Roberta:
Liam continuava a sostenere Harry
passando il suo
braccio sotto quello del ragazzo che era avvolto al suo collo.
Il riccio continuava a blaterare formando frasi con parole che tra loro
non
avevano nessun nesso logico, ogni tanto forse se ne rendeva conto
infatti si
bloccava e scoppiava in una sonora risata.
-Vado a mettere il piccolo bebè sul suo lettino.
-Buonanotte amore, ma non mi tradire.- fece in tempo a dire Louis prima
che i
due scomparvero girando l’angolo che portava alla rampa delle
scale.
-Roberta.- fu l’unica parola che riuscimmo a decifrare tra
quelle che Harry
stava urlando. Maledissi quel ragazzo e arrossii violentemente. Non mi
era
chiara quella situazione, forse Louis non sapeva che ero fidanzata.
Continuavo
a fissare il tappeto color panna che si trovava al centro di quella
stanza
esaminandolo in tutti i suoi dettagli per paura di alzare il viso e
incrociare
il suo sguardo. Ero in imbarazzo, forse non ero la sola.
-Bene ragazzi, io avrei un po’ di fame.- deviò
Niall. La fame di quel ragazzo
era la cosa più bella che potesse avvenire in quel momento.
Tutti iniziarono a
parlare, lasciando perdere il discorso iniziato dall’ubriaco.
-Mi era sembrato strano non aver sentito quelle parole stasera.
Comunque
effettivamente anch’io avrei un po’ di fame.-
Claire continuò il discorso di
Niall.- Andiamo a mangiare qualcosa, dai.- spostò le mani
dalle sue ginocchia e
fece per alzarsi quando Niall la fece ricadere sul divano, si avvicino
alle sue
labbra.
-No, io vado a mangiare, tesoro.- Disse mentre continuava ad avanzare,
per poi
alzarsi di scatto e lasciare la povera ragazza stupita da quel gesto
improvviso
di Niall; sbuffò. Tutti li guardavamo in attesa di quel
bacio che non arrivò,
sgranammo tutti gli occhi nel vedere che Niall aveva preso
per il culo la
bionda.
-Ma fottiti, va’.- forse si era davvero seccata.
-Ti amo.- dalla cucina arrivò un urlo.
-Sì, tua sorella.- iniziammo a ridere tutti
all’unisono. Quei due biondini
erano in grado di stupirci sempre, sembravano così
tranquilli e teneri e
invece…
-E se accendessimo la tv?- propose Louis.
-Ho mal di testa, meglio evitare.- Liam era tornato e si era
letteralmente
buttato sul divano tra me e Lou. Poi si accorse dell’errore e
si alzò di
scatto.- S-scusate ci devo fare l’abitudine.- Si accorse di
Danielle e le si
sedette sulle ginocchia.
-Inizio ad avere sonno.
-Sì anch’io.- sbadigliai. Mi pentii subito di aver
aperto bocca perché gli
sguardi di tutti si concentrarono su me. Forse perché non
avevo parlato da
quando avevamo varcato la porta di casa.
-Tu parli?
-Fai meno lo spiritoso Li’, non vedi che la metti in
imbarazzo.
-No, Danielle, fallo continuare pure con le sue battutine, basta che
non si
lamenti quando si ritroverà un occhio nero.
-Louis, fai pure. Picchia il mio ragazzo, basta che lasci
integro… beh, ci
siamo capiti.- Danielle provocò una risata generale e
ottenne una spinta da
parte di Liam.
-E tu pensi che avrai un contatto con l’unica cosa che
dovrebbe lasciare
integra dopo aver detto ciò?
-Sì.- fece la ragazza poggiando la sua mano sulla coscia di
Liam e guardandolo
negli occhi.
-Ritiro tutto.- fece lui velocemente senza interrompere il contatto
visivo. Poi
fece cenno alla riccia di salire di sopra, ma lei scosse la
testa.
Zayn:
ed iniziai a guardarla. Era
meravigliosa. Un raggio di
luce proveniente dalla finestra illuminava la stanza e si nascondeva
tra i suoi
capelli scuri.
La voglia di toccarla fu troppa. Mi Eravamo in salotto, fu la prima
stanza in
cui riuscimmo ad entrare a causa del buio che ci impediva di vedere
qualsiasi
cosa al di fuori dei nostri corpi.
Continuavamo a baciarci, un bacio dopo l’altro. Sempre
più intensi. Sempre più
lunghi, quasi ci toglievano il respiro.
