Mentre si guardava allo specchio tentando di nascondere quella piccola pancia che aveva, suonò il campanello.

«Beth! Apri, subito!» sentì urlare la sua amica Charlie.

Beth corse di sotto e spalancò la porta, ritrovandosi davanti quella figura alta e slanciata.

«Cosa c’è, Charlie?» chiese scocciata.

«Come cosa c’è?! Non sei eccitata? E’ il primo giorno di scuola, non vedo l’ora di rivedere tutti!» Charlie era sempre iperattiva. Tutto il contrario della sua migliore amica, che non mostrava entusiasmo per nulla.

Beth mugugnò qualcosa di incomprensibile, mentre si sistemava accuratamente la frangia rossa e recuperava il suo zaino dal pavimento della cucina.

«Andiamo, dai» disse quando fu pronta, e le due si avviarono verso la scuola.

Prima di varcare la soglia Beth prese un lungo sospiro, non poteva credere che l’estate fosse passata così in fretta e che fosse già ora di tornare nella tana del leone, dove tutti la prendevano in giro per i chili in più che aveva.

«Beth? - attirò la sua attenzione Charlie - Non preoccuparti, quest’anno andrà bene. Ora entriamo e facciamo il culo a tutti» la incoraggiò sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori, e si passò una mano fra i capelli dorati lisci come seta.

‘Per lei è tutto più facile’, pensò Beth, che ancora indugiava all’esterno dell’edificio grigio.

Entrò solo quando una mandria di ragazzi ansiosi di tornare a scuola la spinsero a forza dentro. Andò subito alla ricerca dell’amica e la trovò a parlare con Zayn Malik, della sua classe di biologia. Quei due si piacevano da sempre, Beth adorava vederli insieme, e le apparve un inaspettato sorriso sul volto, ma subito le labbra si incurvarono verso il basso alla vista di Harry Styles.

«Hey Beth» la salutò con una pacca sulla spalla ma non si degnò minimamente di chiedere come stesse.

Harry aveva sempre fatto lo spaccone con lei, e spesso e volentieri quando parlava con i suoi amici si girava verso di lei e rideva. Beth era convinta che la prendessero in giro per le sue cosce che vedeva enormi.

Nonostante ciò, aveva sempre avuto una cotta per Styles, una cosa che risaliva ai tempi delle elementari.

L’anno prima si erano anche baciati, ad una festa, ma lui era ubriaco, e il giorno dopo negò di averla mai toccata. Per lei era stato il primo bacio, e unico.

«Cc-ciao Styles» balbettò, ma immediatamente si accorse che era già andato oltre.

«Eccoti! - cinguettò Charlie dietro di lei - Dov’eri finita?»

Alzò le spalle e non rispose, era ferma in quel punto da quando aveva messo piede nella Twickenham Academy quel giorno.

«Abbiamo ritrovo in auditorium alla prima ora, sbrighiamoci» continuò la bionda, e la tirò per un braccio fino a destinazione.

«Guarda la rossa, che grassona» disse un ragazzo dietro a Beth, e lei lo sentì, molto chiaramente. Aveva come un’ossessione per il giudizio degli altri e questo l’aveva portata ad affinare il suo udito, per sentire sempre ciò che dicevano di lei.

Si alzò immediatamente dal suo posto e prese la direzione per il bagno. Entrò ed era sola, tutti stavano ascoltando il discorso del preside fuori.

Si guardò allo specchio, con insistenza.

Non era grassa come pensava, aveva solo un accenno di pancia e le gambe leggermente robuste. Era una taglia 44, niente di esagerato.

Tutto quello che lei vedeva era una ragazza obesa che affogava i suoi dispiacere nel cibo.

Si chiese cosa potesse farla stare meglio in quel momento, ‘un menù completo da Nando’s’, si disse, poi cacciò subito il pensiero ed iniziò ad odiarsi per aver pensato solo al cibo, come sempre.

Sentì il gusto dei pancakes mangiati a colazione ancora sulle labbra, e le sfiorò la mente l’idea di... No, non poteva farlo, non l’avrebbe mai fatto, odiava anche solo l’idea del vomito.

Ci ripensò. Fu quasi orgogliosa di sé stessa per aver avuto quell’idea. Avrebbe potuto mangiare ciò che voleva, poi bastava mettere due dita in bocca. Ci provò, i bagni erano ancora puliti a quell’ora del mattino, non le avrebbe fatto troppo schifo.

Mentre aveva la testa china sul water le lacrime le rigarono il volto, non perché fosse infelice, semplicemente era una reazione spontanea quando rimetteva.

Si riguardò allo specchio, e le parve di essere già più bella di cinque minuti prima. Sorrise, si sistemò il trucco sbavato e mangiò un chewingum, poi uscì e tornò da Charlie.

«Tutto bene, Beth?»

«Tutto a postissimo» disse sorridendo. Era convinta di aver trovato la soluzione ai suoi problemi.