte le note e Lacey appoggia le sue labbra sulle mie ancora una volta, anche se suppongo sia per farmi stare zitto.
 
Lacey’s POV
Una volta disfatta la mia valigia, io e Liam andiamo a preparare qualcosa per pranzo, anche se più precisamente lui apparecchia e mi fa il solletico mentre cucino qualcosa con gli ingredienti che trovo in cucina. Chiamiamo tutti a tavola e mentre siamo seduti i ragazzi decidono di portarci a fare un giro per Los Angeles, anche se nel tardo pomeriggio ci lasceranno sole.
Darcy ha appena incontrato Cory Monteith, il suo idolo e mi è quasi caduta addosso, quando usciamo dalla caffetteria in cui eravamo entrati, mi fermo e respirando a pieni polmoni, mi siedo su una panchina.
- vi spiace se mi fermo un attimo qui? -
- tutto ok? – mi chiede Louis
- sì, è che voglio sedermi e guardare Los Angeles per qualche minuto. Resti con me? – chiedo a Liam, che annuisce e si siede vicino a me.
- Noi continuiamo a camminare ancora un po’, avete dai quattro ai cinque minuti, poi raggiungeteci – gli dice Zayn, poi se ne vanno tutti quanti e io chiudo gli occhi un secondo, quando li riapro sono ancora a Los Angeles, Liam si guarda intorno e poi dice:
- così a Darcy piace Cory Monteith, ahn? –
- penso sia tipo il suo idolo. Tipo come Adam per me, credo che potrei morire felice se lo vedessi almeno una volta –
- Adam .. ? –
- Levine, il cantante dei Maroon 5, sì –
- oh, quindi parli di quello seduto sulla panchina vicino alla nostra? –
- non è divertente, Liam –
- non ti sto prendendo in giro, controlla tu stessa – sta cercando di trattenere le risate, non so se mi stia prendendo in giro, quindi mi sporgo appena.
Eccolo lì, i suoi soliti Ray-Ban neri, la maglia bianca senza scritte, le braccia tatuate e un paio di jeans scoloriti, è decisamente lui. E’ seduto da solo, ma continua a guardare l’orologio.
Stringo con tutta la forza che ho in corpo la mano di Liam, che sorridendo muove la testa nella sua direzione, invitandomi ad alzarmi e parlargli.
- dammi il tuo telefono, vi faccio una foto -
Liam si alza e mi tira su quasi di peso, poi ci avviciniamo, sono così emozionata che faccio fatica a parlare, ma in un qualche modo capisce che voglio fare una foto e si alza. E’ alto praticamente quanto me, quindi non fa molta fatica a passare il braccio sulle mie spalle, si appoggia gli occhiali sulla testa e sorride, io faccio lo stesso e Liam scatta.
Sto per staccarmi, ma Adam mi ferma e chiede a Liam di scattare un'altra foto mentre mi bacia su una guancia. Ho sempre pensato che Adam fosse una splendida persona e quest’ultimo evento non fa che confermarmelo. Scattata anche la seconda, mi stacco e lo ringrazio, tipo tre o quattro volte dietro fila e lui, sempre sorridente, parla con Liam.
- Tu sei uno degli One Direction, non è vero? –
- sì, Liam, piacere di conoscerti –
Si stringono la mano mentre una bellissima donna si avvicina a noi, è Anne, non ho dubbi.
- Anne, tesoro, lui è uno di quei ragazzi di cui ci ha parlato tua nipote, sai -
- sì, ti ho già visto su qualche giornale. Anne, piacere –
- Liam, piacere mio. E lei è Lacey, la mia fidanzata –
- piacere di conoscerti. – mi rivolge un sorriso perfetto e poi torna a rivolgersi a Liam
- scusa se ti disturbo, ma mi faresti un autografo per mia nipote Anastasia? È una vostra grandissima fan –
- non c’è problema, se vuoi posso chiedere anche agli altri ragazzi di firmarlo –
- sarebbe stupendo, ma non voglio importunarvi –
- io ho importunato Adam, quindi penso che con questo saremmo pari – intervengo io
- come posso farvelo avere? –
- se volete posso tenervi due posti per la partita dei Lakers di dopodomani sera .. –
- per me sarebbe un onore, ma siete sicuri che non saremo di troppo? –
- ma no, certo che no. Quindi sarete dei nostri? –
- sarebbe fantastico – concludo io.
Ci salutiamo con la promessa di rivederci e poi io e Liam ci mettiamo a correre per raggiungere gli altri, non così distanti come pensavamo.
 