Le sue gambe cingevano i miei fianchi, l’appoggiai su quello
che doveva essere
il bracciolo del divano. Feci per abbassarle la cerniera del vestito
che ormai
era di troppo.
Lei spostò le sue mani sul mio petto e iniziò a
sbottonarmi la camicia.
Quella posizione non ci garantiva un buon equilibrio, e non appena la
mia
camicia sfiorò il suolo cademmo entrambi sul divano. I
nostri sguardi si
incontrarono, scosse la testa poi sorrise. Bloccai quel sorriso sul
nascere con
uno dei nostri baci. Mi morse il labbro. Poi si sposto e corse via.
Senza
accendere la luce, era certo che lei conosceva a memoria quella casa ma
non io.
La mia poca conoscenza di quelle mura non giocò a mio
vantaggio, sbattei,
infatti, il ginocchio sullo spigolo di qualcosa e mi bloccai un
istante.
Lizzie era già arrivata alla camera, probabilmente.
Un chiarore mi indicò quale camera.
Mi affrettai ad avvicinarmi. Non appena arrivai alla porta notai che il
vestito
era sul pavimento, non ci misi molto a capire che quindi non copriva il
corpo
della mora che invece sorrideva maliziosamente. Si avvicino lentamente.
-Proprio non ci sai fare con le cerniere.- mi sussurrò.
Scossi la testa
titubante. L’improvvisa sicurezza di quella ragazza mi
preoccupava, ma non era
un problema in quel caso. Avvicinò le mani ai miei fianchi e
poi scese. Quando
arrivò ai pantaloni, si fermò e alzò
la testa. Poi continuò e aprì l’ultima
cerniera che ci ostacolava.
Levai i pantaloni.
Poi la presi in braccio mentre le baciavo il collo e la poggiai
delicatamente
sul letto. Il chiarore proveniva da una candela che si trovava su un
mobile. Mi
misi sopra lei, cercando di reggere il mio peso per non farle male.
Iniziai a scendere. Poi le slacciai il gancio del reggiseno, con quello
non
ebbi problemi. Forse l’eccitazione mi aveva portato a
riuscirci al primo colpo.
Sfilai uno degli ultimi indumenti che non si trovavano sul pavimento.
Sfilò gli slip. Poi cambiammo posizione. Riprese a baciarmi,
scese sul collo,
poi il petto. Un brivido, forse non solo uno percorse il mio corpo.
Quasi
divertita mi sfilò l’unico pezzo di stoffa che ci
impediva di concludere.
Dopo aver messo le apposite ‘precauzioni’ presi di
nuovo il comando, girai e mi
ritrovai di nuovo sopra di lei. Annuì quando la guardai
incerto.
Ci svegliammo abbracciati. I vestiti erano dove li avevamo lasciati.
Fui io,
stranamente, a schiudere gli occhi per primo.
Poggiai la testa su un lato limitai ad accarezzarle la guancia. E
invece di
svegliarsi mi porse l’altra. O meglio si girò
mostrandomi la sua schiena nuda.
Iniziai
a cantare allora.
-Baby you light
up my world like nobody else. The
way that you flip your hair gets me overwhelmed.
But you when smile at the ground it aint hard to tell. You
don’t know…
-You
don’t know you’re beautiful.- continuò
un’impercettibile voce mista
ad uno sbadiglio. –Buongiorno amore.- Iniziò a
disegnare dei cerchi sui miei
addominali mentre sorrideva. –Che ore sono?
-Saranno le otto…
-Cazzo, la scuola inizia tra circa mezz’ora.
-Ferma.- la avvolsi tra le braccia attirandola a me.- Provi ad entrare
alle
nove oggi.- la baciai. Notai una piccola scintilla che proveniva dal
braccio di
Elizabeth. Un braccialetto le ornava il polso, era semplice: una fascia
nera,
in pelle forse, sulla quale era infilato un ciondolo con un’H
incisa.- Mio!-
glielo sfilai.
-Ma non è mio. Dammelo.
-Per cosa sta la lettera?
-Il…-balbettò qualcosa- Il nome di
un’amica che conosco da un po’. Ma lo devo
restituire, dammelo.
-Quando sarà il momento, e qual è il nome della
ragazza?
-Ehm, fatti miei. Vado a scuola, fai come se fossi a casa tua.
-Mi sembra di essere nudo nel letto, mi sento già a casa.-
Mi arrivò un cuscino
in faccia.