Rimaste senza ragazzi possiamo dedicarci allo shopping più sfrenato, sia Darcy che Hilary vogliono trovare qualcosa di elegante da mettere non so ancora bene quando, mentre io riciclerò quello che ho portato da casa.
Mentre si provano qualcosa nei camerini ed io le aspetto fuori, gli racconto di Adam:
- e sapete dove sarò io dopodomani sera? A guardare una partita dei Lakers con Liam, Adam ed Anne! Io l’ho sempre detto che amo quella donna! -
La prima a mettere fuori la testa e a guardarmi incredula è Darcy, poi anche Hilary, mentre io devo credo di avere gli occhi a cuore tipo cartone animato.
Si provano diverso vestiti, ogni tanto mi chiedono se non ho cambiato idea ed io rispondo sempre di no, alla fine Hilary e Darcy si decidono e comprano due vestiti, insieme al quale Darcy, qualche vetrina più avanti, abbina un paio di stivaletti da perdere la testa:
- se avessimo lo stesso numero, quegli stivaletti sarebbero già in parte anche un po’ miei -
- beh, se ti tagli le dita forse ti vanno bene, Lace –
- no, grazie, penso che terrò le mie, di scarpe. –
Il resto del pomeriggio passa veloce e tra una cosa e l’altra è già ora di andare al concerto dei ragazzi, passiamo da casa a prendere i pass per il backstage e a lasciare le borse, poi li raggiungiamo.
 
Non ero mai stata nel backstage di un loro concerto, visto che l’ultima volta sono stata così furba da scordarmi il pass, ma l’atmosfera che si respira è davvero magica, li guardo cantare e accennare qualche passo di danza con le braccia conserte e sono fiera di loro.
Non li conosco da quando sono usciti, è vero, ma li conosco veramente, per quello che sono quando la musica si abbassa, le luci si spengono e le fan smettono di urlare. Quando ci siamo solo noi e riesco a vedere ogni sfumatura del loro carattere.
Finiscono il loro concerto, Niall salta sfidando le leggi della fisica, mentre chiacchieriamo qualche minuto dietro le quinte, poi usciamo e ognuno prende strade diverse.
Liam ed io camminiamo mano nella mano sulla spiaggia, il rumore del mare e la sabbia tra le dita mi riportano a quando ero piccola, so che probabilmente sto facendo preoccupare Liam con tutto questo silenzio, dato il fatto che io non sto mai zitta, infatti non mi stupisco quando si ferma e con una leggera spinta al mio braccio, mi fa piroettare davanti a lui.
- vediamo se almeno così ti riprendi -
Mi abbraccia e mi bacia con passione, mentre sorreggendomi la schiena mi fa fare un casquet, come si vede in quei film di una volta, rispondo energicamente al suo bacio, forse un po’ troppo, fatto sta che ci ritroviamo lunghi distesi sulla sabbia, ridendo.
- come mai sei così taciturna? –
- troppe cose tutte nello stesso giorno, riaverti con me, incontrare Adam, essere a Los Angeles, devo ancora metabolizzare il tutto –
- che cosa ne dici di metabolizzarlo a casa? Sto crollando –
Ci rialziamo e torniamo allo chalet, visto che Liam non fa altro che sbadigliare. Al nostro ritorno troviamo solo Zayn e Niall, chissà gli altri quattro dove sono. Li salutiamo rapidamente e poi andiamo in camera.
Afferro entrambi i lembi della mia maglia e Liam si volta, dandomi le spalle
- non c’è bisogno che tu lo faccia ogni volta, mi hai visto in costume per quanti? Nove anni? -
- pensavo ti desse fastidio – raccoglie alcuni indumenti sul pavimento mentre io mi infilo il pigiama, poi apro la valigia e prendo il secondo dei libri che il signor Montgomery mi ha consigliato.
Il letto è una sola piazza, Liam è già sotto le coperte, mi sdraio vicino a lui, dalla parte dell’abat-jour e inizio a leggere, ma sento Liam sbuffare mentre cerca di prendere sonno.
- che c’è? -
- ho mal di testa… -
- vieni qui –
Alzo il braccio sinistro e Liam appoggia la testa sul mio seno.
- decisamente più comodo del cuscino .. Ahia! -
Mentre riabbasso il braccio lo colpisco con un leggero scappellotto, poi riprendo a leggere.
- sono davvero felice che voi siate qui. Mi sei mancata, Lace -
- mi sei mancato anche tu, Liam. E adesso dormi, o ti colpisco più forte e ti addormento io –
- buonanotte, Lacey. –
- buonanotte, Liam. –
 
Quando gli altri tornano a casa Liam sta già dormendo da un pezzo, mentre io sto ancora leggendo, Louis e Darcy si affacciano appena alla porta, vedendo la luce ancora accesa e mi augurano buonanotte sottovoce.
I miei occhi cominciano a chiudersi e mi impongo da sola di chiudere il libro e dormire. Vorrei mettermi più comoda, ma rischio di svegliare Liam, perciò mi limito a spegnere la luce e chiudere gli occhi, se domani mattina mi sveglierò con il torcicollo, almeno sarò sicura di essere ancora a Los Angeles, insieme a tutti quanti.



scusate la lunghezza e la distanza dagli altri, ma in quest'ultimo periodo non ho avuto tempo di scrivere.
ancora una volta grazie a tutti voi che continuate a leggerci. :3
  
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