Elizabeth:
Il
banco
accanto al mio era vuoto, dove era quella rossa? Si annunciava una
noiosa
mattinata.
Dieci minuti dopo entrò la professoressa in classe,
fortunatamente era in
notevole ritardo quella mattina.
Iniziò la lezione. Ma non importava, guardai il mio polso.
Era nudo. Non vi era
il braccialetto. Quel braccialetto che tenevo al polso da qualche
settimana.
Sorrisi, quella notte era stata la nostra notte. Non immaginavo un
comunque
giorno potesse trasformarsi in quel giorno.
Era stato tutto così naturale.
Credo avessi una faccia da rimbambita quella mattina. Mi mordevo il
labbro,
sorridevo, sbattevo lentamente le palpebre, tutti segni che ero
praticamente
andata.
Il mio sguardo ricadde sul polso.
Harry:
-Lunga
notte ieri, eh?- azzardai. Zayn era piuttosto silenzioso, ma non
chiudeva
bocca. Un sorriso era stampato sul suo viso da quando era arrivato.
-Che vuoi i dettagli, pervertito?
-No, immagino.
-Per quanto tu possa immaginare, lei è mia.
-Ma smettila.- gli diedi una pacca sulla spalla. Non capivo il motivo
di
quell’affermazione.
-Comunque sia… ieri non hai combinato nulla, eh?
-Escludendo una nausea e un’emicrania no.
-La prossima volta perché non ti porti a letto il tavolo
degli alcolici?- rise.
-Fai poco lo spiritoso signorino Malik.- mi misi davanti a lui. Ci fu
un
intenso scambio di sguardi. Poi iniziammo a ridere, senza motivo, una
sonora e
lunga risata che attirò l’attenzione di Niall e
Claire che arrivarono mano
nella mano.
-Che fate ragazzi? Fate ridere anche noi.
-Ok.- provai a rimanere serio per un minuto, mi avvicinai a Niall e lo
guardai,
l’unico risultato fu un segno di dissenso.
-Ok, sei ancora ubriaco. Oh, ma guarda chi ci sta onorando della sua
presenza.
Il signorino ‘me la porto via alle quattro di
notte’.
-No, faceva ridere di più Harry allora, eh.
-Ma dai, ragazzi smettetela.
-Sì, certo, tanto a te racconta tutto Eli della serata tra i
due piccioncini.-
feci io.
-Non racconterà niente nessuno. Spero.
-Perché non hai portato a termine?- azzardò
Louis, che nel frattempo senza che
ce ne accorgessimo era sceso in cucina.
-Pesante questa Lou!- commentai io. Zayn titubò un attimo.
Aveva uno sguardo
perso e un sorrisetto malizioso era fisso sulle sue labbra.
Probabilmente
pensava alla serata passata; un immagine di Elizabeth sdraiata sul
letto senza
alcun vestito addosso mi balenò nella mente.- Cazzo, no.
-Che c’è Hazza?- Niall e Zayn
all’unisono.
-N-niente. Scusate. Pensavo, forse ad alta voce.
-Vabbe’, comunque fate poco gli spiritosi perché
mentre voi con le ragazze non
avete proprio iniziato- Zayn si avvicinò a Louis e mise le
sue labbra ad un
palmo di distanza dall’orecchio del ragazzo.- mio caro Louis,
io ho concluso
anche alla grande.
-E chi ti dice che non abbiamo fatto nulla?
-Claire, Roberta…-disse con aria interrogativa rivolgendosi
alle ragazze che
sorrisero.
-No, non sono riusciti a combinare nulla.- Claire.
-E no, niente è penetrato nel mio corpo.-
continuò la rossa maliziosa.
-Ecco, loro.
-Ma ragazze, potevate anche reggere il gioco eh!?
-Claire, usciamo?- questa annuì.
-Dai, veniamo anche noi, ma Liam e Danielle sono usciti?- fece Niall
rivolgendosi a Louis.
-Sì… comunque ok, usciamo. Ro’,
ma… la scuola?
-Cazzo, non ho avvisato Lizzie! Passiamo a prenderla alle dodici
allora, o
magari va uno di voi due.- si rivolse ad Hary e Zayn.- I quattro si
chiusero la
porta dietro le spalle.
-Beh, io vado a dormire.- fece Zayn.- vai tu?
-Ma non è la tua ragazza?
-Sì, ma… ho sonno.- avvicinò la sua
mano alla guancia e mi diede due lievi
schiaffetti. Gli afferrai il polso.
-E questo?
-Un braccialetto, perché?
-Dove l’hai preso?
-Lizzie.
-Beh, ma questo è mio l’ho lasciato qualche giorno
fa da lei. Cioè, volevo
dire…- Il moro mi fissò dritto negli occhi con
uno sguardo che mi fece
raggelare. Non potei fare a meno di abbassare lo sguardo, non reggevo
quegli
occhi che mi accusavano. Che avevano capito fin troppo da una stupida
frase che
avevo detto senza pensarci. Vidi il suo pugno irrigidirsi. Poi la sua
mano di
nuovo avvicinarsi al mio viso. Scosse la testa un attimo, notai che i
suoi
occhi erano lucidi, umidi. Quando il suo pugno stava per annerirmi
l’occhio si
fermò e lo abbassò al livello
dell’altra mano, poi si levo quel dannato braccialetto
e me lo porse.
-Tieni allora.
-Zayn, mi dispiace. Io non volevo ti giuro, eravamo ubriachi, lei aveva
bisogno
di conforto perché il padre l’aveva trattata male
e io sono andato lì e poi lei
mi ha baciato ma io l’ho rifiutata ed è successo
tutto così
velocemente…-velocemente come veloce erano le parole che
uscivano dalla mia
bocca mentre cercavo di giustificare l’accaduto. Veloce come
i secondi che
passavano mentre Zayn continuava a tremare. Veloce come lo scatto che
fece il
moro per ritornare sui suoi passi mentre si stava allontanando. Veloce
come i
suoi passi che si avvicinavano a me. Veloce come il tempo che
passò prima che
il ragazzo che ormai avevo di fronte sbottasse. Veloce come il pugno
che
interruppe quel silenzio. Veloce come l’arrivo del dolore,
sia al livello
fisico che morale. La zona dove mi era arrivato il pugno doleva, lo
dovevo
ammettere, ma la vergogna che stavo provando quasi mi toglieva il
respiro. Lui
si girò, sentii i suoi passi allontanarsi. Non andava verso
la porta della sua
stanza. Ma verso quella che portava al giardino dove avevo visto
Elizabeth per
la prima volta. Sentii sbattere due volte la porta quella mattina: i
ragazzi
erano la causa della prima, Zayn della seconda.
Ero solo, solo in quella casa dove quel silenzio mi stava distruggendo
e
divorando.
Dove il ticchettio di quell’orologio attaccato alla parete mi
dava sui nervi.
Quel silenzio che il rumore del vaso che feci cadere mentre barcollavo
in cerca
di un appoggio provocò, all’unisono con il rumore
delle mie ginocchia che
toccarono il suolo.
Poggiai la schiena al muro e mi coprii il volto con le mani.
Nascondermi era l’unica cosa che volevo fare.
Scappare forse era il secondo desiderio, ma non avevo la forza di
muovere
nemmeno un muscolo.
Erano le 11.11 espressi un desiderio: sparire. Ma
non funzionò.
E adesso? Fanculo Harry. Fanculo.
Squillò il cellulare: ‘Eli’.
Ecco sì, fanculo anche a lei.
Risposi, o meglio accettai la chiamata.
-Ehi Hazza, i ragazzi non mi rispondono al cellulare e nemmeno le
ragazze…
verresti a prendermi?- non risposi- Harry? Harry ci sei? Harry?- sentii
la sua
voce chiamare il mio nome, mentre decisi di chiudere lì
quella telefonata.
Spensi il telefono. Harry non era raggiungibile. Non in quel
momento. Che
andassero tutti a quel paese.
Ciao
ragazzuoli.:3
Che ne dite di questo capitolo?
Prima di dirvi le mie considerazioni devo ringraziarvi per le quattordici
recensioni
che avete lasciato nel capitolo precedente. Asdfghdsertyhgftdytfghfh.
Siete
meravigliosi, vi AMO.♥
Beh,
tornando a questo capitolo…
Avevate capito che il braccialetto non era di un’amica?
Colpo
di scena per
la storia del ‘bacio’.
Aspetto
le vostre
recensioni,
spero siano numerose anche sta volta.
Ah,
non so se avete notato ma ho evitato di scendere
nei dettagli
durante il ‘momento’ di Li’ e Zayn
spero non vi dispiaccia. LOL
Ripeto che vi adoro sempre di più;
anche chi legge in ‘silenzio’.
Ora mi dileguo altrimenti non leggete nemmeno l’inizio del
mio intervento,
giusto?;)
Un
bacio.
E ancora grazie.c’: